CASA LEROUX

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    CONTINUA DA: BUNGALOW DI MATTEO - PROMONTORIO

    Avevo viaggiato spostandomi sotto forma di ombre .. non conoscevo la cittadina. I giorni più brutti della mia vita li avevo passati vicino alla costa.. tra spiaggia, promontorio e tra i locali della festa di fidanzamento di quel grandissimo pezzo di merda di Kristofer Bredisc.

    Lo odiavo più di mio padre Alexandre.. perchè mi aveva sottratto l'amore, mentre mio padre mi aveva devastato solo l'esistenza e la voglia di vivere.

    Presi forma nel cortile della casa vicino la piscina. Ormai era sera inoltrata e avevo un dannato bisogno di sangue.. Quando era stata l'ultima volta che mi ero nutrito??

    Non lo ricordo.

    Non avevo il desiderio di uscire e cacciare...volevo solo il silenzio intorno a me.

    Ci sarebbero stati solo i miei pensieri a tenermi compagnia. Ormai ero solo.. non avevo più nessuno.

    Mi avvicinai alla porta di ingresso della casa.. ma non avevo le chiavi..raccolsi sul tappeto a terra.. decine di pubblicità e scadenze di pagamenti. Sicuro avrei trovato anche avvisi da parte del proprietario della casa.. Sono mesi che non pago nulla..affitto, bollette.. è andato tutto a puttane.

    Avevo perso tutto.. non solo gli affetti..ma anche la mia identità, carte di credito..documenti..chiavi di casa, cellulare, armi.

    Forzai la serratura solo per perdere un pò di tempo.. ed entrai in casa.

    Silenzio. Vuoto.

    Non accesi le luci, non ne avevo bisogno. Presi la foto di Matteo e la poggiai sul letto..mentre iniziai a spogliarmi lentamente. Sfilai la camicia di Manuel danneggiata e sporca di sangue ancora una volta.. ma almeno questo era il mio di sangue, tolsi anche i pantaloni di Matteo e posai tutto su un divano.

    Ormai nudo mi infilai sotto la doccia.. aprii l'acqua e mi gettai sotto il getto di acqua fredda. Restai cosi immobile per non sò quanto tempo.

    Mi liberai sotto la doccia..piansi senza che nessuno mi giudicasse.

    Piansi per tutto quello che avevo perso in cosi breve tempo..

    Uscii dalla doccia solo quando capii che restare ancora li sotto il mio corpo sarebbe diventato un pezzo di ghiaccio.

    Senza nemmeno asciugarmi mi gettai sul letto.. presi la foto di Matteo e lo guardai per alcuni minuti...poi non ce la feci più a guardarlo mi faceva soffrire.. e cosi custodii il suo unico ricordo insieme ai pantaloni , nel primo cassetto del comodino di fianco al letto.

    Sperai che Zulejka avrebbe accettato il mio invito..volevo unirmi alla caccia..la voglia di uccidere quei due uomini che mi avevano rovinato la vita era sempre presente in me.

    Volevo vendetta..vendetta per avermi annientato mente e anima.

    44990_id_BAh7CDoKc3R5bGUiHndpZHRoOjI3MHB4O2hlaWdodDozNjBweDs6D3Jlc29s%0AdXRpb25bB2kCDgFpAmgBOgdpZGkCvq8=
     
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    :Kilian.png:

    Nei ricordi di Kilian



    ..[.. Ero seduto sulla sabbia guardavo in lontananza Manuel divertirsi giocare con il fuoco insieme a due donne ed un uomo. Ero ritornato sul lungomare per vedere lui, volevo parlargli per liberarmi di un peso..di un sentimento che fino ad allora non avevo mai conosciuto.
    Lui mi vide..mi guardò e si incamminò verso di me. E' un sogno..mi toglie il fiato.
    Ero cosi agitato il mio cuore batteva a mille..lui non sapeva perchè ero ritornato sulla spiaggia...lui non sapeva cosa stavo per rivelargli.

    < Vieni Manuel..siediti accanto a me..>

    Avevo lasciato da poco il falò non ne potevo più di quelle chiacchiere inutili, nella mia testa c'era solo lui...
    Feci alcuni lunghi respiri ormai ero deciso ad espormi..volevo che lui sapesse, volevo dichiararmi..

    < Sono perdutamente innamorato di te Manuel..>

    Non volevo che mi rispondesse..non volevo scoprire che il mio cuore sapeva amare ma che non fosse corrisposto..
    Lo guardavo negli occhi mentre incassava il colpo, lui non se lo aspettava..forse non aveva capito fino a che punto un vampiro aveva perso la testa per lui.

