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Sarei stato suo ospite a cena! Non chiedevo di meglio, al sangue come al solito avrei provvisto da solo. Volendo avrei potuto disanguare il portinaio nessuno mi avrebbe visto in quell'istante ma,con purifiatore in città avrei dovuto muovermi cautamente, non avevo intenzione di lasciarci le penne in quel posto! Accettai il suo invito a cena, non mi sembrava il caso di andarea derubare il carretto degli hot dog! Mi diedi una rapida occhiata.
Forse dovrei prendermi dei vestiti più normali...
La gente del posto si vestiva in modo del tutto differente dal mio!
<< Che ne dici? >>
Mi guardò intensamente e per poco non mi misi a ridere.
<< Va bene va bene, ora puoi togliere lo sguardo da cucciolo >>
Scherzai, non era da me rimanere serio troppo a lungo.
<<dammi le istruzioni sul mio lavoro ed eseguirò >>
Mi alzai dal divano stiracchiandomi un pò volgendo il mio sguardo alla casse. Le studiai una ad una con lo sguardo.
E come farà a starci qua tutta sta roba??
Mi chiesi non troppo convinto. Mi voltai verso di lei attendendo istruzioni.
<< Allora? >>
Vidi cadere un foglietto con la coda dell’occhio. Lo studiai qualche secondo prima di raccoglierlo ed estrarlo dalla busta. Melo rigirai nelle mani un paio di volte.
Un invito, appena arrivato in questo mondo e già mi invitano ...tra un anno sarò un vip se vado avanti di questo passo!
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Accettò il mio invito a cena dicendo che potevo togliere lo sguardo da cucciolo. Scoppiai a ridere, coprendomi la bocca con una mano.
Si alzò stiracchiandosi simile ad un gatto e si guardò intorno con occhio critico prima di domandarmi i dettagli sul lavoro che avevo per lui. Feci un gesto con la mano.
< I discorsi di affari rimandiamoli a stasera.>
Il telefono interno squillò. Andai a rispondere. Era una ragazza dalla portineria, c'era un biglietto per me. Ordinai che me lo spedissero di sopra e pochi secondi più tardi andai ad aprire la porta. All'interno della busta c'era l'invito per l'inaugurazione di un negozio. Forse era proprio lo stesso di cui mi aveva parlato la gorgone. Alzai lo sguardo su Clay e mi accorsi che anche lui ne aveva uno simile tra le mani. Sorrisi.
< A quanto pare siamo stati invitati tutti quanti!>
commentai. Un negozio di antiquariato poteva avere oggetti interessanti.
< Per quanto riguarda la cena, ho notato un bel ristorante sulla spiaggia mentre facevo una passeggiata, che ne dici?>
ripresi il discorso di poco prima, guardandolo con un sorriso.. -
Shaogorath .
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Mi disse che avremmo rimandato i discorsi sul lavoro il che mi rincuorò e non poco non me la sentivo di parlarne in quel preciso istante. Feci per dire qualcosa ma suonò il telefono suonò. Poco dopo la donna aveva tra le mani un biglietto simile al mio.
Riprese il discorso della nostra cena dicendo di aver trovato un ristorante sulla spiaggia. A quelle parole i miei occhi si illuminarono come lampadine, non poteva scegliere posto migliore! Sorrisi cercando di contenere la mia euforia per non sembrare un pazzo degno da manicomio.
<< Che ne pensi? >>
mi chiese sorridendo. Guardai un pò ovunque fingendo di pensarci. La guardai con la coda dell'occhio sorridendole.
<< Penso che sia un'ottima idea! >>
Risposi contento.
Dove diavolo è finito il tuo autocontrollo Clay!?
Pensai in un primo momento per poi cambiare argomento dei miei pensieri. Voltai il capo verso l'esterno specchiandomi in una finestra guardando attentamente i miei vestiti. Non potevo andare così! Feci una smorfia di disgusto, dovevo trovare dei vestiti decenti che mi avrebbero fatto passare per una persona qualsiasi, cosa resa ancora più difficile dai miei occhi! Sbuffai.
