RUSCELLO

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  1. « Anya »
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    :Riven.jpg:

    Guardai immobile la mano di Patrick allungarsi verso la ragazza. Non provai nulla, né gelosia né invidia. Perchè avrei dovuto provare quelle emozioni? Forse perché Patrick era davvero un figo pazzesco e la ragazza non era brutta per niente. Osservavo quella scena senza vederli davvero, perché il mio cervello era ancora bloccato. Come aveva fatto ad oltrepassare la mia barriera e inviarmi quel messaggio, non lo sapevo. Dannazione! Aveva sempre funzionato perchè ora no? Lasciai perdere la mia protezione e gli risposi senza usare la voce: «Non implorerò mai nessuno, incubo. Mai. Hai capito?»
    Raddrizzai le spalle. «Sei tanto sicuro di te, eh? Cosa ti fa pensare che mi piacerà venire a letto con te? Io non ho mai detto nulla che te lo abbia anche solo lasciato pensare.» ribattei. E con la coda dell'occhio intravidi il piccolo ruscello. Un bagno freddo era proprio quello che ci voleva, almeno avrebbe raffreddato i miei bollenti spiriti, speravo solo di non arrivare a quel punto.
    Ben fatto. Hai trovato la via di fuga. Disse fiera una parte di me, mentre l'altra rimaneva in silenzio, fantasticando. Stava pensando che implorare per ottenere quel piacere, era un giusto prezzo. Ma io non ero una preda facile e non avrei mai implorato nessuno, tanto meno quell'incubo. Ringhiai per i pensieri dei miei ormoni, non potei farne a meno.

    Scusa se è corto, As, ma il mio cervello non è abbastanza sano, per farne uno più lungo xD
     
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  2. »Astrið von Harðenberg«©
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    :Aisling.jpg:

    Patrick era stato cristallino, non amava... mai... nessuno.
    La cosa un po' mi turbò, era davvero triste sapere che un così bel ragazzo non sapeva o non voleva amare, ma la natura degli Incubi era quella e di sicuro non sarei stata io, un'insignificante ragazzina, a cambiarlo.

    Non si può cambiare una persona, figurarsi una creatura sovrannaturale e per di più del suo calibro.

    Cosa dovevo fare...?
    Amanda si sarebbe preoccupata non vedendomi arrivare a casa... però avevo con me il cellulare e dato che non mi si poteva definire un'amicona, lei continuava a dire che dovevo fare amicizia con le ragazze della mia scuola, quindi l'idea era quella di mandarle un messaggio, dicendo che avevo incontrato una mia compagna di classe e che stavamo andando... in un pub, sì, ecco, come scusa poteva andare, no?
    Però... non so se ci sarei riuscita a dirle una bugia, lei mi voleva davvero bene, a me ci teneva moltissimo, come se fossi la sua sorellina... mi aveva dato una speranza.

    Oh cielo, che devo fare?

    Il palmo della mia mano si poggiò sulla tasca degli skinny, dove tenevo il cellulare... ero pronta per spedire quel benedetto sms oppure no?
    Deglutii, con fatica, i battiti del mio cuore quasi me lo impedirono.
    Però volevo anche Patrick, cioè volevo stare con lui, passarci del tempo, forse solo perchè ero incuriosita da quella che era stata la prima creatura a parlarmi.
    Come si poteva dirgli di no...
    Ma ero anche consapevole del fatto che per lui sarei stata solo un altro giocattolo con cui divertirsi, ma chi diceva che magari non volessi lo stesso anch'io... chi diceva che lui non poteva essere il MIO di giocattolo...?
    Ma andiamo, chi vuoi prendere in giro se non te stessa? Non stai ragionando lucidamente.

    Sbaglio o mi aveva chiamata fragolina?
    Hmm... spero solo per lui che non lo consideri un sinonimo di stupida perchè in quel caso aveva preso una bella cantonata. Di sicuro si è lasciato ingannare dalla mia faccia da ragazzina per bene. Ci cascano tutti. Mi scappò un mezzo sorriso.

