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Dominic sembrava ancora alquanto scettico riguardo l'esistenza di fate e creature simili. Maeve si avvicinò a lui e scostando i capelli, gli fece vedere le sue orecchie a punta.
Dominic trasalì, sconvolto. Boccheggiò, sembrava che da un momento all'altra dovesse perdere il controllo, ma si riprese in fretta. Ci domandò se poteva farci vedere una cosa e, senza aspettare una nostra risposta, si sedette per terra. Ci avvicinammo entrambe, incuriosite, e dopo qualche attimo Dominic tese una mano verso di noi e una fiammella zampillò nel palmo.
Non riuscii a trattenere un sorrisetto. Non mi ero sbagliata su di lui quando in spiaggia avevo percepito qualcosa di diverso. Possibile che in quella città non ci fosse una sola persona che non nascondesse qualcosa?
<<anch'io potrei essere una fata?>>
ci chiese speranzoso. A quanto pareva nemmeno lui era sicuro della propria natura. Lo guardai attentamente, prima di voltarmi verso Maeve. Entrambi avevano mostrato chi o cosa erano, avrei dovuto farlo anch'io? Forse questo avrebbe tranquillizzato Dominic, almeno non si sarebbe sentito un pesce fuor d'acqua. Inspirai profondamente chiudendo gli occhi, dopodichè dispiegai le mie ali.
< Come dicevo prima, non conosco bene il mondo delle fate, ma non credo tu appartenga alla loro razza. Ma com'è possibile che tu non sappia cosa sei?>
chiesi sedendomi di fronte a lui.
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La mia breve introduzione aveva scosso parecchio Dominic, il poveretto era diventato un po' pallido infatti.
Dopo alcuni minuti passati a riprendersi dallo shock, un po' titubante ci diede un assaggio delle sue capacità; distese il braccio davanti a sè e rivolto il palmo della mano verso il soffitto fece scaturire una bella fiammella.
Subito dopo mi chiese se fosse pure lui una fata.
<tutta la tua magia c'entra col fuoco?>
fu la prima domanda che mi venne in mente
<pare che tu sia vicino alla magia elementare....però sono sicura che tu non sia un fae. Le orecchie a punta sono tipiche della nostra specie...poi tra fae ci si riconosce subito, sta tutto nella magia; se un fae ne incontra un'altro avviene come un saluto reciproco tra le magie dei due>
Anche Zalera intanto decise di rivelarsi a noi distendendo le lucenti ali;
"Dev'essere un sollievo per lei non doversi più nascondere"
pensai felice che l'angelo si fidasse abbastanza.SPOILER (clicca per visualizzare)scusate il ritardo!! ieri avevo 2 esami e non ho avuto molto tempo per ruolare. -
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Zelena mi chiese come mai non sapevo nulla delle mie origini o meglio cosa fossi.
<<non ho un passato facile, sono stato tra una casa famiglia e l'altra, mi sono ritrovato ad avere queste "doti">>
Dissi facendo le virgolette con le mani alla parola doti.
<<e nessuno a cui chiedere da dove venissero>>
Quando finii di risponderle lei fece un respiro profondo e le vidi spuntare delle ali, mi mancò il fiato e arretrai un po' da terra dove mi trovavo seduto
ma che diavolo! Ok una è una fata un'altra un angelo?... ero proprio nella città giusta per scoprire chi fossi
<<la maggior parte dei miei poteri viene dal fuoco, solo la levitazione sembra esserne estranea>>
Maeve era sicura che io non fossi un fae, mi diete molte spiegazioni del perché non potevo essere uno di loro.
<<sono venuto in questa città per scoprire da dove vengo e cosa sono.>>
Confessai quasi con un filo di vergogna nella voce.. -
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Dominic ci raccontò brevemente del suo passato travagliato. Lo guardai con una nota di tristezza nello sguardo. Provavo quasi pena per lui, nonostante fosse una creatura soprannaturale sembrava quasi un bambino indifeso abbandonato in un mondo a lui sconosciuto. Nel corso dei secoli non mi ero mai intromessa con le faccende estranee al regno dei cieli, ma non mi sarebbe dispiaciuto poterlo aiutare.
Quando dispiegai le mie ali per poco non gli venne un mezzo infarto e dovetti trattenermi per non scoppaire a ridere.
Maeve parlò a lungo con lui riguardo alla magia e alla sua razza, ma decisamente non era una fata. Avevo incontrato molte creature legate all'elemento del fuoco, e ad essere sincera erano quasi tutte appartenenti allea stirpe del male, ma lui non sembrava nè un demone nè qualsiasi altra cosa avessi mai incontrato prima. Spiegò di essere a Littoria proprio per cercare di capirci qualcosa. Sorrisi.