<< C'è solo un piccolissimo problema..>>
Cominciai minimizzando facendo un sorriso che dev'essere sembrato una smorfia che fa chi ha le coliche. Feci poi un respiro di incoraggiamento.
avanti cosa vuoi che ti dica? Non ti mangerà mica! Fifone!
Pensai per darmi coraggio.
Alzai il capo pieno di vergogna.
<< Non ho vestiti da mettermi oltre a questi che ho e che danno non poco nell'occhio... >>
Mi passai una mano tra i capelli con fare nervoso.
Mamma mia quanto sono ridicolo!
Pensai con acidità quasi corrosiva oltre alla crescente vergogna.. -
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La mia proposta del ristorante sulla spiaggia gli piacque molto. Sembrava davvero entusiasta. Si specchiò sulle vetrate, guardando la sua immagine riflessa con occhio critico.
C'è solo un piccolissimo problema...
mormorò evitando di guardarmi in faccia, come se si vergognasse. Lo fissai confusa, la sua espressione era cambiata di colpo. Mi guardò con uno sguardo colpevole, come se si stesse vergognando del crimine più atroce.
Non ho vestiti da mettermi oltre a questi che ho e che danno non poco nell'occhio...
Mi trattenni dallo scoppiare a ridere. In effetti avrei dovuto pensarci, era appena arrivato da un altro mondo e di certo non aveva avuto il tempo di fare i bagagli!
Finsi di pensarci un po.'
< Facciamo così...>
sentenziai infine prendendo il portafoglio dalla mia borsetta ed estraendone una mazzetta di biglietti da 50 €.
< Consideralo come un anticipo per il tuo primo lavoro!>
dissi facendogli l'occhiolino e porgendogli i soldi. Non sapevo perché ma avevo preso in simpatia quel ragazzo!
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Shaogorath .
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Contemplai la mazzetta nelle mie mani con stupore, anche se non ero di quel mondo non ci voleva un genio per capire che avevo in mano molti soldi. Doveva essere schifosamente ricca! Quante mazzette aveva come la mia? Per non contare la marea di sctoloni con i suoi averi che vi erano nell'attico! La riraziai soridendole.
< Grazie >
Guardai l'orologio.
< Mhmm ... Se non ti dispiace vado al centro commerciale alla ricerca di qualcosa di meno... appariscente >
Dissi ammiccandole.
< Ti lascio qui la mia katana, dubito che mi servirà >
Aggiunsi.
< Ci vediamo dopo! >
La salutai voltandomi. Ora non restava che andare al centro commerciale, prendermi dei vestiti e tornare, nulla di più semplice no?
Spero di non perdermi!
Pensai uscendo dell'attico.
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Guardò i soldi stupito. Probabilmente non sapeva a quanto ammontavano, di certo nel suo mondo non usavano gli euro, ma l'avrebbe capito molto presto non appena avrebbe cominciato a comperare qualcosa. Gli avevo appena dato la paga di due mesi di un operaio! Mi ringraziò felice e, dopo aver guardato l'orologio, disse che sarebbe andato a cercare qualcosa di meno appariscente.
Mi lasciò la sua katana in custodia, dubitavo che l'avrebbero lasciato entrare in un negozio con quell'arnese. Gli sorrisi a mia volta.
< Non ti preoccupare, la custodirò per te!>
lo rassicurai. Lo salutai e non appena fu sparito dentro l'ascensore, mi dedicai finalmente ai miei effetti.
Raccolsi i capelli e aprii la prima scatola. Conteneva perlopiù vestiti. Li sistemai uno alla volta nell'armadio della mia camera, così come quelli nelle altre cinque scatole. Il lavoro era piuttosto lungo, se avessi assunto degli aiutanti ci avrei impiegato molto meno ma preferivo occuparmi personalmente dei miei effetti.