    "Sì, ci sono stata in un nigh" Risposi sicura di me, guardandolo da sotto le sopracciglia, con uno sguardo furbo.
    Il che era vero, in una delle fughe con Jo, ci eravamo imbattuti in uno di quei locali... e non era successo nemmeno tanto tempo fa, se ben ricordavo avevo all'incirca quattordici anni. Successe tutto per purissimo caso, lui poi era più grande di me di tre anni, ma passava benissimo per un diciannovenne, disse che ero la sua "ragazza", che in quei posti era sinonimo di sgualdrina, così non ci cacciarono e per un momento pensammo di esserci lasciati tutto alle spalle. Ma non andò come speravamo.

    Il suo braccio era ancora lì, teso davanti a me.
    Prenderlo o allontanarmi... per sempre.
    Mi morsi il labbro.
    Andiamo, hai diciassette anni, se non fai pazzie a questa età, quando vorresti provarci? E poi è giusto fare le proprie esperienze.
    Il cuore mi batteva così forte per l'eccitazione che potevo quasi sentire male al petto.
    Aveva detto che non ci avrebbe fatto del male, per cui potevo ritenermi soddisfatta almeno su questo punto di vista.
    Mi inumidii le labbra e alla fine accettai il suo invito, così misi la mia mano nella sua.
    Sapevo badare a me stessa, da sempre, qualsiasi cosa fosse successa quella notte, avrei saputo cavarmela.


    Non preoccuparti Any ^^
     
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  3. Silver reflection
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    :Patrick.jpg:

    Non appena prese la mia mano arrivò la vampata empatica.
    La sua mente stava girando a mille; mille pensieri, mille idee... mille desideri celati che non aspettavano altro che essere messi a nudo.

    Il tocco, il contatto enfatizzava ogni cosa; bloccai tutto, la notte era giovane e non c'era motivo di affrettare le cose. Conoscerla attraverso la voce sarebbe stato più eccitante, inoltre l'avrebbe certamente messa più a suo agio.
    Secoli e secoli mi avevano insegnato che gli umani (o pseudotali) non amavano farsi leggere approfonditamente nel pensiero.
    Inoltre ogni individuo è unico, speciale: non conosco l'amore ma non concepisco nessuna forma di sesso che non preveda la comprensione dell'essenza altrui.
    La mia vittima, il mio partner... il nome non è importante, ciò che conta è che devo e voglio possederla mentalmente e fisicamene per donarle e riceverne piacere, dunque devo conoscerla... deve darmi TUTTO.


    Le strinsi la mano e l'accostai alle mie labbra: lasciai che sfiorassero tutte le sue dita senza mai distogliere gli occhi dai suoi ed infine le diedi un lieve, morbido bacio sul polso, proprio sul punto dove batte a pulsa l'arteria radiale.
    Il suo sangue era così caldo, così forte.. lo sentivo sbattere nei suoi vasi sanguigni, ne era piena e presto avrebbe desiderato darmene un poco in dono... ovviamente insieme al suo desiderio.
    In quel momento sapevo che le 3 iridi dei miei occhi sarebbero apparse rispettivamente viola, porpora e nera, la pupilla ristretta come quella di un felino.

    Le portai una mano sul fianco e l'avvicinai a me reclinandole dolcemente la testa verso il mio petto; nulla di forzato, il mio era un invito da cui avrebbe potuto facilmente liberarsi qual'ora non l'avesse gradito.

    Le sussurrai all'orecchio << 1 minuto, aspettami solo per un minuto>>

    La lasciai li, immobile e feci alcuni passi verso la lupacchiotta.
    La guardai con espressione eterea che piano piano sgretolai in un sorriso ammiccante, un sorriso che comparve lento e malizioso quanto uno spogliarello fatto fra consumati amanti.
    Forte e chiaro le inviai un pensiero che solo lei avrebbe percepito << ..Sai, Lupacchiotta, dopo tutto credo che tu abbia ragione, ti serve proprio un bagno freddo, ghiacciato..>>

    Interruppi la comunicazione, i miei occhi si fecero del colore di una notte senza stelle, poi ripresi

    <<...quel che non sai è che ti serve una SPINTA>>

    Feci ricorso alla telecinesi, una spinta forte abbastanza da spingerla all'indietro per farla cascare nel fiume ma non aggressiva o minacciosa.
    Ovviamente, la mia "spinta" si concentrò in mani invisibili che la cinsero nella parte bassa dei fianchi, in prossimità delle natiche.
    In seguito avrei riflettuto su questo fatto: cosa l'avrebbe stizzita maggiormente? il bagno gelido o il mio tocco magico ma intimo?

