CRIPTA SEGRETA

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    :Malacath.png:

    CONTINUA DA LUOGHI NATURALI - CIMITERO - VIA DELLE LAPIDI

    Violare un luogo consacrato a Lucifero e usarlo come propria dimora: fatto! Sorrisi di me stesso. Una piccola soddisfazione nell'attesa della conquista dell'Inferno.

    Anche se da molti anni non veniva più utilizzata dai satanisti, nella cripta pervadeva ancora l'odore della morte e tutt'attorno c'erano numerose ossa e scheletri dei poveri idioti che erano stati sacrificati. Schioccai le dita. Le innumerevoli candele rosse disposte un po' dappertutto si accesero di colpo, illuminando la camera sepolcrale. Appesi al soffitto c'erano ancora i resti dell'ultima vittima, abbandonata lì chissà da quanto. Forse gli idioti che veneravano Lucifero erano scappati, o erano stati catturati dalla polizia locale e nessuno aveva più messo piede lì e tirato giù il corpo che probabilmente allora era ancora vivo.

    Sollevai le spalle. Poco male. Il posto non si presentava poi così terribile come mi aspettavo. Avrei dovuto dargli una bella pulita e una sistematina generale prima che potesse essere pronto ad accogliere la mia arma segreta. E chissà, forse le diavolerie di quegli stupidi satanisti mi sarebbero potuti tornare utili per convincere Beatrix ad unirsi alla mia causa...
     
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    :Malacath.png:

    Avevo passato buona parte del giorno a sistemare la cripta. Quegli stupidi esseri umani, otre ad aver adorato per anni un idiota, non avevano il minimo senso del gusto nell'arredamento! Dopo essermi sbarazzato di tutti i resti dei loro sacrifici inutili e aver sradicato ogni singolo riferimento a Lucifero (con mio sommo piacere), era decisamente molto più presentabile. Avevo tenuto le catene, potevano tornarmi utili con la mia Beatrix, e le candele, anche perchè non c'era altra fonte di luce, lì la corrente elettrica di certo non arrivava!

    Avevo però bisogno di molte altre cose, soprattutto nel caso in cui avessi dovuto insegnare a Beatrix la magia nera. In una città popolata per la maggior parte da creature soprannaturali, di certo c'era almeno un posto dove avrei potuto trovare ciò di cui avevo bisogno.

    Uscii di nuovo all'aria aperta, richiudendo il passaggio segreto alle mie spalle. Mi voltai. Chiunque non sapesse dell'esistenza della cripta segreta, non avrebbe mai potuto accorgersi della sua entrata. Soddisfatto, infilai gli occhiali da sole, dirigendomi nuovamente in città.

    CONTINUA IN LUOGHI CITTADINI - CITTA- NEGOZIO DI MAGIA
     
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    CONTINUA DA LUOGHI CITTADINI - CITTA - NEGOZIO DI MAGIA

    Depositai per terra ciò che avevo "comprato" al negozio di magia, l'avrei sistemato più tardi. Ora avevo ben altri pensieri.
    Spostai altre cianfrusaglie che dovevo ancora eliminare, scoprendo un pentacolo disegnato sul terreno. Gli stupidi umani che avevano costruito quella cripta non avevano la minima idea del vero potere di quel semplice simbolo.
    Appoggiai al centro della stella i capelli di Beatrix e versai una goccia del mio sangue, giusto per potenziare quel vano tentativo di evocazione disegnato dagli umani.

    Stesi la mano. I contorni della stella si illuminarono immediatamente prima di una luce bianca, dopodichè si accesero di un rosso vermiglio. Delle fiamme scaturirono dal nulla e in mezzo a loro finalmente comparve lei.

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    Rimasi ad ammirare la mia creatura. Aveva ereditato gli occhi di sua madre, ma a differenza dei suoi non c'era alcuna dolcezza in essi. Erano duri e taglienti come la lama di un pugnale. I capelli rossi, il mio marchio di fabbrica, le incorniciavano il bel volto.
    Allontanai la visuale fino a vederla nella sua interezza. Aveva un bel fisico atletico, forse un po' troppo magro, risultato della sua vita di stenti. Sorrisi compiaciuto. Era la strega migliore che avessi mai generato, forte, fiera e combattiva. Notai che aveva la mano destra scoperta. Sul palmo risaltava il marchio nero. Come ogni artista che si rispetti, lasciavo sempre la firma sui miei capolavori!

    Se Beatrix lasciava scoperta la mano maledetta era sicuramente per difendersi. Allargai la visuale. Da quello che potevo intuire si trovava in un negozio di vestiti, ma di certo non era lì per fare compere. Insieme a lei c'erano altre quattro donne. E che donne. Quella città cominciava a piacermi sempre di più!

    Una di loro era una giovane donna dai lunghi capelli scuri, ma il suo aspetto minuto celava una forza soprannaturale, mentre l'altra dai capelli corti aveva un volto famigliare, ma non riuscivo a ricordarmi chi fosse.
    Nell'altro schieramento c'era una bellissima donna dai capelli biondi e l'altra...

