LES TRESOR DE NADIYA

negozio di antiquariato

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    :Anderson.png:

    Devo stare calmo devo stare calmo devo stare calmo

    Chiusi gli occhi, continuando a ripetere dentro di me quelle tre parole. Non mi ero mai trovato in una situazione del genere, circondato da creature delle tenebre e non poter entrare in azione. Quella città sembrava essere uscita dall'inferno stesso, sembrava che ogni singolo abitante fosse un mostro!

    Alla vampira e al tipo strano si era aggiunta un'altra donna, vampira anche quella! Affinando l'udito sentii che diceva di essere la proprietaria del negozio. Ci mancava solo quello! Cos'era, un nuovo modo per adescare le proprie vittime? La tentazione di sfoderare le mie baionette e impalettarli per bene tutti e tre era alle stelle, ma mi imposi ancora di rimanere calmo, non potevo coinvolgere gli esseri umani che ignoravano la natura dei mostri che li circondavano.
    Un giovane mi urtò per colpa della calca e il mio corpo fremette. Un'altra creatura soprannaturale. Se fossi rimasto ancora a lungo lì dentro senza reagire avrei preso fuoco da quanto bruciavano i marchi sulle mie ossa!

    Mi avvicinai al buffet, presi al volo il primo bicchiere che mi capitò sotto tiro e lo trangugiai tutto d'un sorso, senza nemmeno guardare cosa conteneva. L'alcol mi fece l'effetto di un calcio nello stomaco, non avevo ancora messo sotto i denti niente da quando ero arrivato, ma riuscì a calmare i miei bollenti spiriti. Per il momento.

    Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla. Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemici; cospargi di olio il mio capo. Il mio calice trabocca.

    Recitai mentalmente. Un sorriso si dipinse istintivo sul mio volto. Mai situazione era stata più azzeccata per quel salmo.

    << Salve, sono Nadiya. La posso aiutare? >>

    Mi voltai di scatto.

    jpg

    La vampira che gestiva il negozio si era avvicinata a me e mi guardava con un sorriso sulle labbra. Repressi l'istinto di cancellarglielo, quel sorriso, e cercai di sorridere a mia volta, anche se il risultato fu più simile ad una smorfia che ad altro.

    < Stavo dando un'occhiata, ma grazie lo stesso.>

    sibilai a denti stretti prima di appoggiare il bicchiere sul tavolo e voltarle le spalle. Dovevo assolutamente andarmene da lì o non sarei riuscito a trattenermi a lungo.
    Avevo visto abbastanza, il mio primo sopralluogo poteva ritenersi concluso.

    CONTINUA IN LUOGHI CITTADINI - VIALE - MINIAPPARTAMENTO ANDERSON
     
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    :Brendon.png:

    Ritrovai un po’ di calma nel reparto di antichi vasellami greci e romani, erano veri e propri pezzi da museo, ne capivo il valore, la storia e le raffigurazioni in quanto ex artista di giorno e barman la notte, questo nel mio paese. Ora dividevo con mio fratello la gestione di un esercizio commerciale proprio qui di fianco. Certo che Kevin ne escogitava una più del diavolo, in Brasile faceva lo spogliarellista per piacere, nello stesso locale dove lavoravo io che era di proprietà del branco, passato adesso a commerciante di armi.. ma una vocina interiore mi diceva correggi in trafficante d’armi.

    “Impossibile mi ha giurato che a Littoria avremmo condotto una vita pacifica e tranquilla.”

    C’erano cosi tante persone che mi sentivo al sicuro tra umani e creature l’incontro con quella donna mi aveva spaventato a morte. Tante domande mi passavano per la testa. Chi era quel demone e cosa voleva da me?
    Ero certo di non averla mai incontrata prima eppure parlava la mia stessa lingua.. strana coincidenza visto che eravamo in Italia. E poi il modo in cui mi aveva toccato chiamandomi Evandro come chissà quante volte l’aveva fatto, quando in realtà in tutta la mia vita ero stato solo con Noah.

    “Noah.”

    Al solo ricordo arrossivo come un ragazzino mentre mi muovevo lentamente tra gli scaffali. Avevo preteso troppo da lui ne ero consapevole.. . ma il desiderio di voler trascorrere le giornate in sua compagnia era stato troppo forte per non provarci. Ora avevo mandato a puttane il mio voler vivere tranquillo, come potevo farlo adesso se il mio corpo e i miei pensieri lo avrebbero cercato in ogni momento della giornata?. A costo di fare i doppi turni in negozio dovevo stare il più a lungo possibile lontano da casa , Noah doveva diventare solo il ricordo di una notte. Sarei stato troppo male vederlo rientrare a casa da solo e dover mantenere le distanze da lui o peggio farlo mentre era in compagnia di qualcun altro.

    Ero cosi assorto nel rivivere quegli istanti passati con lui che quasi mi pareva di avvertire il suo odore nell'aria.. . cosi reale e tanto vicino. Mi passai una mano nel capelli e decisi di proseguire con la visita del negozio di antiquariato.