    Riportai la mia attenzione su Ash, i miei occhi riassunsero le tre tonalità precedenti, mi avvicinai e feci per avvicinarla al mio petto esattamente come prima

    Le parlai con voce profonda:
    <<ash, per questa notte sono tuo>>

    telepaticamente, dopo un istante aggiunsi una frase

    <<...e tu sarai mia, Ash?>>

     
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  4. « Anya »
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    :Riven.jpg:

    Tutto accadde in svariati secondi. Prima stava baciando la mano della ragazza, poi arrivò vicino a me e finii in aspettivamente nel ruscello. Beh, almeno quel gesto mi aveva riportato un po' di sanità mentale. Ora le due parti di me erano d'accordo sul fatto che non doveva assolutamente farlo. Ma non potei fare a meno di tirare un sospiro di sollievo, quando aveva scelto la ragazza più giovane. Dopotutto fare la dura aveva funzionato... no? E dato che avevo scelto di fare la dura, quella con le palle come direbbe Talon, non potevo lasciare quell'atto impunito.
    Per mia sfortuna - e per sua fortuna - si era spostato dal ruscello, impedendomi così di compiere la mia vendetta. Mi rimisi in piedi e lo guardai in cagnesco. Sarebbe arrivato il momento in cui mi sarei vendicata, ma non in quel momento, soprattutto perchè, gettandomi nel fiume, mi ero bagnata e la maglietta appiccicata al mio corpo e ormai trasparente, metteva in mostra le mie curve. «Ti. Ho. Detto. Di. Non. Chiamarmi. Lupacchiotta. Incubo. O avrei spedito le tue palle a fare salotto con le tonsille.» ringhiai.
    L'acqua gocciolava dai miei capelli e dai miei vestiti. Maledizione, quanto mai quella mattina avessi deciso di mettermi quella camicia bianca nuova di zecca. Ero completamente fradicia.. I capelli, la camicia, la gonna di jeans e le Converse bianche che stavano divinamente con quel completo. Alcune ciocche dei miei capelli si erano incollate alle mie guancie, la camicia aveva fatto la stessa cosa ed era diventata trasparente, facendo vedere a tutti il mio reggiseno rosso fiammante, nuovo anche quello, la gonna si era arrotolata sui miei fianchi, mettendo in mostra il perizoma rosso in tinta con il reggiseno, mi affrettai a rimetterla a posto, nascondendo le mutandine.
    Lanciai uno sguardo alla ragazza. Ora che me lo ricordavo, non le avevo nemmeno chiesto il nome, tanto ero presa da quell'incubo. Sperai che la mia espressione si addolcisse, non volevo spaventarla. Anche se molto probabilmente il mio caratteraccio l'aveva fatto, ma che volevo farci, io ero fatta così. «Ash, è così che ti chiami?» chiesi, ma non attesi una sua risposta prima di proseguire: «Ash. Puoi fare quello che vuoi, per quanto mi riguarda. Il problema è: lo vuoi davvero?» Feci una pausa prima di proseguire e la squadrai attentamente. «Quanti anni hai? Quindici sedici? A quell'età si spera di trovare l'anima gemella o qualcosa di simile e ci si chiede ancora se farà male la prima volta. Non gettare via tutto, solo perchè un ragazzo carino ti dice di fare così.» dissi e repressi le altre parole che avevo in mente di dire, che erano:«Non fare come ho fotto io.»

    As difendimi! ç_ç Il ragazzo sexy mi ha gettato in acqua ç_ç


    Edited by « Anya » - 5/10/2011, 16:22
     
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  5. »Astrið von Harðenberg«©
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    Ti difenderei volentieri, ma sono ammaliata da Patrick ù.ù Ahahah :P Scusa, ma mi sa che per oggi passo, risponderò domani che riesco a connettere meglio ^_^
     
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  6. « Anya »
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    ç_____ç Sei una traditrice XD
     
