Brink of Oblivion

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  1. Rue89
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    ;) tks

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  2. Rue89
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    Oky ragazzi!!!!! Nuovo capitolo in arrivooooo >< domani sera postooooo siete pronteeee???? *.*

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  3. ironic;
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    non hai postato D:
     
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  4. Rue89
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    ;________; gomen ;_____;

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  5. Rue89
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    Yooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!
    Ragazzi vi devo uno scusa enooooooorme!!!! ho avuto un blocco dello scrittore allucinante ;_; ogni volta che mi mettevo lì a scrivere eliminavo il cap perché mi faceva vomitare ;_; Finalmente posso annunciare che...è tornata!!!! Yatta!!! Nonostante vi ho fatto aspettare da natale...vi prego di scusarmi tantissimo e di continuare cmq a leggere la mia ff >< Grazie mille e ancora scusa!!!!

    CAPITOLO 7
    Appena finii di raccontare il resoconto della mattinata a Sam, mi aspettavo come minimo un’affermazione da parte sua, del disappunto, qualsiasi cosa. Ma il ragazzo non proferì parola. Eravamo seduti entrambi sul mio letto, lui aveva appoggiato il cuscino contro lo schienale del letto ed aveva incrociato le braccia dietro la testa. Era la sua tipica posa quando doveva pensare. I suoi occhi erano puntati verso il soffitto anche se, di tanto in tanto, vagavano verso di me per alcuni attimi per poi ritornare al soffitto.
    -Mh…sei stranamente loquace..- cercai di sdrammatizzare. I suoi occhi azzurri s’incollarono su di me.
    -Anne sto cercando di accettare, con grandissimo sforzo ci terrei a sottolineare, che un completo estraneo sta dormendo nella stanza di fronte. In casa mia!- sottolineò quel punto come se fosse un’offesa pagabile solo con la morte. Dentro di me sorrisi, sapevo che avrebbe avuto una reazione simile. La calma che esternava era solo apparenza, come la quiete prima della tempesta. –Insomma non sappiamo niente di lui! Potrebbe essere anche un serial killer o un ricercato che è scappato da chissà dove!-
    -Dai non fare il melodrammatico ora! So che ti senti minacciato da lui Sam, ma che altro potevo fare..- come pronunciai quella frase Sam scattò verso di me e mi afferrò il polso con presa salda, traendomi a sé. I suoi occhi erano così densi che avrebbero potuto fondere qualsiasi cosa su cui si fossero posati. Ma lo conoscevo abbastanza da capire che non dovevo sentirmi intimidita da lui. Una ferocia determinazione era dipinta chiaramente nei suoi occhi, ma non vi era traccia di rabbia o ira. Solo in quel momento riuscii a capire appieno perché alcune persone ritenevano gli occhi lo specchio dell’anima.