    "Devi dimenticarlo Brendon" ripetevo a me stesso.

    Mi ritrovai senza neanche farci caso con il volto rivolto verso l'entrata. Lo vidi varcare la soglia proprio in quell'istante. Il cuore prese a martellarmi nel petto. Mi infilai dietro ad un fila di alti espositori in preda al panico e all'ansia, per poco non urtai alcune statuette di divinità egizie di estremo valore.

    "Cazzo! Che faccio adesso?"

    Cercai qualcosa di sensato e maturo da fare, ma non mi venne alcuna idea in aiuto.

    "Gli vado incontro o scappo via dal negozio?"

    Ritornai nelle vicinanze della folla , mantenendomi però distante , girato di spalle facevo finta di essere interessato a... . collane e orecchini femminili??!!

    "Mio Dio"

    Era troppo tardi per cambiare postazione o per fuggire che lo sentii avvicinarsi, il suo odore e la sua presenza dietro di me mi fecero sciogliere le viscere per l'emozione forte e i brividi intensi.

    Proviamoci, venne a sussurrarmi all'orecchio.

    Restai pietrificato. "Sto sognando ad occhi aperti, cazzo!"

    Mi fece girare, i miei occhi incontrarono i suoi.. .il mio cuore sussultò. Il tremendo desiderio di noi esplose nella passione delle nostre bocche schiacciate l'una contro l'altra. Portai una mano dietro la sua nuca, cancellai l'ultimo bacio dato alle sue labbra a casa sua che aveva avuto il sapore di un addio. Si staccò appena per spiegarmi che era venuto all'inaugurazione per me perchè quello che c'era stato tra noi aveva significato qualcosa anche per lui. Si scusò e voleva darci una possibilità, ma mi chiese che dovevamo parlarne.

    < o Noah , quanto ho desiderato sentirtelo dire. > gli sussurrai dolcemente.

    Lo guardavo con occhi colmi di gioia.

    < Va bene. Ne riparleremo quando saremo soli. >

    Mi scrutò attentamente ed io ero sempre stato un campione nel nascondere i miei stati d'animo. Si rese conto che ero agitato e teso, mi chiese se fosse successo qualcosa.

    Non sapevo cosa raccontare di quell'assurdo incontro che nemmeno io riuscivo a darmi una spiegazione. Tornai a pensare ad Izabel, a quando le sue mani mi avevano accarezzato il petto, alla sua bocca posata con malvagità sulla mia. Mi venne la pelle d'oca saperla in città.

    Restai in silenzio alcuni minuti, poi Noah intrecciò la sua mano nella mia infondendomi coraggio. Insistette nell'avere spiegazioni.

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    Iniziai a tremare impercettibilmente al ricordo.

    < Il negozio d'armi qui accanto è mio e di mio fratello. Prima di venire all'inaugurazione sono andato ad aprirlo. Una donna strana, un demone, mi ha chiesto di affilarle un antico pugnale, mentre lo facevo mi ha detto delle cose assurde in portoghese. Era come se mi conoscesse ma .. continuava a chiamarmi con il nome di un altro. E' andata via senza riprendersi il pugnale dicendo che era giunto il momento di usarlo.. subito dopo ho avuto una visione che mi ha sconvolto, non ne ho mai avute di cosi reali. >

    Dalla nascita avevo ereditato questo terribile fardello, sapevo in che modo sarebbero morte le persone con cui venivo in contatto. Non vedevo mai dove e nè quando e non funzionava con tutti.. decidevano da sole cosa e chi farmi vedere .. mai avevo visto la mia morte, ma ricorrente quella del mio gemello.. .ed era come se morissi io stesso quando le mie mani prendevano la sua vita.

    Kevin non doveva mai venirlo a sapere, avrei impedito che quel destino infame si compisse.. . a costo di allontanarmi da lui per sempre.
     
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  3. peter81
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    :Zulejka.png:

    SEGUE DA: LUOGHI CITTADINI-COTTA'-CENTRO COMMERCIALE

    Parcheggiai la macchina ancora pensando a quel nome così familiare...un ricordo dell'infanzia....

    Scesi ed entrai...

    Mi si aprì uno spettacolo di sfarzo, profumo di tesori.

    << Non c'è che dire... Nadiya ha un gusto speciale,,,>>

    Osservai annuendo soddisfatta.

    Faceva gran mostra tra la folla una teca in cui risplendeva una splendida collana di smeraldi...



    La collana dei Romanov...
     
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    o Noah , quanto ho desiderato sentirtelo dire.

    Non mi stava cacciando… anzi rispose al mio bacio e quando intrecciò le sue dita con le mie mi sentì…

    Bene – pensai. Brendon mi stava cambiando, stava facendo riafforare un pò del vecchio me e la cosa non mi dispiaceva.