    Mi prese il viso tra le mani dicendomi.

    < Kilian mio parigino..sono vivo..Kilian sono vivo..Kili...Kili...Kili..sono vivo...sono vivo..sono vivo...>

    Lo guardai sconvolto..stravolto, indietreggiai spaventato. Perchè mi dice questo?

    < No amore..non è andata cosi.> scossi il capo diverse volte. < Ma sei vivo nel mio cuore, non sei mai andato via.>

    Al suono di quelle parole da sembrare cosi reali pareva che provenissero non dalla mia mente ma che fossero dotate di vita propria. I ricordi iniziarono a sfumarsi, le immagini a sfocarsi..non erano più nitide nella mia testa ma si stavano dissolvendo come nebbia al sole. ... ] ...

    La realtà di Kilian



    Mi svegliai di soprassalto nel mio letto. Spalancai gli occhi..ero in un bagno di sudore freddo.

    E' un incubo..solo un incubo. La follia ha invaso anche i miei sogni.

    La mia mente mi stava giocando dei brutti scherzi. Il mio amore è morto..per sempre.

    Me l'ero immaginato accanto a me milioni di volte..ma non ero mai riuscito a sognarlo non che poi fossi mai riuscito a dormire serenamente. Questa era la prima notte che riuscissi a farlo..con i ricordi ero andato indietro nel tempo, quando la nostra storia aveva ancora il fascino della scoperta, della scoperta del nostro amore, dei nostri sentimenti..della nostra passione.

    Ma la mia testa si faceva beffe di me.. " KILIAN SONO VIVO "

    < Sono arrivato fino a questo punto? ..ad immaginarlo dentro di me..la sua voce che mi chiama, che mi parla..nella mia testa.>

    Mi tirai su con il busto poggiando la schiena contro la spalliera del letto.
    Presi la testa tra le mani e continuavo a ripetere a me stesso. Sono pazzo..sono completamente pazzo!

    Tremavo in preda a quell'attacco di pura follia..

    Non tornerà mai da me. La voce non è reale..è solo frutto della mia perversa immaginazione.

    Doveva essere la brama di sangue che lentamente stava consumando il mio corpo..non mi nutrivo da troppo tempo..dal giorno della sua morte. Il mio corpo si stava auto-distruggendo i miei tessuti reclamavano la vita..ed io non facevo nulla per donargli sollievo. Forse la mia mente si sta annientando per questo.. .

    No!.. prendo in giro solo me stesso. Non è il sangue.. sono io. Sono io che non riesco a dimenticarlo. Non riuscirò a dimenticarlo mai..lui è dentro di me..in ogni fibra del mio corpo. Dovevamo lasciare insieme questo mondo..non è giusto..non è giusto.

    Mi alzai dal letto corsi sotto la doccia..l'acqua scorreva gelida sul mio corpo. Volevo allontanare pensieri squilibrati..non poteva essere lui.
    Ero io ad immaginarlo in ogni dove..devo chiudere con il passato. Devo andare avanti trascinarmi fuori dalla sofferenza..altrimenti non riuscirò mai e poi mai a vendicarlo..a riprendermi il suo corpo per farlo riposare in pace..e dargli il mio ultimo addio.

    Avevo bisogno di ritornare in quei luoghi vicino la costa dove era nato il nostro amore..dovevo cancellare l'immagine della sua morte che mi recava solo tormento..volevo ricordare dove un tempo eravamo stati felici..dove il mio cuore era stato immensamente felice. Solo cosi potevo mettere da parte la sofferenza e caricarmi di rabbia. Rabbia folle..furia..per rivivere quei momenti felici e pensare a colui che aveva distrutto tutto.

    Uscii dalla doccia mi asciugai e mi rivestii..indossando ancora una volta la sua camicia..ormai senza più bottoni, ma non mi interessava.. non dovevo affascinare più nessuno. Lo sentivo accanto a me.. e mi avrebbe dato la forza per rialzarmi dalla merda in cui stavo affondando.

    Ripercorrerò tutte le tappe della nostra storia partendo dal principio dove tutto ebbe inizio.

    Dove non ho la forza di ritornare..perchè ricordare faceva troppo male.