    -Io non mi sento minacciato da lui. Semplicemente non tollero la sua presenza qui- non distolsi lo sguardo, continuai a tenere i miei occhi puntati nei suoi. Sentivo il suo respiro caldo soffiarmi leggermente contro il mento da quando eravamo vicini. Se non fosse che eravamo cugini, sembrava esattamente una di quelle scene descritte nei libri in cui i due protagonisti finivano per baciarsi. Scacciai immediatamente quel pensiero. Non riuscivo proprio ad immaginarmi Sam in quel modo. Accennai un sorriso per il nervosismo che mi aveva procurato quel pensiero irrazionale. Sam mi guardò con sconcerto per alcuni attimi, finchè anche le sue labbra si piegarono in un leggero sorriso. A quel punto sorrisi ancora di più finchè i nostri sorrisi divennero risa e scoppiamo entrambi a ridere.
    -Sam dovresti proprio sentirti quando cerchi di fare il duro- mio cugino mi restituì uno sguardo divertito e le risa diminuirono, per poi morire definitivamente. Sam tornò a vedere il soffitto ed io mi sdraiai ai piedi del letto, osservando il bianco della vernice del soffitto. Almeno quella parte della stanza si era salvata all’esplosione del total pink. A volte mi chiedevo come sarebbe vedere con gli occhi degli altri. Chissà come vedeva Sam quello stesso soffitto.
    -Sai Anne..secondo me delle stelle che si illuminano al buio sarebbero una figata sul soffitto- e come sempre, eravamo nella stessa lunghezza di pensiero. A volte era inquietante, mi chiedevo se non fosse veramente in grado di leggermi nella mente.
    -Nah, quelle sono carine di notte, ma di giorno sono brutte da vedere sul soffitto- allungò la gamba e mi diede un colpetto al fianco col piede.
    -La solita pignola. Non sei per niente romantica- lasciai cadere nuovamente il silenzio. Non era la prima volta che Sam mi rimproverava di non essere romantica, quindi avevo imparato ad evitare il discorso. Non era colpa mia. Io sognavo il romanticismo, un ragazzo che entrava dalla finestra di camera mia con delle rose e mi sorrideva con fare misterioso. Passeggiate sulla spiaggia col chiaro di luna, parole sussurrate all’orecchio, carezze delicate.. Io sognavo il romanticismo, ma si vede che lui non desiderava me.
    -Darai a Logan il beneficio del dubbio?- il cigolio delle molle del letto mi fece capire che si stava alzando. Il movimento ondeggiante del materasso me ne diede conferma e mi sollevai sui gomiti per vederlo. Si diresse verso la porta con passo deciso per poi fermarsi dinnanzi ad essa, rimanendo alcuni istanti come pietrificato. Sam..quante volte avrò visto la sua figura uscire dalla porta o darmi le spalle? Com’è allora che non mi ero mai accorta di come la sua schiena sembrasse così..grande. Perché lo notavo solo ora? Le sue gambe lunghe, le braccia forti ed il collo muscoloso..
    -Se non creerà problemi..vedremo- aprì la porta ed uscì. Prima di chiudersela alle spalle, si girò e mi fece l’occhiolino. –Stasera andiamo sulla collinetta, fifona?-
    -E dovrei perdermi un’ennesima lezione di zia Sonia sul make up? Ovvio che ci sarò- Sam sorrise, mettendo in mostra i suoi denti bianchissimi, scosse la testa divertito e si chiuse la porta alle spalle. Sentii i suoi passi esitare alcuni attimi davanti alla porta della stanza dove stava riposando Logan, per poi allontanarsi verso la sua stanza. Mi lasciai cadere sul letto, stranamente sfinita. Ed anche Sam era sistemato. Ora potevo finalmente rilassarmi e pensare con più calma a Logan e ai misteri che lo circondano. Certo magari non mentiva sulle ferite ma molti suoi atteggiamenti mi lasciavano comunque l’amaro in bocca..Guardai il soffitto e lo riguardai, inclinando la testa per cambiare angolatura. Stelle fosforescenti..mah.