    Quando insistetti nel chiederli cosa avesse lo sentì tremare e rispondere

    Il negozio d'armi qui accanto è mio e di mio fratello. Prima di venire all'inaugurazione sono andato ad aprirlo. Una donna strana, un demone, mi ha chiesto di affilarle un antico pugnale, mentre lo facevo mi ha detto delle cose assurde in portoghese. Era come se mi conoscesse ma .. continuava a chiamarmi con il nome di un altro. E' andata via senza riprendersi il pugnale dicendo che era giunto il momento di usarlo.. subito dopo ho avuto una visione che mi ha sconvolto, non ne ho mai avute di cosi reali.

    D’istinto misi un braccio intorno alle sue spalle e lo attirai sul mio petto.

    Che fosse già arrivato qualcuno a rovinarmi nuovamente la vita?

    Non avrei permesso nessuno di fare del male al mio lupo. avrei fatto qualsiasi cosa...

    << sta tranquillo.>>

    Cercai di fare mente locale e cercare una donna, demone, tra i miei nemici ma non mi diceva niente. Forse era legata a Kevin o al suo branco.

    <<scopriremo chi è quella donna e cosa vuole.>> lo strinsi più forte.

    <<non sei solo. >>

    Non potevo fare a meno di pensare che in parte fosse colpa mia. Ero io che portavo distruzione, quello che aveva lasciato molta gente piena di odio ed ero andato via. Brendon era così innocente da non aver mai fatto male a nessuno. Ne ero sicuro.

    Cercavo di tenere calmo il lupo che voleva trovare quel demone e ucciderlo in modo crudele…

    Poi mentre lo tenevo stretto a me mi ricordai della visione a cui aveva accennato. Prima di chiedergli qualche spiegazione gli avrei preso qualcosa di forte da mandare giù.
    Lo trascinai al tavolo dove era allestito il bar e presi un bicchiere di whiskey e glielo porsi.

    << Bevi, ti calmerà un po’ i nervi.>> il mio corpo si muoveva in perfetta armonia con il suo. Lo volevo…

    Quando svuotò il bicchiere avvicinai le mie labbra alle sue e lo baciai… la mia lingua nella sua bocca cercava la sua… Le sue labbra morbide erano le mie... non volevo separarmi da lui ma , lo feci...



    <<ora ti prego, dimmi quale visione ti ha così sconvolto.>>

    sapevo che non avrebbe risposto facilmente così aggiunsi

    <<non negare quello che provi, conosco il tuo corpo e sento, anzi so che sei turbato. >> accennai un sorriso per cercare di calmarlo e farlo parlare.
     
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    L'uomo che avevo davanti mi disse che stava solo guardando ma, non appena girai lo sguardo si volatilizzò.

    Mah...
    pensai

    Decisi di tornare vicino al bancone dove la donna aveva ancora addosso la collana. Mentre mi avvicinavo le sentì dire che la prendeva.
    Presi due bicchieri da un vassoio e ne portai uno alla donna

    <<signora Aset>>
    le sorrisi e le porsi un bicchiere

    <<vorrei brindare con lei per la mia prima vendita.>>

    feci cenno ad un cameriere di avvicinarsi con un vassoio e aggiunsi

    << Mi piacerebbe che anche i suoi amici si unissero>> e presi dei bicchieri per la vampira e il demone.

    << Alla mia prima cliente!!!>>
    dissi indicando Iside <<sono convinta che questo sarà il primo di tanti acquisti >> le sorrisi

    Bevvi un sorso di champagne e diedi un occhiata in giro. Di Dimitri nemmeno l'ombra.

    uffi... sospirai

    In qualunque caso, anche senza di lui, tutto stava andando per il meglio. Non c'erano stati problemi o intoppi di alcun genere. I commessi e i camerieri erano in grado di gestire chi si era presentato all'inaugarazione e nessuno si era lamentato.

    Ogni tanto davo un occhiata in giro giusto per vedere se le mie collezioni fossero intatte.

    Sempre maniaca...

    Tornai a occuparmi dei miei clienti.

    <<signorina Aset, in magazzino ho altri reperti della stessa epoca della sua collana. Se le fa piacere in settimana le mostrerò la collezione.>>


    Dove èur iniziare da qualche parte. Iside aveva buon gusto, lo si vedeva dai suoi vestiti e dal modo in cui aveva scelto la collana.
    Magari avrei instaurato con lei un legame di amicizia... ne avevo bisogno.

    <<purtroppo non ho potuto mettere tutto in mostra. Sono arrivata da poco e il giorno dell'inaugurazione è arrivato in un attimo.>>

    Mi rivolsi poi a tutte e tre le figure che mi stavano davanti

    <<siete tutte e tre originari di Littoria?>> chiedere non costava nulla.

    <<oh.. scusatemi sono davvero sgrabata>>
    dissi rivolta all'uomo e la donna

    <<io sono Nadiya, i vostri nomi?>>

    Ecco una delle mie clamorose gaffe... sorrisi loro imbarazzata


     
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    :Iside.png:

    Clay disse che la collana mi stava divinamente e io risi alla sua battuta. La vampira bionda si presentò e anch'io le porsi la mano.

    < Iside Aset, è un piacere.>

    dissi sorridendole.

