CASA LEROUX

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    Uscii dalla doccia combattendo contro l'impulso di restare sotto il getto dell'acqua calda per ore. Afferrai l'asciugamano più vicino e cominciai ad asciugarmi. Mi misi davanti allo specchio, fissando la mia immagine riflessa.
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    Sbuffando finii di asciugarmi e riappesi l'asciugamano dove l'avevo trovato. Il padrone di casa non si sarebbe accorto di niente! Infilai per primo il guanto sulla mano destra, dopodiché mi voltai a guardare i miei vestiti. Storsi la bocca. Erano più irrecuperabili del Titanic! Avrei dovuto modificare le priorità della mia lista delle cose da fare, portando ai primi posti l'acquisto di abiti nuovi!
    Mi rivestii sbuffando e uscii dal bagno. Guardai attraverso la porta finestra. Zulejka e Annabelle stavano ancora parlando. Bene, non si erano ancora uccise!
     
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    Zulejka mi raccontò della festa di fidanzamento che si era svolta in città

    <<si l'avevo notata, io ne sono rimasta un po' in disparte, non amo molto la folla >>

    mi raccontò di Killian, di come lo aveva conosciuto, il suo sentimento in tutta questa storia si poteva percepire anche dal suo modo di raccontare, mi raccontò del Damone "frù frù" e non potei far a meno di sembrare divertita dal nomignolo che gli aveva affibbiato.

    questo Killian ha anche un amante... hai capito il figliol prodigo...

    man mano che il suo racconto continuava, l'acqua della piscina cominciava ad agitarsi e non per merio delle mie carezze.
    Una figura apparve dall'acqua, circondata da quelle che potevano sembrarmi delle corde

    cavolo ho fatto bene a tenermela buona e a non farla incazzare.

    seguivo quella figura con gli occhi, lo sguardo del tutto incantato

    fortuna che una buona parte dei suoi poteri l'ha presa questo Alexandre. se all'epoca fossi diventata una strega anzi che una vampira chissà dove sarei a quest'ora

    pensai alle mie capacità di vampira e a quello che mi avevano permesso di fare fino a quel momento, mi avevano permessa di rimanere in vita quindi in fondo non mi potevo lamentare.

    <<vedo che tutta la famiglia "e dintorni" ti va molto a genio>>

    dissi imitando le virgolette con le dita dopo che Zulejka aveva distrutto, o meglio ucciso, la figura di acqua che aveva fatto sorgere dalla piscina,
    Poi con apparente calma tornò al mio discorso e a farmi domande sulla città.
    Nel frattempo sentii l'acqua della doccia di Beatrix chiudersi...
    guardai Zulejka

    <<tutto quello che vedi in questa città è completamente diverso da come era un tempo... e anche i suoi abitanti::.>>

    dopo questa mia ultima frase, abbassai lo sguardo concentrandomi sull'acqua che pian piano si calmava,
     
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  3. peter81
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    :Zulejka.png:

    Annabelle ascoltò interessata e a tratti divertita la sintesi degli eventi. Quando osservò quanto a genio mi andasse tutta la famiglia di Kilian, ridacchiai.

    << Sono pochi quelli che mi vanno a genio, credo! Ma alcune creature sono davvero fastidiose!>>

    Con la coda dell'occhio vidi un movimento, mi girai di scatto ed intravidi Beatrix, le feci l'occhiolino, sembrava riposata. Aveva i capelli umidi, probabilmente si era fatta la doccia. Le accennai con la testa di unirsi a noi.

    Riportai l'attenzione sulla vampira

    << So che in questa città Kristofer Bredisc ha le mani in pasta un pò ovunque, sono in giro da molto tempo e, volente o nolente, certe creature le senti nominare prima o poi... Ovviamente io non ho mai avuto il piacere di stringergli la mano...>>

    Teneva gli occhi abbassati giocherellando distrattamente con l'acqua della piscina, nella speranza probabilmente che lasciassi morire lì il discorso.

    Ma mi divertivo a vedere fino a che punto potevo spingermi e inoltre, ammisi a me stessa, ero davvero incuriosita da questa cittadina così densamente popolata da creature sovrannaturali.