< Non potevi scegliere luogo migliore.Sembra che questa città sia una calamita per le creature soprannaturali, mi chiedo come sia possibile che gli umani ancora non si siano accorti di niente.>
sospirai scuotendo la testa.
Levitazione e fuoco. Rimuginai tra me e me.
< Forse conosco un posto dove potresti cominciare le tue ricerche. Ma ti sconsiglio di andarci da solo, è gestito da una serpe in tutti i sensi, rischieresti di finire in qualcuno dei suoi giochetti o peggio, di essere tramutato in pietra solo per un suo capriccio.>
dissi ripensando al negozio di magia gestito dalla gorgone.
< Ma non credo abbia voglia di scherzare in mia presenza, le ho già fatto visita e se vuoi potrei accompagnarti.>
mi offrii. Dopotutto la mia ricerca solitaria di Gabriel e Raphael non stava portando alcun frutto. Forse con qualche aiuto avrei avuto più fortuna.. -
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<son d'accordo con Zalera, non potevi scegliere posto migliore! Io stessa son venuta a Littoria per la sua nomea>
concordai con l'angelo;
"Come trampolino di lancio per il mondo umano, Littoria è il posto ideale per la giusta transizione"
Se da un lato Dominic non sapeva nulla del mondo magico, io dall'altro non sapevo nulla di quello umano; forse potevamo esserci utili a vicenda.
<gli umani vedono solo quello che vogliono vedere...e da quello che mi ha raccontato mia madre, non vedono di buon occhio ciò che non comprendono>
riflettei ad alta voce per dare una risposta all'angelo.
<comunque...la magia elementare è molto antica, forse potrebbe essere un punto di partenza?>
ero dispiaciuta per la storia di Dominic; anche se non avevo un buon rapporto con mia madre almeno sapevo chi ero, mentre a lui era crollato il mondo addosso.
<magari andando in giro per la città potremmo indagare...mal che vada escluderemmo qualche specie>
non sapevo per quanto riguardasse Zalera ma guardando il volto spaesato del nostro ospite, decisi di aiutarlo nella sua ricerca
"Dopotutto non ho niente di meglio da fare....poi lui è stato molto gentile ad aiutarmi"
ovviamente era da vedere se a lui facesse piacere o no la mia offerta;
<penso che come accada per le fate, pure negli altri popoli ci si riconosca dalla magia...quindi non saresti costretto a rivelarti con tutti. In ogni caso...sarei lieta di aiutarti nella tua ricerca>. -
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Il lungo silenzio che seguì la mia proposta mi lasciò un pelino delusa.
Zalera sembrava assorta nei suoi pensieri, quasi temesse di proferire parola, mentre Dominic mi scrutava con fare sospettoso.
"é vero che posso sembrare stramba ma non sono mica così inaffidabile" pensai punta sul vivo.
<<ok...come non detto...se preferisci fare da solo ti capisco, in effetti sarei diffidente pure io...volevo solo ricambiare il favore vista la tua gentilezza nei miei confronti>>
riuscii a dire in modo cordiale abbozzando un sorriso.
Detto ciò tornai alla mia tazza fumante che ormai non era più così fumante. -
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<<scusate il mio silenzio, non era mia intenzione...>>
Avevo riflettuto su quello che mi avevano detto le ragazze, avevo fatto ricerche da solo sui miei poteri per tanto tempo
forse è arrivato il momento di fidarmi anche di qualcun'altro
<<accetto volentieri il vostro aiuto>>
In caso la mia fiducia fosse stata mal riposta ero perfettamente in grado di badare a me stesso. -
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Dominic valutò a lungo la nostra proposta di aiutarlo, infine si convinse ad accettare. Non potevo dargli torto, dopotutto eravamo pur sempre due estranee che aveva appena incontrato in circostanze alquanto singolari e decidere così su due piedi se fidarsi di noi oppure no non era una scelta facile.
< D'accordo allora. Se per voi va bene proporrei di incontrarci domattina in città e poi andare dove vi ho accennato prima, potrebbe essere un buon punto di partenza.>
suggerii. Ormai si era fatto molto tardi tra una cosa e l'altra, e non potevo certo abusare della sua ospitalità pretendendo di dormire in casa sua, anche perché la mia non distava poi così molto. Mi voltai anche Maeve, per vedere se l'indomani sarebbe stata dei nostri.. -
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Forse percepì il mio disappunto o forse no, fatto stà che Dominic alla fine accettò il mio aiuto e anche l'angelo si rese disponibile ad aiutarlo; infatti propose di trovarci l'indomani mattina in un posto che a suo parere sarebbe potuto esserci utile ma che al tempo stesso era infido e pericoloso.
Dal tono della sua voce la discussione pareva quasi al termine;
"probabilmente non vuole approfittare oltre dell'ospitalità di Dominic"
pensai a metà tra il divertito e l'imbarazzato
"gli angeli sono proprio creature altruiste, al contrario di noi fae"
nonostante avessi già approfittato abbondantemente dell'ospitalità offertami non avevo voglia di restare da sola fino all'indomani; purtroppo però non potevo impormi più di tanto.
