HOTEL DELLE CREATURE

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    Preso com'ero dal tripudio di sensazioni che mi stava facendo provare Astrid non mi accorsi subito di quello che stava accadendo. Fu quando i nostri sguardi si incontrarono di nuovo che la sentii, anche se non la riconobbi subito.
    "Cazzo, cazzo, cazzo!!!!!"
    La vampira era affamata. Rimasi pietrificato; erano anni che non succedeva. L'ultimo vampiro che aveva bevuto da me era morto qualche istante dopo con atroci sofferenze ma guardandola lì, indifesa ed eccitata che cercava di combattere la sua natura per darmi la possibilità di scegliere non ebbi il coraggio di farle male, anzi, mi sentii pronunciare qualcosa che pensavo non avrei mai potuto dire di mia spontanea volontà.
    <<spero di non pentirmene, coraggio bevi>> Lo dissi in un sussurro portando il mio collo vicino al suo viso. Non so chi lasciai più sorpreso tra i due con quel gesto.
     
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  2. "ta"
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    :Astrid.png:

    Spalancai gli occhi incredula di ciò che era appena uscito dalle labbra di Caleb, mi aveva davvero concesso il suo sangue? Non poteva essere vero, "perchè l'ha fatto?" Poi la risposta alla mia domanda giunse chiara, sentivo la tenerezza nel suo sguardo che scrutava attentamente il mio viso, "lo sta facendo per me..." non ero abituata a questo. Avvicinai incerta le labbra al suo collo, poi lo baciai, lasciai che i canini graffiassero lievemente la sua pelle, ma non lo morsi. Presi il controllo della situazione portandomi sopra di lui, allontanai il mio viso dal suo collo cominciando a muovere il mio corpo lentamente su e giù con decisione, volevo farlo godere come mai aveva fatto prima...<non berrò da te fino a quando non sarai sicuro di volerlo, vedo della titubanza nei tuoi occhi e io non sono una che lascia alle spalle incertezza> . Gli sorrisi teneramente, poi affondai le unghie nelle lenzuola e cominciai a muovere il mio corpo sopra il suo...
     
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    A quanto pareva il mio gesto aveva lasciato più stupito me che lei. Astrid aveva percepito la mia esitazione e ne aveva approfittato per prendere in mano le redini della situazione. Adesso era lei sopra e io inerme sotto di lei iniziai a gemere dal piacere ma non avevo dimenticato la sua fame.
    La lasciai fare, voleva portarmi al culmine.
    Vederla lì, sopra di me mi faceva impazzire; mi persi osservandola, col capo inclinato all'indietro, la schiena inarcata e i seni sopra il mio viso, seducenti ma troppo lontani perchè potessi arrivare a catturarli con la bocca... "Dio...mi fa impazzire la ragazza" uno strano istinto possessivo si stava facendo strada dentro di me.
    Se avesse continuato a muoversi in quel modo non mi ci sarebbe voluto molto per venire e dai suoi gemiti capii che pure a lei mancava poco. Con un colpo d'addominali ripresi il comando e la posizione iniziale; iniziai a pompare dentro di lei sempre più forte e veloce. Nell'istante in cui raggiungemmo l'apice del piacere sentii le sue unghie sulla mia pelle ma percepii anche la sua fame che cresceva.
    <<non appartengo a qualcuno da molto tempo ma non posso far morire di fame una così graziosa vampira...>> le dissi in modo scherzoso per convincerla a bere da me sperando che non percepisse nulla del mio passato. In un modo inspiegabile ero attratto da Astrid e non la consideravo una minaccia. Ero invece determinato a capire cosa significassero le sensazioni che mi aveva suscitato.
    scusa se ci ho messo tanto...ero a Praga con la scuola...ho scritto appena ho potuto
     
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  4. "ta"
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    :Astrid.png:

