QUARTO DI LUNA DISCO

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    in poco tempo era scoppiato un casino ma per fortuna la pazza della Zuly non si mostrò tanto ostile verso di me dopo che ci scambiammo altre frecciate mi disse che mi avrebbe aspettato fuori... mentre usciva vidi un coppia che stava facendo sesso sul divano lui spingeva così forte... mi leccai le labbra, desideravo così tanto il mio bel Kilian... chissà cosa stava facendo con mio fratello...

    "chissà se Gabriel è geloso come me..."

    Gabriel... si avevo ormai perso il ragazzo di mio fratello chissà se era più entrato nel locale, ora però non era il momento per scoprirlo, il ragazzone se la sarebbe cavata, aveva un potere enorme dentro di se, ora contava per me giocarmi tutte le carte per cercare di rimediare al guaio che avevo fatto al sangue del mio sangue quindi mi costrinsi ad uscire fuori dal locale per andare dalla pazza, quando uscii la scena che mi si presentò agli occhi non era quella che mi aspettavo... un maschione e molto ben messo stringeva per la gola la mia nuova alleata lo vedevo da dietro

    "e che di dietro" pensai...

    mi fiondai alle sua spalle

    <se fossi in te non farei male alla signorina...> dissi in modo serio dall'alto delle sue spalle allungai una mano e gli strizzai in modo deciso una chiappa di quel sedere da urlo

    <se no io farò male...molto male al tuo bel culo...> sospirai

    <e non ti farò male nel modo in cui potresti pensare tu...>

    il ragazzo trattenne il respiro...

    <lasciala subito!> dissi per ultimo



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    giravo il bicchiere nella mia mano e continuavo a guardare interessato la pista, bevvi un sorso, notai che il bel cubista si stava accanendo sulla bocca di un’altro bellissimo ragazzo entrato da pochissimo

    non perde tempo il bel tipo, prende ciò che vuole senza troppi complimenti…

    poi una ragazza li interruppe e la mia attenzione tornò ai due che avevo puntato, portai di nuovo il bicchiere alle labbra e buttai giù tutto il drink, lasciai la mia postazione privilegiata da cui osservavo tutto il locale e scesi in pista, mentre mi avvicinavo due tre ragazzi cercarono di coinvolgermi con qualche strusciata e qualche stretta non troppo discreta, quelle attenzioni mi lusingavano ma non riuscivano a coinvolgermi più di tanto.

    e lui?

    un bel biondino mi mise sull’attenti, non sembrava stare molto bene, per un attimo pensai di avvicinarmi ma prima di fare in tempo a muovermi, il cubista lo raggiunse precedendomi

    dio decisamente non perde tempo

    un sorrisetto si palesò sul mio viso, in quella città erano tutti belli da far paura incredibile, ero arrivato ad un passo dai due che sembrava potessero spogliarsi lì davanti a tutti da un momento all’altro, uno dei due si girò verso di me, mi fece l’occhiolino e mi fece segno di raggiungerli, non resistetti e feci qualche passo verso di loro, il biondo mi si mise dietro e il moro davanti, la musica accompagnava i loro movimenti su di me, le loro mani finirono sul mio culo e sui miei addominali intrufolandosi sotto la mia maglietta.

    se continuano così non so se avrò la forza di fermarli

    mentre quelle suadenti attenzioni mi facevano crescere una parte in particolare del corpo, continuavo a guardare il cubista e il bel biondo, tanto che il moro che avevo addosso sembrò irritarsi

    <<ti stiamo annoiando per caso?>>

    quell’insinuazione mi irritò, non ero uno che amava essere richiamato, presi la mano del moro, ancora sotto la maglietta, e la abbassai mettendomela tra le gambe, ma continuando spudoratamente a guardare il cubista e il biondo

    <<tu che dici?>>

    lo provocai
     
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    il pollastrello sudava, era scosso, sembrava anche essere su tutte le furie ma mi chiese senza tanti preamboli di aiutarlo a farlo uscire di lì... senza troppa preoccupazione annuii dicendogli

    <certo...seguimi...>

    visto che non aveva una bella cera e voleva essere portato via...da me... non persi tempo e gli presi la mano e lo tirai verso il mio corpo, ci ritrovammo con le labbra a poche centimetri, aveva un odore di maschio...troppo da maschio.... non capii più niente i miei ormoni stavano impazzendo per quel biondone... ed aveva capito anche che non ero umano...
    infatti lo aveva detto poco prima... volevo rassicurarlo...
    un omone di quel genere poteva avere un conto in banca da capogiro e farmi procurare di certo tutte le droghe che desideravo e uno come lui...