    << Hai affari con lui?>>
     
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    :Beatrix.png:
    Rimasi a guardare le due donne che parlavano tra loro, sedute sul bordo della piscina. Ad un certo punto Zulejka si voltò di scatto nella mia direzione. Doveva sentirsi osservata! Quando capì che non ero una minaccia, mi fece l'occhiolino e un cenno con la testa per invitarmi ad unirmi a loro. Mi avvicinai con calma, sedendomi vicino alla strega, ma non così tanto da invadere il suo spazio.

    <<mi sono persa qualcosa di interessante?>>

    chiesi con fare distratto, appoggiando le mani dietro di me.
     
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    Zulejka mi disse che erano in pochi ad andarle a genio, feci un metto sorriso

    <<me ne sono accorta, e tra le creature fastidiose immagino che i vampiri occupino i primi posti della classifica>>

    non capivo il suo astrio verso i vampiri ma sicuramente avrà avuto i suoi buoni motivi per odiarci

    non si può dire che abbiamo la fama di essere dei simpaticoni

    si accorse che Beatrix era sveglia e con un cennò la invitò ad unirsi a noi a bordo piscina, si voltò di nuovo verso di me e mi parlò di un certo kristofer, avevo già sentito che la festa di fidanzamento era la sua e quando sono entrata nel luna park ho letto il suo nome, anche lei aveva notato che si era comprato quasi tutta la città.

    non credo che questo Kristofer sappia cosa successe alla città prima del suo arrivo penso più che abbia trovato già la strada spianata da qualcun altro per poterla ricostruire e farla sua

    riflettei tra me, la donna di fronte a me non mollava e voleva sapere di più, mi chiese se avevo affari con lui e non potei far a meno di ridere

    <<o no ti prego, di solito preferisco essere la socia di me stessa>>

    dissi tra una risata e l'altra,
    Non fidandomi di nessuno, i miei affari passati presenti e futuri avrebbero certamente riguardato solo me.
    Nel frattempo ci raggiunse Beatrix che si sedette vicino a Zulejka, domandò se si era persa qualcosa di interessante, io la guardai e le dissi

    <<niente di che, intanto che aspettiamo l'arrivo del padrone di casa, facevamo conoscenza>>

    diedi una rapida occhiata a Zulejka e poi tornai a mostrare attenzione per la nuova arrivata in piscina, mi venne in mente che di lei sapevo meno cose della russa, così mi spinsi a domandarle

    <<dove hai imparato l'arte delle rune?
     
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  6. peter81
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    Mi ritrovai a ridacchiare insieme ad Annabelle... "socia di me stessa", comprendevo in pieno il suo pensiero e lo condividevo ma mi fece anche capire che di lei non i sarei potuta fidare, come me, per lei non era un problema abbandonare qualcuno sul campo di battaglia per convenienza personale.

    Beatrix si unì a noi e Annabelle le chise della sua capacità di sfruttare le rune, mi misi in ascolto anche io interessata a quella particolare strega.

    Intanto il sole era alto in cielo, ora che ci eravamo riposate, dovevamo pensare a riempire gli stomaci...ma per ora mi interessava di più ascoltare. Osservai attentamente Annabelle, non sembrava assetata e questo mi tranquillizzò, anche se solo in parte.
     
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    :Beatrix.png:
    Annabelle mi chiese dove avessi imparato ad usare la magia e anche Zulejka sembrò interessata all'argomento. Scrollai le spalle.

    <<si può dire che sono un'autodidatta. Ho scoperto la magia nera per caso mentre...

    Mi fermai. Stavo per dire "mentre studiavo la mia mano", ma non si sembrò il caso.

    <<mentre girovagavo per il mondo. Per un motivo che ancora non conosco ero portata all'arte della magia nera, come se mi appartenesse da sempre. A modo mio ero una bambina prodigio!>>

    scherzai con una smorfia simile a un sorriso.

    <<col tempo mi sono perfezionata sempre più, acquisendo nuovi incantesimi e inventandone altri di sana pianta, in base alle mie necessità. Come dicevo prima, la magia nera è sempre stata una cosa facilissima per me, mi viene quasi spontanea.>>

    In quel momento il mio stomaco si cimentò nella seconda parte del canto delle balene.