<<se secondo te il posto può essere un buon punto di partenza mi fido, dammi solo un indirizzo e un ora e ci sarò>>
risposi prontamente per poi proseguire con sguardo furbesco e allegro:
<<prima però vorrei chiedervi l'indirizzo del pub più vicino; non c'è niente di meglio di un ambiente simile per bere, ascoltare della buona musica e socializzare>>
all'espressione di Dominic scoppiai a ridere, e appena riuscii a ricompormi un attimo puntualizzai facendogli l'occhiolino
<<è anche un buon modo per indagare senza farmi notare, di solito quando la gente beve si lascia andare nelle chiacchiere>>. -
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Con enorme piacere constatai di non essere solo nella ricerca, avevamo un appuntamento per domani mattina in città e Maeve voleva già iniziare le ricerche facendo domande in un pub
<<io sono nuovo del posto quindi non conosco i locali nella zona>>
Forse se avessi chiesto alle ragazze di restare di restare e dormire nelle stanze degli ospiti sarei sembrato troppo un maniaco.
meglio tacere e non approfittare troppo della compagnia
<<stabiliamo un punto d’incontro per domani>>. -
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Accettarono l'idea di incontrarci l'indomani mattina.
< C'è un locale lì vicino, mi sembra si chiami Bar Insonnia. Non dista molto dal negozio di quella serpe. Non lo troverete su nessuna guida della città, è celato alla vista degli esseri umani, solo le creature soprannaturali possono vederlo. Si trova in un vicolo vicino al bar. Se per voi va bene, possiamo incontrarci lì per fare colazione e poi andare da lei.>
proposi guardandoli entrambi. L'idea di tornare dalla gorgone non mi attirava più di tanto, ma forse poteva aver scoperto qualche indizio sull'ubicazione dei miei fratelli dalla nostra ultima visita.. -
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Dunque era deciso, ci saremmo ritrovati l'indomani mattina per una colazione in compagnia e poi ci saremmo recati al misterioso negozio a caccia d'informazioni.
<<bene, allora è deciso.>>
esordii dopo aver finito il mio thè tutto d'un fiato.
<<per caso Zalera potresti indicarmi la direzione?>>
chiesi poi all'angelo mentre mi alzavo in piedi e mi accingevo a recuperare le mie poche cose malandate;
"almeno non sono più zuppe" constatai allegramente dando una rapida occhiata dentro lo zaino.
Purtroppo per il violino era un altro paio di maniche invece; avrei dovuto cercare un posto che facesse riparazioni o al peggio comprarne uno nuovo dagli umani, anche se la loro manodopera non sarebbe stata al pari di quella fae.. -
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Un bar che può essere visto solo dalle creature soprannaturali!? sono proprio nella città giusta
quando mi parlarono di questo posto non avrei mai immaginato una cosa del genere, sentivo che era la volta buona per riuscire a scoprire cosa mi stesse succedendo.
<<penso vada benissimo come luogo di partenza>>
avrei già potuto guardarmi in giro per cercare qualcun'altro "caloroso" come me.
Maeve gli chiese di indicarle il punto esatto dell'ubicazione del bar, io mi avvicinai di più a loro, essendo nuovo ne avevo bisogno anch'io, mi sarebbe bastata anche una via, avevo il cellulare ad indicarmi, ma probabilmente la ragazza che avevamo ritrovato sulla spiaggia non ne possedeva più uno o sicuramente non uno funzionante.. -
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Finito di controllare i miei pochi averi riposi il violino, chiusi lo zaino e me lo caricai in spalla.
Una volta assicurata di aver preso tutto tornai a rivolgermi all'angelo in attesa di una sua risposta
"al peggio chiederò informazioni alla gente del posto"
mi dissi senza troppa ansia del non sapere come arrivare al sospirato pub, inoltre mi parve di scorgere dell'interesse al riguardo negli occhi del nostro "John Doe sovrannaturale" così gli chiesi:
<<non vorrei essere troppo invadente o rompiscatole, ma ti andrebbe di unirti a me per una birra o due?>>. -
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Maeve mi chiese dove si trovasse il bar.
< E' proprio sul viale principale, dietro il centro della città, non potete sbagliare.>
risposi guardandoli entrambi. Probabilmente la fae non aveva idea di dove si trovasse il centro di Littoria essendo appena arrivata dal mare e non sapevo quanto Dominic conoscesse la città.
< Se non siete sicuri di arrivarci, possiamo incontrarci qui domattina e vi ci accompagno. Non abito poi così distante.>
mi offrii non troppo sicura che i miei due nuovi compagni di viaggio avrebbero raggiunto il posto..
VILLA CRAINE |