    La cena andò tutto sommato..meno peggio di quello che pensassi. Quando andai a chiamare Logan per scendere a magiare vidi che stava dormendo, quindi decisi di lasciarlo riposare. Sam era abbastanza incline ad evitare discussioni con la zia e lei non tentò nemmeno di provarci. La permalosità di zia Sonia era seconda solo alla sua passione per lo shopping.
    -La sera dell’Italiano è una di quelle che preferisco!- affermò soddisfatto lo zio George mentre si appoggiava allo schienale della sedia, sazio dopo il bis dei maccheroni ai quattro formaggi.
    -Mica possiamo sempre mangiare italiano tesoro, tutti quei carboidrati! Diventerei una botte in meno di tre settimane!- la zia fece per alzarsi a sparecchiare ma l’anticipai. Almeno buttare i cartoni potevo farlo io per rendermi utile. La zia mi ringraziò con lo sguardo e tornò a sedersi, finendo l’acqua che aveva nel bicchiere.
    -Mica sono tutti grassi gli italiani mà. Anzi, ho conosciuto alcune italiane al campus davvero niente male..- ed ecco confermata la mia tesi iniziale. Sam al campus non ci andava per trovare pace per lo studio, bensì per la sua “crociata alle pollastre”. E’ così che l’ho sentito definire dai ragazzi, il periodo in cui i ragazzi cercano di farsi più ragazze possibile.
    -Tesoro non ti paghiamo una costosissima retta per la stanza a Brigthon solo per aver sesso facile. Dovresti stare lì per studiare non tornare a casa solo per la serata italiana- mentre zia Sonia parlava, vedevo il nervo sulla tempia di Sam cominciare a battere all’impazzata. Erano proprio due caratteri incompatibili lui e la zia..chissà come hanno fatto a convivere fino ad ora senza essersi uccisi a vicenda.
    -Se in questa casa il volume della voce non fosse così alto potrei anche studiare tranquillamente nella mia stanza! Sempre se nel frattempo non l’hai affittata a qualche altro ragazzo senza memoria..- Sam si pentì di quello che aveva appena detto non appena vide il labbro della zia muoversi all’impazzata su e giù, con due lacrimoni pronti a sgorgare dagli angoli degli occhi.
    -Io..- iniziai per rompere la situazione imbarazzante. Tutti si voltarono a guardarmi aspettandosi che finissi la frase. Era come essere ad uno spettacolo teatrale e tutti gli attori ti fissano con aspettativa perché ti eri dimenticata la battuta e loro non potevano continuare. A quel punto qualcuno entrava a suggerire ma non eravamo ad una recita. Dio perché quando mi sentivo sotto pressione il mio cervello andava in tilt in quel modo?!
    -Che buon odorino- penso di non essere mai stata più felice di sentire la voce di Logan come in quell’istante. Il ragazzo comparve sulla porta con ancora indosso i vestiti di Sam, anche se ora un po’ stropicciati. Non era più pallido come nel pomeriggio, si vede che il riposo gli aveva giovato più di quel che pensassi. Come vide che lo fissavo, mi fece uno dei suoi soliti sorrisi. Mio dio perché doveva farlo? Sollevare appena un angolo della bocca mettendo in mostra quei denti bianchissimi! Mi girai dandogli le spalle e continuai quello che stavo facendo, buttando i cartoni che contenevano il cibo take-away di Polpetti’s.
    -Logan! Potevi chiamarci se volevi alzarti! Non ti devi affaticare così..- sentii la zia alzarsi di colpo facendo stridere i piedi della sedia contro il parquet e correre verso di lui. Girai appena la testa e vidi che Sam si era irrigidito sulla sedia. Il suo sguardo era freddo e distaccato, ma perennemente incollato in quello di Logan. Vidi il ragazzo ricambiare per alcuni istanti il suo sguardo e poi lo distolse, quasi imbarazzato. Non lo diede a vedere, ma ero sicura che questa piccola vittoria aveva gonfiato di soddisfazione Sam.
    -Non si preoccupi! Il riposo mi ha rimesso completamente in sesto. Solo che ora ho una fame-
    -Certo caro! E’ avanzata giusto un po’ di pasta e delle scaloppine ai funghi! Ti piace la cucina italiana?- Logan si sedette sulla sedia vicino alla mia e studiai discretamente i suoi movimenti. Erano fluidi, non impacciati e non intravidi smorfie di dolore. Stava veramente meglio. Mi ritrovai a sospirare di sollievo e mi ricomposi subito. Non mi doveva importare di una cosa simile. Non mi doveva importare di lui.
    -Non saprei, non mi ricordo di aver mai mangiato la pasta-
    -Bene, possiamo escludere a priori che sei italiano allora- schernì Sam con tono ironico. Nessuno rise e Logan sembrò leggermente imbarazzato.
    -Eppure quando hai pronunciato pasta non hai usato l’accento inglese, sembrava proprio italiano- zio George aveva collaboratori italiani nello studio quindi era abituato al suono della lingua. Logan sembrò accigliato.
    -Magari sono solo portato per le lingue..o forse l’ho studiato?- rimasi a fissarlo. Pensai che per me era doloroso pensare al mio passato, senza un padre. La malattia di mia madre, le sue cure e l’averla persa..ma erano comunque ricordi che custodivo ogni giorno nel mio cuore. Non sapere neanche il proprio nome, il paese in cui si è nati, le persone a noi care..mi sentii una morsa al cuore. In quel momento mi ritrovai a provare pena per quel ragazzo. Nonostante tutte le stranezze che lo riguardavano, il fatto che fosse senza memoria non cambiava. Era solo in un posto sconosciuto e gli unici che potevano aiutarlo e su cui poteva contare eravamo noi, quattro sconosciuti di cui lui si doveva per forza fidare a priori, senza possibilità di scelta. Io sapevo che eravamo brave persone, persino Sam anche se faceva l’ostile con lui, ma lui non poteva saperlo.