    "da capogiro avrà anche l'arnese tra le gambe..."

    il pensiero ricorrente avendo in quei pochi minuti le labbra così vicine era quello di baciarlo e così feci...senza indugiare... afferrai le sua labbra così morbide e saporite e mi intrufolai nella sua bocca... non rispose al bacio... tentennò non sapeva cosa fare...
    gli rubai la sua bocca con voracità e passione...tremò, cercò di indietreggiare... così vista la sua reazione interruppi il bacio... vidi il suo volto... era quasi sconvolto...

    "porca puttana! cosa gli prede?!?!" pensai... il suo volto però diventò di fuoco... il fuoco della passione... sapevo che in qualche modo gli era piaciuto....

    <amico sta tranquillo....vieni...> iniziai a farmi strada nella folla tirandomelo per mano.... uscimmo dal locale, io ero mezzo nudo ma vidi bene Manuel alle prese con un uomo con il quale quasi venivamo alle mani... incrociai i suoi occhi strinsi le mie labbra imitando un bacio lanciato verso di lui e dissi rivolgendomi a quella combriccola...

    <non VENITE ALLE MANI CAZZO!! NON VOGLIO POLIZIA QUI!! E ... MANUEL CHIAMAMI!! O TI CHIAMO IO...> la mia promessa fu lapidaria il demone di fuoco sapeva bene che se non mi chiamava lo avrei messo nei guai con il suo pseudo fidanzato... era il mio iniziale ricatto... infatti lui voleva fulminarmi con gli occhi, sempre con il biondone nella mano entrai in un taxi lì fuori, conoscevo bene tutti i tassisti che erano fermi davanti al locale...

    <ciao Joe> dissi rivolgendomi all'autista...
    <portaci dove sai...> la mano del figo era bella calda...

    "come vorrei la sua mano lungo tutto il mio corpo..."

    rDOG9A7l

    CONTINUA IN luoghi di festa - Incontri - Mega Roulotte Suarez
     
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  4. peter81
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    Un vampiro decisamente contrariato mi venne addosso mentre aspettavo. Mi prese per la gola.

    "Il proprietario... Ma come cazzo ha fatto a trovarmi già?"

    Incrociai due profondi occhi azzurri: il mio avversario era alto tanto quanto me. Le zanne brillavano nella sua bocca.

    "Anche tu sei un bel bocconcino... Peccato che tu sia un vampiro! Che spreco!"

    Mentre parlava si accentuava un accento russo...

    << Privet , vapiro !>>
    << Ciao, vampiro!>>

    Sogghignai...

    In quel momento giunse Manuel che non perse tempo: impose all'uomo di fermarsi e lasciarmi andare. Questo sembrò distrarlo.

    Caricai il peso sulla gamba sinistra e con forza gli diedi una ginocchiata al basso ventre.

    " Funziona sempre!"

    Allentò la presa sul mio collo e lo spinsi via con violenza. Feci una torsione alzando la gamba e lo colpii in viso con il piede con un ruggito furioso. Volevo spaccargli la faccia!

    Strinsi nel pugno la collana e lo colpii nuovamente in viso con tutta la forza che avevo in corpo.

    Portò le mani al viso.

    Ansimavo con furia mentre parlavo.

    << Non mi metterai MAI più le mani addosso, VAMPIRO! Tu mi lascerai questa collana finchè ne avrò bisogno altrimenti la disitegrerò con una mano sola! La riavrai a tempo debito! Mi hai trovata una volta, so che lo rifarai! Ma questo gioliello MI SERVE...! >>

    Per dimostrargli che ero in grado di farlo, richiamai il potere nella mano e subito la collana mandò bagliori colf smeraldo attraverso le dita.

    << ...anche in mille pezzi mi sarà utile!>>

    Avrei voluto affrontarlo e ammazzarlo quel bocconcino dagli occhi di ghiaccio!

    Stavo per caricare di nuovo e colpirlo ancora quando un boato scosse il cielo e un lampo squarciò il buio verso il mare...

    Incrociai lo sguardo di Manuel e lo vidi prima confuso, poi preoccupato, non ci voleva un genio per capire che in quei luoghi era successo qualcosa di grosso...

    Mi accostai a lui.

    << Andiamocene di qui, abbiamo da fare e il tempo è tiranno... >>

    Mi voltai verso il vampiro che si stava velocemente riprendendo.

    << V blizhaysheye vremya, dorogaya! >>
    << A presto, tesoro! >>



     
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    se fossi in te non farei male alla signorina...se no io farò male...molto male al tuo bel culo...e non ti farò male nel modo in cui potresti pensare tu...
    lasciala subito!


    Sogghignai quando giovane si avvicinò e con fare minaccioso mi disse di lasciare la ragazza. Mi fecero sorridere i suoi pensieri sul mio fondoschiena. Doveva essere uno di quei depravati uscito dal club...

    Povero ingenuo – pensai.