    Sgranai gli occhi. Era una succube. L'avevo vista più volte quando ancora bazzicavo negli inferi. Cosa cazzo ci faceva Beatrix in compagnia di una succube?

    Non avevo idea di cosa stesse succedendo, ma una cosa era certa: tra i due schieramenti si stava per scatenare l'apocalisse. Decisi di attendere, se fossi entrato in scena avrei dovuto affrontare le altre donne e, anche se in circostanze diverse non mi sarei tirato indietro (una battaglia con cinque donne poteva avere risvolti interessanti), per il momento non volevo attirare troppo l'attenzione. Avrei atteso che Beatrix fosse sola. Se non altro, ora finalmente sapevo che aspetto aveva!
     
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    :Malacath.png:

    La valchiria dai capelli scuri fu la prima ad accorgersi del mio incantesimo. Sembrava che nessuno in quella città fosse un comune essere umano! Sorrisi. La mia Beatrix si stava facendo delle amicizie interessanti, avevo fatto bene a non entrare in azione immediatamente.

    La succube si procurò un taglio, risvegliando la fame dell'altra ragazza in compagnia di Beatrix.

    Una vampira, e ti pareva...

    La succube usò il suo sangue per contrastare il mio incantesimo e in pochi attimi tutto ciò che vidi attraverso il fuoco fu... fumo! Grigio e denso fumo.

    Sbuffai e con un movimento della mano feci sparire le fiamme. Poco male, il mio obiettivo l'avevo raggiunto comunque. Ora sapevo che aspetto aveva la mia Beatrix e avevo la conferma che si trovasse in città.
    Restava da chiedersi cosa ci faceva in compagnia di quelle quattro donne e soprattutto, perchè con lei ci fosse una succube.

    Dovevo indagare. Non appena si fosse presentata l'occasione e lei fosse stata finalmente da sola, avrei anche portato a termine il mio compito primario. La conquista dell'inferno era sempre più vicina.
     
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    :Malacath.png:

    Il pensiero di quella succube del cazzo continuava a ronzarmi nel cervello. Cosa ci faceva in compagnia di Beatrix? Forse Lucifero aveva intuito i miei piani e l'aveva mandata per uccidere l'ultima delle mie streghe? O forse era stata lei stessa a cercarla? Dopotutto la gorgone del negozio di magia aveva detto che Beatrix aveva acquistato un libro sui demoni incubo, possibile che avesse scoperto da sola le sue origini?

    In piu il fatto di non poter entrare in azione, di non poterla portare con me proprio ora che era cosi vicina, dopo averla cercata cosi a lungo... Mi faceva uscire di testa!

    In uno scatto d'ira assunsi il mio vero aspetto e feci saltare in aria una libreria con una sfera di energia. Dovevo trovare una valvola di sfogo, altrimenti avrei fatto saltare in aria tutta la cripta.

    Riassunsi l'aspetto umano e, dopo essermi sistemato il mio completo, infilai gli occhiali da sole e uscii dal nascondiglio.

    Fui tentato di tornare al night per spassarmela un altro po, ma prima volevo scoprire cos'altro aveva da offrire quella citta.

    CONTINUA IN LUOGHI DI FESTA - DIVERTIMENTO - GRAN CASINO SPADA
     
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    Non appena arrivai al mio rifugio cominciai subito i preparativi. Incatenai BeatrIx, ancora priva di sensi, CON delle catene che penzolavano dal soffitto. Gli adoratori di Lucifero le avevano poste lì per imprigionare le loro vittime sacrificali, ma a me sarebbero servite per tenerla buona. Sotto i suoi piedi disegnai col mio sangue un sigillo che le avrebbe impedito di utilizzare i suoi poteri di strega finchè si trovava al suo interno.
    Dopo una decina di minuti cominciò a risvegliarsi. Si guardò intorno ancora abbastanza intontita prima di capacitarsi del suo stato. Si riscosse immediatamente e cercò di liberarsi, inutilmente. La guardai con le braccia incrociate al petto.

    Liberami subito!

    Mi urlò contro. Adoravo il suo carattere, nonostante la situazione completamente a suo sfavore non lasciava trapelare la minima paura, anzi, addirittura mi dava degli ordini! Quanto mi piaceva la mia streghetta combattiva!

    < Spiacente tesoro ma vedi, quelle catene sono più per la tua sicurezza che per la mia. Sai ho un pessimo carattere e tendo a perdere la pazienza molto facilmente e se tu fossi libera di agire secondo il tuo comodo, potrei rischiare di perdere il controllo se mi fai arrabbiare!>

    Si può sapere che cazzo vuoi da me?

    Continuò per nulla intimorita. Sorrisi.

