VILLA RIVERA

"La Tana" di Kevin e Brendon

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    Disteso sulla neve gelida guardavo il cielo limpido dalle nubi. Cercavo di tenere gli occhi fermi in alto per evitare di puntare lo sguardo su Noah. Avevo appena fatto una imbarazzantissima gaffe. Il vento freddo soffiava sul mio corpo nudo, ma non ne risentivo affatto delle basse temperature, anzi leniva il fuoco che sentivo bruciarmi dentro. Oltre ad avere una temperatura molto più elevata di un umano… .era la vicinanza dell’altro lupo a farmi sforare i 40 gradi unito al pensiero di potermi unire a lui in quella natura selvaggia.

    Riprese la forma umana e si stese sopra di me. Mi irrigidii in un primo momento, dovevo farci ancora l’abitudine a sentire sul mio corpo e sotto le mie mani tanta perfezione in quel maschio. Le sue labbra ardenti si posarono sulla mia fronte.. . le nostre gambe trovarono la giusta posizione nello stare intrecciate. Le mani le posai sulla sua schiena ampia e forte facendole scorrere verso il basso ad incontrare il fondoschiena.. Noah continuava a baciarmi sul viso e sulle labbra. Portai una mano ad afferrare la nuca per permettere alla mia lingua di leccargli la gola. Sapeva di sangue, di lupo e di maschio. Ero eccitatissimo.
    Quando si spostò lungo il mio collo.. le sue mani avevano invaso ogni angolo del mio corpo.. le sentii ovunque.. .

    "Mio Dio"

    Feci dei respiri intensi, il cuore prese a battere forte .. il membro di Noah lo sentivo duro strofinare sul mio ventre. Dire che ogni cellula del mio corpo stava prendendo fuoco non rendeva bene l’idea. Emisi una serie di gemiti selvaggi quando iniziò a mordermi i capezzoli.. .mi dimenai sotto di lui nel sentire la sua bocca scendere verso il basso ad arrivare sulla mia erezione gonfia e pulsante per ciò che le sue labbra e le sue mani mi avevano fatto.

    < Oh ti prego... .continua.. .>

    La fece scivolare nella sua bocca ad accoglierla tra le labbra e i denti.. .la lingua guizzava attorno a quella pelle ipersensibile e febbricitante. Ansimavo e gemevo senza controllo.. lasciando al vento il compito di disperdere quei suoni gutturali ed erotici tra gli alberi. Sentire solo le sue labbra non mi bastava.. .volevo godere anche con la vista. Mi appoggiai sugli avambracci e portai lo sguardo su Noah. Vederle le sue splendide labbra strette lungo la mia erezione mi fece gridare cosi forte dal piacere da far spaventare e fuggire quei poveri animaletti che avevano arrischiato di avvicinarsi a noi.
    Inarcai la schiena dimenando i fianchi, quel lupo abile in ciò che faceva mi stava lanciando in una corsa accelerata per afferrare il picco più alto dell’estremo godimento. Tornai con la schiena a contatto con la neve se non avessi smesso di guardarlo, sarei esploso nella sua bocca.

    .. ma non erano quelle le sue intenzioni, fermò il piacere a metà e risalì a prendere la mia bocca. Amava il mio corpo.. .

    < … . ed io amo ciò che la tua bocca è capace di fare. >

    I baci divennero più intensi, più passionali ma allo stesso tempo rudi ed animaleschi. Il mio labbro inferiore stretto tra i suoi denti, le lingue che scivolavano una nella bocca nell’altro.. .beandoci dei nostri sapori. La mano di Noah dietro ai mie capelli per spingermi la testa indietro ad esporre il collo preda della sua bocca vorace.

    I denti mordicchiarono l’orecchio poi il collo.. . facendomi mugolare per la voglia di lui. Le mie mani stringevano i suoi glutei sodi, non riuscivo a star fermo spingevo il suo bacino contro il mio, i nostri membri sfregavano l’uno contro l’altro.. .stavo impazzendo. Il corpo di Noah era ardente e bagnato.. .la neve si scioglieva ad incontrare il fuoco della nostra pelle.

    “ non credo di resistere ancora a lungo! “

    Scese di nuovo lungo la mia erezione, con la mano tra i suoi capelli lo accompagnavo lungo la discesa dei miei centimetri. Il labbro inferiore prese a sanguinare per come lo stringevo forte tra i denti. Non avevo più il controllo della respirazione.. dei battiti del cuore.. .le pulsazioni accelerate.. .i gemiti erano l'unico suono che la mia gola riusciva ad emettere. Cercai di sforzarmi a far uscire la voce.. ad articolare le parole.

    < TI.VOGLIO.NOAH.PRENDIMI..ORA! >

    Non se lo fece ripetere due volte, con delicatezza mi fece girare e con un rapido e duro movimento dei fianchi mi penetrò in un solo colpo.

    Un grido inarticolato di piacere-dolore-estasi risuonò nella radura. Solo l'eccitante suono dello sbattere della carne contro carne si udiva nelle vicinanze, come se anche la foresta era impaziente di assistere alla nostra unione, fermando la vita che ci circondava e unirsi a noi nel diffondere i nostri gemiti, i nostri suoni e l'odore dei nostri corpi accesi da quella travolgente passione. I corpi di entrambi seguivano lo stesso andamento come sincronizzati.. .
    Disteso su un fianco, Noah affondava in me colmandomi tutto con il suo membro ad ogni spinta dei fianchi. Con una mano strinse la mia erezione ed iniziò a muoverla su e giù. Quel doppio piacere arrivò intenso, rapido e venni urlando il suo nome senza controllo.

    Mi divincolai dal suo abbraccio intimo e dopo essermi liberato lo feci stendere con la schiena sulla neve e salii a cavalcioni sopra di lui. Il suo membro scivolò di nuovo dentro di me fluido. Presi a muovermi lentamente per poter raggiungere le sue labbra.. .le succhiai, catturandole tra i denti.. .per riappropriami della sua bocca.

    " Sono mie cazzo. "

    Ad ogni spinta gemevo nella sua bocca, le mie mani accarezzavano i muscoli pettorali.. .afferrai tra le dita un capezzolo, lo tirai nel lasciarlo andare. La mia lingua penetrò dentro di lui.. .dove trovai il mio sapore unito al suo ed era dannatamente eccitante.

    < Tutto di te mi fa impazzire.. .>

    Percorsi con la lingua la mascella ruvida dalla barba fino ad arrivare nel suo orecchio, i gemiti rochi e sensuali che la sua gola emetteva mi fecero perdere la testa. Posai le labbra sul collo e strinsi con i denti ad afferrare quella carne dura in un lieve morso.. .volevo lasciargli il segno... .poi feci scorrere la lingua su quella pelle sensibile per alleviare quel pò di dolore che aveva sentito.

    Mi alzai ed aumentai il ritmo del bacino.. .lo cavalcavo puntando i miei occhi nei suoi. Noah mi seguiva in quella danza spingendo i fianchi verso di me. Sentivo tutta la durezza di quei centimetri affondare vigorosi. Gettai la testa indietro, ed urlai ancora una volta il suo nome per il piacere estremo. Poi tornai a guardarlo dritto negli occhi, poterlo vedere in viso era un vero godimento.. .seguire ogni impercettibile contrazione del viso, ogni suono che riuscivo a strappargli dalle labbra. Continuando a stare sul suo membro, misi una mano lungo la mia erezioni e mi toccai.. .il mio corpo era in fiamme sotto al suo sguardo esperto.
     
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    Tenevo gli occhi fissi in quelli di Michael che mi guardava seduto sul divano di fronte al mio. La mia mano era infilata nei jeans ad accarezzarmi l'erezione, pensavo a noi due. Lui aveva ascoltato i miei pensieri.. .lo avevo stuzzicato e vedere la più piccola reazione del suo corpo unita all’impazienza mi stava mandando velocemente su di giri. Dopo avergli detto che lo volevo.. .che non ne potevo più, lui non mi raggiunse, mi disse che mi ero divertito a farlo entrare nella mia mente e che era un peccato che lui non poteva fare lo stesso con me.

    < E’ un vero peccato non poterlo fare.> gli dissi in un sussurro roco, i miei occhi ora puntavano la sua mano che stringeva il sesso duro.

    “Oh cazzo, ora vengo. Se inizia a toccarsi, esplodo.“

    Continuai ad accarezzarmi.. lentamente.. .molto lentamente, con gli occhi lo sfidavo. In tono duro e severo mi comandò di smettere di toccarmi.

    < NO! NON. LO. FARO'. > emisi un ringhio basso ed eccitato.

    Ero sempre stato un ribelle e spingere Michael al limite non ne potevo proprio fare a meno.. Staccai per un attimo gli occhi dal suo membro ad incontrare i suoi. “Vuoi che ti prenda su quel divano?”. Il mio corpo si contrasse in modo involontario al suono della sua voce.

    < Sai che lo voglio. > non lasciai il suo sguardo, volevo essere preso e lo sapeva benissimo.