    < Anch'io sono nuova a Littoria, ho appena comprato casa e non conosco nessuno a parte lui.>

    continuai riferendomi a Clay che si era presentato a sua volta. La proprietaria del negozio ci raggiunse di nuovo, brindando per il primo acquisto della giornata, ovvero la mia collana. Mi disse che in magazzino aveva molti altri reperti simili. I miei occhi sfavillarono d'interesse. Era proprio quello di cui avevo bisogno!

    < Sarei più che felice di poterli vedere, la settimana prossima sarò qui dall'orario di apertura a quello di chiusura, si stuferà della mia presenza!>

    scherzai brindando con lei. Guardai l'orologio. Si era fatto tardi.

    < Spero vogliate scusarmi, ma io e Clay abbiamo una cena d'affari che ci aspetta.>

    Mi voltai verso Emma.

    < E' stato un piacere fare la tua conoscenza. Mi piacerebbe continuare il discorso, se non hai altri impegni. Questo è il mio numero di telefono.>

    dissi porgendole un bigliettino da visita.

    < A presto!>

    dissi invece rivolta a Nadiya prima di uscire dal negozio e appartarmi in un vicolo lontano da occhi indiscreti. Mi rivolsi a Clay e gli sorrisi.

    <immagino che le tue ali non siano solo un ornamento. Che ne dici di raggiungere il ristorante a volo?>

    Non attesi nemmeno la sua risposta. Assunsi le sembianze del falco e spiccai il volo, dirigendomi verso la nostra meta.

    CONTINUA IN LUOGHI DI FESTA - LITORALE - RISTORANTE SULLA SPIAGGIA
     
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  7. Shaogorath
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    :Clay.png:

    Iside si presentò a sua volta dando il suo numero di telefono alla vampira. Notai solo in quel momento che l'uomo di poco prima era sparito

    Meglio così

    Pensai sollevato nel non avvertire più la sua presenza. Diedi un'altra occhiata ai clienti, ma non sapevano fare altro che abbuffarsi!?
    Sbuffai prima di notare Iside che stava brindando con la proprietaria del negozio poco dopo chiese alla dea se fossimo tutti originari di Littoria, non volevo rispondere, come potevo spiegare che non ero originario del suo mondo ma di un altra dimensione??
    Per fortuna chiese subito dopo i nostri nomi, così tralasciati la prima domanda.

    <molto piacere Nadiya io sono Clay >

    Mi presentai cercando di tenere i capelli davanti agli occhi per far si che non si vedessero quest'ultimi. Non avevo voglia di spiegare perché fossero così strani!
    Iside disse alla vampira bionda che sarebbe dovuta andare ad una cena d'affari con il sottoscritto.
    Detto questo uscimmo dal negozio e, una volta arrivati in luogo appartato Iside si voltò verso di me.

    < immagino che le tue ali non siano solo un'ornamento. Che ne dici di volare fino al ristorante? >

    Non mi diedi nemmeno il tempo di rispondere che si trasformò in un falco e volò via. Guardai il cielo sorridendo divertito lasciandole un po di vantaggio su di me. Feci qualche passo indietro e, con qualche colpo d'ali mi sollevsi da terra e poco dopo la superati ridendo.

    CONTINUA IN LUOGHI DI FESTA - LITTORALE - RISTORANTE SULLA SPIAGGIA
     
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    Dopo essermi presentata ai due notai che mi risposero con molta tranquillità

    Non è stato poi così difficile

    Mentre mi guardavo intorno notai che la padrona del negozio stava tornando nella nostra direzione.
    Si avvicinò e ci offrì dello champagne per brindare alla sua prima vendita che era anche il primo acquisto di Iside.

    Nadiya ci disse che era da poco arrivata a Littoria e i miei due nuovi conoscenti risposero che erano, anche loro, arrivati da poco.

    Diedi una mano alla vampira e mi presentai

    <<emma Elizabeth>> le sorrisi.

    La donna e l'uonmo ben presto ci lasciarono... parlavano di una qualche cena d'affari.
    Iside mi lasciò il suo biglietto da visita, lo presi e lo misi in tasca.

    Rimasi da sola con Nadiya

    <<e' sempre bello conoscere una vampira. L'unica amica che ho in città non lo è>> Beth non riusciva a gestire i miei ritmi e molto spesso mi lasciava sola.

    <<sei in città da sola?>>

    Dovevo pur parlare di qualcosa.


     
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    Non mi resi conto che il mio corpo stava continuando a tremare fino a quando non fui attirato contro il suo petto. Mi abbandonai a lui allacciando entrambe le braccia attorno alla vita, come se fosse l'ultima ancora di salvezza prima di perdere la sanità mentale. Le parole mi erano scivolate fuori tutte d’un fiato e capii nello stesso istante che l’agitazione e l’ansia di cui ero stato preda non erano causate dal demone. Quello strano incontro però aveva reso evidente una cosa fondamentale, potevo cercare di scappare quanto volevo, cambiare città e nazione, condurre un qualsiasi stile di vita alternativo.. ma sarebbe stato sufficiente la perdita di controllo della mia bestia per un solo attimo che il mio incubo peggiore si sarebbe realizzato. Il suo odore inebriante di lupo si insinuò nelle narici, cosi potente tale da trasmettermi calma e protezione, ma non dovevo essere difeso dagli altri perchè avevo paura di me stesso.
    La voce di Noah fu come una boccata di aria fresca, sentivo i miei polmoni bruciare a fuoco. Per il mio egoismo stavo condannando il mio gemello ad una fine sicura.