    Un piacere incommensurabile stava giungendo all'apice dentro di me, e anche in lui da quanto percepivo. Ma la fame non dava segni di volersi sedare, anzi, la vena che che Caleb aveva sul collo non faceva altro che pulsare a causa dello sforzo fisico e il suo profumo mi inebriava a tal punto da stordirmi, a peggiorare la situazione ci fu Caleb stesso che mi offrì nuovamente di bere da lui legandosi a me. Lo guardai negli occhi per un breve istante, poi dissi <<vorrei poter rifiutare nuovamente la tua offerta, ma non so come mi sento già legata a te...spero che non te ne pentirai>> detto ciò portai il viso al suo collo, dove sentivo il battito che si rafforzava e dopo essermi inebriata nuovamente di quel profumo dolce e seducente, affondai i denti nella carne tenera. Il suo sangue mi sgorgò in bocca come dolce nettare e lo sentivo caldo giù per la mia gola, fino in fondo in ogni angolo del mio corpo che come Scirocco spazzava via il freddo e mi riscaldava. Una nuova passione si stava accendendo in me e cresceva sempre più dal mio ventre, anche Caleb stava gemendo dal piacere, dopo un piccolo dolore iniziale nutrirsi non era fonte di piacere solo per chi riceveva, infatti una nuova erezione stata facendo capolino tra le cosce sode e muscolose di lui...mi distaccai dal suo collo per ricatturare il suo sguardo poi lo baciai ancora e ancora, non avrei voluto mai smettere e non capivo il perchè...

    tranquilla ^.^
     
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    Il senso di pienezza e appartenenza che giunse insieme al morso fu qualcosa d'incredibile. Quando il mio sangue entrò in contatto con le sue morbide labbra si creò tra noi un legame indissolubile.
    Astrid non mi diede solo quello però. Infatti pochi attimi dopo un'irrefrenabile piacere mi portò a capovolgere nuovamente le posizioni e a penetrarla di nuovo senza però adottare un ritmo lento e dolce. Fui più rude, ma non troppo, non volevo farle male....
     
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  6. "ta"
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    :Astrid.png:

    Caleb stava cominciando a percepire davvero le sensazioni che portava il legame di sangue, e io mi sentivo assolutamente sazia, sazia in ogni senso, sentivo il suo sangue dolce in circolo dentro di me insieme all'adrenalina che portava l'eccitazione e il piacere che stavo provando in quel momento! Lui era più deciso questa volta e la cosa mi piaceva, ma volevo che provasse tutto il piacere che potevo dargli, volevo che assaporasse il mio sangue...se avesse voluto avrebbe provato sensazioni mai provate prima. Mi avvicinai al suo orecchio e gli sussurrai: <tu mi hai dato il tuo sangue, ora voglio che tu abbia il mio> Poi avvicinai il mio polso alla bocca e lo morsi fino a quando non sentii il mio sangue sgorgarne a rivoli, gli porsi il braccio e aspettai che Caleb decidesse se accettarlo...
     
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    Stavo impazzendo di desiderio per quella vampira. Aumentai l'energia delle mie spinte e afferrai i suoi fianchi assecondando i miei movimenti. Non mi accorsi di ciò che stava facendo Astrid, la mia mente era volata via e si stava perdendo nel piacere, quindi passarono diversi istanti prima che mi rendessi conto di ciò che aveva appena fatto la vampira e di cosa mi stesse offrendo. Mi bloccai all'istante. Ero smanioso di accettare ma al tempo stesso spaventato dai miei sentimenti; mai mi era successo di legarmi così velocemente a qualcuno. "Cazzo, cazzo, cazzo!!!" Nonostante le imprecazioni mentali la desideravo, ma volevo assicurarmi che stesse agendo consapevolmente e non spinta dalla passione del momento.
    <<sei sicura? è questo ciò che desideri? Dopo non si può tornare indietro...>>
     
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  8. "ta"
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    :Astrid.png:

    Dopo tutto ciò che era successo in quei pochi istanti, ero riuscita comunque a sorprendere ancora Caleb, non si era accorto subito della mia inaspettata offerta, non mi sembrava dispiaciuto per il mio gesto...magari estremamente sorpreso ma non di certo dispiaciuto. Sentivo che lo voleva ma l'insicurezza era tanta e aspettava che io gli confermassi ciò che aveva detto rassicurandolo sul significato di quel gesto. <non temere, non so perché ma sento che è ciò che va fatto...sempre che tu voglia> poi volsi lo sguardo alle tende di raso nero drappeggiato alle finestre, notavo che la luce dietro di esse si stava affievolendo, "sta giungendo il tramonto, non l'ho mai pensato, ma questa volta avrei davvero voluto che il giorno durasse di più" poi avvicinai un dito al sangue che mi stava scorrendo dalla ferita, fino al gomito e perfino sulle lenzuola dove una chiazza cremisi si stava espandendo, ne presi un po' su un dito e me lo portai alle labbra macchiando leggermente il labbro inferiore <se mi vuoi davvero non devi far altro che baciarmi e poi il mio sangue sarà anche il tuo, come ora il tuo è anche mio>...sentivo la sua ansia crescere, sapevo che nella sua mente stava ponderando bene quella decisione e per un momento ebbi la sensazione che non avrebbe accettato, ma attesi in silenzio guardandolo con uno sguardo a metà fra desiderio e serietà....
     