    Aspettavo in trepida attesa, la mia pelle bramava di essere accarezzata, baciata dalla sua bocca. Ero un fascio di nervi tesi, strinsi nella mano il membro durissimo e un gemito strozzato fuoriuscì dalle mie labbra.
    .. ma inaspettatamente.. .mi disse che avrebbe potuto lasciarmi godere solo delle mie fantasie. Lo guardai furioso.

    < Non puoi farlo davvero. Non puoi lasciarmi cosi. >

    ".. impazzirei di desiderio Michael. "

    I miei occhi ora ipnotizzati tra le sue cosce.. con un dito stuzzicava la punta della sua erezione, strinsi con forza il labbro tra i denti.

    < Avvicinati Michael… .ti prego. >

    Per avergli negato la mia bocca sarebbe potuto andare da Brendon e chiedergli di rimediare.

    < Cazzo! > imprecai.

    Col mio gemello lo avrei condiviso, ma solo se ci fossi stato anche io a partecipare... .altrimenti avrei fatto il pazzo. Non mi staccava gli occhi di dosso e se per questo nemmeno io. Guardavo quel dito che con una calma straziante si muoveva erotico sul suo sesso. Stavo per saltargli addosso, non ne potevo più… .stava diventando una tortura. La voglia di stringere quella carne dura e pulsante tra le labbra divenne insostenibile.

    .. ma non potevo fare a meno di toccarmi.. . se non si decideva a raggiungermi, sarei venuto nella mia mano.

    Si alzò dal divano e i miei occhi lo divorarono ad ogni passo. Portando un dito sotto al mio mento attirò la mia bocca nella sua. Lo esplorai subito con la lingua ne catturai il sapore. Chiusi gli occhi e respirai il suo odore.. .cosi vicino, a portata di mano. Il membro cosi duro nella mia mano da farmi male. Afferrò quella mano e con un gesto fulmineo mantenne entrambi i miei polsi bloccati. Mi dimenai contrariato, soffiai come un gatto per quel gesto deciso e dominante. Mi piaceva, mi eccitava .. .
    Lo fissavo negli occhi mentre mi rimproverava. Mise la mano sul mio cazzo, strappandomi un gemito a quel contatto. Mosse la mano, la fece scorrere lentamente su e giù lungo l’erezione. Il respiro si fece affannoso, iniziai a contorcermi sul divano, non potevo dimenarmi come avrei voluto perché la sua mano teneva prigionieri i miei polsi. Ero alla sua merce proprio come avevo desiderato. Smise di toccarmi, non voleva che venissi, che fosse lui ad accarezzarmi non sarei durato a lungo, nonostante la muoveva lentamente stavo per scoppiare, l'orgasmo era vicinissimo.. . se ne rese conto e si fermò, strattonai le braccia bloccate in segno di ribellione.. .volevo venire, ma lui non voleva darmi quel piacere.
    Ora la mano scese sui miei testicoli, prese a tormentarli, inarcai la schiena sollevando il bacino dal divano. Stavo prendendo fuoco.. .e si era limitato solo alle carezze.

    < Michael.. .>sussurrai ansante.

    .. .ma si spinse più giù approfittando che mi ero sollevato, un suo dito mi penetrò nel culo. Mi agitai a quell'improvvisa invasione. Avvicinò le labbra al mio orecchio e mi sussurrò "vuoi di più di questo?"

    Non riuscivo a parlare tra gemiti e mugolii le parole mi morirono in gola.

    " SI, SI , SI CAZZO! VOGLIO IL TUO CAZZO MICHAEL"

    .. come se non fosse abbastanza, cominciò a muoverlo appena. Aveva sicuramente sentito, ma non gli bastava.. .voleva che lo dicessi ad alta voce e non pensarlo. Il bisogno di essere riempito di qualcosa di più grosso di quel dito stava abbattendo ogni mia difesa e controllo. Sentire la sua lingua leccarmi il lobo dell'orecchio fu troppo.

    Riaprii gli occhi, non ero più lucido.. .la mia mente, il mio corpo, il mio sangue.. .travolti dalla smania sessuale. Lui mi guardava.. .guardava ogni mia reazione.. il mio contorcermi sul divano, i muscoli contratti da farmi male, il cazzo duro e gonfio fuori dei jeans. Lo volevo, volevo sentirlo muoversi dentro di me, volevo che le sue mani e la sua bocca invadessero ogni centimetro di pelle nuda.

    < FOTTIMI MICHAEL! > quasi gridai quelle due parole per la disperazione e il bisogno impellente che avevo di lui.

    Mi liberò i polsi, mi guardava soddisfatto per avermi fatto crollare sotto le sue mani. Mi alzai dal divano e mi inginocchiai ai suoi piedi, portai una mano sul suo sesso e iniziai a pomparlo lentamente, incontrai i suoi occhi che dall'alto della sua statura mi guardavano.
    Feci scorrere la lingua ad inumidirmi le labbra, il gioco di sguardi continuava.. .e lui seguiva ogni mio movimento ,non avrei smesso mai di sfidarlo. Lo avvicinai alle labbra e giocai con la lingua sulla punta della sua erezione, proprio come aveva fatto prima lui con il dito. Non c'era alcun bisogno che ascoltassi i suoi pensieri, era la sua carne dura che fremeva sotto la lingua a rivelarmi la sua impazienza. Sorrisi ad un angolo della bocca divertito.. e poi lo accolsi dentro di me. Le mie labbra stringevano i centimetri di quella durezza, la mano continuava a pomparlo senza dargli un attimo di tregua. I suoi fianchi si dimenavano avanti e dietro, spingevano il suo sesso sempre più a fondo. Smisi di eccitarlo con la mano e le posai entrambe ad afferrare i glutei sodi, glieli strinsi.. .erano perfetti. Ora era solo la mia bocca a farlo godere, ascoltavo i suoni e le parole che uscivano dalla sua gola.. .mi incitavano. Assaporai a lungo il suo sesso e non lo lasciai finchè non raggiunse l'orgasmo.. .al culmine del piacere mi tolsi e lo feci venire sul mio petto. Il suo seme caldo mi inondò i muscoli pettorali, mi accarezzai con una mano per spalmarlo sulla pelle.. mi alzai e tornai a guardarlo negli occhi mentre presi a succhiarmi le dita una ad una per raccogliere il suo sapore.. .senza lasciare i suoi occhi.

    < Sei squisito. >

    Mi sfilai i jeans e mi allontanai da lui restando con gli slip. Lo lasciai da solo senza dirgli una parola. Entrai in bagno trovai quello che volevo e ritornai da Michael con una boccettina di olio per il corpo tra le mani.. .cercai di nasconderla dietro la schiena per non fargliela vedere.

    < Ho voglia ancora di giocare, dopo se vorrai potrai godere di mio fratello. .. .ma ora sei mio Michael. > gli dissi quasi in tono irritato.. .ero geloso che bramasse qualcun altro quando era con me.

    Con un cenno della mano gli indicai dove volevo che andasse.

    < Stenditi sul tappeto accanto al camino. >

    Non appena lo fece lo raggiunsi e mi misi sopra di lui, posando accanto a noi la boccetta di olio sul pavimento di legno.

    Lo baciai sulle labbra, gliele succhiai con avidità e possesso... poi scesi a percorrere il collo tracciando una scia di baci lungo quella linea tesa e sensuale. Una mano vagava sul suo petto, seguendo le linee dei muscoli. Ero a cavalcioni sulle sue gambe i miei fianchi strusciavano contro il suo bacino.. l'erezione dura di Michael la sentivo calda sul ventre. Il mio corpo era più caldo del fuoco che alimentava la legna del camino... ero surriscaldato al massimo.. .per il piacere non appagato, per il bisogno di essere posseduto da quel demone.

    < Voglio che ti giri, dammi la schiena.. .> sussurrai al suo orecchio.

    Mi scostai per farlo voltare e tornai sopra con le ginocchia ai lati della sue gambe. Presi l'olio e ne versai un pò nell'incavo della schiena. Era caldo e piacevole sulla pelle ..con entrambe le mani lo massaggiai.

    < Ho voglia di viziare il tuo corpo. >

    Le mie mani scorrevano ad accarezzargli la pelle erotiche e sensuali in lenti movimenti, sciogliendo i muscoli contratti, prima sulle spalle poi sulla schiena. I miei occhi divoravano il suo corpo lucido e illuminato dal gioco di luce e ombre del fuoco del camino. Era un vero spettacolo per i miei sensi.
    Le mie mani scesero sul suo bellissimo culo sodo, le mie dita scivolavano fluide sulla pelle lucida dall'olio, lo penetrai con un dito che scivolò dentro di lui rapido, si dimenò a quell'invasione. Mi abbassai per sostituirlo con la mia lingua, ogni cellula del mio corpo bramava che fosse il mio cazzo a prenderlo. Mi tirava nelle mutande, ero eccitatissimo, voleva uscire e sostituire le mie mani e la mia lungua, e cosi feci scostai lo slip per strusciarmi con il bacino sul suo culo, ma senza violarlo. Lo sentivo contorcersi e godevo dei suoi gemiti di piacere.