    CONTINUA IN: FALO' SULLA SPIAGGIA - LITORALE


    nirlavi042
     
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  4. peter81
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    :Zulejka.png:

    CONTINUA DA: LUOGHI CITTADINI-CITTA'-HOTEL DELLE CREATURE

    Il taxi mi lasciò di fronte alla casetta di Kilian, avevo fatto tutto il viaggio in silenzio: sentivo che si era messo in moto un meccanismo, ero trepidante...
    Pagai e scesi osservando la casa: accogliente, nascosta nel bosco, costruita su un pian solo, con una magnifica piscina... Mi ritrovai a sorridere pensando a Kilian, scossi la testa con la voglia di prendermi a schiaffi, stavo cominciando ad abbandonarmi un po' troppo spesso ai sentimentalismi in questi ultimi giorni. Bussai alla porta, sembrava non esserci nessuno...cominciai subito a preoccuparmi.

    Dove sarà, non si sarà mica andato a buttare dalla scogliera quel pazzoide?!

    Disperato sì...ma già al bungaow avevo intravisto il desiderio di vendetta e dentro di me sapevo che era un vampiro di parola...per quanto mi bruciasse ammetterlo.... Provai la porta, la serratura era già stata forzata e quindi questa si aprì senza problemi.

    Che diavolo è successo?

    Avevo bisogno di calmarmi...individuai il mobiletto dei liquori... Sospirai felice quando individuai una bottiglia di vodka

    Grazie al cielo, sa bere!!!!!!

    Diedi una lunga sorsata, il liquido mi scese bruciando per la gola e chiusi gli occhi assaporando il retrogusto con la lingua, sospirai di piacere e sciolsi le spalle.

    << Bene...vediamo un pò che abbiamo qui...>>

    Poggiai la borsa dell'albergo sul tavolo:

    << Tinta per capelli nera, lenti a contatto colorate, sono ancora sigillate....forse potevo lasciare qualcosa in più di mancia....mmhhh pace.... gli ho fatto un piacere d andarmene e tanto gi basti! Abiti neri: biancheria, maglioncini...niente foulard o sciarpe...un maglioncino col collo alto...e questa?!>>

    Il mio guardaroba versione total white non mi veniva incontro in quel senso.... In albergo avevo richiesto abiti neri, sentii dall'odore che erano puliti, ma non miei...ogni detaglio poteva contare. Tirai fuori una minigonna di pelle. La alzai: più mini che gonna, meno male c'era anche un centro commerciale in cui fare rifornimento...

    Rimisi tutto nella borsa e cominciai a gironzolare per casa finché trovai il bagno. C'era casino nella stanza: pantaloni in giro, un asciugamano, la doccia era bagnata... Kilian era passato di lì per andarsene di fretta. Mi spogliai e mi feci la doccia, appoggiando il mio piccolo tesoro infagottato in un angolettto fuori dalla doccia. , aprendo poi l'acqua fredda, sempre sospirando di piacere... Poi mi passai la tinta sui capelli ed uscii asciugandomi velocemente aspettando il tempo di posa, il minimo sarebbe dovuto bastare visto i miei capelli chiarissimi. Terminato il tempo li sciaquai ed asciugai, senza mai guardarmi allo specchio. Indossai un reggiseno e le culotte nere, infilai il fagotto sotto al seno e, non essendoci sciarpe, optai per un maglioncino con il collo alto. Lo infilai e girandomi verso lo specchio aprii gli occhi sussultando.



    << Speriamo tutto finisca presto...mi odio mora!>>

    Guardai la confezione delle lenti a contatto, dentro di me sapevo che le avrei odiate!

    Quelle possono aspettare....

    Uscii dal bagno e tornai alla mia bottiglia e alla mia attesa...che arrivasse o meno io ero distrutta e dovevo riposare...e se fosse arrivato qualcun altro...portai la mano alla coppa del reggiseno...

    Andrà tutto bene...riposati Zulejka....

    Spensi le luci, presi la bottiglia di vodka e mi distesi sul divano ad aspettare, bevvi ancora un sorso guardando il soffitto. Appoggiai la bottiglia a terra e chiusi gli occhi, pensando a Raphael, a Kilian, alla mia scultura di sabbia, cercando di allontanare il viso di Alex dai miai pensieri: ero terrorizzata all'idea di rivivere quell'incubo, quindi ripassai con la mente gli eventi della giornata, mi addormentai sfinita ricordando i due ragazzi che avevo illuminato con i fari dell'auto in spiaggia. Cosa mi ha fatto indugiare?..Scivolai nel sonno...

    Un sogno cupo...tutto era buio, camminavo in una bufera di sabbia che mi scorticava la pelle cercando di rialzarmi, ma il vento continuava ad abbattermi....