    < Mettiti comoda, sarà una lunga storia.>

    Risposi sarcastico. La vidi assottigliare gli occhi, come se volesse farmi bruciare da un momento all’altro, ma si accorse che i suoi poteri non funzionavano. Mossi l’indice a destra e a sinistra.

    < No, mia cara, finché sei all’interno di quel simbolo i tuoi poteri non hanno alcun effetto.>

    Mi sedetti e inspirai a fondo.

    < Il mio nome è Malacath, e sono un demone incubo.>

    Potei leggere un guizzo di sorpresa nei suoi occhi.

    < Esatto, proprio uno di quelli di cui parla il tuo libro.>

    La anticipai accennando al tomo appoggiato lì vicino.

    < Ti risparmierò un sacco di letture noiose. Noi demoni incubo andiamo in giro per il mondo e scegliamo le donne che più riteniamo idonee per generare una stirpe di potenti streghe. Io, non per vantarmi, ma sono uno dei più prolifici: tra le mie conquiste ci sono le donne più famose di ogni epoca, Salomè, Poppea, Lucrezia Borgia… e tua madre.>

    I suoi occhi verde-azzurri si spalancarono.

    Tu… tu saresti mio padre?

    Domandò sbigottita. Sbuffai, facendo un gesto con la mano.

    < Che brutta parola, implica così tante cose noiose ed inutili, affetto, amore… Diciamo più che sono il tuo creatore! Vedi, sto portando avanti una guerra contro Lucifero e i suoi seguaci, l’inferno deve appartenere ai demoni e non a quel maledetto angelo decaduto. Avevo cominciato a creare un esercito di streghe, ma per un motivo o per l’altro sfortunatamente sono morte tutte, anche se sono più che certo che c’è lo zampino di quel bastardo. Tu sei l’unica ad essere sopravvissuta, il che fa di te una sottospecie di prescelta, non trovi?>

    Mi guardò stralunata, forse per il fatto di aver appena scoperto di essere figlia di un demone, o per quanto che le stavo rivelando, o magari perché immaginava già quale ruolo avevo in mente per lei.

    < Mi è dispiaciuto quando tua madre è morta, era una donna perfetta sotto ogni punto di vista per generare una stirpe di streghe… E quando sono venuto per prenderti con me, ho scoperto che quegli stupidi umani ingrati ti avevano fatta scappare dopo aver tentato più volte di ucciderti. Ho dovuto trucidarli tutti quanti.>

    Sospirai con fare teatrale allargando le braccia, come se fosse una conclusione ovvia. Lei spalancò gli occhia ancora di più, per quanto le era possibile. Temevo che da un momento all’altro le sarebbero schizzati fuori!

    < Oh, ma non ti preoccupare, prima di conquistare l’inferno dovrò addestrarti per bene, da quanto ho visto i tuoi poteri sono appena accennati, non hai idea del tuo vero potenziale, dopotutto sei una mia creatura. Quando avremo finito mi ringrazierai, te l’assicuro: farò di te la più potente strega che questo mondo abbia mai visto. Ora ti lascio riposare, hai molte cose su cui meditare e non voglio sovraccaricare il tuo cervellino, non vorrei che mi impazzissi! Col tuo permesso vado a comprarti qualcosa di più adatto, hai terribilmente bisogno di rinnovare il tuo look. Come dico sempre io: in guerra ci vuole classe! A più tardi, tesoro!>

    Le lanciai un bacio, dopodichè uscii dalla cripta, richiudendo la porta segreta alle mie spalle.

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    Quando ripresi i sensi ci misi un po’ a capire dove mi trovassi. Poi in un attimo ricordai ogni cosa, il vicolo, l’uomo che mi aveva aggredito… Mi guardai intorno. Ero in una piccola stanza piena di oggetti strani illuminata da una moltitudine di candele… e incatenata al soffitto come un salame. Lui era lì, il mio rapitore, e mi stava guardando con le braccia conserte.

    < Liberami subito!>

    Gli ordinai. Lo vidi sorridere, come se fosse soddisfatto di quello che vedeva. Disse che ero legata lì per la mia sicurezza più che per la sua. Ma chi si credeva di essere?

    < Si può sapere che cazzo vuoi da me?>

    Mi canzonò ancora. Questo era troppo. Pazienza avermi rovinato la giornata, avermi rapita e portata in un buco puzzolente, ma essere presa in giro… Mi concentrai assottigliando gli occhi e scagliai su di lui un incantesimo di fuoco. Non accadde nulla. Ora era anche immune alla mia magia? Mi disse che era colpa del sigillo ai miei piedi. Abbassai lo sguardo, accorgendomene solo allora. Mi trovavo al centro di un cerchio pieno di caratteri strani.