    La ragazza approfittò del momento per sottrarsi a me. Mi colpì al basso ventre, poi mi diede un calcio in faccia e infine mi diede un pugno con la collana.

    Mi toccai il viso e sorrisi << Odio quando qualcuno mi colpisce il viso. Non sei stata per niente carina >>

    La donna più si infuriava e più mi eccitava... avrei giocato volentieri con lei.

    << Non mi metterai MAI più le mani addosso, VAMPIRO! Tu mi lascerai questa collana finchè ne avrò bisogno altrimenti la disitegrerò con una mano sola! La riavrai a tempo debito! Mi hai trovata una volta, so che lo rifarai! Ma questo gioliello MI SERVE...! >>

    Per dimostrarmi la sua forza fece illuminare la collana nella sua mano. Potevo leggere nei suoi pensieri che non si sarebbe fermata. Era disposta ad uccidere pur di avere la collana. La sua dimostrazione fu interrotta dal boato che scosse il cielo. Tornò a guardarmi e mi salutò.

    Non mi presi nemmeno la briga di alzarmi in fretta per prenderla. Utilizzai il mio potere per infliggerle dolore. Mi alzai lentamente mentre lei si accasciava al suolo.

    << Povera cara >>

    Guardai poi l'uomo e prima che si avventasse contro di me lo colpì allo stesso modo, solo un pò più forte.

    << ahahahahah >> risi

    << Vorrei proprio sapere cosa farne di teÂ… >> la guardai sorridendo e pensando ai modi in cui avrei potuto torturarlaÂ… la vedevo già legata nella mia cantinaÂ…
    L’idea mi sembrava così eccitanteÂ…

    << Puoi avere tutto il potere che vuoi ma, la collana non funzionerà mai nelle tua mani. Puoi anche fare qualche incantesimo ma non avrai il suo potere. Il tuo tentativo di rubarla ti porterà solo alla morte. >>

    La guardai divertito mentre si contorceva per il dolore.

    << Sai, in fondo sono curioso. Vorrei tanto sapere il perchéÂ… cosa ti ha spinto a tanto? >>

    Continuavo a infliggerle doloreÂ… era così divertente.

    Mi avvicinai a lei e mi chinai per prendere la collana. Appena toccò la mia mano sentì il suo calore, il suo potere espandersi lungo tutto il mio corpo... Il suo potere risanava qualsiasi ferita, calmava il mio animo e mi mandava quasi in estasi. nessuno al di fuori della mia famiglia avrebbe avuto benefici dalla collana. Le leggende che circolavano sulla collana erano errate.

    << Sei tornata a casa >> dissi

    Feci per andarmene, ero quasi arrivato in macchina quando decisi che avrei portato la donna con me. Volevo sapere cosa l'aveva spinta a rubare la collana. Proteggerla era il mio compito. Lo avevo sempre fatto e avrei continuato a farlo.
    Nessuno poteva semplicemente rubarla e non aspettarsi conseguenze.
    Sollevai la donna da terra, era svenuta, e la misi sul sedile posteriore della mia auto. L'uomo a terra era ancora cosciente

    << Non venire a cercarla. O sarò io a fare male al tuo bel culo.>>



    Una volta salito in auto misi in moto e chiamai Leo << Sto arrivando! >>

    CONTINUA IN: LUOGHI CITTADINI - VIALE - VILLA ROMANOV

    iRBPqF8

    Edited by Hermy89 - 4/1/2015, 13:33
     
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    Afferrai la mano che il ragazzo mi tese, rassicurato dal fatto che i nostri corpi erano già entrati in contatto e quindi nulla sarebbe potuto accadere di sovrannaturale. Incrociai i suoi occhi scuri e non vidi né meraviglia e né preoccupazione al timore che avrei potuto compiere un massacro. Anzi mi disse di seguirlo…

    La sua voce calda e profonda si insinuò nella mente in un invito a fare come diceva. Io mi fidai, strinsi la mia mano nella sua e mi ritrovai a cozzare contro un corpo muscoloso, le nostre labbra ad un soffio l’una dall’altra. Respiravo affannosamente per reprimere la trasformazione imminente in un mostro alato ed il cercare invano di tener fuori dalla mia testa i pensieri degli umani… ma la mente della creatura era chiusa, silenziosa ed il suo odore virilmente intenso. Sentivo il mio cuore battere agitato e la pelle all’altezza delle scapole che si squarciava in fitte dolorose.

    “No no no no no no.” Mi sembrava di impazzire.

    Il mio istinto predatorio mi urlava di conservare un briciolo di umanità dinanzi ad occhi curiosi. Afferrai con forza la camicia del ragazzo, gesto che si rivelò del tutto inutile, era nudo dalla cinta dei pantaloni in su. Pettorali duri come acciaio, si scontrarono con le mie dita e fu in quel preciso istante che lui colmò la piccola distanza che separavano le nostre labbra e mi baciò. Si spinse abile e vorace a cercare la lingua.

