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Yogurtina88
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“Il club dei suicidi” di Albert Borris è l’ultimo capolavoro edito dalla Giunti, nella collana Y.
Sono quattro i ragazzi che fanno parte del Club: Frank, trasandato che vuole stare meglio, Jin-Ae, una ragazza dai capelli lisci e neri, proprio come le sue origini asiatiche, con delle unghie affilate per potersi ferire, Audrey, una ragazza la cui testa è rapata a zero e con una cicatrice data da una padellata in testa per un tentato suicidio, e infine il protagonista, Owen, nominato dagli altri il Professore, che ha tentato di uccidersi ben sette volte. Audrey, Frank, Jin-Ae e Owen sono infelici delle proprie vite ma tutti loro hanno anche dei segreti che pian piano sveleranno durante il percorso.
I quattro ragazzi dopo essersi conosciuti in una chat ed essersi nominati i “Suicide Dogs”, decidono di intraprendere un viaggio, un vero viaggio, tutti insieme, alla ricerca delle tombe di gente suicida come loro. Successivamente all’itinerario si aggiungeranno anche i posti che i ragazzi vogliono visitare prima del grande passo: il suicidio.
Owen è sempre silenzioso, non interviene mai se non è interpellato, ma la sua non è incapacità nel comunicare perché Owen è convinto di non servire a nulla e a nessuno. La motivazione del suo silenzio è la morte di Forrest, suo fratello. È stato semplicemente un incidente ma Forrest è morto per salvare il fratello e Owen si sente terribilmente in colpa. Quando Owen si confida con Audrey l’ho trovato emozionante, è convinto che la sua amica stia dormendo quindi ne parla tranquillamente, senza aver paura del suo giudizio. E invece Audrey è sveglia e per la prima volta qualcuno gli dice che non è stata colpa sua, che è soltanto stato un incidente, e per la prima volta Owen si sente sollevato, da questo momento comincerà a cambiare la sua mentalità, grazie ad Audrey riuscirà ad accettare questo e ad andare avanti.
E quasi meravigliato del fatto che riesce a parlarne, quasi come se le parole uscissero da sole, Owen comincerà a parlare di Forrest anche ai suoi compagni e da loro si sentirà compreso. Nel gesto di Frank che gli dà una pacca sulla spalla, riesce a sentirsi tutta la solidarietà di un vero amico.
Pian piano i ragazzi cominciano a sentirsi una vera famiglia, a esporrei i propri segreti e le proprie preoccupazioni quindi anche a conoscersi realmente poiché hanno tante cose in comune: la tristezza, i problemi con la famiglia, il non sentirsi accettati, i genitori troppo apprensivi oppure troppo assenti…
Quando il gruppo decide di visitare la tomba di Forrest come ultima volontà do Owen c’è un punto di svolta nelle mentalità di ciascun ragazzo. Ciò che qui accadrà cambierà il pensiero di tutti, e si accorgeranno di quanto uno è importante per l’altro. L’autore secondo me è stato fantastico nel narrare proprio questo cambiamento, molto bello è stata anche la scelta di alternare le parti narrate relative al viaggio che stavano vivendo, ai dialoghi delle chat del passato, fatte dall’inizio della loro conoscenza sino al momento prima della partenza.
C’è stata una frase che mi ha colpito tanto, naturalmente in positivo, di Audrey riferita ad Owen: “Anche questo passerà”. Penso che “l’insegnamento” di questo romanzo sia proprio questo: tutto passa, nessun problema è irrisolvibile, la morte non è mai la giusta soluzione ai problemi.
Ottimo romanzo, ancora una volta la Giunti non delude i propri lettori!
Edited by -((STEFAN))- - 16/9/2011, 18:59
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yogurtina quando proponi libri puoi inserire la foto della copertina? 
cosi non andiamo al manicomio x ricercarle noi 
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Ecco la copertina:
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claudia_49500 .
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io l'ho appena letto e mi è piaciuto molto. c'è inevitabilmente molta curiosità di vedere come andrà a finire.
È un libro un po’ particolare e per me è stato davvero un piacere leggerlo, perché sono sempre in cerca di libri diversi dai soliti fantasy e urban fantasy che leggo sempre, che amo molto, ma proprio per questo ho bisogno di variare un po’ ogni tanto.
Sicuramente tratta di argomenti non facili, non leggeri e non allegri, però non è affatto pesante, ci sono sì cose tristi, toccanti e molto emozionanti, ma ci sono emozioni di ogni tipo, è piacevolissimo e scorrevolissimo, si legge in fretta.
Più che altro è un bellissimo libro on the road, una storia di ragazzi che durante il viaggio vivono diverse piccole, strane, speciali avventure e grazie a tutto ciò, a questa esperienza comune, durante la quale scopriranno diverse cose su loro stessi e sugli altri, si uniranno sempre di più.
Mi è piaciuto veramente tanto e sinceramente non pensavo che mi sarebbe piaciuto così. Mi ha colpito molto.. -
cianclina .
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Anche a me piace variare , ma non so , vedrò se ci saranno altri commenti positivi .
La trama comunque è carina .. -
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;Sunshine«ICHIJO` .
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Non ho letto i commenti perché so già che mi piacerà ^^. E' stato il regalo di mio nonno(---> è un ganzo U_U) e tra l'altro questo libro è... "il mio tipo". .
**Il club dei suicididi Albert Borris |
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