    Perfetto…

    Pensai sarcasticamente. Lui si sedette e si presentò. Quando mi disse che era un demone incubo sgranai gli occhi. Proprio oggi avevo comprato quel libro e ora un Incubo in carne ed ossa mi aveva rapita? Pure coincidenze? Mi spiegò la peculiarità della sua razza e mi illustrò le sue famose conquiste. Fino a mia madre. Spalancai gli occhi. Lui era…

    < Tu… tu saresti mio padre?>

    Balbettai incredula. Non era vero, non poteva essere vero. Una parte della mia mente scoppiò a ridere. In fin dei conti quegli stupidi zingari non avevano avuto tutti i torti a definirmi la figlia del demonio, avevano sbagliato di poco: in realtà ero figlia di un demone! Ora si spiegava tutto. I miei poteri di strega, il marchio sulla mia mano…
    Malacath continuava il suo racconto, parlando di una guerra contro Lucifero. Ma non lo stavo ascoltando completamente. Nella mia mente continuava a ripetersi la frase Lui è tuo padre, facendomi uscire di testa.

    E poi capii a cosa si riferiva quella vecchia megera fuori del centro commerciale. Aveva sterminato il can di zingari quando era venuto per portarmi via con sé. Non potevo crederci. Non ero triste, affatto, con quello che mi avevano fatto passare nei pochi anni che avevo passato con loro la morte era l’unica cosa che meritavano, ma fu il modo in cui lo disse, con una pacata crudeltà che mi fece rabbrividire. Era un mostro. Ed io ero sua figlia.

    Continuò assicurandomi che avrebbe fatto di me la strega più potente al mondo e che alla fine lo avrei ringraziato. Ma ormai non lo ascoltavo più. Mi accorsi a malapena che uscì da una porta nascosta nel muro, lasciandomi lì da sola. Ero in un stato catatonico. L’aver appreso tutte quelle cose insieme, aver trovato risposta alla maggior parte delle domande che mi ero sempre posta così, di colpo, mi stava facendo uscire di testa. Il mio cervello stava esplodendo. Prima di impazzire del tutto persi nuovamente i sensi, sprofondando per la seconda volta nell’oblio.
     
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    < Tesoro, sono a casa!>

    esclamai con un sorrisetto aprendo la porta segreta che conduceva alla cripta sotterranea. Beatrix alzò il suo sguardo carico d'ira su di me.

    Su, non fare quella faccia, ti ho comprato così tante cose!>

    continuai appoggiando le varie borse sull'altare sacrificale. Mi posizionai di fronte a lei e inspirai profondamente.

    < Ora, io ti libererò in modo che tu possa muoverti liberamente, ma non devi reagire o tentare di scappare, ci siamo intesi?>

    dissi guardandola intensamente nei suoi occhi azzurro-verde. Lei ricambiò il mio sguardo senza profferire parola. Schioccai le dita e le catene che la imprigionavano si sganciarono di colpo. Atterrò in ginocchio all'interno del cerchio, massaggiandosi i polsi. Con un piede cancellai una parte della circonferenza, dandole così la possibilità di uscire dal sigillo.

    Accadde quello che mi aspettavo. Non appena fu libera di agire mi attaccò direttamente, urlando furiosa. In una frazione di secondo assunsi il mio vero aspetto.

    < Bambina dispettosa!>

    la sgridai con voce roca portando avanti un braccio.

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    Fu scaraventata all'indietro con forza, andando a sbattere contro un mobiletto di legno che collassò esplodendo in mille schegge. Non avevo perso il controllo, ero stata una cosa programmata, difatti avevo usato solo una parte della mia forza, altrimenti a quell'ora di Beatrix non sarebbe rimasto niente. Ma volevo che capisse chi, e soprattutto cosa, aveva di fronte.

    Mi avvicinai a lei, gli occhi fissi nei suoi spalancati. Di certo non aveva mai visto un demone nel suo vero aspetto, e soprattutto non dal vivo. Le afferrai il mento con forza, sollevandole il volto.

    < Ora capisci cosa intendevo quando ho detto che quelle catene erano per la tua sicurezza? Non ti conviene farmi arrabbiare, mocciosa!>

    ringhiai prima di lasciarla andare. Le voltai le spalle, riassumendo in un attimo il mio aspetto umano.

    < Per questa volta ti perdono, dopotutto ti ho lasciata appesa lì a lungo e hai tutto il diritto di essere infastidita...>

    minimizzai sedendomi con noncuranza su una sedia.

    < Immagino tu abbia fame, ma non conoscendo i tuoi gusti sono andato sul sicuro: a chi non piace la pizza?>

    continuai indicando il cartone appoggiato vicino alle borse.

    Vidi i suoi occhi illuminarsi di una luce famelica. Da quanto tempo era che non metteva qualcosa di decente nello stomaco? Osservai divertito la sua lotta interiore, non volevo darmi la soddisfazione di cedere ma la fame era troppa. Si avvicinò all'altare e aprì il cartone. La pizza, ancora calda, fumava invitante. Tentò di resistere ancora qualche secondo, infine si avventò mangiandola ingorda.
    Risi divertito.