    Ero pietrificato. Spingerlo via avrebbe significato perdere totalmente il controllo dei miei poteri e quella calma che disperatamente cercavo. Il suo sapore mi era sconosciuto, tentatrice la lussuria della sua passione e .. morbide come velluto le labbra. Restai immobile e i miei muscoli vibrarono per la contrazione, strinsi gli occhi e cercai di indietreggiare, alle spalle avevo il palchetto.

    Quante volte avevo baciato ed ero stato baciato nella mia vita?

    Non lo ricordavo, ma rammentavo la soffice e calda bocca di Matteo.

    “Santo Cielo, Gabriel. Cazzo fai?”

    Lo sconosciuto si separò.

    La vergogna unita al calore infuocato che ancora sentivo invadere la pelle innescò un incendio sul mio viso. Portai le dita a sfiorarmi la bocca confuso.

    Baciava da Dio!

    Mi rassicurò dicendomi di star tranquillo e di seguirlo. Non ebbi il tempo di dir nulla che iniziò a tirarmi per mano, la folla al suo avanzare si raggruppava in due poli opposti per lasciargli libero il passaggio.

    Un personaggio noto? Il proprietario?

    Poco mi importava, volevo solo uscire da quell’inferno e nascondermi sottoterra purché riuscissi a conservare il mio aspetto umano. In silenzio lo seguii fuori dal locale. Non appena misi un piede fuori ripresi a respirare. Aria fresca nei polmoni e come suoni solo il caos notturno della movida di una città turistica. Infine li vidi..

    Manuel e Zulejka stavano lottando con un tizio, proprio all'esterno del.. Quarto di Luna.

    Provai a sciogliere la mano che tenevo intrecciata al mio salvatore ma... . era stretta saldamente alla sua.

    < Grazie, ma io ... . > tentai una seconda volta di liberarmi, ma pareva quasi che non se ne accorgesse.

    Infastidito della scena li ammonì dicendogli di non attirare la polizia fuori dal locale.. ed inoltre conosceva Manuel, poichè gli rammentò di telefonarlo.

    Fui troppo lento, mi spinse nel primo taxi appostato sul marciapiede, mi voltai a guardare Manuel fuori dal finestrino quando ordinò all'autista Joe, usò il nome di battesimo, di condurlo dove già sapeva.

    Avevo la testa che mi scoppiava, con la mano libera strinsi le meningi con le dita.

    < ... dove mi stai portando? >

    Avrei dovuto scendere dal taxi immediatamente e far ritorno con Manuel da Matteo… ma nello stato attuale non mi fidavo di me stesso. Ero agitato, inquieto e febbricitante per il potere che non riuscivo a scacciar via. L’ultima volta che non ero riuscito a trattenermi avevo quasi ucciso Kilian gettandolo nel fuoco del falò.

    La mia voce divenne profonda e per nulla amichevole.

    < Non riesco a controllarmi. Sono pericoloso. Lasciami lungo la strada. >

    Inclinai la testa indietro dove trovai il bordo del sedile adagiandola lentamente. Un'altra fitta di dolore mi mozzò il fiato. Dovevo resistere e combattere il potere che cercava una valvola di sfogo.

    < E’ doloroso. > ansimai.

    Aprii gli occhi e osservai il suo profilo.

    < Sono venuto con lui. >


    CONTINUA IN: LUOGHI DI FESTA - INCONTRI - MEGA ROULOTTE SUAREZ


     
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    non riuscii nell'intento di tenere al sicuro la bella Zuly , infatti di lì a poco si scatenò l'inferno tra i due e quello pseudoscimpanzè di un uomo colpì anche me mettendomi momentaneamente Ko mentre ero incazzato come una bestia nei confronti di Bernand infatti poco prima era uscito mano nella mano di Gabriel...

    "cazzo" avevo subito pensato vedendo come si intrufolavano in macchina...
    "la faccenda si fa complicata..." il ragazzo di mio fratello era stato ammaliato dalle doti....
    "e che doti..." del bel vampiro che mi facevano sciogliere anche a me...

    il vampirone però nell'entrare in auto disse chiaramente che voleva esser chiamato ma non ne ebbi il tempo... era riverso in poco tempo a terra mentre la mia amica-nemica di lotta era ridotta ad un corpo inerme nelle braccia di quello che forse conosceva... un bel uomo ma dal viso insipido come una minestra non condita al punto giusto...