    Allungandomi con il busto sulla sua schiena mi avvicinai al suo orecchio.

    < Quello che posso darti io, non lo troverai in mio fratello..>

    .. continuavo a strusciare l'erezione tra i suoi glutei, e prima di parlargli ancora mordicchiai la sua spalla.

    < Pensi ancora alla sua bocca?.. . voglio saperlo Michael, dimmelo. >
     
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    Mi urlò di fotterlo.. ed era proprio quello che volevo, lo desideravo già quando eravamo scesi al piano inferiore per raggiungere il fratello e l'altro lupo, ma aveva iniziato a sfidarmi.. a stuzzicarmi.. a provocarmi, e questo non faceva che aumentare la mia eccitazione e lui lo sapeva bene... prima di dargli quello che voleva lo avrei portato allo stremo dell'eccitazione.
    Appena lo liberai si mise in ginocchio davanti a me e prese la mia erezione tra le mani

    Dio.. era da quando aveva iniziato a toccarsi che bramavo le sue attenzioni sul mio corpo

    lo vidi leccarsi le labbra, fissavo la sua bocca quasi a supplicarlo di prendere la mia erezione fino all'ultimo centimetro... tirò fuori la lingua che cominciò a scorrere sulla punta della mia eccitazione, un suono sordo mi morì in gola, non ce la facevo più volevo affondare nella sua bocca, non staccava gli occhi dai miei, il mio respiro stava cominciando ad essere affannoso

    <<ti prego basta.. non continuare a provocarmi... lo sai cosa voglio...>>

    dissi a fatica in un sussurro, sorrise diabolicamente e poi, finalmente, prese il mio cazzo nella sua bocca... era calda e bagnata, la sua mano accompagnava i suoi movimenti facendo montare sempre di più il piacere dentro di me

    <<cazzo la tua bocca...>>

    non riuscii a continuare, la voce spezzata dall'eccitazione, smise di pompare con la mano, offrendomi solo il piacere della sua bocca, mi muovevo per infilarglielo ancora più a fondo, non riuscivo più a controllare i miei gemiti, misi una mano tra i suoi capelli che strinsi per attirarlo ancora di più a me, non riuscivo più a controllarmi... sentii i primi spasmi dell'orgasmo percorrere il mio sesso, ma prima che potessi venirgli in bocca, si spostò.. urlai il suo nome, strinsi gli occhi, tirai indietro la testa e con la mano accompagnai il mio orgasmo, il mio seme finì sul suo petto, era un visione terribilmente eccitante e come se non bastasse osservai le sue dita passarci sopra lentamente, si alzò e si succhiò le dita saggiando il mio sapore

    "Sei squisito."

    A quelle parole un brivido mi attraversò la schiena, quel lupo mi provocava un piacere che riusciva ad incatenarmi a lui, chissà se avremmo mai smesso di giocare l'uno con l'altro...

    adesso non vedo l'ora di gustare il tuo di sapore

    pensai, mentre lo osservavo spogliarsi a pochi passi da me per rimanere solo con gli slip

    che cosa non fare a quel culo

    mi morsi il labbro inferiore e lo seguii con lo sguardo fin che non entrò in un'altra stanza, era incredibile come di quella casa conoscessi bene solo la camera da letto di Kevin e quel salone, quando tornò da me teneva le mani dietro la schiena

    "Ho voglia ancora di giocare, dopo se vorrai potrai godere di mio fratello. .. .ma ora sei mio Michael"

    che cosa ha in mente?:::

    gli sorrisi maliziosamente, non dissi nulla, mi indicò il tappeto sul quale voleva che mi sdraiassi, obbedii senza proferire parola, sentivo un pizzico di gelosia provenire da lui, il mio commento sulla bocca del fratello evidentemente aveva colto nel segno, questa sua "possessione" nei confronti del mio piacere mi eccitava.
    Quando mi sdraiai si mise sopra di me, mi baciò e succhiò avidamente le mie labbra reclamandone il dominio, potevo sentire il mio sapore dentro di lui... posò una boccetta d'olio suo pavimento

    ecco cosa mi nascondevi

    i suoi baci si spostarono sul collo e la sua mano accarezzata ogni centimetro del suo petto... il membrò mi tornò di nuovo duro.. ormai stava diventando una risposta automatica, anche solo se posavo il mio sguardo su di lui.
    Mi chiese di voltarmi, non mostrai nessun segno di protesta, lo feci subito.. avrei fatto qualunque cosa mi avesse chiesto.. voleva viziare il mio corpo..

    più di così non credo sia possibile...

    improvvisamente sentii l'olio caldo scivolare sulla mia schiena, le sue mani, ancora più calde, lo accompagnarono, un respiro profondo mi uscì dalla bocca

    <<sei bollente...>>

    sussurrai mentre le sue carezze mi divoravano, le sentii sempre più in basso fino ad arrivare sul mio sedere... il suo calore mi inondava il corpo, sentii il suo dito entrare dentro di me.. sussultai e strinsi i denti, grazie all'olio quell'invasione mi provocò una scossa di piacere che arrivò dritta alla mia erezione, senza trovare alcuna resistenza, mi inarcai a quel contatto, quando sentii il tocco della sua lingua.. strinsi i pugni facendo lo sforzo di restare fermo e incollato al pavimento.. ero io a volere di più ora... a pretendere di più... mi privò del suo tocco e della sua lingua per un attimo, lo sentii muoversi, per poi tornare su di me con la sua erezione.. ma anzi che darmi sollievo, riempiendomi e facendo esplodere il mio piacere, si strusciata facendomi impazzire

    che c'è vuole che sia io a pregarlo stavolta?

    si abbassò su di me, sussurrando al mio orecchio che quello che poteva darmi lui, non lo avrei trovato dal fratello.. non riuscii a replicare la sua erezione premeva ancora di più sulle mie cosce, mi morse la spalla, premetti i palmi delle mani sul pavimento, da quella posizione non lo potevo guardare, non riuscivo più a resistere

    <<ti prego smettila...>>

    mi chiese se pensavo ancora alla sua bocca, alla bocca di Brendon... respiravo spasmodicamente.. ero quasi sul punto di urlare..

    <<mi stai davvero chiedendo a cosa sto pensando?>>

    dissi con un tono di voce bassissimo, deglutii a fatica, avevo dei brividi lungo tutta la schiena per la sua costante vicinanza e insieme lontananza, non resistetti più, a forza mi voltai, restando sempre a terra e con lui sopra, i miei occhi finirono subito sul suo sesso, mi tirai su sulle braccia, lo guardai negli occhi

    <<vuoi davvero sapere se sto pensando alla sua bocca?... ti ricordo che sei stato tu a mettere la sua mano su di me.. e la cosa me lo ha fatto venire duro da morire.. non ti piacerebbe guardare mentre.. la sua bocca lo fa?... il mio piacere è legato al TUO... >>

    mi avvicinai alle sue labbra restando a un centimetro da lui

    <<vuoi davvero sapere cosa sto pensando?.. sto pensando al tuo corpo caldo... bollente... >>

    presi un po' d'olio lo misi sulla mano, toccai il suo collo..

    <<alle tue mani su di me...>>

    scesi arrivando al suo petto..

    <<alla tua lingua... ai brividi che mi fa venire ogni volta che tocca la mia pelle..>>

    arrivai ai suoi addominali

    <<alla tua bocca... che mi fa godere fino a farmi impazzire...>>

    presi la sua erezione e la strinsi cominciando a muovermi piano

    <<al tuo cazzo duro che preme contro il mio sedere>>

    con la lingua gli leccai le labbra, gli baciai il collo succhiando la sua pelle fino a fargli rimanere il segno, mi avvicinai al suo orecchio

    <<mi hai fatto godere fino allo stremo, adesso voglio che la smetti di sfidarmi... entri dentro di me... e ti prendi il piacere che ti spetta.. >>

    mi allontanai da lui, e mi voltai di nuovo, gli offrii il mio corpo come se fosse suo.. la mia erezione premeva sul pavimento quasi a farmi male.. la sua eccitazione mi faceva ribollire il sangue nelle vene...
     
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    Brendon riusciva in qualche modo a placare il mio animo arrabbiato. Il suo respiro corto, il suo cuore che batteva all’impazzata, le sue mani su di me, i suoi gemiti….

    Oh.. mio Dio…

    Il mio corpo in perfetta sintonia con il mio. Riuscivo a trattenere a fatica i gemiti di piacere che uscivano smorzati dalla mia bocca. Qualcosa del lupo mi rendeva bramoso di possederlo... e non era la sua ingenuità come avevo pensato all’inizio…
    Dopo aver goduto con lui mi fece girare e finì con la schiena sulla neve. Il contatto tra il freddo del terreno e la mia pelle bollente mi stuzzicava. Brendon a cavalcioni su di lasciò che il mio membro si impossessasse di nuovo di lui e cominciò a muoversi.
    Ogni volta che le sue labbra incontravano le mie o quando le stringeva tra i suoi denti, sentivo i miei centimetri crescere sempre di più dentro di lui. Lo sentivo gemere nella mia bocca e impazzivo…

    Che cazzo mi stai facendo… io non sono così…

    Di solito arrivato a questo punto mi ero già stancato del mio accompagnatore ma, stavolta era diverso.