    < A stomaco pieno si ragiona meglio, non è vero?>

    dissi facendole l'occhiolino.
     
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    Quando mi risvegliai, ero tornata in me. Come si suol dire, il sonno porta consiglio. Ero figlia di un mostro? Pazienza, non faceva alcuna differenza. Non avevo mai avuto nè famiglia nè genitori, di certo le cose non sarebbero cambiate adesso, visto che mi aveva fatto capire benissimo che non aveva nessuna intenzione di comportarsi da padre. Nè io da brava figlioletta.
    Riguardo ai suoi piani per me, non mi interessava minimamente della sua fottuta guerra contro Lucifero o Dio o chi diavolo fosse, però potevo trarne dei vantaggi: avrei potuto apprendere da lui molte cose sui miei poteri, ne avevo avuto solo un assaggio quando aveva incenerito il mio famiglio e da quanto avevo visto doveva essere maledettamente forte.

    Non so per quanto tempo avevo dormito, nè quanto tempo fosse passato da quando avevo lasciato Zulejka e Katherine.

    Pessima idea, Trish...

    mi sgridai mentalmente.

    Dopo un tempo che sembrò infinito sentii dei rumori e una sezione del muro si aprì. Malacath fece il suo ingresso con una delle sue odiose battute. Si credeva davvero tanto simpatico? Fortuna che dal mio paparino non avevo preso il carattere! Appoggiò alcune cose sopra quello che doveva essere un altare sacrificale. Chissà quante persone avevano versato il loro sangue sopra quel blocco di marmo e lui lo trattava come se fosse un tavolino qualunque. Cos'altro potevo aspettarmi da un demone?

    Disse che mi avrebbe liberata, ma dovevo fare la brava. Sorrisi mentalmente. Peccato che papino non sapesse che io non facevo mai la brava! Dubitavo che sarei riuscita veramente a scappare o a sconfiggerlo in uno scontro diretto, ma non volevo dargli la soddisfazione di vedermi sottomessa al suo volere.

    Non appena fui libera mi avventai contro di lui, portando la mano maledetta in avanti. Quello che accadde dopo mi lasciò senza parole. Il suo aspetto mutò improvvisamente, trasformandosi in un umanoide alato dalle sembianze mostruose. Quello doveva essere il suo vero aspetto. Stese una mano su di me e una forza invisibile mi scaraventò violentemente contro il muro alle mie spalle. Finii contro un mobile di legno che andò in frantumi, alcune schegge mi penetrarono nella pelle, ma ignorai il dolore, troppo sconvolta da quello che era appena successo.
    In un attimo fu si di me e mi afferrò il mento, sollevandomi il volto con forza.

    Ora capisci cosa intendevo quando ho detto che quelle catene erano per la tua sicurezza? Non ti conviene farmi arrabbiare, mocciosa!

    Una cosa era certa, avrei cercato di non farlo più arrabbiare se questa era la sua reazione. Almeno non per il momento. Mi voltò le spalle, riassumendo il suo aspetto umano, e mi indicò un cartone di pizza. A quella parola i miei occhi si illuminarono. Nella mia mente continuava a ripetersi pizza pizza pizza pizza. Da quant'era che non mangiavo qualcosa di veramente sostanzioso? Con Zulejka ci eravamo accontentate di uno spuntino triste e il mio stomaco cominciò a reclamare cibo prepotentemente.

    Lanciai un'occhiataccia a Malacath. Lui mio guardava con le bracia conserte, divertito dalla mia reazione. Quel bastardo doveva sapere che avevo una fame da lupi e si stava divertendo come un matto a vedere la mia lotta interiore.

    Alla dine dovetti cedere e mi avventai sulla pizza come un disgraziato a digiuno da giorni. E non era poi così lontano dalla verità. Mi ripulii la bocca con il dorso della mano, dopodichè mi voltai verso di lui, le mani ai fianchi.

    < D'accordo, che cazzo vuoi da me?>

    sbottai imbronciata. Avevo forse altra scelta?

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    La osservai compiaciuto divorare la pizza, per un attimo temetti che si sarebbe mangiata anche il cartone! Si ripulì la bocca prima di domandarmi con la sua innata finezza che cazzo volessi da lei.
    Sorrisi. La mia sfuriata di prima l'aveva resa un po' più docile, anche se era ancora molto lontana dall'essere addomesticata, ma andava bene così: non volevo una gattina affettuosa al mio fianco, ma una tigre al guinzaglio da liberare al momento giusto.
    Le feci cenno di avvinarsi e lei si sedette per terra a pochi passi da me, come una scolaretta a lezione.

    < Come ti accennavo qualche ora fa, ho dichiarato guerra a Lucifero. Tu sarai la mia arma segreta, il mio asso nella manica nella battaglia contro di lui e i suoi seguaci. Ma c'è ancora molto lavoro da fare prima che tu sia pronta. Da quel poco che ho visto, i tuoi poteri sono a malapena accennati se il meglio che sai fare per difenderti è evocare un famiglio. Perlomeno sai di essere una strega, temevo che non fossi nemmeno a conoscenza che nel tuo corpo scorreva la magia nera.>

    La guardai intensamente.