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    "se lo voglio?" che domanda sciocca mi fece... ovvio che lo volevo! "A quanto pare la mia esitazione ti ha fatta dubitare mia cara...vediamo di rimediare" pensai tra me ridacchiando un po'; la cosa mi fece ottenere un'occhiataccia dalla bella vampira.
    <<mia....>> sussurrai....quella parola sulle mie labbra mi piaceva fin troppo. Così, prima che Astrid potesse fraintendere ulteriormente presi il suo splendido viso tra le mani e catturai le sue labbra con le mie.
    Pura energia scaturì da quel contatto per suggellare il legame. "MIA, MIA, MIA!" pensai pervaso di gioia.
     
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  10. "ta"
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    :Astrid.png:

    Dopo un attimo d'incertezza, dissolse tutti i miei dubbi sorridendomi e subito dopo baciandomi, gli porsi di nuovo il polso, lo prese tra le mani e mi pulì i rivoli che ne erano sgorgati con la lingua, quella sensazione mi fece scorrere brividi di dolce piacere lungo la schiena, ma il vero piacere arrivò da quell'incerta suzione, che si fece man mano sempre più decisa e desiderosa, non avevo mai donato il mio sangue a nessuno, "la mia libertà e indipendenza era tutto prima di te, cosa mi hai fatto? sono diventata scema per caso? forse si, perché non potrei essere più felice di quello che ho appena fatto". Dopo aver lasciato il mio polso si sdraiò al mio fianco e non distolse un attimo il suo sguardo dal mio, percepivo tanta pace tra noi, non l'avevo mai provata prima, mi avvicinai di più a lui stendendomi su di un fianco e portai il mio viso a pochi centimetri dal suo sussurrandogli <sei un mistero per me, percepisco ciò che provi, ma mi basta guardarti negli occhi per offuscare ogni mio senso, cosa pensi? dimmelo ti prego>
     
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  11. +Hells+
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    :Iside.png:

    PRIMA RUOLATA

    La mia limousine sfrecciava tra le strade di Littoria. Il viaggio in treno era stato di una noia mortale. Nonostante avessi prenotato quasi l'intero vagone della prima classe, c'erano stati comunque degli intrusi che dicevano di avere il biglietto per quei posti e, come se non bastasse, il pranzo era immangiabile! Era la prima ed ultima volta che viaggiavo in treno, piuttosto di ripetere l'esperienza avrei fatto il prossimo viaggio tramutandomi in falco!
    Perlomeno il lacchè che avevo ingaggiato si era fatto trovare alla stazione in perfetto orario. Non appena misi piede fuori dalla cabina, diligentemente prese i miei bagagli, li caricò nel baule, mi aprì la portiera e si mise immediatamente alla guida.
    Guardai fuori dai finestrini oscurati. La città scorreva silenziosa all'esterno. Dovevo comprare una casa, avevo infatti ordinato espressamente di farmi trovare al mio arrivo in albergo la lista delle migliori case in vendita. con me portavo solo lo stretto necessario nelle due valige, per non avere problemi durante il viaggio. Gli oggetti a me sacri si trovavano su un furgone portavalori che sarebbe arrivato in seguito e per allora volevo già possedere una casa di mia proprietà, l'albergo non era il posto più adatto per oggetti di così alto valore.
    Finalmente arrivammo a destinazione. Non appena varcai l'ingresso del sontuoso hotel il proprietario mi corse incontro con fare servile e viscido.

    <signorina Aset, è un piacere avervi come nostra ospite!>

    <e' tutto predisposto?>

    domandai asciutta guardandolo come si guarda uno scarafaggio.