    <<sfortunatamente non ho ancora imparato nessun incantesimo per far apparire magicamente una tavola imbandita!>>

    sbuffai lanciando un'occhiataccia al mio stomaco.

    <<a proposito...>>

    Mi tornò in mente solo allora una cosa che volevo chiedere a Zulejka ancora al cimitero.

    <<alexander, il simpaticone, hai detto che ha al capacità di assorbire i poteri degli altri... E' una prerogativa sua o possono farlo tutti i demoni? Non me ne intendo molto, prima di venire qui non aveva incontrato nessun altra creatura soprannaturale.>>
     
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    ascoltai con attenzione il racconto di Beatrix, non aveva accennato al simbolo che aveva sulla mano, pensavo che fosse una specie di runa, e invece furbamente lo omise.
    disse che aveva scoperto la magia per caso

    non ci credo molto a questa cosa, o nasci in una famiglia di streghe o in qualche modo ti ci imbatti, di sicuro non per caso... non me la racconta giusta.

    dopo il discorso disse che cominciava ad avere fame, probabilmente anche Zulejka, erano un bel po' di ore che non ingerivano nulla pensavo.

    io mi sono nutrita abbondantemente poco tempo fa anche se il piccolo ET mi ha interrotta sul più bello.

    Beatrix fece una domanda sui demoni

    <<non hai mai letto dei demoni mentre studiavi la magia nera?>>

    prima che potesse rispondermi mi alzai, mi avvicinai di nuovo alla porta finestra e mi voltai verso di loro

    <<che ne dite se continuiamo la conversazione davanti a qualcosa da mangiare? andiamo a vedere se il padrone di casa si tratta bene, magari essendo un vampiro potrei anche rimediarci del sangue>>

    e pronunciai l'ultima frase rivolta più a me stessa che a loro

    un bicchiere di vino ora come ora mi andrebbe bene comunque
     
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  9. peter81
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    :Zulejka.png:

    Pe rtutta la durata del racconto di Beatrix, osservai la sua mano guantata. Spiegò a grandi linee la sua storia, quando disse che per un motivo che ancora non consceva, era portata all'arte della magia nera alzai un sopracciglio.

    << La magia nera ce la devi avere nel sangue per poterla mettere in pratica.... puoi impararla ma non farà mai parte di te... cosa sai delle tue origini?>>

    Il suo stomaco ci interruppe ricordando ad entarmbe che dovevamo nutrirci, Annabelle si avviò all'interno della casa. Beatrix sembrava titubante, si sentiva un'intrusa...

    << Siamo delle intruse, Trish, ma questo solo perché il padrone di casa ha deciso di tirarmi un bidone...non svuoteremo la dispensa>>

    Le feci l'occhiolino ed entrai in casa osservando circospetta i movimenti della vampira che si aggirava in cucina in cerca di... boh?! A me era sufficiente che tenesse alla larga le sue zanne dal mio collo!

    Aprii il frigorifero, nello scomparto più in basso trovai una scatola in polistirolo al cui interno c'era una sacca refrigerata, la aprii...

    <<ehi, succhiasangue, qui c'è qulacosa anche per te, potrei dirti che è di prima qualità ma non me ne intendo molto...>>

    Dissi cupamente pulendomi automaticamente le mani sulla gonna.

    Richiusi il frigorifero, sebbene fosse ben chiuso, prendere cibo da un frigorifero che conteneva anche sangue mi faceva un po'...schifo? Sì, credo sia il termine giusto...

    Aprii ogni stipetto finché riuscii ad acculmulare sul tavolo una confezione di pan carré, scatolette di tonno, vasetti di verdure sott'olio ancora chiusi, del succo di frutta... Presi due piatti e delle forchette, misi tutto sul tavolo, mi sedetti ed iniziai a mangiare con calma, osservando il paesaggio del bosco e vagando con i pensieri.