    < Non sò cosa vuole e né chi sia, non è di lei che sono terrorizzato.. .ma di ciò che mi ha rammentato. >

    Feci una lunga pausa ed inspirai il suo buon odore. “Mio dio, è come una droga di cui sono dipendente.”

    < .. per le cose orribili che sarò capace di fare. >

    Le sue braccia forti mi strinsero ancora di più. Non sei solo mi disse. Come facevo a soffrire e ad essere felice allo stesso tempo? Finalmente avevo incontrato una persona che occupava ogni mio singolo pensiero e che mi faceva battere forte il cuore per il solo sentire nell’aria aleggiare il suo odore.. ma contemporaneamente una parte di me moriva per la chiara decisione che sapevo di dover prendere.

    Lo guardai negli occhi . < Grazie che sei con me. >

    Sentivo il suo lupo aggirarsi feroce dentro di lui come chiuso in gabbia. Uccidere il demone non sarebbe servito a nulla.. . ero io la minaccia che incombeva come un'ombra opprimente alle spalle di mio fratello. Perché gli ho permesso di seguirmi??.. . vive e dorme tranquillo con il suo assassino. Mi ero solo illuso di riuscire a controllare il fato, stavo giocando come un sedicente Dio con la vita di mio fratello.

    “Devo lasciarlo andare prima che le mie mani commettano l’irreparabile.”

    Noah mi condusse ad un tavolo allestito a bar, mi porse un bicchiere di whiskey da mandar giù per rilassarmi i nervi.
    Lo svuotai in un colpo solo, quel liquido alcolico scese nella mia gola fino a bruciarmi lo stomaco. Guardai le bottiglie sul tavolo con occhi persi nel vuoto, magari l’idea di bere fino a perdere i sensi mi avrebbe permesso per un attimo di sbattere una porta in faccia a quel futuro bastardo che mi attendeva.
    ..ma fu sentire il suo corpo avvicinarsi al mio, il suo calore penetrarmi fin dentro le ossa e scuotermi da quei tristi pensieri, ma più di tutto fu il contatto reale della sua bocca sulla mia, della sua lingua calda e umida cercarmi con possesso. Ricambiai quel bacio carico di tanta passione, colmai quei pochi centimetri che separavano i nostri corpi aderendo completamente a lui, una mano dietro la sua nuca lo spingeva con forza verso la mia bocca.. in quel momento dimenticai che non eravamo soli. In quel momento vedevo e sentivo solo Noah.

    Fu lui a separarsi, lasciandomi ansimante e con il respiro accelerato. Ora ti prego, dimmi quale visione ti ha sconvolto.

    "Oh mio dio!" indietreggiai di un passo.

    < Non posso. > la mia voce un lieve sussurro.

    Abbassai la testa, i miei occhi fissi sulle piastrelle del pavimento.

    Noah non si arrese continuò a dirmi che sentiva che ero turbato e che non potevo negargli ciò che provavo.

    "Cazzo.Maledizione."

    Alzai gli occhi da terra e lo guardai dritto negli occhi.

    < Ti farei schifo, Noah. Io mi faccio schifo. >

    Mi voltai di spalle, mi versai dell'altro whiskey e ne riempii un bicchiere anche per lui.

    Feci dei grossi respiri, e pensai. Pensai che lui si era aperto parlandomi della sua vita.. ed io come lo stavo ripagando ora, con il silenzio?

    < Nessuno lo sà, neanche Kevin. > strinsi il bicchiere nella mia mano con forza, rischiando quasi di romperlo.

    Mandai giù tutto ancora.

    < E' dall'età di cinque anni che questa visione non mi dà tregua. >

    Ed ecco spiegato il mio odio per la bestia che custodivo dentro, del mio voler essere umano ad ogni costo, della mia paura di lasciarmi andare ai miei istinti di predatore.

    < Ciò che ti dirò, deve restare tra noi. >

    Sentivo le viscere stritolarsi. Amavo mio fratello più di ogni altra cosa al mondo.. e lui amava me. Perchè dovevo diventare un maledetto traditore?!

    < Mio fratello morirà per mano mia. La sua morte è nella mia testa, sempre , io sono il suo assassino. >

    Sparai quelle parole di getto, rapide e veloci. Mi sentii svuotato all'istante di un peso che portavo sulle spalle da quasi vent'anni.

    Mi voltai di nuovo verso Noah, i miei occhi pieni di amarezza e disgusto per me stesso.