    Percorse con la sua lingua la mia mascella, il mio orecchio e non riuscì a trattenere i gemiti che riempivano la mia gola. Mi morse il collo, pensava di farmi male ma sentire la mia pelle stretta tra i suoi denti mi dava più voglia di muovermi dentro di lui.

    Mentre si muoveva sopra di me, Brendon, cercava il mio sguardo e io non glielo negavo. Mi muovevo dentro di lui con forza e in modo ritmato, alla ricerca di quel piacere che presto arrivò. Restò su di me e cominciò a toccare la sua erezione… senza distogliere il mio sguardo dal suo cominciai a sfiorare le sue braccia, i suoi addominali perfetti, il suo collo. Mi sollevai di qualche centimetro e continuai a guardarlo mentre gemeva e toccava i suoi centimetri.
    Morsi il mio labbro inferiore per stuzzicarlo un po’… e dopo aver messo la mia mano sulla sua aumentai il ritmo… ogni centimetro del suo corpo era in fiamme, a stento riusciva a trattenere i gemiti…
    Continuai a muovere la mano fino a quando non sentì il suo seme caldo sulla mia pelle. Lo tirai verso di me e infilai la mia lingua nella sua bocca, assaporandola più che potevo. Baciai le sue labbra con passione, con la voglia di non lasciarlo andare. Con una mano alzai la sua testa in modo da potermi tuffare nel suo sensualissimo collo e cominciai a baciarlo.

    Cazzo! Cazzo!!! Lo voglio ancora…

    Lo allontanai da me e mi misi a sedere con la schiena appoggiata al tronco dell’albero. Eravamo tutte e due sdraiati sulla soffice neve, senza sentire freddo.
    Cercai di rallentare il mio respiro e calmare la voglia che avevo di stare con il lupo.
    Non potevo fare a meno di guardare quel corpo perfetto, ogni singolo muscolo vibrava ad ogni suo respiro. Lo avevo tenuto tra le braccia e posseduto.

    Lui ha preso te
    pensai sorridendo

    Gli passai una mano tra i capelli....

    Non sapevo che fare. Brendon era rimasto con me anche dopo avermi visto cacciare e, era stato il primo a farlo. Tutti di solito scappavano da me. Io ero il cattivo

    Sono il Cattivo
    gridai dentro di me.

    Non potevo permettere ad uno sconosciuto di stravolgermi così. Io non mi attacco alle persone e non creo legami a meno che non abbia bisogno di qualcosa.
    Il lupo che c'era accanto a me mi si era concesso. Avevo ottenuto il mio scopo e volevo lasciarlo andare.

    Cazzo! non ci riesco!

    Mi girai verso di lui e tornai a baciare le sue labbra con passione.. presi a mordicciare il labbro inferiore e a succhiarlo. Lasciai che le mie mani accarezzassero e stabilissero il mio dominio su ogni centimetro del suo corpo.

    Non riuscivo a fare a meno di pensare che... ogni mio pensiero era sopraffatto dall'odore della sua pelle...

    Lo guardai negli occhi e vidi la sua innocenza ancora lì, nascosta dall'eccitazione che provava e aveva provato.
    Mi girai di nuovo a pancia in su ma, non lasciai il suo corpo, anzi lo avvicinai al mio.
    Sorridendo gli dissi

    << Mi sa che non ti lascerò andare, non ancora.>>

    Sarei dovuto andare a casa. Vedere in che condizioni era, cosa mi serviva e se tutto quello che mi ero portato dietro era arrivato.

    << Ti va di venire a casa mia ?>> dovevo pur andarci prima o poi

    <<possiamo fare una doccia e posso darti qualcosa da mettere addosso.>>

    Lo baciai ancora. Mi alzai e ripresi la forma di lupo. Gli leccai la faccia e iniziai ad affondare le zampe nella neve diretto a casa.



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    Era dentro di me, i suoi centimetri mi riempivano tutto. Ci muovevamo insieme come se fossimo una sola cosa. Occhi negli occhi, carne contro carne.. difficile stabilire dove cominciava il fuoco del suo corpo e finiva il mio. In quel momento la mia mente aveva escluso tutto e tutti.. .potevamo essere ovunque, io vedevo solo i suoi occhi e sentivo solo il suo corpo. Non avrei mai immaginato che sarei arrivato a fare questo passo con un uomo di cui conoscevo solo il nome e solo il suo corpo. Lo avevo esplorato, assaggiato, accarezzato in ogni angolo più e più volte. I miei occhi percorrevano la distesa dei suoi addominali che si contraevano, l’ampio petto. La curva del collo. La bocca sensuale che si schiudeva per far uscire gemiti di piacere, fino ad arrivare ad incatenarmi nel suoi occhi che erano fissi su di me.. .

    Noah mi veniva incontro con spinte vigorose dei fianchi, il respiro corto, il cuore pompava frenetico nel petto.. .ed il viso distorto dagli spasmi per il sopraggiungere del piacere estremo. Gemevo senza controllo. Sotto ai suoi occhi perdevo ogni pudore, non mi sentivo più timido e insicuro. Chiusi gli occhi per un istante ma era come se i suoi occhi penetrassero le palpebre chiuse .. era come se non li avessi mai lasciati. Ora al confine di quella radura nascosti dall'ombra degli alberi la passione aveva preso dominio dei nostri corpi e delle nostre menti. Volevo godermi ogni singolo attimo passato tra le sue braccia.. .sapevo di dover tenere fuori la mia natura sentimentale.

    "E' solo sesso, una notte soltanto."

    .. non dovevo aspettarmi e ne pretendere niente di più da lui. Questa focosa avventura andava contro a tutti i miei valori, ma volevo godere di ogni sensazione che mi stava regalando.

    Strinsi il sesso nella mano e presi ad accarezzarmi mentre continuavo a cavalcarlo..
    Quando le sue mani salirono a sfiorarmi le braccia.. il ventre.. e poi il collo, mugolai. Il suo tocco mi incendiava la pelle.. .le mie membra fremevano, la pelle tirava.. .sviluppai un calore dentro di me che toccava punti che non sapevo nemmeno di avere.
    Si avvicinò sollevando la schiena.. .il suo viso a pochi centimetri dal mio, continuava a guardarmi pompare su e giù il mio sesso. Si morse il labbro.. .

    < Oh ti prego.. . dammi la tua bocca. > le parole uscirono in un rantolo.

    Desideravo succhiarle, marchiarle con i denti.. .farle mie e non solo per una sola Luna.

    Posò la mano sulla mia, quella dove stringevo l’erezione. Ora era lui a controllare il mio piacere, era lui a guidarmi ad imporre il ritmo, che divenne più serrato. Gridai il suo nome tra gemiti incessanti e ringhi animaleschi. Tra le sue mani mi sentivo come una bomba pronta ad esplodere.

    < Non-Fer-mar-ti. Non-Fer-mar-ti. >

    Lasciai che mi portasse all’apice del piacere, liberando il mio seme caldo sulla sua pelle ardente. Mi attirò sopra di lui in cerca della mia bocca. Mi penetrò con la lingua.. la catturai con le labbra per succhiarla. Una mano la portai dietro la nuca per avvicinarlo ancora di più, le nostre bocche si assaporavano con passione, entrambi non eravamo ancora stanchi l'uno dell'altro. Scese a percorrere il collo in caldi baci.. .

    < Noah. > sospirai debolmente.

    Si separò da me per sedersi con la schiena contro il tronco dell’albero. Protestai con gli occhi per quell’improvviso allontanamento. Non volevo separarmi da lui. Restai sdraiato a pancia sotto sulla neve gelida, la pelle bagnata per la neve sciolta dal calore del mio corpo. Piantai il gomito a terra per sorreggere la testa sulla mano stretta a pugno.
    I nostri corpi distesi ancora vicini, ma troppo lontani. Lo guardavo, seguivo le goccioline surriscaldate che scendevano in rivoli sulla pelle tesa del petto, si diramavano tra le curve degli addominali scolpiti.

    “Dimenticalo.” La parte razionale del mio subconscio cercava di mettermi in guardia. Mi pregava di non cadere in fantasie impossibili.
    Abbassai gli occhi, ricordare quanto fosse perfetto quel lupo non mi avrebbe di certo aiutato. Il silenzio protratto in quei minuti, mi fece capire che era giunto il momento della separazione definitiva.

    “Non andartene” avrei voluto dirgli.

    Fece scorrere una mano tra i miei capelli, strusciai la testa sotto al palmo come un gatto che fa le fusa.

    Restai in silenzio, non ero abituato al sesso occasionale.. . cosa si deve dire alla fine della serata? Come ci si lascia?.. .mi imposi di non parlare, avrei lasciato fare a lui.

    Tornai a guardarlo negli occhi, era svanita la sicurezza dei miei gesti disinibiti.. .ora ero ritornato il ragazzo timido e imbarazzato che arrossiva ad ogni contatto.