    <bastardo!> gridai mentre prendeva la donna e la gettava come un sacco di patate in un auto...

    tutto stava andando a rotoli i piani erano ormai saltati tutti... i due si contendevano una corona impreziosita di certo di inestimabile valore che forse poteva tornarmi utile... la donna era stata di parola... aveva preso un oggetto che di certo poteva aiutare a ridare la vista a mio fratello Matty...

    mi alzai intontito <figlio DI PUTTANA! SCIMPANZE'... ME LA PAGHERAI...> urlai...
    non ebbi il tempo di correre vicino a quell'auto che già era partita per la sua corsa chissà dove...

    e mentre la rabbia mi corrodeva le vene... mi squillò il cellulare... non ricordavo neanche di avermelo portato dietro...
    all'altro lato rispose con voce pacata e calda Bernand...

    "la sua voce è troppo... troppo sensuale..." dove averlo ricoperto di insulti gli dissi in modo diretto che se avesse fatto qualcosa al ragazzo di mio fratello se la sarebbe vista brutta... e lo avrei inculato in malo modo... lui se ne uscì con una di quelle battute che mi incantavano un tempo... che... quello voleva...

    <bernand cazzo! non lo toccare!!> dissi dando un pugno al muro... dove mi ero appoggiato in strada... lui confermò che non lo avrebbe fatto me lo promise ma mi fece capire che lo avrebbe fatto l'angelo...

    <vaffanculo Bernand, sei un pezzo di merda sai?> ... <bernard! Rispondimi cazzo....>

    non ci fù modo di continuare la conversazione... lo stronzo riattaccò bruscamente... dovevo sapere dove si trovavano... dove erano andati... ricordavo che il bel vampirello dal culo d'oro girava nella sua lussuosa Roulotte.... dovevo farmi dire da una delle sue conquiste dove si trovava in quei giorni... mi intrufolai di nuovo dentro al locale pronto a tutto... dovevo sapere dove si trovava Bernand e strappargli i coglioni... e se Gabriel lo avesse toccato per prima lui tradendo mio fratello i coglioni strappati per prima sarebbero stati i suoi... ora il mio compito era recuperare il ragazzo di mio fratello, non potevo ricostruire qualcosa con Matteo se sarebbe successo qualcosa al suo angelo, riacquistare un pò di sua fiducia dopo avergli distrutto ancora una volta la sua vista rubandogli la vista non poteva iniziare senza sapere dove fosse finito il biondone... certo...
    "ne starà vedendo di bene... nelle mani di Bernard..." pensai... ma pensavo anche a quei fulmini e lampi in direzione del mio rifugio... e speravo in cuor mio che non erano stati provocati da mio fratello...
    l'unica certezza è che era al sicuro tra le braccia del mio adorato Kilian e nessuno gli avrebbe mai fatto del male con lui.

     
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    Al tipo che avevo davanti la mia iniziativa gli era piaciuta molto, sorrise e non mollò la presa anzi, cominciò a strusciare la sua mano sui miei pantaloni, senza nessun freno e nessuna esitazione.

    mi piace… se non li fermo io questi due mi si fanno qui davanti a tutti

    il ragazzo che avevo dietro cominciò a toccarmi il collo con le dita era delicato e quasi dolce, rimasi quasi sorpreso visto dove gli stavo permettendo di spingersi.
    Il ritmo della musica cambiò ad un tratto era più lenta e suadente, al tocco leggero delle dita si aggiunse la bocca del ragazzo che mi teneva stretto. l’altro fece salire le mani fino ai miei addominali, dandomi un pò di tregua dato che le sue carezze stavano facendo crescere un po' troppo la mia erezione.

    <<ci piace il modo in cui ti muovi…>>

    mi sussurrò il biondino con la bocca sul mio collo, fece scorrere anche la lingua e non so per quale motivo mi irrigidii

    <<rilassati… lascia fare a noi…>>

    presi un respiro e cercai di farmi cullare dai loro gesti e dalla musica, per un attimo ci riuscii ma improvvisamente sentii qualcosa graffiarmi la pelle come se in bocca il tipo avesse una lametta, l’altro aumentò l’intensità della stretta sui miei fianchi… mi stava tenendo fermo a quanto pare.
    Cercai di divincolarmi ma non ci riuscivo

    <<cosa mi state facendo!>>

    <<ssshhh… fa male solo per un attimo>>

    non feci in tempo a metabolizzare quelle parole che qualcosa affondò nel mio collo, coperta dalle labbra del ragazzo.
    Era vero faceva male… ma solo per un breve istante, il tipo che avevo davanti si stava godendo la scena, con i suoi movimenti mi fece sentire quanto tutto quello lo stesse eccitando. Si leccò le labbra e si avvicinò anche lui al mio collo, la sua lingua mi percorse dalla clavicola all’orecchio.
    Quel giochino di piacere e dolore era divertente, ma di solito ero io a comandare, a impartirlo, e qualsiasi cosa avesse conficcato il tipo nel mio collo… sembrava non avere intenzione di lasciarmi…

    una sensazione di panico cominciò a pervadermi

    che mi prende non è da me…


    ma i tentativi di calmarmi stavano fallendo clamorosamente, cominciai a sentire un dolore acuto dietro le mie spalle…

    che mi sta succedendo dannazione!