    < Non hai idea del potenziale che c'è in te, di cosa potresti fare se solo volessi, o forse sarebbe meglio dire se solo sapessi di poterlo fare! In più, abbiamo un altro vantaggio su Lucifero.>

    Mi piegai in avanti e avvicinai il mio volto al suo, annusandola con fare teatrale. Lei indietreggiò istintivamente, guardandomi sbigottita.

    < Ti sei mai chiesta perchè nei sacrifici a Lucifero lui richieda sempre l'uccisione di una vergine?>

    La vidi corrugare la fronte, confusa.

    < Perchè sono una spina nel fianco. L'energia e il potere che derivano dalla loro purezza è deleterio come un veleno per lui. E tu, mia cara, fortunatamente hai ancora questo bonus!>

    esclami facendole l'occhiolino. Fece per aprire bocca ma io l'anticipai.

    < I demoni incubo le capiscono certe cose, il profumo inebriante della tua castità è una prelibatezza per quelli come me, a differenza di quello stupido angelo ammuffito. Ma non ti preoccupare, tesoro, faremo in modo che le cose restino così , almeno fino a quando la testa di Lucifero non rotolerà già dal suo trono, seguita dal suo corpo marcio. Poi potrai darti alla pazza gioia!>

    Le sorrisi e le presi il mento tra il pollice e l'indice.

    < Il tuo paparino si preoccupa di preservare la tua illibatezza, non sei contenta?>

    aggiunsi con tono sarcastico prima di lasciarla andare.

    < Dopotutto non avevo tutti i torti quando dicevo che sei una sottospecie di prescelta!>

    Mi alzai, sistemandomi la cravatta.

    < Ora, mia cara, devo lasciarti. Sono richiesto altrove, ma puoi sempre approfittare di queste ore di solitudine per leggere quel libro che ti è costato così tanto. Lì vicino ce ne sono molti altri sulla magia in generale, li ho presi dalla gorgone se vuoi dargli una letta. Al mio ritorno cominceremo l'addestramento vero e proprio. Oh, e non darti troppa pena cerando di fuggire, ho imposto un sigillo col mio sangue sulla porta, può essere aperta solo dall'esterno, dall'interno solo se sono io a farlo! A più tardi!>

    la salutai con un cenno della mano e feci per andarmene, ma tornai sui miei passi.

    < Quasi dimenticavo.>

    Presi un cerchio di metallo dal mobile dove avevo sistemato gli acquisti del negozio di magia.

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    Aprii la circonferenza grazie a una piccola chiave e glielo misi attorno al collo prima che potesse opporre resistenza.

    < Questo si chiama Rada'han e impedisce a chi lo indossa di usare la magia. Non credo occorra dire che si può togliere solo con la chiave che naturalmente ho con me! Sai, vorrei fidarmi di te, tesoro, ma il tuo comportamento me lo impedisce. Buona lettura!>

    Le lanciai un bacio, sorridendo della sua espressione imbronciata, e uscii dal nascondiglio. C'era una giovane donna che reclamava le mie attenzioni...

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  11. XxMarTineTTaxX
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    :Abigail.png:

    Perdonami l'intrusione, ma non sapevo da dove cominciare e visto che sentivo parlare di Lucifero ho pensato che fosse il luogo adatto per cominciare. Mi spiego meglio, il mio pg sarebbe il contenitore di Lucifero, quindi ho pensato che magari entrare nella storia in questo contesto piuttosto che in altri fosse meglio :D



    Ero arrivata da poco in questa cittadina, troppo caotica per i gusti miei e dell'amichetto che mi portavo dietro da millenni. Tutte quelle urla umane, quel chiasso mi avevano già fatto venire il mal di testa, anzi, ci avevano fatto venire il mal di testa. Lucifero aveva bisogno di sentire anime morte e quindi quale posto migliore se non il cimitero?
    Sarebbe stato tutto molto bello se non avessi sentito per caso una conversazione provenire dalla cripta.

    <<incubo>>

    aveva detto Lucifero allarmato, poche volte avevo sentito la sua voce carica di odio e paura. Paura? Di cosa?
    Mi nascosi dietro una pietra vicino all'entrata, gli jeans attillati e gli stivaletti alti non mi aiutavano di certo con i movimenti, ma non era nei miei programmi spiare un mio possibile assassino.
    A quanto sembrava non era solo, la sua arma doveva essere quella streghetta chiusa dentro. Aspettai che uscisse abbassando la mia aura e rimanendo il più possibile nascosta. Poi, quando fu abbastanza lontano, entrai nella caverna e guardai la ragazza incatenata, misi le mani sui fianchi evidentemente impazientita dal suo comportamento docile.