Sistemai anche le quattro scatole di scarpe prima di voltarmi verso le sette rimanenti. Lì dentro c'erano i miei idoli, la fonte del mio potere. Circondarmi di quelli amplificava i miei poteri e proprio per questo motivo cercavo di procurarmene il più possibile.
Ne collocai alcuni nella camera , alcuni sulle scalinate che contornavano il letto e altri sopra i mobili. I rimanenti li sistemai nel soggiorno, come dei semplici soprammobili.
Mi guardai attorno, soddisfatta del mio lavoro, prima di guardare l'orologio. Ci avevo messo meno del previsto, mancava ancora molto tempo prima della cena. Valutai il da farsi. Avevo visitato più o meno tutta la città, mi mancava una vista dall'alto.
Aprii una delle grandi vetrate che dominavano Littoria. Inspirai a lungo, dopodichè assunsi le sembianze di un falco e uscii in volo.
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Shaogorath .
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Arrivai correndo sotto l'attico con le borse in mano e i miei capelli andavano in tutte le direzioni. Sbuffai. Entrai con calma dirigendomi verso l'ascensore non curante della puzzola che continuava a chidersi chi fosse e da dove venisse.
Potevi fare ammeno di origliare e nulla sarebbe accaduto idiota!
Pensai con sguardo glaciale.
< Dove sta andando!? >
Mi bloccai voltandomi appena. Chi diavolo era quella?
< Nell'attico al quarto piano, qualche problema!? >
Le risposi con noia, non avevo voglia di perdere tempo con degli umani impiccioni.
< Se non ho l'autorizzazione del propietario non posso farla entrare!>
Roteai gli occhi, fregandomene di ciò che aveva detto. Feci tempo di fare qualche passo che un bastone mi arrivò in testa. Mi trattenni a sten dall'urlare, non tanto per il dolore, quanto per l'esasperazione.
Ma perchè gli umani non mi lasciano stare!?
Mi voltai pronto a folgorarla ma la donna si salvò. Una allegra famiglia scese le scale e, non mi sembrava il caso di creare disastri anche qui, la taglia che avevo sulla testa nel mio mondo bastava ed avanzava!
Sei stata molto, molto fortunata vecchia!
Le ringhiai in faccia tornando all'uscita.
Magnifico...
Pensai sarcasticamente. Non avendo idea di che fare guardai il cielo dopo qualche minuto notai che una finestra dell'attico di Iside era aperta. Sorrisi, avevo trovato il modo di entrare. Mi accertai di nonpoter essere visto da nessuno e spiccai il volo entrando per la finestra.
Dev'essere uscita
Pensai non avvertendo la sua presenza. Poggiai a terra le varie borse guardando l'orologio, quello del centro commerciale doveva essere fermo.
Ho un pò di tempo per me
Recuperai la katana e accertatomi ancora una volta di non essere visto da nessuno uscii dalla finestra da cui ero entrato.
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Entrai dalla finestra che avevo lasciato aperta, riassumendo le mie sembianze umane. Mi guardai intorno. L'attico era deserto, tuttavia la katana era sparita. Clay doveva essere tornato a prenderla. Probabilmente era entrato dalla finestra come me, dubitavo che i portinai l'avessero fatto entrare senza il mio permesso.
Mi diressi nel mio lussuoso bagno, cominciando a slacciare il vestito. L'ultima volta avevo usato la bellissima doccia, ora avrei provato la vasca da bagno con l'idromassaggio. Cominciai a far scorrere l'acqua, lasciando ricadere dentro una balistica dai profumi delle spezie. Mi ricordava il mondo esotico da cui provenivo.
Mi distesi nella vasca, lasciandomi cullare dal ribollire piacevole dell'acqua e dai profumi inebrianti. Rimasi lì per una quindicina di minuti, la testa appoggiata contro il bordo freddo, a rilassarmi. Infine lavai anche i lunghi capelli.