    << Un tempo anche nelle mie vene scorreva la magia nera...Alexandre si è appropriato di quella parte dei miei poteri, tra le altre cose...>>
     
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    Il canto delle balene interruppe i nostri discorsi e decidemmo di entrare in casa in cerca di cibo. Inizialmente non mi sentivo molto a mio agio a frugare nella casa di quel succhiasangue, amico o no di Zulejka, ma la strega mi fece l'occhiolino, in segno che andava tuto bene.
    Nel frigorifero trovò quella che sembrava una sacca di sangue e difatti la offrì ad Annabelle, prima di richiuderlo disgustata. Mi scappò un sorrisetto, nonostante tutto.
    Dopo aver frugato nelle credenze Zulejka radunò sul tavolo quel che aveva trovato. Non era moltissimo ma per il mio stomaco che non vedeva cibo da chissà quante ore, per non dire giorni, non c'era visione più eccelsa.
    Mi trattenni dall'avventarmi sulla tavola e mi imposi di mangiare da essere umano, con forchetta e tutto il resto.
    Zulejka riprese il discorso lasciato a metà poco prima. Sincermanete avrei preferito che la cosa finisse lì, non mi piaceva molto parlare di me, ma dopotutto ero l'unica che non si era ancora presentata più di tanto. Sospirai.

    <<mia madre era una zingara, faceva parte di un clan albanese, mio padre... non ho idea di chi sia. Mia madre morì durante il parto e non appena ebbi la possibilità di farlo abbandonai il clan e cominciai a vagare per conto mio. Durante i miei viaggi ho scoperto la magia che scorreva in me, non credo derivi da mia madre, nel clan nessuno ha mai parlato di lei come una strega, di conseguenza... o derivano da mio padre o...>>

    O sono veramente la figlia del diavolo...

    continuai mentalmente, ripensando a come mi chiamavano gli zingari. Sollevai le spalle, come a dire "boh".

    <<questo Alexandre... come ha fatto a impossessarsi dei tuoi poteri?">>

    cambiai discorso mentre finivo la seconda scatoletta di tonno.
     
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    Zulejka trovò del sangue

    grande Killian non ha deluso le mie aspettative devo dire

    <<grazie Hermione>>

    le dissi rivolgendomi al lei anche in modo un po' stizzito.
    Presi una sacca e la aprii mentre loro si apparecchiarono per mangiare un misero tost con del tonno.
    Zulejka disse a Beatrix esattamente quello che avevo pensato io poco prima sulla magia nera, lei ci raccontò quello che sapeva sulle sue origini ma non nominò nemmeno per sbaglio la sua mano.

    conosco molte storie sui zingari, hanno una loro cultura particolare e tradizioni severe da rispettare, che quel marchio sulla mano non sia una cosa ereditata dalla sua famiglia?

    eravamo sedute al tavolo della cucina, io muovevo una gamba in modo frenetico e bevevo ogni tanto un po' di sangue dalla sacca

    non è una mia abitudine di solito, ma con i racconti di queste due mi sembra quasi di essere al cinema

    sorrisi, Beatrix domandò a Zulejka come avesse fatto il cattivone a rubarle i poteri

    tasto dolente tesoro

    <<più che come io mi domando il perché>>

    dissi quasi in modo sarcastico

    di solito non si puntano le prede senza motivo, avere un obbiettivo di fondo rende la caccia molto più eccitante
     
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  12. peter81
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    "Hermione?!"

    Smisi per un attimo di masticare e guardai prima Beatrix e poi Annabelle... Mi aveva chiamata "Hermione!?"

    << Ehy vampira, un po' di dignita ancora ce l'ho! Tieni a freno la lingua biforcuta ed io restituirò il favore!>>

    Annabelle si sedette ma era visibilmente nervosa, nel frattempo Beatrix ci raccontò la sua storia, certo per niente facile... Aggrottai la fronte...

    << Gli zingari sono molto legati tra loro all'interno dei clan... quasi come un branco...Cosa ti ha spinto a lasciare quella che era comunque la tua casa?>>

    Poi d'improvviso mi chiesero di me... Un bel "Cazzi miei!" ci sarebbe stato come una ciliegina sulla torta, ma avevo promesso di tenere a freno la lingua... Continuai a guardare dalla finestra, mandai giù il boccone con calma scegliendo bene le parole...