    il biondino levò qualsiasi cosa avesse conficcato nel mio collo, si scansò e anche l’altro lasciò la presa, mi ritrovai a levitare a qualche centimetro da terra

    <<mio dio non riesco a controllarmi…>>

    sussurrai tra me, poi come se la gravità mi reclamasse bruscamente a se, tornai di nuovo, letteralmente, con i piedi per terra.
    Nessun altro a parte i due che avevo addosso sembrava essersi accorti di nulla

    <<se qualcuno mi ha visto sono nei guai…>>
     
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  10. peter81
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    Non feci in tempo a voltarmi che un dolore lancinante mi colpì alle spalle.

    << VIGLIACCO!!! COME TUTTI QUELLI DELLA TUA RAZZA!!! >>

    Colpita dall'ennesima scarica elettrica non potei che stramazzare al suolo, non avevo scudi contro quel potere. Il vampiro mi aveva in pugno. Quasi svenni stringendo i denti per non urlare. Mai e poi mai gli avrei dato la soddisfazione di vedermi gridare!

    Tra le palpebre socchiuse i miei occhi cercarono Manuel, implorando aiuto ma lo vidi a terra, anche lui colpito dal potere del vampiro.

    Dopo un'ulteriore scossa, mi sentii sollevare e scaraventare su una superficie morbida. Mi resi conto di non avere più la collana in mano.

    "Sei tornata a casa"

    Disse la voce che riconobbi del russo.

    L'accento e la situazione riportarono a galla i ricordi. Dovevo stare calma, riflettere una volta tanto e trovare l'energia per combattere quel nemico così potente.

    "Mai più nelle mani di un vampiro MAI! MAI! MAI!"

    Questo il pensiero che mi ripetevo mentre l'auto buia sobbalzava. Dovevo essere forte e togliermi da quell'impiccio in cui mi ero cacciata. La rabbia per l'umiliazione ma soprattutto la paura che strisciava silente dalla memoria ai bordi della mia coscienza mi stavano caricando come una molla!

    CONTINUA IN : LUOGHI CITTADINI-VIALE-VILLA ROMANOV
     
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  11. peter81
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    ESTERNO DEL LOCALE



    Arrivai alle spalle di Manuel. Sembrava assorto, indeciso sul da farsi.

    Io sapevo cosa dove dovevo fare.

    Aprii lo sportello e scesi.

    Come dovevo apparire... senza una scarpa, sporca di sangue, occhi ancora inferociti... Buttai da parte la scarpa rimastami al piede ed avanzai decisa con affanno. Ero stanca ma questo non era il momento per pensarci.

    Non mi presi la briga di spiegare cos'era successo e perché fossi tornata con l'auto del russo... non c'era più tempo. Tenni la collana in pugno...

    << Il potere della magia è potere e basta, Manuel... Bisogna solo saperlo convogliare. Che cazzo di strega sarei se non fossi in grado di segnare la strada di un potere così grande? Questa collana è intrisa di un potere curativo e troverò il modo di sfruttare questo potere con i mezzi che ho...>>

    Mi ferii la mano passandone il palmo sotto il parafango anteriore dell'auto. Il mio sangue si mescolò a quello del vampiro ed ebbi un conato di vomito che soffocai tra le lacrime.

    Dopo aver raccolto due piccole pietre da terra, le strinsi tra i palmi delle mani insieme alla collana.

    << Forza! FORZA!>>

    Il bagliore iniziò piano, mentre le pietre e il gioiello si lordavano di sangue. Sentii uno sfrigolio, più intenso del previsto... Forse miscelrae il sangue magico con quello del vampiro aveva dato il via alla reazione voluta. Sentivo le cellule epiteliali della pelle lavorare per sanare la ferita ma non era questo che volevo! Almeno non subito.

    Cercai in quel bagliore la vitalità della pietra...

    "Vieni o grande potere!
    Umilmente ti chiedo di ascoltare!
    La tua forza sarà liberata
    per seguire la strada dal sangue segnata!"



    Lo ripetei tre volte scandendo bene le parole.

    Le mani vibravano ed io sentivo le particelle delle pietre vibrare in sincronia e fare propria la potenza. Un improvviso lampo verde illuminò la zona attorno a noi e si affievolì.

    Aprii piano le mani incuriosita e fremente, la collana ancora era avvolta lìda brevi lampi verdi e le pietre sembravano a due flebili lumicini.

    Le mano era guarita e spalancai la bocca ammirata. Una goccia di sudore mi scorse sulla tempia ma mi sentivo rigenerata e fresca come una rosa!