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  7. Silver reflection
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    Ehm... in teoria Patrick non si era avvicinato al ruscello, aveva fatto qualche passo per poi spingerti in acqua col pensiero. Potresti anche essergli andata contro e averlo spinto in acqua, però dopo la spinta telecinetica Patrick ha ripreso Ash fra le braccia quindi in quel caso avresti dovuto spingere/colpire/far cadere entrambi :P
     
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  8. « Anya »
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    Maledizione XD Era più d'effetto averlo vicino al fiume XD Ma pazienza, mi vendicherò in un altro modo è_é... Ho modificato però u_ù
     
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  9. »Astrið von Harðenberg«©
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    :Aisling.jpg:

    Quella notte sarebbe stato mio, le parole di Patrick vorticavano nella mia testa come se fossero l'effetto di un qualche stupefacente, non che ne abbia mai fatto uso, ma ho letto e sentito diverse cose al riguardo.

    Sei sicura che ne valga proprio la pena, Ash? Ricorda ciò che ha detto, lui non ama, non conosce questo sentimento, sei sicura che vuoi gettarti nelle braccia di uno così? Dopo che avrà soddisfatto il suo desiderio carnale, ti getterà via come una scarpa vecchia e non si farà mai più rivedere.

    La voce nella mia testa mi stava mandando in confusione, ma sapevo che aveva ragione, farmi coinvolgere significava autodistruggermi.

    Tu ti conosci, tutta questa situazione non ti lascerà indifferente, sei una che si fa coinvolgere troppo dalle cose... ese finissi per innamorartene?
    No! Questo no... era Jo il ragazzo per cui continuavo a senitre qualcosa.

    Il mio respiro accellerò... ormai gli avevo detto di sì, non potevo tirarmi indietro, sarei sembrata una stupida bambina che non sapeva cosa vuleva e in effetti in quel momento mi sentivo così.
    Però il fatto era che nonostante tutto io volevo davvero stare con lui.

    Sei una che se la cava sempre, ma una volta con lui non ragionerai più lucidamente.

    Avrei veramente potuto essere sua?
    Sospirai e risposi mentalmente a ciò che lui mi aveva chiesto.

    Se sarò tua? Forse sì, forse no, dipende... Per il momento preferii restare sul vago, ma fargli credere che ero ferma sulla mia decisione e che dentro di me non c'era una specie di rivoluzione.

    Mi accorsi che la ragazza era bagnata, sembrava un pulcino e nel momento in cui si rialzò, si vide di tutto un po', compreso il perizoma rosso fuoco.
    Si ricompose e poi si rivolse a me.
    Un momento, lei sapeva leggere nel pensiero? No, perchè avevo detto il mio nome a Patrick, ma usando la mente, non la voce.
    Oh cavoli e se anche lui sapesse fare lo stesso?
    Sgranai gli occhi e sperai che in quel momento non stesse cercando di leggermi nella mente, Patrick non doveva sapere a cosa stavo pensando!

    Mi disse più o meno le stesse cose che la vocina mi suggeriva e pensai che doveva essere una ragazza davvero molto gentile, anche se con un bel caratterino.
    Andò avanti dicendo che alla mia età (non immaginava che avessi diciassette anni) si pensava a trovare l'anima gemella e tutte quelle scemenze lì, peccato però che quell'idea l'avevo abbandonata nello stesso momento in cui scoprii di non poter amare Jo.
    Di sicuro, forse come Patrick, lei si era lasciata ingannare dal mio faccino da brava ragazza e non mi dispiaceva poi tanto, ciò significava che nessuno si aspettava nulla da me se non ingenuità e roba del genere, molto meglio perchè nel momento più opportuno, avrei potevo giocarmi la carta dell'imprevedibilità.

    "Ti ringrazio per il consiglio, lo terrò a mente e credimi quando ti dico che so quello che faccio. Non lo sto seguendo solo perchè me l'ha chiesto lui, ma perchè io per prima voglio andarci. però grazie lo stesso,sul serio". Dissi in modo educato, non ero una di quelle che sbraitava contro le persone, tanto meno se cercavano di farmi ragionare.

    Mi voltai verso Patrick e guardai il suo splendido viso.

    La notte è lunga, chissà come andranno a finire le cose.

    Chi giocava col fuoco si bruciava sempre... sì, ma io avevo i riflessi pronti.