    Non riuscii a rallentare i battiti del mio cuore.. .ogni muscolo era teso come una corda di violino.. .in attesa di un suo gesto. Sentivo su ogni centimetro della mia pelle il suo odore erotico da impazzire.

    "Ti voglio ancora.. ." pensavo osservando il suo profilo.

    .. .si voltò, tornò sulla mia bocca.. .per succhiarmi le labbra e morderle. Gemetti contro la sua bocca. La voglia che avevo di lui non era mai scemata.. .anzi per quel distacco ero rimasto in trepidante attesa del suo tocco. Le sue mani presero ad impossessarsi del mio corpo.. le bramavo ovunque.

    < Resta ancora con me. > sussurrai al suo orecchio mentre percorrevo la sua schiena con entrambe le mani fino ad accarezzare i glutei sodi.

    Si allontanò di nuovo per sdraiarsi con la schiena a contatto con la neve.. .ci guardavamo negli occhi con desiderio. Mi attirò vicino, e mi distesi su un fianco attaccato al suo corpo, con un braccio gli stringevo la vita. Posai la testa sul suo petto.

    Mi sa che non ti lascerò andare, non ancora. mi disse sorridendo.

    < .. . e tu non farlo, non lasciarmi andare. >

    .. .mi animai di nuova speranza, potevo continuare a stare un altro pò con lui. Sentii il sesso diventare duro di nuovo come in risposta alle sue parole.

    Voleva portarmi da lui, nella sua casa che era li vicina.

    Alzai la testa e lo guardai sorridendogli.

    < Va bene. Avrò bisogno di vestiti per tornare a casa.>

    Prima di alzarsi mi diede un ultimo bacio. Succhiai le mie labbra nel guardarlo per catturare il suo sapore.. .per continuare a sentirlo più a lungo sulla lingua.

    Riprese la forma animale ed il lupo si avvicinò a leccarmi il viso. Affondai le mani nel collo della sua calda e morbida pelliccia nera.

    < Andiamo, fammi strada Noah.. ti seguo. >

    Mutai anche io forma per scattare in avanti a seguirlo. Nel correre libero nel bosco cercai un contatto mentale col mio gemello.

    "Vado da Noah, non cercarmi."

    Un potentissimo ringhio incazzato tuonò nella mia mente talmente forte che guaii e rizzai il pelo.

    "Stronzo!"

    Non riuscii ad afferrare il motivo di tale protesta.. .era contrario che andassi da Noah o perchè lo avevo distolto al culmine del piacere con Michael?



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    Lo schiacciavo sul pavimento con tutto il peso del mio corpo, il petto premuto dietro la sua schiena e il bacino dotato di vita propria che continuava a strusciarsi sulla carne dura e soda del fondo schiena di Michael. Il mordi e fuggi , mi stava letteralmente sfinendo.. . non ce l’avrei fatta a continuare ancora per molto. Lo volevo.. . avevo bisogno di prenderlo e affondare in lui. Sentire il suo corpo inarcarsi sotto le mie mani e bearmi dei suoi gemiti sommessi aveva prolungato la sofferenza del bisogno. Ero sempre stato inarrestabile nella conduzione di questo gioco, ma con Michael non ero affatto padrone, ma schiavo del suo corpo.

    Mi sussurrò di smetterla e volevo farlo, sentivo sulla lingua il sapore del suo desiderio.. . ogni centimetro del suo corpo mi parlava di sesso. Respiravo il fuoco della lussuria che la sua pelle emanava. Volevo consumarmi, saziarmi di lui e della passione che teneva i nostri corpi incatenati, ma prima.. .

    < Voglio una risposta Michael.. .> ringhiai al suo orecchio.

    .. .le sue parole mi avevano punto sul vivo, sferzando il lupo a colpi di frusta. La mia bestia pretendeva di riprendersi ciò che considerava suo. La mia mente era assalita tra due fuochi, uno smaniava dalla voglia di vederlo insieme al mio gemello ma contemporaneamente ero divorato da una cieca gelosia.. . e possessività. Non era il mio compagno, ma poco importava.. .contava quanto fosse devastante la voglia di stare insieme a lui.

    I suoi respiri non erano regolari ed io mi ero impegnato a marchiare ogni angolo del suo fantastico corpo con il mio, come a rivendicarne il territorio. Gli facevo sentire il peso dei miei muscoli su di lui, tutta la durezza del mio sesso che strusciava smanioso dietro la coscia.. .volevo che ci fossi solo io nella sua testa quando era con me.

    < Non voglio che pensi ad un altro quando ti tocco. Voglio sapere cosa pensi, dimmelo... . mi stai facendo impazzire. >

    Liberandosi della presa che avevo su di lui, girò il corpo schiena contro il pavimento e occhi fissi nei miei. Mi disse che ero stato io a mettere la mano di Brendon sul suo cazzo.. . a farglielo diventare duro e mi chiese se mi sarebbe piaciuto guardare mio fratello accoglierlo tra le labbra.
    Tirandosi su con le braccia sentii i suoi occhi percorrere il mio corpo, mi morsi le labbra adorando il modo che aveva di guardarmi, mi scioglievo sotto ai suoi occhi.

    Pensai a quella scena, io e Brendon godere dello stesso uomo. Chiusi gli occhi per un istante fissando l'immagine nella mia testa.

    ".. .diooo! Vengo al pensiero. "

    < .. . avrei fatto anche di più in un altro luogo. Saperti con lui diventa un piacere solo se anche la mia bocca può godere contemporaneamente della tua carne. >

    Avvicinò la bocca ad un centimetro dalla mia, feci scorrere la lingua sul labbro superiore al ricordo del sapore e alla morbidezza delle sue labbra.

    Vuoi davvero sapere cosa sto pensando?..

    < Si, ti prego.. .> sussurrai debolmente.

    Avrei sentito i brividi delle sue mani anche senza farmi toccare....tanto era forte il desiderio di donarmi a lui.

    Prese l’olio e ne mise un po’ nel palmo della mano, i miei occhi seguivano ogni suoi movimento. Pensava al mio corpo bollente ed era lui la scintilla che innescava quel fuoco.

    < Sei tu che mi fai ardere. >

    La sua mano mi accarezzò il collo, faticavo a controllare il respiro. Ora sul petto.. . mi sentivo bruciare ad ogni tocco, ad ogni carezza. Il mio corpo non aspettava l’arrivo della sua mano, si inarcava per accorciare la distanza, per dimezzare i secondi. Tra un tocco e l’altro il tempo trascorso sembrava infinito, non ce la facevo ad aspettare.
    Percorse gli addominali, accompagnava i gesti con le parole.. . con lui non facevo l’amore solo con il corpo, era un unione che si spingeva anche a livello mentale. Mi teneva incatenato a lui su ogni piano.
    Tra le mani strinse il mio cazzo, tanto duro che toccarmi era un connubio tra dolore e piacere. Gemiti inarticolati uscirono ad intervalli regolari dalle labbra. Iniziò a muoverla lentamente, accelerandomi il respiro. Non staccavo gli occhi dai suoi, ero in suo completo dominio.

    < Ti voglio. > dissi duro e deciso.

    In risposta mi leccò le labbra, scese sul collo a lasciare un livido sulla pelle, come un marchio a fuoco. Una tempesta di brividi percosse ogni angolo del mio corpo.

    < Cazzo, Michael.. .> biascicai stentatamente in segno di approvazione.

    Mi sussurrò all'orecchio che era tempo di prenderlo, sdraiandosi a pancia sotto si offrì a me, ai miei occhi che percorsero le curve dei suoi muscoli, alle mie mani che scivolarono lungo la sua schiena accompagnate dalle mie labbra che avide si posavano per succhiargli la pelle.

    Infilai una mano tra la pancia e il tappeto e lo feci sollevare, entrambi ora inginocchiati, mi dava le spalle e avvicinai i fianchi dietro di lui. Una mano scese lungo il fianco e finire sulla natica soda del suo culo perfetto. Affondai il cazzo dentro di lui in una sola spinta dei fianchi, fui stretto tra la sua carne la sofferenza nell'aver atteso tanto a lungo terminò in un gemito di estasi e godimento.

    Iniziai a muovermi in spinte vigorose lasciandogli in quella posizione libertà nei movimenti. Con la bocca cercai il suo collo inebriandomi di calda pelle maschile. Lo assaporai, lo leccai.. gli feci sentire i denti. Gli unici suoni a riempire la stanza erano i nostri gemiti di piacere e l'erotico suono della carne che sbatteva contro altra carne.

    "Sono pazzo di te."

    Aumentai il ritmo, avevo giocato troppo ed ora ne stavo pagando le conseguenze.. .era stato già un sacrificio non esplodere appena lo avevo penetrato. Mentre labbra e denti straziavano di baci il lobo del suo orecchio, accarezzai il petto di Michael seguendo i contorni dei suoi muscoli scolpiti.. . proseguii sugli addominali modellati su un corpo perfetto, finii a stringere in una mano il suo sesso duro come marmo bollente.

    < .. dio come sei duro. .. > sibilai in un basso ringhio.