    < Devo allontanarlo da me, prima che sia troppo tardi. >

    .. ma Kevin non l'avrebbe mai accettato, e lasciandolo solo sarebbe impazzito. Soffriva di bipolarismo di "psicosi maniaco-depressiva" alternava forme maniacali e stati di eccitazione ad un'improvvisa perdita della libido fino ad uno stato depressivo-autodistruttivo. E' un maschio dominante quando la psiche glielo permette, ma quando attraversa quei momenti porta la sua mente ed il suo corpo alla distruzione completa. Lui ha estremamente bisogno di me, perchè sono il solo capace di trascinarlo via da quel baratro.
    Ora è tranquillo mentalmente, non ha ancora avuto attacchi da quando siamo arrivati a Littoria... forse è il momento giusto per prendere le distanze.

    "Questo non basta. Io non voglio perdere quel che resta della mia umanità."

    Gli presi il viso tra le mani e lo guardai dritto negli occhi.. .

    < Puoi aiutarmi Noah?.. . ho bisogno che tu faccia qualcosa per me. >

    Feci una pausa, non avevo alcun diritto di chiederglielo, ma non volevo trasformarmi in un mostro, perchè quello sarei diventato. Un freddo animale dal cuore di ghiaccio.. malvagio fin dentro l'anima, come lo era stato il mio defunto padre.

    < Semmai dovessi cambiare, uccidimi. >

    Lo lasciai andare continuando a mantenere il contatto con i suoi occhi.

    < E' quello che desidero. Ho un disperato bisogno che tu me lo impedisca. >


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    Non sò cosa vuole e né chi sia, non è di lei che sono terrorizzato.. .ma di ciò che mi ha rammentato. .. per le cose orribili che sarò capace di fare.

    Quali cose orribili avrebbe mai potuto fare? Lo tenevo tra le braccia per proteggerlo dai suoi stessi pensieri, da quella paura di commettere qualcosa di irreparabile.

    Grazie che sei con me.

    << Non andrò da nessuna parte>> gli dissi mentre i suoi occhi erano immersi nei miei.

    Quando rispose al mio bacio il mio corpo fu percorso da un brivido di piacere e calore che raramente avevo provato. Mi beavo di lui così come lui faceva con me. Quando gli chiesi, quasi pretesi di sapere cosa aveva si allontanò da me…

    Non tirarti indietro… ti prego…

    Abbassò lo sguardo forse cercando di capire se e come poteva rispondere alla mia domanda. Quando finalmente ci riuscì mi disse che si faceva schifo, che avrebbe fatto schifo a me e che suo fratello non ne sapeva niente.
    Si girò verso il tavolo e riempì due bicchieri. Lui mandò giù il suo tutto d’un sorso mentre io posai il bicchiere sul tavolo.

    Aspettavo di sapere come potevo aiutarlo, cosa potevo fare per lui…

    E' dall'età di cinque anni che questa visione non mi dà tregua. Ciò che ti dirò, deve restare tra noi. Mio fratello morirà per mano mia. La sua morte è nella mia testa, sempre , io sono il suo assassino.
    Parlò senza girarsi, senza alzare lo sguardo. Era così tormentato che lo sentivo, sentivo la sua fatica nel lasciar uscire fuori quelle parole.

    Alzò la testa e mi guardò negli occhi.. erano così tristi e pieni di amarezza che non sembravano nemmeno i suoi.

    Devo allontanarlo da me, prima che sia troppo tardi.

    Lo avrei aiutato a stare lontano dal fratello ma, come? Kevin era una presenza costante anche quando non era presente fisicamente.

    Rimasi impietrito, quando prese il mio viso tra le sue mani e mi chiese aiuto. Mi sentì sprofondare quando mi chiese di ucciderlo… ucciderlo se sarebbe cambiato… non voleva vivere con il rimorso di aver commesso qualcosa che non desiderava fare.
    Lo guardai scuotendo la testa, sconvolto dalle sue parole



    <<non puoi… >> facevo fatica a parlare <<come puoi chiedermi di mettere fine alla tua vita. io non posso... non voglio>>

    Come potevo uccidere l’uomo che avevo di fronte, quello che in qualche modo era riuscito ad entrare sotto la mia pelle… Non potevo fare a meno di lui. Sentivo il bisogno costante di averlo accanto, di sentire il suo odore. Avrei fatto qualsiasi cosa per lui ma, ucciderlo era fuori questione.

    <<vieni a vivere da me>> lo dissi d’istinto. Era strano per me ma, forse non era una cattiva idea.Lo avrei protetto, avrei trovato il modo per non fare avverare le sue paure.

    Il suo sguardo era così.. mi faceva male vedere il dolore nei suoi occhi.

    <<ti terrò lontano da tuo fratello. In qualche modo faremo.>> Lo riportai tra le mie braccia, con in dito gli alzai il suo mento con un dito.

    <<sta tranquillo. Ti prego Brendon… >>
    lo baciai… lo feci con passione e paura… avevo paura di perdere quello che avevo appena trovato.