    <come da voi ordinato.>

    rispose con un breve inchino. Lo superai senza aggiungere altro seguita dal mio lacchè, e raggiunsi la suite prenotata. Congedai l'uomo con una sontuosa mancia, dopodiché osservai la mia stanza. Il lusso si esprimeva in ogni dettaglio dalle sedie di pelle di struzzo al letto a baldacchino in ferro battuto con lenzuola di raso, al pavimento in terracotta e agli affreschi dipinti a mano sulle pareti. Sopra un tavolino c'erano le informazioni che avevo chiesto, ma avrebbero aspettato. Prima di tutto volevo farmi un bel bagno e riposarmi dal lungo viaggio.
    Mi diressi nel bagno. L'immensa vasca era già stata riempita di acqua bollente e sali profumati del Mar Morto. Lasciai ricadere a terra i vestiti che indossavo, godendomi finalmente un po' di meritato relax.
    Uscii dalla vasca e senza nemmeno vestirmi mi distesi sul letto.
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    Le lenzuola di raso accarezzarono la mia pelle nuda. Chiusi gli occhi. E come ogni notte lui riapparve nella mia mente, il mio amato sposo, Osiride. Se mi avesse ascoltata, se avesse seguito il mio esempio ora sarebbe stato lì al mio fianco, ma lui volle riporre fiducia negli esseri umani, convinto che i suoi fedeli adoratori non l'avrebbero abbandonato, svanendo come tutti gli altri. Già una volta l'avevo riportato in vita, quando Seth lo uccise e disseminò le parti del suo corpo per tutto l'Egitto. Ma questa volta era diverso. Questa volta non era il suo corpo ad essere stato fatto a pezzi, questa volta era la sua essenza ad essere svanita, per sempre.
    Una lacrima solcò il mio viso, prima che il sonno vincesse su di me.
     
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    Distesi su un fianco a contemplarci reciprocamente creò una sensazione di pace immensa, come se fino a qualche istante prima fossimo stati nell'angoscia. Mi sentivo come se avessi trovato ciò che inconsciamente avevo cercato per una vita ed ero perso a pensare a quanto fosse strano il destino quando lei mi chiese a cosa stessi pensando.
    <<non credi sia strano il fato? Per tutta una vita ho pensato di non aver bisogno di nient'altro che me stesso e il mio lavoro ed ora eccomi qui con la cosa più bella che potesse mai capitarmi>>
     
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  13. +Hells+
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    :Iside.png:

    Mi risvegliai poco dopo, rigenerata e pronta per visitare la città. Mi alzai dal letto e aprii una delle valigie che avevo portato con me. Come prima cosa dovevo cercare una casa e doveva essere adeguata al mio rango. Non mi sarei accontentata della prima catapecchia in vendita, oh no. Volevo una cosa di lusso, ero pur sempre una regina dannazione!
    Afferrai il dépliant sopra il tavolino e cominciai a sfogliarlo svogliatamente, mentre sceglievo quale vestito mettermi. Adoravo indossare abiti che ricordavano quelli dell'antico Egitto, lunghe tuniche bianche come quelle che portavo quando ero venerata come una delle divinità maggiori, ma per quel giorno optai per qualcosa di più sobrio, ma non per questo meno elegante. Trovato finalmente quello che cercavo, mi diressi in bagno.

    Qualche ora prima mi ero limitata a rilassarmi nella vasca senza prestare troppa attenzione a cos'altro offriva il bagno. Ora invece mi piazzai davanti al gigantesco specchio contornato di mille lucette, come quello dei camerini delle star. Nel mobile di fianco c'era tutto quello che una donna poteva desiderare: creme da centinaia di euro, trucchi di qualsiasi tipo, colore e genere delle più prestigiose marche, i profumi più in voga degli stilisti più affermati... Nonostante la mia pelle fosse perfetta da millenni, non disdegnavo viziarmi con quegli intrugli. Mi concentrai soprattutto sugli occhi, in modo da farli risaltare, mettendo solo un filo di fondotinta e un lucidalabbra.
    Pettinai i lunghi capelli, acconciandoli con eleganza e optai per un profumo Diesel che sapeva di spezie. Scelsi un paio di orecchini d'oro molto sobri e infine guardai la mia immagine riflessa. Una giovane donna di classe mi guardò a sua volta dallo specchio. Sorrisi soddisfatta, dopodiché indossai un coprispalle, un paio di lunghi guanti chiari e presi una pochette, abbandonando finalmente l'hotel.
    La lieve brezza fece danzare i miei capelli setosi. Sorrisi, inspirando a lungo, dopodichè riaprii il dépliant delle case in vendita. Un attico attirò la mia attenzione. Decisi di cominciare da quello, dalla descrizione sembrava fare proprio al caso mio. Attraversai la strada, dirigendomi verso la piazza centrale.
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    CONTINUA IN LUOGHI CITTADINI - CITTA - PIAZZA CENTRALE
     