    <<andiamo, cosa ci fai ancora lì seduta? Vuoi sbrigarti a scappare di qui o no?>>

    Le dissi senza lasciar trasparire preoccupazione per la mia incolumità ma piuttosto fastidio per il fatto che una donna non si ribellava.
     
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  12. +Hells+
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    La cripta si trova nei sotterranei di un mausoleo, si accede attraverso una porta segreta, ma essendo stata usata dagli adoratori di Lucifero per rituali e sacrifici in suo nome, puoi dire che Lucifero ne conosceva l'esistenza e aveva deciso di cominciare da lì ;)


    :Beatrix.png:

    Il mio comportamento astioso lo divertiva. Mi fece cenno di avvicinarmi e decisi di essere accondiscendente, sedendomi di fronte a lui.

    Come ti accennavo qualche ora fa...

    Impallidii. Era passato così tanto tempo da quando ero rinchiusa lì sotto? Chissà cosa stavano facendo Zulejka e Katherine... Magari in quel momento mi stavano cercando, o forse non erano nemmeno venute all'appuntamento, o erano andate al fantomatico circo e magari erano cadute in trappola, o...
    Mi imposi di ascoltare Malacath e non pensare alle mie due... amiche? Il nostro rapporto era strano e ci conoscevamo solo da poco, ma in un certo senso mi sentivo legata a loro, il poco tempo passato insieme erano state le ore migliori di tutta la mia vita.

    L'incubo accennò ad un vantaggio ulteriore che avevamo su Lucifero, chiedendomi poi se sapevo perchè richiedesse sempre delle vergini nei suoi sacrifici. Corrugai la fronte, confusa. Cosa diavolo c'entrava quella domanda i quel momento? Continuò spiegando che la purezza legata alla verginità era come un veleno per Lucifero e fortunatamente io la possedevo ancora.
    Avvampai di colpo.

    Ma che cazzo...

    Feci per protestare ma lui mi anticipò, dicendo che i demoni incubo lo percepivano. Perfetto, ora avevo anche un segugio di vergini, come i cani da tartufo!
    Mi assicurò che avrebbe fatto in modo che le cose rimanessero così. Tutt'a un tratto si era trasformato nel papà amorevole che impediva alla sua unica figlioletta di uscire con i ragazzi?
    Lo fissai assottigliando gli occhi. Diventava ogni secondo più insopportabile, ma se non altro al suo fianco sarei stata più o meno al sicuro. A meno che non lo facessi arrabbiare io stessa.

    Si alzò, dicendo che era richiesto altrove. Mi invitò a leggere alcuni tomi sulla magia in sua assenza, prima di cominciare il mio addestramento vero e proprio. Stavo quasi per concedergli qualche punto in classifica quando tornò sui suoi passi e mi mise uno strano cerchio di ferro al collo, spiegando che era un altro sigillo. Lo fissai allibita, la bocca aperta.

    Brutto figlio di...

    Mi lanciò un bacio e uscì dal nascondiglio, lasciandomi di nuovo da sola. Non appena richiuse la porta gli feci il dito medio, anche se non poteva più vedermi.
    Non potendo fare altro, decisi di passare il tempo dedicandomi alla lettura. Scartai a priori il mio libro sui demoni incubo, ne avevo abbastanza di loro! Cominciai a sfogliare alcuni dei libri sulla magia. Dovevo ammettere che erano veramente interessanti, più leggevo più scoprivo cose che mai avrei immaginato. Se solo fossi stata libera di usare i mie poteri, ne avrei sperimentata qualcuna, ma dovevo aspettare che papino tornasse.

    Mi persi completamente nella lettura, senza accorgermi dello scorrere del tempo. All'improvviso la porta della cripta si aprì di nuovo. Alzai lo sguardo annoiata, aspettandomi di vedere di nuovo Malacath.

    < Già di ritorno?>

    sbuffai. Ma sulla soglia c'era una ragazza dai lunghi capelli neri. Sgranai gli occhi, fissandola sorpresa.

    < E tu chi cazzo sei? E come sei entrata?>

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  13. XxMarTineTTaxX
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    :Abigail.png:

    Chi ero.. Lei era la mia più probabile assassina e avrei dovuto dirle chi ero e chi soprattutto contenevo?
    Assolutamente no.

    <<dio mio basta domande, vogliamo andare via di qui si o no? Sai l'umidità mi fa gonfiare i capelli>>

    Dissi alzando gli occhi al cieli passandomi una mane teatralmente tra i capelli. Quella ragazza non accennava ad un movimento di collaborazione e non sapevo quando incubo sarebbe potuto tornare. Il sol pensiero mi fece rabbrividire.
    Non avevo intenzione di farmi uccidere da un uomo. Già era successo una volta... Il volto del mio assassino mi venne in mente in un lampo e nella stessa velocità scomparve. Passavano millenni, ma la colpa delle mie sciagure era sempre lui. Quella ragazza deve essere veramente potente se un demone voleva servirsi di lei per uccidere Lucifero. Non ho scelta o diventa mia alleata o sono costretta ad ucciderla immediatamente. Il pensiero di un sangue vergine versato fece rabbrividire di piacere Lucifero che già assaporava quel potere.