    Non odiatemi per il pasticcio che ho fatto con l'immagine... sto facendo i salti mortali per far diventare mora la Stefanenko che, a quanto pare, non è mai passata al nero! Ne stavo preparando una migliore ma avrei ruolato tra due giorni di questo passo, non sono brava :( Le prossime immagini saranno migliori, scusatemi ragazzi e non ditelo a lei :D
     
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  5. peter81
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    :Zulejka.png:

    IL SOGNO

    Camminavo nella bufera... la sabbia si era rivoltata contro di me, mi stava distruggendo, mi sgretolava il corpo, sgretolava quello che restava della mia anima: come il vento fa con le montagne... In lontananza, nel buio vedevo il mezzo busto che avevo creato davanti agli occhi di Raphael, cercava di resistere alla forza degli elementi...una verde farfalla era posata all'altezza del cuore. Sapevo che dovevo alzarmi per concludere l'opera: regalargli due braccia e due gambe perché fosse completa, sapevo di dover prendere nel palmo della mano quella farfalla per proteggerla dalle imterperie...Poi una mano mi schiacciò la testa a terra: lacrime sporche cadevano dal mio viso..

    Brucerai all'inferno, Zulejka... dovevi proteggermi e non l'hai fatto...

    Alzai gli occhi che bruciavano per incrociare quelli azzurri e limpidi di Gavril, poi un lampo squarciò il buio!



    Spalancai gli occhi nel buio... in un lago di sudore fissai un soffitto buio

    Dove sono? Dove sono?

    Piano piano la coscienza si risvegliò, ero a casa di Kilian, lo stavo aspettando... Gavril... avevo sognato Gavril... portai il braccio sugli occhi asciutti, non avevo più lacrime da piangere per lui: il figlio del guerriero che Konon, mio padre, aveva mandato per me insieme ad un'orda di streghe e stregoni per cercare di riportare a casa la piccola principessa, nella speranza che fosse integra... purtroppo per tutti così non era... Non ero riuscita a proteggere Gavril: Konon lo aveva ucciso davanti a miei occhi prima di rivolgere la sua pazzia verso di me... Avevo visto spegnersi gli occhi di quell'innocente ragazzo mentre riflettevano la mia colpa... Gli avevo promesso il mondo e lo avevo portato alla morte... Quel fantasma ogni tanto tornava nei miei sogni per stuzzicare il mio senso di colpa verso di lui, per ricordarmi quanto immenso dolore possa lasciare l'amore dietro di sé quando se ne va...

    Perché prima o poi lo fa sempre...

    Kilian ancora non tornava ed io non potevo restare ferma lì ad aspettarlo, cominciai a pensare a cosa dovevo fare...

    Dove sarà? Forse è tornato da suo cognato? Porca vacca! Dove cazzo sei?

    Però il biglietto che gli aveva scritto al bungalow parlava chiaro... e la vendetta che gli avevo visto negli occhi...
    Stavo cominciando a preoccuparmi seriamente e non solo perché lui era la mia fonte di informazioni principale, forse l'unica.... Con la testa che pulsava mi alzai dal divano, mi passai le mani sugli occhi, sfregandoli e mi alzai... Presi la minigonna che era rimasta sul tavolo e la infilai, portai la mano al petto ed estrassi il mio prezioso fagottino.

    Lo soppesai nel palmo della mano...quel veleno era stato creato da mio padre per Alexandre: la magia contenuta nel mio sangue l'avrebbe attivato, ma non sapevo fino a che punto...Con rabbia ripensai al fatto che proprio lui mi aveva privata della mia forza. Se l'avesse sfruttato mio padre, Alexandre si sarebbe disintegrato, ma io ero una strega indebolita, tenuta in piedi solo dal desiderio di vendetta. Dovevo mescolare il mio sangue al veleno per attivarlo e farlo assumere a lui in qualche modo... Io ne sarei stata immune? Non lo sapevo... Lui? Avrebbe funzionato su di lui attivato solo da quella piccola scintilla magica così preziosa che brillava tenue nel mio sangue? Non sapevo neppure questo...

    << Sei la mia sola arma e ti sfrutterò, costi quel che costi! Da sola potrei non farcela...ma unendo le forze con Kilian e Raphael...forse...>>

    Mi resi conto che stavo parlando con un sacchetto...Non potevo più restare lì, stavo scalpitando. Mi alzai ed indossai le lenti a contatto...

    Che schifezza!

    Sbattendo gli occhi mi controllai allo specchio: non potevo sapere quanto né se Alexandre si ricordasse di me e mi era sfuggito troppe volte per rischiare. Ero io...solo un pò diversa...Sistemai il casino che avevo lasciato e nascosi la valigia sotto al letto di una delle camere. Presi la borsetta ed uscii, sistemando il collo della maglia. Andai fino alla strada per prendere un taxi, che chiamai col cellulare, intanto camminavo per schiarirmi le idee.... Stavo perdendo tempo..un buco nell'acqua dopo l'altro e ne avevo le palle piene. Decisi di fare a modo mio...

