Lover Punished

ff sulla confraternita del pugnale nero protagonisti

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  1. VishousLover
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    Ok vi propongo l'ultima fanfiction che ho scritto :) sono un po' di capitoli, ve li posterò piano piano, intanto partiamo con il primo e il secondo :)
    i protagonisti di questa storia sono i personaggi del libro La confraternita del pugnale nero più alcuni personaggi ideati da me, presi da una mia vecchia storia e rispolverati un pochinoXD
    Aggiungo che derivava da un lavoro che avevo iniziato precedentemente al quinto libro della saga e modificato successivamente dopo aver letto la storia di Vishous e Jane

    Ogni capitolo ha il titolo della canzone che ho usato come ispirazione per scriverlo (per me musica e scrittura non possono esistere separati :) ) e inizia con un pezzo del testo e dal secondo capitolo in poi, ho aggiunto anche un piccolo pezzo in prima persona con il punto di vista della protagonista

    La storia è strutturata come se fosse un prequel di tutto ciò che poi avviene nei libri della Ward
    Ho anche la dedica iniziale per uno dei protagonisti come l'autrice fa con i suoi personaggi all'inizio di ogni libro
    si lo so ho giusto qualche mania di grandezzaXD
    be smetto di tediarvi con l'introduzione.. a voi i commenti :)


    Dedicato a Te
    che mi hai fatto ricordare chi sono e chi vorrei diventare, che sei accanto a me da sempre e mi sostieni.. abbiamo ancora tanta strada da fare ma il buio non ci fa più paura, vero?



    Lover Punished cap. 1 The Last Night (song by skillet)

    *you come to me with scars on your wrist you tell me this will be the last night feeling like this
    I just came to say goodbye didn't want to see me cry I'm fine
    But I know it's a lie...*

    Rhage se ne stava seduto sullo sgabello della cucina mangiando un sandwich, cercando di non ascoltare il furioso litigio al piano di sopra.
    I protagonisti? Suo fratello, nel senso di membro della Confraternita del Pugnale Nero, Vishous e sua sorella, nel senso di consanguinea, Blhame.
    Quando si dice stare in mezzo a due fuochi.
    Era un peccato che le cose stessero andando in quella direzione, quei due erano stati per molto tempo il suo ideale di coppia, si sostenevano a vicenda, sul campo di battaglia erano perfettamente sincronizzati, si capivano come se uno fosse nella testa dell'altra eppure, nell'ultimo periodo, qualcosa si era incrinato e non facevano altro che litigare e Rhage non sapeva cosa fare per cercare di sistemare la situazione.
    Nel frattempo le urla erano cessate.
    Rhage alzò la testa verso le scale che dal soggiorno portavano alle camere da letto quando comparve sua sorella: una bellezza rossa vestita di pelle nera.
    Che peccato condividere lo stesso padre!
    Blhame aveva un fascino selvaggio con i capelli sempre sciolti sulle spalle che l'accarezzavano in morbide onde rosse come il fuoco, mentre gli occhi azzurro grigi facevano pensare ai ghiacci dell'antartide.
    Il top attillato e gli shorts mettevano in mostra le sue forme femminili, gli stivali alti fino al ginocchio le davano un'aria aggressiva in netto contrasto con i lineamenti delicati del viso e la carnagione così chiara da sembrare fragile e quasi trasparente.
    Era difficile pensare che con quelle belle mani dalle dita affusolate riuscisse a far volare lesser a destra e a manca, che con quelle braccia esili avesse la forza di combattere contro i nemici della specie,eppure, era tra i guerrieri più forti che la confraternita avesse mai avuto, letale, precisa e veloce, non sbagliava mai un colpo.
    Blhame andò all'armadio delle armi senza dire una parola, prese la sua frusta e la mise alla cintura, due pistole, i suoi quattro pugnali e qualche stella ninja.
    Mentre si sistemava i capelli per infilarsi la giacca, Rhage ebbe una fugace visione del tatuaggio sulla sua schiena un arco elegante che tracciava nell'antico idioma il nome Vishous.
    Il tatuaggio scomparve sotto il cappotto e prima che Rhage potesse anche solo dirle mezza parola, Blhame scomparve nella notte.
    ___________