Uscii dalla vasca, asciugandomi con un morbido asciugamano color sabbia. Mi diressi nella mia camera e aprii il maestoso armadio che avevo riempito poco prima. Feci scorrere le dita tra i vestiti setosi, scegliendo quello che più faceva al caso mio. Volevo andare all'inaugurazione del nuovo negozio e poi a cena con Clay. Optai per una tunica lunga fino ai piedi di seta nera che corredai con dei gioielli d'oro.
Tornai in bagno, asciugai i lunghi capelli e li raccolsi in uno chignon alto. Misi un velo di trucco sul mio volto perfetto, accentuando come sempre i miei occhi. Guardai soddisfatta il risultato finale.
Presi la mia borsetta e uscii dall'appartamento. Lascia un biglietto in portineria per Clay.
Quando torni usa pure il bagno se desideri e non farti problemi a cambiarti. Ti aspetto all'inaugurazione del nuovo negozio, dopodichè andremo nel ristorante di cui ti avevo parlato.
< Lo consegni al mio ospite, quando arriverà.>
ordinai alla ragazza alla reception.
< Certamente, signorina Aset.>
Le sorrisi soddisfatta, lasciando scivolare nelle sue mani una banconota da 50 euro. Infine uscii dal palazzo.
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Shaogorath .
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Atterrai poco distante dall'attico per non farmi notare, non credevo che vedere una persona che vola sia una cosa normale! Con l'avambraccio tentai di pulirmi il volto meglio che potei. Dire che ero sporco era dire poco!
Entrai con passo spedito e mi diressi subito verso l'ascensore.
< Hey! Aspetta! >
Mi bloccai, ora cosa voleva? Sbattermi fuori ancora!? Mi voltai alquanto infastidito cercando di non darlo a vedere.
<si?>
Chiesi innarcando un soppraciglio.
< La signorina Aset ha lasciato questo per te!
Si fermò a studiarmi.
< Sei il suo ospite giusto?>
Annuii con il capo, la ragazza mi porse un biglietto che presi con diffidenza.
Quando torni usa pure il bagno se desideri e non farti problemi a cambiarti. Ti aspetto all'inaugurazione del nuovo negozio, dopo di che andremo nel ristorante di cui ti ho parlato.
Guardai la ragazza difronte a me che continuava a fissarmi gli occhi, aggrottai le sopraciglia.
< Cosa c'è? >
Chiesi come se non sapessi a cosa stesse pensando sui miei occhi.
< I tuoi occhi sembrano veri! >
Sorrisi cercando di andarmene.
< Ho tatuato la sclera di nero.... comunque grazie>
Mi voltai andando verso quel maledetto ascensore, per assurdo esso era impregnato dell'odore del vecchio portinaio, il che mi costrinse a tapparmi il naso. chissà che fine aveva fatto il pover uomo! Riddacchiai ripensando all'immagine di lui che credeva di essere un cane.
Una volta arrivato mi diressi quasi correndo verso l'attico di Iside, avevo bisiùogno di una doccia come si deve! Una volta entrato notai che aveva sistemato alcuni dei suoi effetti persona in giro per la casa. Mi avviai verso il bagno e, quando aprii la porta credetti di essere in paradiso.
Questo è sicuramente un sogno!
Ero piuttosto combattuto tra una doccia e un bagno caldo, inutile dire che optai per un bel bagno, dove per poco non mi addormentai cullato dai profumi che emanava il bagnoschiuma. Approffittai del bagno per lavarmi i vestiti che fino a poco prima avevo addosso.
Guardai i vari vestiti che avevo comprato non sapendo come abinarli, il mio gusto per la moda non era tra i migliori! Alla fine scelsi dei jeans scuri, maglietta grigio-scuro e una felpa nera. Guardai la mia immagine riflessa, ero decisamente più passabile di prima, eccezione fatta per gli occhi ma tenendo i capelli davanti al volto era più difficile notarli.