    Chiedo perdono per il ritardo con cui ho risposto ^_^
     
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  10. Silver reflection
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    Incrociai lo sguardo di Ash proprio nel momento in cui lo rivolse a me, lo sentii arrivare perchè ero nella sua affascinante testa.
    Proprio nel momento in cui mi guardò, preoccupata che sapessi quel che stava pensando, lasciai che i miei occhi assumesserò i colori del miele e dell'ambra e la fissai languidamente:

    << Si cara, in effetti so esattamente a cosa stai pensando>>


    Nel dirlo, le sorrisi malizioso e leggermente divertito; non volevo metterla in difficoltà ma solo un poco in soggezione.
    Mi avvicinai a lei, i miei occhi a pochi cm dai suoi, dilatai completamente le mie pupille soprannaturali mentre le iridi dei miei occhi si tingevano ora di 3 tonalità dorate diverse, le trasmisi telepaticamente un pensiero:

    <<non ti userò, devi semplicemente smettere di ragionare coi canoni delle relazioni umane. Ti è difficile, lo so... ma ti aiuterò io, potrai fermarmi in ogni momento anche se..>>

    Interruppi la trasmissione telepatica perchè quelle ultime parole volevo sussurrargliele all'orecchio <<...non credo che vorrai fermarmi, Ash>>


    Presi la mano di Ash nella mia, poi mi rivolsi alla lupacchiotta.
    Era tutta bagnata, i vestiti aderivano alle curve, la sua faccia era vistosamente ed inequivocabilmente incazzata.
    <<sai, per essere una che professa di non essere interessata "ai miei gioielli" direi che li menzioni troppe volte..>>

    soffermai lo sguardo sul perizoma rosso ora in vista

    <<..e così conciata ti aspetti che noi ti si prenda sul serio? Ti aspetti che la MIA Ash ti dia retta? Io sarei una minaccia??>>


    Risi apertamente, con contegno ma sinceramente divertito

    << Cosa potrei farle.. ucciderla di carezze, soffocarla di baci?>> esibì ancora la mia risata ma dentro di me sapevo che il piacere donato da un incubo poteva rappresentare una minaccia per gli altri: il piacere dava dipendenza, una dipendenza che le altre razze non avrebbero saputo appagare.. e che avrebbe potuto far impazzire coloro che si erano fatti possedere da un incubo.

    <<se non hai altre obiezioni, cara lupacchiotta bagnata, io e la mia compagna andremmo: la notte ci aspetta>>

    Strinsi più forte la mano di Ash nella mia, rivolgendole un sorriso confortevole
     
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  11. « Anya »
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    :Riven.jpg:

    «Quanta possessione, incubo. L'hai appena incontrata e già ti appartiene?» Inarcai un sopracciglio, gli uomini possessivi erano quelli eccessivamente interessati e lui era un incubo e per la miseria gli incubi solitamente non esprimevano sentimenti possessivi su qualcuno, non era nella loro natura. Di colpo mi feci seria. «Se Ash vuole venire via con te, non ho nulla da dire in contrario. La scelta è completamente sua. E le conseguenze anche.»
    Sorrisi, un sorriso lento e sensuale. «I vestiti non fanno una persona, incubo. Solo perchè indosso un perizoma e una gonna maledettamente corta, non vuole assolutamente dire che io mi faccia il primo che mi passa sotto al naso.» Non ero umana, non seguivo i loro canoni, mi vestivo in quel modo per dare fastidi a mia madre e le femmine del branco. Sorrisi al ricordo. Quante volte mi aveva detto che non dovevo vestirmi in quel modo in pubblico e quanti ragazzi avevo fregato alle mie compagne di branco, che ogni volta fumavano di rabbia. Oh, succedeva la stassa cosa con Talon, quando passava tutte le ragazze voltavano la testa verso di lui, fregava le ragazze ai compagni di branco e poi le lasciava dopo poco, mentre io invece lanciavo solo delle occhiate seducenti, ma non mi mettevo con nessuno, non volevo dargli la soddisfazione di vantarsi con gli amici di essersi fatti la lupa mezza vampira di turno.
    «Come hai detto tu, incubo, non sono umana. Quindi non importa che cosa indossi» Feci una piroetta su me stassa. «Sono un essere soprannaturale, i canoni umani con me non valgono.»
     