    Sollevai lo sguardo verso Manuel. Ci misi un po' a ritrovare la parola...

    Questo incantesimo aveva una sua scadenza poiché la fonte erano le gemme, le pietre diventavano solo un veicolo a cui, prima o poi, si sarebbe esaurita la benzina... una volta seccatosi il sangue, il potere sarebbe svanito....

    << Prendi queste pietre, Manuel. Ponile sugli occhi di tuo fratello. Poni le tue mani sui suoi occhi e ricorda queste parole:

    Vérde i véi
    e spìa 'l sàroio.
    Apri gli occhi
    a mirar le stelle.



    Apri gli occhi e guarda il sole. Apri gli occhi ad ammirare le stelle


    Cerca in te un briciolo d'amore che possa fare da catalizzatore, il sangue veicolerà la magia... ma devi fare presto, Manuel! Quando il sangue sarà seccato, l'incantesimo svanirà lasciando queste pietre solo due corpi inerti. Più di questo non posso fare e non ti posso assicurare che funzioni.>>


    Gli posi le pietre nelle mani.


    << Sarò anche una stronza, Manuel, ma sono una stronza di parola... non verrò con te, non posso! Per questo devi assolutamente trovare un minimo d'amore per tuo fratello in te...>>

    Ci scambiammo uno sguardo dubbioso.

    << Non mi guardare così, colpa tua che hai posto l'amore come sigillo per sbloccare l'incantesimo!>>

    Mi guardai intorno impaziente, mi pareva già di avere il fiato dei vampiri sul collo....

    << Verranno a cercarmi, per questo non posso venire con te, sarei un peso, mi porterei appresso un sacco di merda....

    Ma non me ne andrò da questa vita senza portarmi dietro Alexandre...

    Ti dico addio, Manuel.. saluta per me Killian...>>


    Mi bruciò pronunciare quelle parole... ma forse era prorpio così che doveva andare... La tristezza venne e mi dissanguò dalle emozioni...

    <<ora VAIi! Non hai idea di quanto mi stia costando questo gesto, non rendere tutto inutile!>>

    Gettai la collana sul sedile dell'auto e corsi all'interno del locale senza più voltarmi.


    INTERNO DEL LOCALE



    Mi diressi alla toilette sotto pochi sguardi curiosi e fuggevoli: la maggior parte dei presenti era impegnata in altre attività.

    Entrata nella toilette, mi feci strada a spintoni verso il lavello.

    << Spostatevi capre idiote!>>

    Le donnette protestavano, una fece il moto di venirmi addosso ma un mio sguardo la impietrì sul posto.

    Aprii l'acqua fredda e mi sciacquai le mani, gli avambracci, il viso. Mi asciugai con una salvietta ed uscii.

    Andai verso l'uscita, non vidi Katherine ma non mi preoccupai più di tanto: se l'impressione era quella giusta, se la sapeva cavare tanto bene quanto me, forse di più considerando la sua calma freddezza.

    Uscii e andai verso la mia auto, salii e poggiai le mani sul volante... tremavano... avevo un unico posto dove andare a ricompormi e rendermi presentabile in fretta. Accesi la macchina...

    CONTINUA IN: LUOGHI CITTADINI-CITTA'-HOTEL DELLE CREATURE
     
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    Non capii bene in che modo incontrai la pazzoide della Zuly se all'esterno del locale o dentro, ma quando ero dentro e mi misi le mani in tasca le toccai erano le pietre che mi aveva donato per curare la vista di Matteo... ma non sapevo dov'era maledizione... corsi in un angolo mentre da lontano mi sembrava di aver visto un fustacchione addirittura levitare...

    "che rincoglionito... rischia grosso, esporsi platealmente qui..." pensai...

    chiamai di nuovo Bernard al cellulare... nessuna risposta... anche se dopo un millesimo di secondo mi mandò un sms dalla spiegazione chiara

    -IL TUO AMICO E' GUSTOSO NON DISTURBARMI ME LO STA METTENDO DENTRO-

    "giuro che ti eviro Bernard... se davvero lo stai facendo!!" chiusi bruscamente il cellulare e lo infilai in giacca mentre un uomo sulla 40ina mi si butto addosso infilandomi la lingua in un orecchio sussurrando <bonazzo non mi sfuggi...> poi la lingua mi invadette la bocca... e baciava bene... ed aveva un buon sapore... aveva bevuto di certo poco fa qualche cocktail alle fragole... ricambiai con passione quel bacio stringendomi quel corpo al mio stavo per perdere un'ennesima volta il controllo quando il fusto mi tasto con le mani e disse <ammazza .... che palle dure hai amico...>
    a quella cosa mi ritornò un pò di lucidità mentale perchè ripensai allo scopo della mia entrata nel locale....
    <non sono i miei coglioni stronzo... sono delle pietre...> e lui... <ah si lo vedo li hai duri come pietre...> ...... <ah ma allora sei stronzo sul serio! Andiamo bene....>... e gli presi la mano facendogli stringere davvero i miei gioielli naturali... <questi sono i miei...e so pure più grossi...> lui avvampò e capì finalmente la differenza e quali erano i veri... <togliti dai coglioni e dalle pietre va!> scostai bruscamente la sua mano e lo spinsi via... dovevo far presto il tempo stringeva ed il potere delle pietre poteva finire.... ma non potevo presentarmi a Matty senza il suo angelo, mi stavo annoiando sul serio era il momento di fare il cattivo.... respirai profondamente e catalizzai tutto il mio potere urlando a squarciagola...