Era quasi l'ora dovevo andare all'inagurazione, ero curioso di vedere quante creature sovranaturali ci sarebbero state!
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Atterrai nel vicolo di fianco all'edificio sui cui sorgeva il mio attico. Ripresi le sembianze umane e entrai nel salone e, non appena arrivò anche Clay, salii sull'ascensore in sua compagnia, ignorando lo sguardo basito con cui ci guardò la donna alla reception. Possibile che gli umani non sapessero farsi gli affari propri?
Entrai nel mio appartamento e contemporaneamente sciolsi l'acconciatura.
< Accomodati pure, vado a prendere il falso.>
dissi prima di sparire in un'altra stanza.
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Shaogorath .
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Iside mi fece accomodare mentre andava a prendere il falso.
Mi sedetti sul divano guardandomi attorno finchè il mio sguardo non cadde sulla mia katana appogiata al muro. Sopirai.
ma è andata a fabbricarlo il falso!?
Pensai incrociando le braccia al petto perdendomi nei miei pensieri come mi era solito fare.
Ad un tratto la luce andò via, non che ciò fosse per me un gran problema dato che vedevo al buio ma probabilmente la tempesta da me generata poteva causare un black-out in tutta la città.
Un lampo illuminó il salotto fandomi tornare nel presente.
Guarda caso la dea non e ancora tornata. Feci una smorfia di disappunto e tirai fuori dalla felpa il foglio che avevo strappato dal libro della gorgone leggendolo senza particolare interesse.. -
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Presi il falso da un mobiletto. Lo studiai attentamente. Ad un occhio inesperto sarebbe parso originale, forse era addirittura più bello di quello vero! Ma non era l'aspetto estetico che mi interessava.
In quel momento andò via la luce. Non riuscii a trattenere un sorriso. Clay l'aveva combinata grossa col suo piccolo temporale! Le tenebre non erano un problema per me, come divinità dell'oltretomba ero abituata ad una oscurità ben più profonda.
Tornai nel salotto nel momento stesso in cui un lampo illuminò la stanza a giorno attraverso la grande vetrata e subito dopo un tuono squarciò il silenzio.
< L'hai combinata grossa!>
commentai guardando Clay comodamente seduto sul divano. Gli porsi la statuetta.
< E' tutta tua. Vedi di non perderla, faticherei a doverne trovare un'altra.>
sbuffai sedendomi a mia volta di fronte a lui, in attesa di una sua reazione. Si era fatto tardi e, nonostante il temporale non fosse un problema per lui, non ero sicura che avesse un posto dove ripararsi e passare la notte.. -
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Iside mi porse la statuetta, la studiai con curiosità non avevo mai visto nulla di simile!
Il rombo di un altro tuono mi fece constatare una cosa..non avevo un posto dove dormire!
E avevo combinato un casino a dir poco enorme con il temporale!
< ho combinato un bel disastro!>
Dissi ridacchiando con una risatina da idiota.
< senti, per questa notte posso dormire qui? Non ho dove andare... >
Chiesi sperando in un "si", la mattina seguente sarei andato a vedere il l'appartamento che avevo adocchiato poche ore prima.
Ripiegai il foglio che avevo in mano rimettendolo in tasca, lo avrei decifrato in seguito e appoggiai la statuetta falsa sul tavolino di fronte a me.
Notai una luce venire alle spalle di Iside, era un bagliore azzurro.
Mi spostati leggermente notando che la katana si era illuminata e di tanto in tanto la sua luce si faceva forte abbagliandomi. Sospirai.
< sta pure tranquilla non combinerà disastri, sta assorbendo energia dal temporale...>
Dissi con calma prima che potesse fare qualcosa.
Almeno ora c'è un pò di luce.... Un po insolita come fonte di luce...
Constatai mentalmente con ironia. Mi alzai afferrando la spada saldamente, se avesse iniziato a fluttuare per la stanza avrebbe creato qualche problema e preferivo evitare!