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  12. »Astrið von Harðenberg«©
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    :Aisling.jpg:

    Maledizione! Sapeva ciò che pensavo e mi sentivo un'idiota, ma anche imbarazzata e leggermente incavolata, però soprattutto confusa, diceva che non dovevo pensare con i canoni delle relazioni umane, sue testuali parole, ma come potevo, la faceva facile lui che era un Incubo e non aveva di questi problemi, purtroppo la sottoscritta era cresciuta con un certo tipo di mentalità, come si poteva agire diversamente? E poi cosa intendeva quando diceva che mi avrebbe aiutata?
    Smisi di pensare, molto probabilmente mi stava leggendo nella mente, oltre a mandare in confusione me, rischiavo di trascinare anche lui nel mio vortice o magari di provocargli una gran mal di testa.

    Patrick parlò, rivolgendosi alla ragazza e ad un certo punto disse qualcosa che mi sconcertò un po', MIA, non a caso sentivo uno strano profumo nell'aria: possesso; umani o creature sovrannaturali che fossero, l'odore era uguale per tutti, forse in questi ultimi certe volte si sentiva di più.

    Guardai la ragazza, ancora bagnata, mi sentivo in colpa per averle risposto in quel modo, anche se mi ero espressa educatamente, forse, avrei dovuto darle retta.

    Dannazione! Lo sto facendo di nuovo, sto pensando cose che Patrick potrebbe sentire.

    Beata lei che era metà vampira e metà lupa, non doveva fare i conti con una natura umana, piena di insicurezze, dubbi, di ogni genere, e principalmente pregiudizi. L'ammirai per questa sua natura e questa sua forza.

    "Hai ragione ragazza" non sapevo nemmeno come si chiamava. "L'abito non fa il monaco e tu ne sei una dimostrazione". Volevo farle capire che la ringraziavo sinceramente per il consiglio che mi aveva dato.

    Sentire la stretta di Patrick mi ricordò della mia scelta e pensai che dovevo smetterla di pormi tanti dubbi. Credevo molto nel destino, nonostante tutte le cose mi erano successe, per cui mi venne spontaneo pensare che se tutto quello stava capitando, doveva esserci di sciuro un perchè, anche se al momento non mi era dato sapere qual era.

    Ash, tu sai perfettamente cosa stai facendo, non sei una bambina... non lo sei mai stata, in verità. Cerca, se è necessario sforzati, di fare come dice Patrick.

    Lo guardai ancora, stranamente quei suoi occhi particolari mi rilassavano invece di inquietarmi o altro.
    Volevo stare con lui, disperatamente, sapevo che se non avessi accettato di seguirlo me ne sarei pentita.
    Ora, ciò che doveva fare era non pensare a niente, pormi domande su domande era controproducente, finivo solo per confondermi ulteriormente.
     
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  13. Silver reflection
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    Raga scusate se non ho più risposto ma mi son beccato la super influenza :/ non riesco manco a stare seduto davanti al PC -_- nel pomeriggio cmq cercherò di dar voce a Patrick ^^
     
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  14. »Astrið von Harðenberg«©
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    Oh, mi spiace tanto :(
    Non fa nulla se non rispondi, tanto mica scappiamo ^^ cerca piuttosto di riposare e quando ti sentirai un pochino meglio darai voce a Patrick :)
     
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  15. ~•Chazygirl•~
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    :Cassie.jpg:


    CONTINUA DALL'ISTITUTO SUPERIORE

    Arrivo nel bosco,mi aggiro tra i folti arbusti sentendo in lontananza il rumore dell'acqua.
    Acqua,uno dei miei elementi.
    Nei mesi passati mi stavo esercitando con i nuovi poteri, acqua e fuoco, dovrei riuscire a controllarli, ma ho bisogno di più esperienza.
    Cammino fino a quando non arrivo davanti ad un ruscello, il paesaggio è stupendo,lascia senza fiato, ma non sono sola.
    Sembra che qualcun altro abbia a vuto la mia stessa idea.
    Mi fermo vicino a un cespuglio sperando che nessuno mi abbia vista.

    (Se non vi dispiace mi intrufolo xD)
     
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69 replies since 2/10/2011, 15:24   741 views
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