    << Appartenevo ad una potente dinastia russa di stregoni... Alexandre mi rapì quando ero molto giovane...mi tenne al limite tra la vita e la morte: mi prendeva lasciandomi il sangue minimo necessario per sopravvivere... Così si è impadronito della maggior parte dei miei poteri... Io ero solo un'esca comunque...la preda più ambita era mio padre Konon.... Il suo piano non andò in porto, purtroppo per me... Diciamo che il mio papino non era molto amorevole... per lui divenni solo una vergogna...>>

    Abbassai lo sguardo, non volevo dire di più, mi sentivo profondamente umiliata e quel senso di umiliazione mi portava sempre all'ira... Vedere la vampira bere dalla sacca non aiutò di certo... Battei il pugno sul tavolo facendo tintinnare i bicchieri e le posate. Comincai a rigirare una forchetta tra le dita...

    << Mi chiedi perché? Perchè un leone ammazza i cuccioli del capobranco precedente per accoppiarsi con le femmine? Perché è la sua natura e basta! Perché Alexandre è una bestia! Perché è nel suo istinto di animale megalomane qual'è! Perché annusa il potere come un maiale da tartufo, il suo odore lo attira e lo inebria, lo ubriaca e non gli basta mai, come una droga!>>

    Avevo il respiro affannato, come al solito cadere su quel discorso mi faceva perdere la testa, piantai la forchetta nel tavolo immaginando di trapassare il cranio di quello schifoso vampiro! Urgeva cambiare discorso... Guardai Beatrix che si era leggermente allontanata con fare guardingo, non guardai Annabelle, vedere un suo eventuale sguardo di godimento mi avrebbe fatta schizzare dall'altra parte del tavolo per aggredirla...

    Mi incupii ancora di più...sembravo moltissimo a mio padre in quei momenti...e non volevo essere come lui...
     
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    Annabelle chiamò Zueljka Hermione e la strega sembrò non apprezzare quel nomignolo. SI voltò di nuovo verso di me, chiedendomi come mai avessi lasciato il clan. Assottigliai gli occhi.

    Perchè mi credevano la figlia del diavolo per colpa di questa mano, perchè secondo loro ero maledetta e perchè altrimenti prima o poi mi avrebbero ucciso!

    <<le loro stupide tradizioni non facevano per me, ho preferito andarmene per il mondo per conto mio senza dover seguire nessuna stupida regola dettata da uno stupido clan.

    mentii sbuffando. Non mi sembrava il caso dire la verità, eravamo ancora tutte e tre sulla difensiva e nessuna voleva esporsi troppo. E poi, chissà come avrebbero reagito nel sapere della mia stupida mano. Non volevo più grattacapi di quelli che già avevo.
    Zulejka ci raccontò più approfonditamente la sua storia. Alexandre le aveva rubato i poteri bevendo il suo sangue, quindi non aveva niente a che fare con il mio di potere. Ero di nuovo al punto di partenza. Nella lista delle cose da fare aggiunsi la visita urgente del negozio di magia, magari avrei scoperto qualcosa in più sulla mia mano.
    Il rivivere quei momenti fece scattare qualcosa in Zulejka che si agitò e sfogò la sua rabbia repressa. Mi allontanai di scatto, non sapevo quali poteri le fossero rimasti e sinceramente preferivo non scoprirlo sulla mia pelle.

    <<ok, forse è meglio cambiare discorso, non mi sembra il caso di continuare a parlare di questo Alexandre...

    suggerii rimanendo sulla difensiva.

    <<avevi parlato di un negozio di magia al cimitero, sapresti dirmi dove si trova?>>

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    Zulejka si innervosì molto nel sentire il nomignolo con il quale l'avevo chiamata, la guardai alzando le sopracciglia con aria stupita

    <<ehi tesoro come siamo suscettibili>>

    poi con mia enorme sorpresa ci raccontò la sua storia

    mi sarei aspettate un "vaffanculo" e invece hai visto ogni tanto le persone ti sorprendono!

    come avevo immaginato l'aveva presa per uno scopo, quello di arrivare a suo padre, mi rattristai visibilmente mentre ascoltavo le sue parole, mi sentivo molto in empatia con lei

    io ne so qualcosa di padri bastardi e che ti trattano come fossi una vergogna, la ferita che ti lasciano è veramente profonda, essere traditi e feriti dalle persone che dovrebbero amarti incondizionatamente e che dovrebbero proteggerti per tutta la vita è una cosa che non passa e che soprattutto. Non si dimentica

    i miei pensieri vennero interrotti dal rumore del suo pugno che sbatteva sul tavolo, cominciò ad inveire contro di me, non dissi nulla e le lasciai finire il suo discorso, potevo capire il suo dolore, quindi con tutta la tranquillità che mi era rimasta le dissi