    Mentre lo baciavo mi venne in mente… Mi allontanai dalle sue labbra

    <<forse ho una soluzione. Abbiamo bisogno di una strega. Qualcuno in questa cazzo di Littoria conoscerà una strega potente. >>

    Non volevo cambiarlo, non volevo nemmeno perderlo o arrivare ad ucciderlo. Lo volevo nella mia vita.
    Lo guardai dritto negli occhi

    << Ascoltami, prendiamoci qualche giorno per pensare a cosa fare. Andiamo a casa tua a prendere la tua roba e vieni a stare da me. Insieme riusciremo.>>

    Ora non restava che trovare il modo di tenerlo lontano dal fratello. Kevin non l’avrebbe presa bene, dovevamo trovare il modo di dirglielo. Forse strappare Brendon da casa sua così all'improvviso non era l'ideale.

    <<troveremo anche il modo di non far impazzire Kevin.>> lo strinsi forte…


    <<cerca di calmarti ora. non sei solo! io non ti lascerò per nessuna ragione. Tu stesso conosci la mia storia. Sai quello che ho passato e non permetterò succeda anche a te.>>


    Non gli avrei mai fatto passare quello che stavo passando io. I miei tormenti erano strazianti. Avrei fatto di tutto per lui.
    Ora però riuscivo a capire il perchè del suo trattenersi, il perchè non volesse liberare il suo lupo.
    Brendon amava in modo incondizionato, stava andando contronatura per evitare il peggio, cosa non da tutti... Era molto più forte di quello che pensavo.
    Era il mio uomo forte, bello e tormentato. Non lo avrei lasciato solo nemmeno un attimo. Avrei sacrificato tutto per lui?... si, lo avrei fatto. ne ero sicuro.

     
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    Iside mi disse che le avrebbe fatto piacere vedere quello che avevo. La cosa mi rese felice.

    Il suo amici si presentò dicendomi di chiamarsi Clay. Quasi subito entrambi mi dissero di avere un impegno e andarono via.

    L'altra ragazza si presentò. Emma Elizabeth, che bel nome pensai.

    <<il piacere è tutto mio>>

    Mi disse di essere una vampira e di essere nuova in città. Quando poi mi chiese se ero da sola...

    <<no, in realtà sono qui con mio fratello Dimitri. E'stato lui a darmi una mano con il negozio.>>

    le sorrisi.

    <<la tua amica è umana? >>

    Mentre parlavo con la vampira non potevo fare a meno di dare uno sguardo in giro, i clienti sembravano divertirsi anche se la folla cominciava a diminuire. Notai che i due uomini che avevo visto prima stavano sempre più vicini. Erano davvero belli... uno più affascinante dell'altro e da come si guardavano doveva esserci del tenero tra i due.

    Forse avrei dovuto avvicinarmi, mi sembrava giusto muovermi qua e là. Attesi la risposta di Emma e le dissi che mi sarei allontanata un pò.

    Ripresi a camminare nel negozio salutando qua e là qualche cliente intento ad acquistare qualche oggetto. Mi avvicinai ai due e con la scusa di prendere un bicchiere mi intromisi tra di loro.

    <<salve, sono Nadiya. Benvenuti nel mio negozio. Posso fare qualcosa per voi.>>

    Da vicino i due uomini erano ancora più belli. Entrambi avevano uni sguardo... strano... forse avevo interrotto qualcosa. Mi dispiaceva averlo fatto, così per farmi perdonare, presi dei flute di champagne dal tavolo e li offrì ai due.

    <<spero che il posto sia di vostro gradimento. >> sorrisi

    << E' stato gentile, da parte vostra, accettare l'ivito di una sconosciuta. >>


    li guardai con fare gentile. Mio fratello di sicuro non li avrebbe approvati, anzi se fosse stato lì, quasi sicuramente mi avrebbe allontanato da loro.
    Non amava il fatto che mi avicinassi a qualcuno per fare amicizia o semplicemente essere gentile.
    Lui era tutto l'oposto di me. L'avevo visto essere gentile e amorevole solo con me.
    Per fortuna non ero come lui... sorrisi sotto i baffi...

     
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    :Armand.png:



    Entrai nel negozio, ricordavo bene dove si trovasse nonostante avessi strappato e buttato via l'invito quando lo ricevetti, non era mia intenzione inizialemente essere in quel negozio ma l'accordo non riuscito con Beth mi fece esporre in prima piano e calpestare al più presto di nuovo le strade di Littoria... respirai l'aria di quella bella bottega gremita di persone.... e tutte creature soprannaturali della notte... il gusto della padrona di casa era sublime... ottimi arredi ed ottimi oggetti proposti alla vendita che sfoggiavano il meglio della loro lucentezza nelle teche e negli scaffali...

    "e brava la Nadiya".... pensai iniziando a scrutare tutti da un angolo in cui mi appartai con la scusa di vedere alcuni oggetti esposti... riuscii a capire subito chi era la mittente dell'invito poichè chiacchierava con tutti accerchiata di persone... una bella donzella dalla folta capigliatura che andava anche nel rossiccio... le rosse avevano un profumo afrodisiaco... che mi colpiva lontano dei kilometri... profumo che mi invase le narici che fu interrotto dalla vista di due ragazzoni mani nella mano...