    Sam si alzò dalla sedia e si diresse verso di me. Si fermò di fronte e si allungò a prendere qualcosa dietro di me. Rimasi immobile mentre il suo viso si avvicinò al mio. Quel gesto sarà durato alcuni attimi, ma a me parve accadere tutto a rallentatore.
    -Prendo il diario e arrivo- mi sussurrò all’orecchio, ma lo sentii appena. Il cuore mi martellava nel petto e nelle orecchie, non riuscivo neppure a batter ciglio. Logan mi stava fissando e mi rivolse un’occhiata piena di..oddio non saprei nemmeno come definirlo. Sembrava irritato, combattuto, furioso, incerto, stupito, sul punto di saltare dalla sedia e di scaraventarsi su Sam. Come mio cugino si allontanò da me con una mela in mano, Logan cominciò a mangiare la pasta. Sarà durato pochi istanti per davvero, gli zii non si erano accorti di niente, ma quello sguardo..non lo dimenticherò mai. Sentivo le gambe molli, sul punto di non riuscire più a reggere il peso del mio corpo.
    -Anne? Stai bene?- la zia mi si avvicinò e mi posò una mano sulla fronte per sentire se avevo la febbre. Le sorrisi e feci di no con la testa.
    -E’ stata una giornata lunga, abbiamo camminato molto..forse sono solo stanca..- la zia sorrise e mi tolse la confezione di alluminio del cibo e mi spinse dolcemente verso la porta.
    -Faccio io per stasera, vai a riposarti- quando passai davanti a Logan, il ragazzo non alzò nemmeno la testa dal piatto. Ero quasi sulla porta quando vidi Sam scendere le scale saltando tre scalini a volta e mi ricordai della promessa.
    -Zia a dire la verità..avevo promesso a Sam che saremmo andati a vedere le stelle stasera..- zia Sonia si accigliò. Fece per ribattere ma lo zio l’anticipò.
    -Beh ma usate la macchina per andare fin lì, non ti stancherai. Anzi ti potrebbe aiutare a rilassarti- sorrisi e feci cenno di saluto ai presenti.
    -Noi andiamo!- urlò Sam dal corridoio.
    -Aspettate! Perché non portate anche Logan con voi?- ed ecco la frase che più temevo in assoluto. Zio George guardò Logan che, nel frattempo, si era spazzolato in un secondo tutti i maccheroni ed aveva quasi finito anche le scaloppine.
    -Andare dove?- chiese il ragazzo, evidentemente spaesato dall’essere stato interpellato senza sapere per cosa.
    -Sam e Anne vanno spesso su questa loro collinetta a guardare le stelle con il telescopio- vidi Logan alzare un sopracciglio. Colsi subito il suo interesse, ma volevo gridare con tutta voce allo zio quanto sarebbe stato decisamente più stancante se ci fosse stato anche Logan con noi. Tenere a bada Sam e lui su un pick-up non era di certo la mia idea precisa di relax..
    -Magari un’altra volta..per oggi preferisco riposarmi un altro poco..- e fui salvata per la seconda volta da quel ragazzo. Almeno la serata sarebbe stata decisamente più calma.
    -Anne forza!- mi richiamò Sam ormai sul ciglio della porta. Non si era neanche interessato alla conversazione.
    -Ci vediamo dopo!- feci per uscire ma mi sembrò brutto ignorarlo così apertamente. –Ciao Logan- e gli sorrisi. Lui rimase impassibile a fissarmi. Sentii il suo sguardo su di me anche dopo essermi chiusa la porta di casa alle spalle ed essere salita sul pick-up. Solo quando fummo quasi in cima alla collinetta riuscii a togliermi quella presenza costante di dosso.
    -Dobbiamo fargli tornare la memoria-
    -Come scusa?- chiesi. Mi aveva preso alla sprovvista ed ero troppo concentrata su quella strana sensazione che non gli prestai ascolto.
    -Ho detto che dobbiamo fargli tornare la memoria. Prima ricorda chi è e prima se ne andrà per la sua strada-
    -Hum- acconsentii. –E come pensi di fare?- Sam sterzò bruscamente ed inchiodò. Eravamo sulla collinetta, alla nostra solita postazione. Spense il pick-up e si girò a guardarmi con un sorriso leggermente arrogante.
    -Ho conosciuto qualcuno che studia medicina..posso chiedere se può informarsi per noi su come fare- mi diede una pacca sulla spalla e scese dalla macchina richiudendosi la portiera con forza alle spalle. –Muoviti o non ti faccio vedere niente stasera!- mi minacciò ridendo. Sorrisi ed aprii la portiera. Se solo fosse così semplice far tornare la memoria a qualcuno..ma adesso almeno avevamo un piano. Non dovevamo far altro che seguire le direttive di quest’amico di Sam ed avremmo potuto aiutare Logan a ricordare..ed una volta che lui avrà riavuto la sua memoria, la nostra vita tornerà alla solita, monotona e noiosa normalità. Non potevo certo sapere quanto quel pensiero fosse lontano dalla realtà..nè quanto sarebbe costato..

    Rue
     
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  6. ironic;
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    Finalmente twinnyyyyY!!! sei stata brava ;) giusto qualche errorino.
    aspetto il prossimo cap eh! u.u
     
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  7. Rue89
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    looool beh quelli ci sn sempre XD meno male che ci sei te a correggermeli ;) Grazie Twinny ><

    Rue
     
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