    <<non esiste solo bianco o nero, c'è sempre una zona grigia, soprattutto quando si ha a che fare con creature come questo Alexandre>>

    aveva piantato la forchetta sul tavolo con violenza

    <<se tu lo vedessi cosa saresti capace di fargli? il tuo desiderio di ucciderlo o fargli anche di peggio, ricambiando il favore che lui ha fatto a te, ti giustificherebbe nelle motivazioni? o ti renderebbe uguale a lui?>>

    non la volevo provocare ma inevitabilmente le parole mi uscirono di bocca

    sono sicura che quello che le ha fatto è così brutto da meritarsi il suo odio e tutto quello per cui lei reclamava vendetta, ma l'ipocrisia non la sopporto nonostante il suo astio nei miei confronti la capisco, ma lei deve capire me, non sono una santa, non lo sono mai stata nemmeno quando ero umana, ma tutti siamo spinti da delle motivazioni, sono la bussola delle nostre azioni e sono quelle a determinare la zona grigia, dire che è nella propria natura è solo una banale giustificazione

    Beatrix si era allontanata e aveva disperatamente cercato di cambiare discorso, io la ignorai, Zulejka mi avrebbe uccisa? a me non importava, nessuno mi poteva far stare zitta, mi avvicinai a lei

    <<voglio che mi guardi quando mi parli>>

    ero pronta ad incassare qualsiasi sua reazione, dovevamo collaborare? allora era meglio mettere in chiaro le cose, mi odiava per quello che ero? andava bene, come già le avevo detto in precedenza, ma non poteva pretendere che io stessi zitta.
     
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  15. peter81
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    Tirai un'occhiataccia ad Annabelle quando mi punzecchiò dicendomi di essere suscettibile...

    Cocca, chiamami un'altra volta così e te ne farò pentire...

    Beatrix ebbe l'intelligenza di cambiare discorso..ma il vampiro ovviamente no... Rincarò la dose! Quando parlò persi il controllo e saltai dall'altra parte del tavolo afferrandola per la gola! Le urlai in faccia

    << Non me ne frega un cazzo delle sfumature di grigio, porca puttana!!>>

    Vidi nei suoi occhi che era sorpresa ma non spaventata, ero pronta ad attaccare se era questo che voleva, non averla guardata era stato un modo per non scoppiare ma evidentemenete non aveva capito!

    << A causa sua ho perso la speranza! Ti sembra poco? Perdere la speranza? La speranza è tutto, Annabelle, porca troia! Se io mi immagino in un futuro non vedo nulla, cazzo! Voglio Alexandre morto e basta! E' stato graziato da Lucifero in persona! Non ti basta questo?!!>>

    Mantenne lo sguardo fiero, Beatrix sembrava sul punto di levare le tende.

    Di questo passo potrebbe decidere che la compagnia di due creature infiammabili come noi non le giovi per nulla....

    La spinsi con le spalle al muro e la guardai negli occhi, le parlai con durezza.

    << Sono nata e cresciuta nell'odio verso di voi, quello che mi è stato fatto mi ha dimostrato ampiamente che l'umanità non è nella vostra natura... Ieri ho intravisto qualcuna di quelle sfumature di cui parli ma se continui con questo tuo saggio filosofeggiare potrei decidere che bianco e nero sono gli unici colori che mi degnerò di considerare. Io non sono qui ad insegnare niente a nessuno, voglio mettere la parola fine ad un essere che si lascia dietro dolore e morte! Se un giorno avrai il piacere di incontrare Alexandre, fallo a lui questo bel discorsetto!>>

    Allentai la presa sul suo collo, pronta a continuare per quel sentiero intrapreso, mi avvicinai al suo viso.

    << Chiamami ancora una volta "Hermione", prova di nuovo a mettermi a confronto con quel porco e ti impicco con la tua stessa lingua!>>
     
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