    "Gesù... gira che ti rigira Littoria è piena di gay... ma che è...n'invasion?" c'erano anche altre persone ma i due erano quelli più vicini a me per non disturbare Nadiya che era indaffarata a chiacchierare con altri mi avvicinai a loro che forse erano in procinto di uscire, magari avrei saputo se quel coglione del mio braccio destro di Bernard nel periodo in cui non si era fatto sentire se l'era fatto mettere al culo da uno di questi due...

    "o magari da tutti e due?"... l'importante era capire cosa aveva fatto... i suoi interessi primari erano quelli di salvarci il culo e lui invece con il culo era sempre intento a fare altro...

    una volta avvicinatomi ai due che mi guardarono perplessi forse dovevo mettere almeno una maglia...li salutai...



    <hey salve ragazzi...piacere... sono Armand> dissi accennando un saluto anche con due dita portate sul capo in prossimità della fronte a richiamare un saluto militare...

    <conoscete un bel biondone dal nome Bernard?...e dal culo da urlo?...> dissi ai due guardandogli sfacciatamente le mani unite...
    <sapete... è del vostro ...giro...> proseguii con un sorriso... attesi una risposta alzandomi gli occhiali che infilai sulla testa...




    ATTENZIONE CON I TURNI:

    NOAH E NADIYA HANNO RUOLATO AL POSTO DI ZULEJKA saltano il loro turno regolare



    Zulejka
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    CONTINUA DA CRIPTA SEGRETA.


    :Abigail.png:


    Avevo passeggiato per tutta la città finchè non capii che tutto il potere che avevo percepito veniva da un negozietto. Entrai con noncuranza guardandomi intorno. C'erano diverse creature, Lucifero si divertiva a indicarne le varie nature, ma la mia attenzione era tutta sugli oggetti che questo negozio vendeva. Per una come me, questo, sembrava il paradiso.
    Lucifero sbuffava e imprecava su quanto tempo stavamo perdendo appresso a questi oggetti di poco valore, arricciai il naso, obbligandomi a portare di nuovo tutta l'attenzione su ogni genere di oggetto capitasse sotto il mio sguardo.

    "Per una volta posso fare qualcosa che mi piace?"

    pensai rivolgendomi all'ennesima imprecazione di Lucifero.

    "Ovviamente fa pure cara, in giro c'è solo un demone che ci vuole morti"

    rispose ironico Lucifero.

    "TI vuole morto"

    specificai spazientita.

    "Ti ricordo che io vivo attraverso te, quindi per uccidere me, indovina un pò? Ucciderà anche te e puoi stare certa che nessun sguardo dolce potrà placare la sua sete di sangue"

    continuò.
    Mi stava così annoiando che involontariamente alzai gli occhi al cielo. Quando mi accorsi del gesto sperai non mi avesse visto nessuno, mi avrebbero preso per una pazza.
    Continuai il mio giretto, bloccandomi alla vista di un grazioso braccialetto di perle, mi avvicinai alla teca con gli occhi che brillavano.

    "Non pensarci nemmeno"

    mi ammonì Lucifero.
    Ignorai l'ammonimento. Sarebbe stata benissimo con il mio vestito bianco.
     
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    CONTINUA DA: Luoghi cittadini -Città -Centro commerciale

    Scesi dalla macchina, vidi un orda di gente entrare e uscire dal negozio

    proviamo un pò della vita mondana di Littoria

    Zulejka entrò per prima, io mi soffermai per un po fuori dal locale, la mia fame non era stata ancora placata dopo l'incontro con Cleopatra versione demoniaca, quella folla sghignazzante non aiutava di certo.
    Un tipo mi si avvicinò, dall'odore del suo sangue capii immediatamente che era umano, mi chiese se ero da sola, la voglia che avevo di affrontare le mie zanne nel suo collo e bere fin che non fosse svenuto privo di forze sul marciapiede, era talmente tanta che strinsi le dita in un pugno per trattenermi

    la proprietaria del negozio penso non la prenderà bene se faccio una strage il giorno dell'apertura

    Prima che potesse accennare un qualsiasi banale e stupido approccio lo bloccai

    <<vattene!>>

    Lo soggiogai e senza dire una parola se ne andò allontanandosi da me.
    Entrai e mi sembrò di fare subito un tuffo nel passato tra tutti quegli oggetti

    i miei tempi tornano in voga adesso?

    Mi affiancai a Zulejka, seguii il suo sguardo e vidi uno splendido gioiello spiccare in mezzo a tutti gli altri

    adesso cominciamo a ragionare... Si sa che i diamanti sono i migliori amici delle donne

    Vidi la mia "amica" studiarlo con gli occhi che quasi le brillavano

    <<stupendo!>>

    Le dissi avvicinandomi per ammirarlo meglio

    <<questo negozio non ha niente a che vedere con quelli che abbiamo visto fin ora>>

    Dissi ripensando quasi con orrore al centro commerciale dal quale eravamo appena venute via, diedi un occhiata ai presenti

    e anche le persone sono di gran lunga più interessanti del povero commesso che ha avuto la sfortuna di incontrarci
     
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