    Presi ad accarezzarlo su e giu e nel contempo lo possedevo con una fame e un bisogno che non riuscivo a contenere e a saziare. Gli circondai la vita con un braccio e senza uscire da lui, mi sedetti a terra.. schiena contro il muro e con Michael che mi cavalcava strusciando la sua schiena contro il mio petto. Ogni contatto tra noi era un brivido che scendeva lungo il mio cazzo. Gli sollevavo il bacino con entrambe le mani muovendoci in sincrono.

    < Toccati, voglio guardare mentre lo fai.. .>

    Avvicinai il viso al petto e catturai un capezzolo tra i denti.. . era delizioso in ogni punto ed io ero cosi vorace del suo corpo da non volermi perdere nulla delle sensazioni che ne traevo da lui.

    Quando il piacere estremo si condensò fino ad esplodere, forte e chiaro mi arrivò il messaggio di Brendon "Vado da Noah, non cercarmi." Un potente ringhio mentale investii mio fratello facendogli drizzare il pelo. Coadiuvai la rabbia in potere e per non investire anche Michael lo indirizzai ad alimentare il fuoco del camino, ingigantendone le fiamme. Avrei pestato a sangue il mio gemello non appena lo avrei avuto sotto le mani.

    Fortunatamente bastò riempirmi i polmoni dell'odore di Michael per riprendere a cavalcare l'apice del piacere insieme a lui. Mi liberai con violenza ringhiando il suo nome finalmente appagato.

    dOVzga4l

     
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    Ero disteso sotto di lui, in attesa che mi prendesse e che sfogasse su di me tutta la tensione sessuale che avevamo accumulato provocandoci fino ad impazzire, ma non lo fece, sentii le sue mani su di me, percorrere ancora la mia schiena, dei brividi di piacere si diffondevano al suo passaggio, e come se questo non bastasse, la sua bocca... accompagnava il tutto, baciando e succhiando avida... mi morsi il labbro inferiore cercando di soffocare i miei gemiti, sentii la sua mano spostarsi sulla mia pancia, assecondai ogni suo movimento, mettendomi in ginocchio, i suoi fianchi più vicini, le sue mani che continuavano a vagare sul mio corpo, finchè non ne mise una sul mio sedere, ed entrò dentro di me, duro e rude, senza fare troppi complimenti... era come se il mio corpo gli appartenesse, come se fosse libero di farne quello che voleva, la sua passione così animale mi faceva andare fuori di testa...

    Le sue spinte decise e costanti mi eccitavano come non mai, cominciò a baciare... succhiare.. e mordere il mio collo, i suoi pensieri risuonavano nella mia testa, e a ogni suo gemito, sentivo la mia erezione indurirsi sempre di più. Aumentò il ritmo e sentii il piacere montare sempre di più dentro di me, con la mano giocava sui miei addominali scendendo senza ritegno

    <<kevin..>>

    sussurrai quasi a volerlo implorare di fermarsi, sentii la sua stretta sul mio sesso, mi uscì un verso incontrollato dalla bocca

    " .. dio come sei duro. .. "

    cazzo... non resisterò a lungo se fa così.. come può farmi questo effetto ogni volta?..

    spostai le mie mani sul suo sedere stringendoglielo, per incitarlo a continuare con le sue spinte e le sue carezze, le sue mani si spostarono sui miei fianchi, mi strusciavo su di lui, nemmeno fossi un ragazzino che ne vuole sempre di più.. mi chiese di toccarmi... che voleva guardarmi.. avrei fatto qualsiasi cosa per eccitarlo ancora di più, feci per obbedire ai suoi desideri spostando la mano sulla mia erezione, cominciai a pomparla lentamente, Kevin si avvicinò e prese uno dei miei capezzoli tra i denti

    <<cazzo non posso.. se.. se continui a..>>

    non riuscii a finire la frase, la mia eccitazione era troppa, fermai la mia mano.. prima di venire... non volevo che tutto finisse troppo presto, ma in quel momento, sentii nella mente di Kevin i pensieri del fratello, i sentimenti del mio lupo mi invasero quasi come il rabbioso pugno nello stomaco, a volte odiavo il mio potere.. non riuscivo a controllarlo in quel momento, i miei occhi si illuminarono, li chiusi subito quasi a vergognarmi della mia natura, feci un respiro profondo cercando di riacquistare la lucidità, che tra l'eccitazione e la rabbia sembrava al quanto lontana, quando riaprii gli occhi la luce si era affievolita, anche se non del tutto svanita.

    sentii Kevin tornare implacabile su di me, con le sue spinte quasi violente che pretendevano piacere subito e con arroganza, lo sentii venire dentro di me gridando il mio nome, e lo seguii inevitabilmente toccando il mio limite ancora una volta.

    Ripresi a respirare regolarmente solo dopo qualche attimo, mi voltai verso di lui

    <<dio non puoi fare così... le tue emozioni quasi mi fanno mancare l'aria..>>

    vista la mia natura ero terribilmente attratto dai tipi che come lui riuscivano a provare così intensamente le emozioni, ma essendo già così in contatto.. con Kevin riuscivo a percepirne ogni più piccola sfumatura

    <<non dimenticarti che quello che senti.. lo sento anch'io... fa parte di quello che sono...>>

    lo guardai negli occhi per non perdermi nemmeno la più minima reazione, non volevo che per questo si allontanasse da me, in camera sua quando gli avevo spiegato cosa potevo fare, non lo aveva fatto, ma sapevo che poteva essere seccante questo lato di me, se non eri una delle mie prede, anche per questo motivo non mi circondavo di amici.

    <<lo sento involontariamente... >>

    istintivamente con lo sguardo scesi sul suo corpo nudo, ricoperto da un leggero velo di sudore

    dopo aver fatto sesso è anche più bello se possibile

    <<non fraintendermi.. amo il sesso rabbioso..>>

    Al solo pensiero delle sensazioni provate un minuto fa, gli occhi mi brillarono di più.

    Mi avvicinai a lui e gli posai la mano sul petto per poi farla scendere sui suoi addominali. non riuscivo a stare fermo se lo avevo nudo di fronte a me, mi morsi il labbro inferiore

    <<che intenzioni hai?.. se vuoi andare a picchiare tuo fratello te lo permetto solo se lo fate nudi e nel fango... e io posso guardare...>>
     
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    Ansimavo forte, accasciato a terra sul parquet, reduce di un orgasmo violento. Nella testa si susseguivano ancora quei momenti con Michael che pompava con la mano il suo cazzo duro e palpitante mentre affondavo in lui con foga. Dio Santo, avevo materiale per segarmi sotto la doccia per un paio d’anni. E poi i suoi occhi illuminati dal potere. Quanto godevo vederlo in quello stato di perdita del controllo, mi piaceva giocare con qualcosa di altamente pericoloso. Il rischio.. .oooh era cosi eccitante.
    Evidentemente la mia rabbia lo aveva investito, lo guardai in viso per accertarmi che si stesse godendo il post orgasmo oppure... .

    “Porco Cazzo! Ho esagerato.” mi passai la mano sulla faccia, stropicciandomi la pelle.. se avessi continuato a pensare sarei venuto di nuovo senza ritegno.

    Poi lui spezzò il tumulto dei miei pensieri.

    dio non puoi fare così... le tue emozioni quasi mi fanno mancare l'aria..
    non dimenticarti che quello che senti.. lo sento anch'io... fa parte di quello che sono...


    Mi ritrovai a scusarmi.. .< Mi dispiace. > lo guardai negli occhi e lui già stava guardando me.

    < Sono un animale, lo sono anche nel sesso. La rabbia quando arriva mi divora.. tocca la mia bestia. E perdo il controllo di me. >

    Lui poteva ascoltarmi, percepiva i miei stati d'animo.. me lo aveva confessato in camera, ma quello stronzo di Brendon con le sue gesta da ribelle fatto, mi aveva fatto infuriare come non mai.

    " E se ha preso la palla al balzo e mi stesse lasciando??? ..è una vita che minaccia di andarsene."

    Non potevo permetterglielo, era mio.. l'unica cosa importante della mia vita.

    lo sento involontariamente... Fermati un attimo Kevin??! ..è Michael che si sta giustificando?? e per cosa?..

    < Non mi dà affatto fastidio ... anzi mi risparmi, tante volte, cose che mi riuscirebbe difficile spiegare a parole. E' come se tu mi conoscessi nel profondo.. >

    I suoi occhi scesero spudoratamente lungo il mio corpo nudo.. . ci perdevo la testa quando lo faceva.

    < Mi ecciti. > ripresi a respirare fuori controllo.

    "Non guardami cosi mi infiammi." Mi morsi il labbro forte e gemetti.

    Mi disse che amava il sesso rabbioso ed i suoi occhi me ne diedero la conferma.. ardendo di potere.

    < Oh non farmi questo.. . >

    Si fece più vicino e con una mano prese ad accarezzarmi il petto per poi scendere sugli addominali. Ero come una macchina del sesso che si accendeva a comando e dove non era previsto il tasto stop.

    Leccai il suo labbro gonfio e turgido.. .