    Vishous si teneva la testa tra le mani, seduto sul letto della sua stanza.
    Che casino..aveva combinato un casino tremendo.
    La seconda volta che aveva incontrato Blhame il suo occhio sinistro gli aveva mostrato uno stralcio di futuro in cui lei impazziva totalmente, da sola in qualche angolo remoto del mondo e per evitare che ciò accadesse le era stato accanto per quasi duecento anni e ora, ora scopriva che tutto quello che aveva fatto aveva portato esattamente a quella visione.
    Il motivo per cui avrebbe perso il controllo su se stessa non era l'accumulo elevato di energia che portava alla follia tutti quelli come lei, no, il detonatore era..lui.
    ______________

    Blhame correva a perdifiato per le strade di Caldwell, ma non poteva scappare da se stessa, ne da quello che era.
    Sua madre era un angelo caduto suo padre era un vampiro, era nata da un unione proibita e i figli di quell'unione erano destinati a impazzire col tempo a causa del potere incontrollabile di cui disponevano.
    Il fatto che lei avesse quasi resistito 300 anni era un miracolo di per se, la maggior parte dei mezzosangue non superava il 25esimo anno di vita, i casi rari arrivavano ai 100 anni.
    E nonostante fosse un miracolo non ci stava a cadere davanti al suo destino.
    Mentre litigava con Vishous si era resa conto del mutamento dentro di se ed era riuscita ad andare via senza fare del mare ne a lui ne a suo fratello e ora, seguendo la scia di talco per neonati, stava cercando i lesser.
    Si sarebbe fatta catturare e una volta nel loro covo ne avrebbe mandati all'altro mondo il più possibile e se ci fosse riuscita si sarebbe portata all'inferno anche l'Omega.
    Avrebbe liberato la sua razza da quella piaga tremenda.
    Accellerò maledicendosi per non aver preso la sua Corvette..forse le sarebbero partiti cuore e polmoni prime che il suo sistema nervoso crollasse.
    Sentiva le lacrime scivolarle sulle guance mentre il bambino che portava in grembo scalciava fremente.
    Non era solo alla sua vita che stava per porre fine, ma questo non le metteva ansia anzi, si rifiutava categoricamente di mettere al mondo un figlio in un mondo del genere, con due genitori che andavano ogni notte a rischiare la vita in una battaglia con dei nemici quasi indistruttibili.
    Era più impellente la paura per il fatto di sparire così senza lasciare nessun ricordo di se.
    Venne presa dal bisogno di raccontare la sua storia così prese dalla tasca il piccolo registratore che usavano per fare rapporto delle notti di caccia a Wrath e lo accese.
    Le gambe tremanti per lo sforzo della corsa, il fiato corto, la voce incrinata dal panico mentre si rendeva conto che stava per perdere il controllo del tutto, Blhame cominciò a raccontare..


    Lover Punished cap. 2 Listen to the rain (song by evanescence)

    *Listen to each drop of rain wishpering secrets in rain frantically searching for someone to hear that story be more than it hides. Please don't let go can't stay for a while? It's just too hard to say goodbye*

    ...questo.. è un addio. Questa consapevolezza mi lascia stranita, avevo immaginato la mia fine in mille modi, ma questo supera tutte le mie supposizioni più fosche. Eppure, non ho paura di quello che mi attende, ho solo il timore di sparire non solo da questa terra ma anche dalle memorie delle persone che ho amato in questa vita. E' per questo che sento il bisogno di rivivere ora il mio percorso, affinchè la mia storia sia da supporto ai miei fratelli, affinchè certi errori non vengano più commessi e perchè ci sono troppe cose ancora in sospeso, cose non dette , che vorrei chiarire prima di sparire per sempre..il mio nome è Blhame e sono nata in uno sporco sobborgo parigino, una piovosa notte del 1729...