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  14. "ta"
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    :Astrid.png:

    Sembrerà strano, ma mi sembrò quasi di arrossire, naturalmente non poteva essere così, "sono una vampira non posso arrossare, ma fino ad ora pensavo anche di non poter mai provare emozioni simili eppure si agitava un tornado dentro di me" Potrei passare l'eternità al suo fianco, ne sono sicura...< potrei anche aver perso il senno ma credi di essermi innamorata ed è tutta colpa tua! Cosa mi hai fatto? Qualsiasi cosa sia grazie> Non resistetti a baciarlo ancora...
     
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  15. +Hells+
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    :Malacath.png:

    CONTINUA DA LUOGHI NATURALI - PROMONTORIO - SCOGLIERA

    Durante il nostro volo le spiegai ogni cosa, a partire dall'identità di quella donna misteriosa. Feci una sosta al cimitero e tornai nella cripta, o meglio, in quello che ne rimaneva. Raccolsi le poche cose che si erano salvate dalla mia furia, tra cui qualche vestito che avevo comprato a Beatrix, qualche oggetto magico e due libri di magia. Misi tutto in una sacca e ripartimmo, diretti verso la città. Non avendo un altro posto, mi diressi all'hotel di Littoria. Atterrammo in un vicolo vicino e ripresi il mio aspetto umano. Dopo aver scambiato uno sguardo d'intesa con Beatrix, varcai le porte dell'albergo.

    L'uomo alla reception ci degnò di un'occhiata svogliata, come se ci stesse analizzando e ci avesse catalogati come stracciona 1 e poveraccio 2. Trattenni l'impulso di staccargli il collo a morsi mentre gli chiedevo:

    < Una stanza per due.>

    Lui ci guardò ancora con sufficienza, scrutando prima me e poi Beatrix alle mie spalle. Potevo leggere nei suoi occhi il suo giudizio: questo qui si è portato una prostituta e gli serve una stanza, ma per chi ci ha preso? Per uno squallido Motel?.

    < E' mia figlia.>

    Ci tenni a fargli presente con tono minaccioso, assottigliando gli occhi. Lo vidi sgranare gli occhi e impallidire. Sorrisi. Credeva di metterci in imbarazzo coi suoi modi da falso aristocratico, ma in quel momento era lui quello che avrebbe voluto sprofondare nel pavimento!
    Prese immediatamente una chiave dalla teca alle sue spalle e me la porse con mani tremanti.

    < Stanza 37, buon riposo signori.>

    balbettò consegnandomela. Mi voltai con un sorriso soddisfatto e incrociai lo sguardo sbigottito di Beatrix. Feci un gesto con la mano, dirigendomi poi verso l'ascensore. Una volta all'interno lei mi chiese spiegazioni.

    < Era il modo più veloce per evitare noie inutili.>

    sbuffai appoggiato alla parete. Non appena fummo arrivati al nostro piano, entrammo nella camera a noi assegnata. Era una stanza semplice, con due letti separati e un bagno. Vidi Beatrix tirare un sospiro di sollievo e trattenni un risata. Quando avevo proposto l'hotel doveva aver pensato che avremmo dormito nello stesso letto!

    < Immagino tu voglia farti una doccia, le ultime ore non devono essere state molto piacevoli per te!>

    le suggerii con un sorrisetto, ripensando a quando era legata penzoloni nella cripta. Per tutta risposta la mia streghetta mi riservò una delle sue occhiatacce, ma seguì il mio consiglio e entrò nel bagno.

    Svuotai la sacca con i pochi oggetti salvati e li ordinai sul tavolino di fronte ai letti. Con Lucifero a spasso per Littoria avremmo dovuto velocizzare l'addestramento. Inoltre dovevo trovare anche un altro nascondiglio. La cripta era ormai inutilizzabile e, in ogni caso, non era più un posto sicuro.

    Mentre sorvolavo la boscaglia, avevo intravisto una casetta simile ad una baita nascosta tra il fogliame. Era in un luogo appartato e fuori mano, l'ideale per eseguire addestramenti di magia. Mi sdraia sul letto, aspettando che Beatrix uscisse dal bagno. Avevo bisogno anch'io di una bella doccia, giusto per rilassarmi e prepararmi ai difficili gironi che sarebbero seguiti di lì a poco.

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