    < Io e te ci consumeremo come due fuochi, seppur senza spegnerci mai >.

    Tirai Michael sul mio corpo e presi a strusciarmi sotto di lui, le mani vagavano sfacciate e implacabili lungo le sue forti braccia, la schiena.. affondai le mani su quel culo sodo e perfetto.. glielo strinsi palpandolo. Mai sarei stato sazio di lui. Mentre ero impegnato a godere di tutti quei centimetri di un corpo statuario creato appositamente per assaporarlo con la bocca. Pensai alla domanda che mi aveva fatto riguardo Brendon e le mie intenzioni. Riportarlo a casa con la forza e dargli una bella lezione su chi comanda tra i due suonava al quanto allettante.

    .. ma.. ma .. non avrei fatto altro che alimentare il desiderio che aveva per quel lupo. Con un pò di fortuna sarebbe stato Noah stesso a rispedirlo a casa deluso ed io da fratello amorevole lo avrei accolto tra le mie braccia e consolato. In fondo ciò che voleva da mio fratello lo aveva già preso, non avevo nient'altro di cui temere.

    < Non vuole che lo raggiunga. Pensa che le mie siano solo oppressioni. Voglio solo difenderlo non è mai uscito con nessuno.. . non voglio che si faccia false illusioni. Brendon sogna ad occhi aperti, cazzo.> lo guardai negli occhi un suo parere lo avrei accettato di buon grado.

    Spostai gli occhi sul collo di Michael, avvicinai le labbra e succhiai la pelle piano poi con forza. Gli lasciai il segno.. .aveva il mio odore addosso, dappertutto. Dioooo che piacere sentire che ero ovunque.

    < Devo allontanarmi da qui.. è troppo vicino. Rischio di fargli seriamente del male se dovessi attenderlo a lungo. >

    Suonava quasi come una fidanzata gelosa .. ma era come se lo fossi. Ero geloso di mio fratello.. non riuscivo a stargli lontano. Più manifestava il desiderio di allontanarsi da me e più lo volevo. Forse non aveva tutti i torti quando mi accusava di essere malato.

    Con una serie di abili manovre lo portai a sdraiarsi a pancia sotto e feci lo stesso mettendomi accanto.. non proprio accanto, buona parte del mio corpo era sopra il suo , non riuscivo a smettere di toccarlo e di strusciarmi su di lui. Non avevo mai bramato qualcuno cosi a lungo.

    Allungai il braccio per afferrare il borsone che avevamo lasciato sul pavimento appena entrati in casa. Li trovai il mio ipad. Lo accesi.

    < Ti va di cenare fuori? >

    Cliccai su TripAdvisor, che era tra i miei preferiti, e cercai un ristorante in zona. Lo trovai.

    < Sulla spiaggia. Ho voglia di scandalizzare personale e clienti. > lo guardai malizioso.. non mi sarei mai limitato solamente ad una cena e sicuramente non quando ero con lui.

    < Cena con me Michael.. . > lo baciai sulle labbra non con foga ma... dolcemente.

    " Gli sto chiedendo di uscire? "

    " Oh si cazzo!"

    Per un istante andai nel panico, meravigliandomi di me stesso e di quello che facevo senza riflettere. Involontariamente.

    e2rudDAl
     
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    "Mi ecciti."

    le sue parole e i suoi pensieri mi provocarono dei brividi lungo la schiena, sentii la sua lingua sulle mie labbra, possibile che era capace di farmi quell'effetto? avevamo smesso solo da qualche minuto di fare sesso, eppure avevo ancora voglia di lui, mi disse che ci saremmo consumati a vicenda, sorrisi maliziosamente, guardandolo negli occhi

    <<è vero, ma mi piace lasciarmi dominare dall'attrazione che provo per te, non ho alcuna intenzione di ribellarmi>>

    mi tirò a se, e lo sentii strusciare il suo corpo contro il mio

    ecco poi soprattutto se fa così

    con una stretta strinse il mio culo, col suo solito modo di fare come se gli appartenesse...

    Dio...

    i suoi pensieri sul fratello, tornarono a tormentarlo, in cerca di una risposta da dare alla mia domanda, percepii la sua preoccupazione, voleva solo proteggerlo, come tutti i fratelli del resto

    <<se non cadi non imparerai mai a rialzarti>>

    gli dissi suggerendogli indirettamente di lasciarlo fare, inoltre se gli avesse vietato di frequentare l'altro lupo, sicuramente lo avrebbe desiderato ancora di più, e l'avrebbe odiato per questo.

    Kevin si avvicinò a me, mise le sue labbra sul mio collo e cominciò a succhiare, non potei fare a meno di pensare alla sua bocca che succhiava la mia eccitazione.. mi morsi le labbra trattenendo un gemito e cercando di allontanare quella fantasia.

    Ci misi un attimo a tornare alla realtà concentrandomi su quello che mi aveva detto, voleva allontanarsi da lì, non voleva aspettare i comodi del fratello, e io ero completamente d'accordo, se si fosse distratto, avrebbe smesso di provare tutta quella rabbia, averlo in quello stato mi eccitava ancora di più perché stuzzicava la mia parte demoniaca, ma era anche pericoloso se i sentimenti di vendetta si fossero accentuati.

    Con i suoi gesti mi fece sdraiare sul pavimento, si mise quasi del tutto sopra il mio corpo, mi toccava e si strusciava, non ce l'avrei fatta a mantenere il controllo tanto a lungo se avesse continuato così, si allungo e prese l'ipad che aveva nella borsa, mi disse se mi andava di uscire a cena fuori, non risposi e rimasi ad osservarlo mentre con le dita vagava veloce sulla schermo

    dio quant'è bello...

    pensai mettendogli una mano tra i capelli selvaggi che gli incorniciavano il viso, trovò un ristorante sulla spiaggia e mi chiese di cenare con lui

    <<l'idea di dare spettacolo mi piace..>>

    sorrisi maliziosamente

    <<ma se non la smetti di strusciarti su di me... non ti farò uscire di qui...>>

    mi avvicinai e attirai la sua bocca sulla mia, misi la lingua nella sua bocca con irruenza, poi succhiai il suo labbro inferiore, quasi a volerlo mangiare.
    Mi staccai da lui con enorme fatica

    <<rivestiamoci prima di ricominciare>>

    mi staccai dal suo corpo contro voglia, lo guardai steso a terra nudo, il suo sedere così sodo... mi abbassai di nuovo, e gli morsi la coscia, mi riallontanai e andai verso il divano, questa volta dovetti evitare di guardarlo, mi rimisi l'intimo e i pantaloni, presi i vestiti di Kevin e glieli passai, evitando sempre accuratamente di soffermarmi su di lui con lo sguardo.

    <<dovrai darmi una delle tue magliette dato che hai strappato i miei vestiti>>

    Gli dissi sorridendo, e ripensando alla sua foglia nello spogliarmi la prima volta. Lo sentii mentre si rivestiva, dopo che allacciò i pantaloni, mi voltai nella sua direzione, sperando che l'attrazione verso di lui si attenuasse con meno pelle nuda su cui sbavare

    mi sbagliavo... i vestiti mi fanno venire una gran voglia di eccitarlo.. per poi spogliarlo lentamente... e liberare la sua erezione...Cazzo devo smetterla!

    <<sbrighiamoci ad uscire di qui!>>

    CONTINUA IN: Luoghi di festa -Litorale -RISTORANTE SULLA SPIAGGIA
     
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    Cazzo! Odiavo ascoltare i suoi pensieri quando era tra le braccia dell’altro lupo o peggio mentre veniva posseduto. La gelosia mi azzannava il fegato. Possibile che alla prima scopata devo sentirmi minacciato? Meglio vergine cazzo! Almeno ero sicuro di averlo sempre accanto. Non era il sesso a darmi fastidio ma erano le sensazioni che provava.. il desiderio di legarsi ad un altro. Brendon mi istigava.. .

    “Non farmi attendere a lungo irmão.”

    Comunicai a mio fratello che l'avrei lasciato in pace.. un paio d'ore, lasciando trasparire un sentimento di velata minaccia. Una volta soli dovevamo chiarire dei punti essenziali. Fu principalmente il suggerimento di Michael a farmi desistere nel trascinarlo a casa con la forza. Ero teso e nervoso.. . ma non era mio fratello il motivo, di li a poche ore avrei risolto con successo la questione. Era l’attesa.. . attendevo con trepidazione che Michael accettasse l’invito a cena. Avevo incanalato ogni mio pensiero su Brendon, non sapevo fino a che punto riuscisse a cogliere ogni cosa nella mia testa o se fossi letteralmente un libro aperto per lui.. fatto sta che non volevo renderlo partecipe di questa mia agitazione.

    “Dì di si” mi ritrovai a pensare intensamente.

    Perché non risponde?

    La sua mano tra i miei capelli mi fece subito pensare a quando era dentro di me e alla sua voce. Dopo un’attesa che mi parve ore ed ore mi disse che l’idea di dare spettacolo in un luogo pubblico lo stimolava.