    <<fidati di me, l'essere che ti ha legata è spregevole e senza cuore...>>

    Cominciai

    <<una volta che avrai ucciso Lucifero tu farai la SUA stessa fine. Anzi magari anche prima, magari ti assorbirà dentro di se. Ascoltami mi sembri una ragazza apposto entrare in accordi con alcuni demoni, soprattutto gli incubo, è veramente una pessima idea. Quindi ti prego di seguirmi. Per il tuo bene.>>

    Conclusi enfatizzando il Mio discorso.
     
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  14. +Hells+
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    :Beatrix.png:

    Come diavolo aveva fatto ad arrivare fin lì e chi cazzo era? Il nascondiglio di Malacath doveva essere in un luogo difficilmente accessibile, come aveva fatto quella ragazza a trovarlo?

    fidati di me, l'essere che ti ha legata è spregevole e senza cuore..

    La fissai intensamente. Fidarmi? Non mi fidavo di nessuno, di certo non di una strana ragazza sbucata dal nulla, guarda caso nel nascondiglio di un demone incubo! E che diavolo ne sapevo di Malacath?

    una volta che avrai ucciso Lucifero tu farai la SUA stessa fine.

    Sgranai gli occhi. Come diavolo faceva a conoscere le intenzioni di Malacath?! Se dopo questo sperava veramente che mi sarei fidata di lei, aveva appena commesso il più grande errore della sua vita. Se solo avessi potuto usare la poca magia che conoscevo... Ma quel'idiota aveva pensato bene di mettermi quel Rada... come si chiamava!

    Malacath, dove cazzo sei quando servi?

    pensai frustrata. Non mi fidavo di lui e non mi piaceva neanche un po', ma se dovevo scegliere tra stare con un demone incubo psicopatico che però avrebbe fatto di tutto per difendermi finchè gli fossi servita e una ragazza strana che sapeva un po' troppo... Beh, in questo caso mi sarei stretta al collo di paparino!
    Se non altro la sua irruzione mi aveva appena aperto la via di fuga: non aveva richiuso la porta e potevo approfittarne per scappare. Avrei cercato Malacath una volta seminata quella tipa inquietante, non avevo nessuna intenzione di tenermi quel maledetto collare per tutta la vita!

    Fortunatamente quel sigillo non agiva sulla mia mano. Quella era parte di me, non era un potere derivante dalla magia. Scattai in avanti, la pizza mi aveva riempito di energia, e le afferrai di colpo il polso. Sentii la sua energia scorrere in me, un'energia potentissima e malvagia come non ne avevo mai assorbita. Sembrava il male stesso. Ebbi come l'impressione che quel potere oscuro mi stesse corrodendo l'anima. Mollai di colpo la presa e scattai verso l'uscita ancora aperta, senza preoccuparmi di vedere che effetto avesse avuto il mio attacco. Mi ritrovai nel cimitero dove io e Zulejka avevamo incontrato Katherine. Non persi tempo a guardarmi le spalle, mi feci strada sfrecciando attraverso le lapidi che conoscevo bene. Il mio unico pensiero in quel momento era scappare da quella tipa e nascondermi.

    CONTINUA IN LUOGHI NATURALI - PROMONTORIO - SCOGLIERA
     
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  15. XxMarTineTTaxX
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    :Abigail.png:


    Rimasi molto sorpresa del suo attacco, mi stava risucchiando l'energia?
    Non me ne preoccupai molto, l'energia che lei prendeva da me non aveva alcun effetto dannoso per quanto riguardava la mia salute. Io ero una riserva di energia malefica inesauribile.
    Scappò via e io non provai nemmeno un momento a fermarla. L'importante era che si allontanava il più possibile dal demone. Ero troppo stanca per seguirla e doveva essere andata piuttosto lontana. Decisi che dovevo saperne di più sulle intenzioni di quel demone. Mi avvicinai a dove poco tempo prima stava seduta quella strana ragazza, c'erano vari libri, mi chinai e cominciai a dare occhiate veloci ad alcuni di essi.
    Non ero mai stata brava sulle formule magiche, ma a quanto pareva Lucifero ne era molto esperto dato che decifrava immediatamente tutto.

    "chiudi la porta e aspettalo qua"

    Mi disse Lucifero.

    <<aspettarlo qua, ma sei impazzito?Dovremo scappare via, invece!>>

    Controbattei spaventata, Lucifero non parlò, ma il suo ringhio mi fece capire che non avevo diritto di scelta.
    Sospirai mettendomi seduta, studiando il più possibile quei libri indecifrabili in attesa del mio assassino..
     
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17 replies since 7/1/2014, 01:48   237 views
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