    Tohrture osservava impietrito il corpo esanime nel letto davanti a se.
    Non era arrivato in tempo per assisterla nel parto e ora Scarlett giaceva li, morta.
    Sarebbe successo ugualmente anche se lui fosse stato con lei in realtà, ma almeno lei non sarebbe stata sola in quel momento terribile.
    Il vampiro si guardò intorno in cerca del neonato una seconda volta, ma non vi era traccia di nessun essere vivente a parte lui.
    chi aveva portato via il bambino?
    Be non aveva molte opzioni: o la Vergine Scriba aveva scoperto la sua storia segreta, o un altro angelo caduto era stato li prima di lui e aveva preso con se il piccolo lasciando Scarlett perchè ormai per lei non c'era nulla da fare.
    La seconda opzione era più plausibile di sicuro, infatti, se la Vergine Scriba fosse stata al corrente della sua relazione con l'angelo, di sicuro lui sarebbe stato duramente punito per aver infranto uno dei divieti imposti alla sua razza.
    I vampiri non potevano assolutamente accoppiarsi con un angelo caduto, mai.
    Da queste unioni nascevano pericolosi ibridi senza controllo.
    Come se non bastasse Tohrture era un guerriero, promesso a un'eletta che gli avrebbe dato eredi perfetti, la vergine Scriba non gli avrebbe mai perdonato una cosa del genere perciò non poteva essere stata lei a prendere il neonato.
    Gemette contrito mentre alle sue spalle si smaterializzavano Aghony e Darius.
    "Dobbiamo andare Fratello" gli disse Aghony in tono grave posandogli una mano sulla spalla
    "Lasciate almeno che le dia una degna sepoltura secondo le usanze della sua razza"
    Scarlett non era stata il semplice capriccio di una notte, lui l'amava e il suo cuore sanguinava a causa di quella perdita senza contare il senso di colpa opprimente che lo attanagliava: se lui non l'avesse messa incinta lei non sarebbe morta.
    Era un dato di fatto.
    Nella sua mente razionale avrebbe voluto andare a cercare il bambino, ma il suo cuore gli diceva che non avrebbe mai potuto amare la creatura che gli aveva portato via la cosa più preziosa che possedeva.
    Fu Darius a interrompere i suoi pensieri prendendo parola dopo che Aghony se n'era andato
    "Seppellisci questa donna, io intanto farò una breve preghiera sperando che il piccolo sia al sicuro e possa vivere una vita felice, amato da una vera famiglia..quando hai finito raggiungimi, ti aspetterò al solito posto"
    Così dicendo si smaterializzò anche lui.
    Thorture prese Scarlett tra le braccia e la portò via da quel tugurio, la pioggia era cessata perlomeno, ma faceva ancora molto freddo.
    Il vampiro si incamminò con la donna stretta nel suo soprabito verso un luogo dove avrebbe potuto riposare in pace per sempre, e mentre qualcun altro pensava al piccolo al posto suo, lui potè piangere tutte le sue lacrime.
    ________________

    Adrihen teneva il corpicino stretto contro il suo petto vagando per la città, indeciso sul da farsi.
    Poteva portare la piccola via con se a casa sua oppure poteva lasciarla in un orfanotrofio permettendo di vivere una vita normale lontana dagli essere soprannaturali che abitavano il suo mondo.
    L'angelo caduto si fermo davanti all'orfanotrofio di "Notre dame" un austero convento adiacente all'omonima cattedrale.
    Busso al possente portone in ferro battuto e attese.
    Ad aprire venne una suora dal volto severo e Adrihen fu sul punto di cambiare idea, ma ricordò a se stesso che lasciar vivere la piccola una vita da umana era il dono più grande che le potesse fare.
    La affidò quindi alla donna, lasciandole un ingente somma di denaro per far si che la bambina venisse trattata con un occhio di riguardo e avesse la precedenza se mai una famiglia si fosse presentata per adottare un bambino, anche se a quei tempi erano molto pochi quelli che potevano permettersi una bocca in più da sfamare.
    "si chiama Blhame -disse alla suora- è il nome che ha scelto sua madre prima di esalare l'ultimo respiro"
    La donna annui e gli diede le spalle portandosi via la bambina.
    La porta si chiuse davanti a lui, allora l'angelo controllò che non ci fossero uomini in giro, dispiegò le sue belle ali e si avviò verso la sua proprietà.
    Sperando di aver fatto la cosa giusta, affidò un'accorata preghiera alle stelle.
    _______________

    A molti chilometri di distanza Vishous rotolò via dal suo avversario, malconcio, dolorante e affamato.
    Ormai mancavano pochi mesi alla sua transazione e se alla Vergine Scriba fosse piaciuto, avrebbe presto abbandonato quell'inferno.
    Mentre cercava di rialzarsi però, gli arrivò un calcio dritto allo sterno che lo fece volare per aria.
    Aprì dolorosamente gli occhi e vide sopra di se il volto crudele del Carnefice, pareva che torturarlo fino allo stremo fosse il passatempo preferito di quel bastardo.
    Vishous temeva che non sarebbe mai veramente riuscito a liberarsi di quell'uomo, transazione o meno.
    Con uno sforzo sovrumano si stampò in faccia la stessa espressione neutra che aveva visto tante volte sul viso di suo padre e si rialzò in piedi.
    Che cosa gli desse quella forza di continuare, non lo sapeva nemmeno lui...
     
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