    <ora BASTAAAAAAAAAAAAA> urlai con la mia voce da demone pesante,metallica, vibrante... tutta la sala tremò ed il DJ fermò la musica
    alcune checche urlarono di paura... mi ero esposto, ma non me ne fotteva un cazzo... ne avrei pagato le conseguenze in futuro...

    <chi MI DICE DOV'E' LA ROULOTTE DEL ROTTO IN CULO DI BERNARD?> capirono tutti che ero una creatura soprannaturale ma videro sfacciatamente la mia forza che mi differenziava dai tanti esseri della notte che affollavano il locale...
    tutti si guardarono tra di loro...

    "Per Dio se non parla lo staff di sto posto brucio vivi a tutti..."
    <se NESSUNO SPUTA IL ROSPO...SPUTERETE VOI IL SANGUE TRA QUALCHE MINUTI... TUTTI!!> richiamai il potere del fuoco... la mia temperatura corporea si alzò... di certo in quel momento mi vedevano praticamente rosso in tutto il corpo.... le fiamme delle candele e delle luci di tutto il locale avvampò... alcuni neon scoppiarono... fù in quel momento che un cameriere dello staff me lo dissi avvicinandomi pian piano

    <la roulotte si trova nei pressi del Parco Virgiliano>...

    "Ottimo" pensai... respirai a fatica cercando di riprendermi...
    <grazie...> dissi all'uomo mentre già mi stavo dirigendo via tra la folla che si apriva impaurita ed in silenzio al mio passaggio... non prima di voltarmi un attimo verso il ragazzo che aveva poco prima levitato...
    <hai UN BEL CULO...COMPLIMENTI, PECCATO CHE SONO IMPEGNATO> dissi scherzosamente.... mi chiusi la porta del locale alle mie spalle diretto a spaccare il fondoschiena a Bernard a suon di calci nel culo




    CONTINUA IN: ROULOTTE SUAREZ-INCONTRI- LUOGHI DI FESTA
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    Dominic

    Il mio cuore stava battendo nel mio petto come se volesse uscire, più rimbombava nella mia gabbia toracica più mi alzavo da terra, il panico ormai era padrone di me, non avevo imparato a controllare quello che sapevo fare, ero perso in balia di quello che mi accadeva.
    Chiusi gli occhi

    ti prego smetti, riportami a terra

    Mi rivolgevo a questa forza dentro di me, sempre in terza persona, non avevo idea idea del perchè, lo avevo fatto sin dall'inizio.
    Mente il panico mi assaliva, improvvisamente sentii un urlo, quel suono mi fece rabbrividire e planare a terra immediatamente

    <<ma che diavolo!>>

    Dissi in un sussurro, molto scapparono impauriti, io al contrario rimasi a fissarlo assistendo alla scena, il bel moretto fece una domanda al quale nessuno sul momento ebbe il coraggio di rispondere, incuteva paura in tutti, al contrario io lo trovavo magnetico. Finalmente qualcuno ebbe il coraggio di rispondergli, il bello e dannato fece per andarsene e prima di farlo mi passò davanti, io lo fissavo spudoratamente, si fermò a pochi centimetri da me e mi disse che avevo un bel culo e che era un peccato che fosse impegnato.
    Feci un mezzo sorriso malizioso, lui se ne andò senza aspettare nessuna risposta, lo continuai a fissare

    non è niente male nemmeno il tuo devo dire

    Pensai osservando quei glutei sodi fasciati da un paio di jeans aderenti

    <<beato chi si gode quel ben di dio>>

    Dissi tra me e me.
    La folla cominciò pian piano a riformarsi in pista, "il pericolo era scampato" e adesso tutti riprendevano la serata dove l'avevano lasciata come se niente fosse.
    Adesso che finalmente mi ero calmato, non avevo intenzione di rischiare ancora, prima di tornare a casa avevo bisogno di prendere una boccata d'aria, e chissà che non avrei fatto altri incontri interessanti.

    CONTINUA IN: Luoghi naturali -Promontorio -Spiaggia
     
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