    Gli leccai la gola ed il mio corpo continuava ad accarezzare il suo. Poi la sua lingua fu nella mia bocca.. con irruenza se ne impadronì. Gemetti quando smise di succhiarmi il labbro.

    < Michael.. . non farò obiezioni se vuoi tenermi a casa.. . bloccato sotto al tuo corpo. >

    Si alzò invitandomi a fare altrettanto. Restai sdraiato ancora un po’ , il membro pulsava schiacciato sul pavimento.. di nuovo duro. Sentivo i suoi occhi addosso, evitai di voltarmi perchè se l’avessi fatto.. . non saremmo più andati a cena ma in camera da letto.
    Ero quasi pronto per rimettermi in piedi quando lo sentii di nuovo vicino e poi mordermi la coscia. Ringhiai eccitato attraversato da un intenso brivido di piacere. Mi alzai dopo qualche minuto e lo guardai male.

    < Dimmi ora come posso indossare dei pantaloni. >

    Abbassai la testa e guardai il mio cazzo che non ne voleva sapere di starsene buono. Afferrai i vestiti che mi lanciò.

    < Voglio che tu sappia che non indosserò le mutande. > lo guardai mentre si rivestiva evitando di puntare gli occhi nei miei.

    Mi incamminai verso la valigia per dare a Michael una camicia, ancora dovevo disfare i bagagli da quando eravamo arrivati a Littoria. Prima di dargliela mi assicurai che il mio corpo seminudo aderisse dietro la sua schiena.

    < Non ti affezionare troppo, farà la stessa fine della camicia precedente. > sussurrai al suo orecchio.

    Quando finalmente si voltò i suoi occhi ardevano di desiderio quanto i miei.

    Sbrighiamoci ad uscire di qui!

    < Prendiamo la mia auto. > a denti stretti sibilai le quattro parole.. . non sò quale forza divina mi aiutò a non saltargli addosso.

    Lo afferrai per il braccio e lo condussi nel garage, dove si accedeva anche dall'interno della casa. Richiusi la porta alle spalle e spinsi Michael con la schiena contro di essa schiacciandolo con il mio corpo.

    < Ho.voglia.di.fotterti. > mi avventai con la bocca sul suo collo, entrambe le mie mani bloccarono i suoi polsi sopra la testa. Presi a succhiargli le labbra.

    < Non qui.. ma sarai sul mio menù per tutta la notte.> mi staccai da lui ansimando.

    Presi le chiavi della mia Porsche cayenne e rapidamente mi infilai la giacca. Una volta che fummo dentro entrambi partii in direzione del litorale.



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    Attraversai il bosco agitatissimo. Ho davvero detto io quelle cose a Noah? Avevo sicuramente sbagliato, gli avrei dato ragioni in più per tenermi a distanza. Durante il tragitto, che fu relativamente breve in forma umana , pensai a tantissime cose.. . ma tutte portavano sempre alla stessa persona.

    “Come avrei fatto a dimenticarmi di lui?? Come sarei riuscito a stargli lontano??”

    Non guardavo nemmeno dove mettevo i piedi, ma fortunatamente ero nato per vivere nel bosco.. .il mio corpo schivava ogni cosa che poteva essere di intralcio in modo istintivo, altrimenti sovrappensiero com’ero sarei precipitato in un fosso o in qualche trappola per animali.
    Avevo il suo odore addosso, lo sentivo ovunque sulla pelle, sui vestiti.. .mi pareva quasi di sentirlo ancora accanto e dentro di me. Dio mio!
    Arrivato a casa, trovai un grosso omone ad attendere sul patio. In un primo momento non lo riconobbi, poi mi arrivò una folata di vento fino alle narici.. con il suo odore. Era un lupo, apparteneva non al mio ex branco di Rio ma a quello di San Paolo, era colui che ci aveva permesso di arrivare a Littoria e che si era occupato di ogni cosa viaggio, casa, denaro questo perchè riconoscente a mio fratello. Kevin aveva salvato la vita a suo figlio.

    Mi avvicinai salutandolo con una stretta di mano che ricambiò.
    < Ambasciatore, che piacere vederla.>
    Mi guardò felice di vedermi.. .
    < Ciao Brendon, cercavo tuo fratello .. non risponde al telefono. Tutto bene? >
    Gli sorrisi imbarazzato, cercando di giustificarlo.
    < Avrà dimenticato il cellulare a casa. Può dire a me, vuole entrare? >
    Sapevo che Kevin aveva evitato di rispondere perchè indaffarato.
    < No no ti ringrazio volevo solo dirvi che ho i documenti che tuo fratello mi aveva chiesto, riguardo al negozio di armi che volete aprire in città. >
    Lo guardai esterrefatto “ Armi? “. Non sapevo nulla di tutto questo.
    < Oh.. bene li dia a me. >
    L’ambasciatore continuava a guardarmi imbarazzato come se avesse altro da dirmi ma non ne aveva il coraggio.. cosi lo aiutai.
    < C’è altro che deve dire a mio fratello? >
    Indietreggiò di un passo, spaventato.
    < IO.. io giuro che non avevo altra scelta. Non volevo, ma ho dovuto. Diego mi ha messo sotto torchio voleva sapere la vostra posizione e ho.. dovuto rivelarla. Sai com’è… . ho famiglia… .perdonatemi! >
    Sospirai sonoramente. Diego era il suo capobranco.. e pretendeva qualcosa da Kevin.
    < Capisco. >
    Mi diede i documenti e una lettera di Diego per Kevin.
    < Dillo a tuo fratello.. che mi dispiace. > continuò quasi tremando, conosceva il carattere di Kevin, per nulla ammazzava la gente. . e quando avrebbe scoperto che Diego era riuscito a rintracciarlo si sarebbe incazzato come una bestia.
    < Lo calmerò io, non si preoccupi. > del resto come sempre.
    < Grazie caro. Sei proprio un bravo ragazzo. > e cosi dicendo mi scompigliò i capelli come se fossi un peluche di lupo da strapazzare.

    Mi salutò ancora una volta scusandosi e andò via.

    Che bella rogna. Guardai la lettera, meglio non aprirla.. avrei atteso Kevin per leggere il contenuto. Non appena aprii la porta trovai un altro bigliettino, lo lessi visto che non indicava il destinatario. Era l'invito per l'inaugurazione del negozio di antiquariato.

    Sorrisi. " Avevo già intenzione di andare, ma ora ne sono proprio sicuro. "

    Mi feci una rapida doccia, mi vestii rapido ma presi anche degli abiti eleganti da portare con me per andare all'inaugurazione, i programmi erano cambiati dovevo andare ad aprire il negozio di armi prima di tutto.

    "Cosa cazzo ti è saltato in mente Kevin??? Quando avevi intenzione di dirmelo? " urlai nella mente di mio fratello.

    Uscii e andai nel garage per prendere l'auto, ma .... . non c'era. "Fantastico! Una sola auto da dividere in due."

    Rimasto a piedi mi armai di santa pazienza e mi incamminai nel bosco sperai solo di non dover fare chilometri prima di arrivare in centro. Una volta uscito dal bosco costeggiai la statale accesi una sigaretta e fumai camminando. Nervoso com'ero ne avevo proprio bisogno per rilassarmi.

    Un'auto con dentro una signora anziana accostò mi fermai, magari aveva bisogno di aiuto.

    < Giovanotto! Che ci fai sul ciglio della strada è pericoloso. Sali subito in auto! > mi rimproverò accigliata.

    < Grazie Signora. Và in città? > le sorrisi cordiale e salii in auto almeno risparmiavo di fare la strada a piedi.

    < Si figliolo. Ho una riunione con altre signore della città in chiesa, ci stiamo organizzando per dare il benvenuto al nuovo funzionario di Nostro Signore. > mi guardò poi accigliata.

    < Non ti ho mai visto a messa! Non sei credente giovanotto? >

    < Si signora. Sono appena arrivato in città, ecco perchè non mi ha visto a nessuna funzione. > qualche volta riuscivo a trascinare anche mio fratello.

    < Oh caro, è una gioia sapere che anche voi giovani siete vicini alla fede. Devo presentarti mia nipote Claudia. E' una brava ragazza come te. >

    Diventai rosso fuoco, parlava di sua nipote come se fosse la mia promessa sposa.

    Il viaggio proseguì su questa linea, mi raccontò di tutta la sua vita, dei sacrifici che aveva fatto per tirava avanti una famiglia numerosa. Dei suoi 13 nipoti ed in particolare di Claudia. Mi tirò anche le orecchie per avermi visto fumare facendomi una ramanzina che se non avessi smesso subito mi sarei ammalato di cancro ai polmoni come suo fratello Antonio.

    " Fortunatamente i lupi non si ammalano " pensai rincuorato.

    Mi feci lasciare in centro ma riuscii a smontare dall'auto solo dopo averle promesso che la prossima domenica mattina sarei andato alla Basilica di Santo Stefano. La salutai con un bacio sulla guancia ringraziandola per il passaggio.. diventò tutta rossa!

    CONTINUA IN : LUOGHI CITTADINI - CITTA' - RIVERA'S GUN SHOP

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