Tornai a sedermi appoggiando la katana a terra e la tenni giù con un piede per precauzione.. -
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Clay osservò la statuetta con interesse. Non fece domande sul perchè raffigurasse una donna con un bambino in braccio, il che mi evitò una lunga spiegazione.
Rise del temporale che aveva scatenato, dopodichè mi chiese se poteva passare la notte da me. Dovevo aspettarmelo.
< Il divano dovrebbe essere abbastanza comodo, che ne dici?>
Non mi sembrava il caso di portarmelo nel mio letto e non avevo altre camere nell'attico.
Fui attirata da una luce alle mie spalle. La katana appoggiata al muro pulsava di un colore bluastro. Clay si alzò e andò a prenderla, spiegandomi che assorbiva energia dal temporale e non avrbebe combinato disastri. Ciononostante, notai che la tenne schiacciata sotto un piede.
Sorrisi. Doveva essere alquanto abile nel combinare disastri e, visto il temporale che aveva scatenato, non ero poi tanto sicura delle sue parole!
< Tienila ben salda, ho appena finito di arredare l'attico, non vorrei dover cambiare di già i mobili!>
mi raccomandai. Senza contare che molti degli oggetti che possedevo erano unici, il che li rendeva insostituibili.
Tornai nella mia stanza e prese un paio di coperte.
< Se dovessi avere freddo.>
dissi porgendogliele.
< Usa pure il bagno, se hai bisogno. Buonanotte!>
Lo salutai, prima di ritirarmi nella mia stanza. Mi sedetti al tavolo della toilette, togliendomi i gioielli e il poco trucco dal mio viso. Adagiai con cura il vestito sulla sedia, dopodichè mi infilai finalmente sotto le lenzuola. Era la prima volta che dormivo in quel letto da quando ero arrivata a Littoria.
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Shaogorath .
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Iside mi fece dormire sul divano, porgendomi delle coperte e in fine augurandosi la buona notte.
<notte>
Dissi salutandola con la mano. Dovevo ammetterlo con me stesso, quel divano era decisamente più comodo di quel dannato letto che avevo nella mia vera casa!
A quel semplice pensiero però la mia mente vagò nei ricordi di coloro a cui volevo bene. Da quel che avevo capito il ciondolo aveva bloccato il tempo e quando sarei tornato avrebbe ripreso il suo normale scorrere.
Cercai di non pensare ai miei amici e mi imporsi di decifrare il dannato foglio. Era scritto nella lingua dei demoni che, con mia sorpresa era la stessa che usavo io!
Purtroppo io non la conoscevo completamente e ciò mi creò non pochi problemi. Sbuffai, poi ci erano parti che erano addirittura scritte a mano in un'altra lingua.
fantastico! Di bene in meglio...
Pensai sul punto di strappare il foglio dal nervoso. Non avevo mai visto nulla del genere! Misi il foglio sul tavolino ringhiando come poteva fare un cane. Mi coprimi con la coperta che mi aveva dato Iside e, una volta tolte le scarpe mi distesi con le braccia dietro la testa fissando il soffitto e rivolgendo di tanto in tanto lo sguardo verso la finestra.
Magnifico non riesco a dormire...
Pensai mettendomi sul fianco sinistro per poter vedere come si evolveva la tempesta da me creata.
Certo che questa città ha una sfiga... Prima il terremoto e ora la tempesta!
Pensai sorridendo ai fulmini che riempivano il cielo nero della notte e al incessante cadere della pioggia.
Ogni parte di me voleva uscire e volare li, tra le nubi nere, circondato dal chiarore dei lampi e dal potente ruggito del tuono oltre che dalle scariche elettriche che tanto ammiravo.
Mi tirai la coperta fino alle orecchie cadendo in un leggero sonno mentre il ticchettio della pioggia mi coccolava..
ATTICO ASET |