    Che fa un negromante pazzo appena tornato dall'inferno? Si procura materiale...

    In ogni città ricettacolo di creature come tutti noi c'era un negozio di magia... avrei iniziato da lì... Non potevo restare ferma... dovevo raccogliere informazioni.

    Mentre aspettavo mi tornò in mente il sogno di prima... Gavril che mi guardava implorante mentre moriva ed io non potevo far nulla, mi si strinse lo stomaco...mi piegai e vomitai la vodka...

    Cazzo! Cazzo! Porca puttana!

    In quel momento si fermò un taxi da cui scese un uomo. con mio stupore mi appoggiò le mani sulla schiena "Ha bisogno d'aiuto? Ha chiamato lei? La accompagno all'ospedale?"

    << No...sto bene... mi porti in città... E NON TOCCARMI!>>

    Mi guardò stranito...forse si chiedeva se fosse il caso di ricoverarmi in un reparto psichiatrico...

    << Sto bene le ho detto!>>

    Inspirai forte

    << Giù in città c'è un negozio che vende articoli esoterici...libri di magia...cose del genere?>>

    Ci pensò un attimo "Sì signora, ce ne sono un paio..."

    << Beh... mi faccia fare un giro a negozi allora!>>

    "Ok! Ok!" Mi disse agitando le mani in aria come a lasciarmi perdere. Mi alzai ed entrai nel taxi mentre lui mi teneva aperta la portiera...

    Chiusi gli occhi... svuotare lo stomaco mi aveva schiarito le idee, anche se quel malditesta continuava.

    CONTINUA IN LUOGHI CITTADINI-CITTA'-NEGOZIO DI MAGIA

    Ditemi se ci sono problemi ;)


    Edited by peter81 - 4/11/2013, 00:02
     
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    peterina la tua streghetta fa troppe cose che non potrebbe proprio fare... ti ricordo i tuoi poteri...

    controllo della terra (plasma con le mani rocce e sabbia) e controllo delle acque

    i controlli non danno premonizioni, in ruolate tue passate le fai diventare premonitorie e già non andrebbe bene... ora però ti catapulti addirittura subito nel falò... in una città intera è surreale cercare Kilian a botta sicura subito lì... almeno fai una ricerca più ampira non partendo subito dal luogo esatto per far risultare la cosa più reale... credo ke un pò devi modificarla...
    nb: ma xke non hai scelto il potere premonitore? XD
    la logica dovrebbe portare la zuly a cercarlo dal bungalow...
     
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  7. peter81
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    Mi dispiace, non volevo giocare slealmente, ho pensato che leggere le tracce nell'acqua fosse una forma di controllo. Non ho scelto la premonizione perché non essendo brava a capire le trame degli altri pg, non avrei saputo gestire la possibilità di vedere il futuro. Spero che adesso vada bene...
     
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    si va bene ;) :*
     
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  9. peter81
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    :Zulejka.png:

    CONTINUA DA: LUOGHI NATURALI-CIMITERO-VIA DELLE LAPIDI

    La camminata fu relativamente breve, arrivata a casa di Kilian mi sentivo stanchissima. Felice di non dover abbattere la porta, la spalancai ed entrai.

    Tutto era come avevo lasciato: lì nessuno era entrato dopo di me.

    Andai verso il salotto e mi accasciai sul divano che già mi aveva ospitata. Misi un braccio sugli occhi mentre mi chiedevo che fine avesse fatto Kilian...dove poteva mai essere... sogghignai

    Forse già in cerca della sua vendetta, caro il mio Raphael...cosa ti aspettavi?

    Ero stanca, ma la soddisfazione di aver trovato finalmente un modo di rintracciare Alexandre mi stava rendendo euforica. Di questo dovevo ringraziare Beatrix, pensai alla sua mano guantata, al tatuaggio che aveva sul dorso...

    Ora pensiamo al riposo, se non della mente, almeno del corpo...
     
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    :Beatrix.png:

    CONTINUA DA: LUOGHI NATURALI-CIMITERO-VIA DELLE LAPIDI

    Non camminammo a lungo, la casa di quel vampiro era relativamente vicina. Zulejka entrò come fosse la padrona di casa, e io la seguii. Mi guardai intorno. A quanto pareva non c'era nessuno.
    Zulejka si lasciò ricadere sul divano senza profferire parola. Doveva essere veramente sfinita e la mia mano aveva contribuito!
    La osservai attentamente. Stava già dormendo? In ogni caso, non volevo disturbarla. Presi un cucino da una sedia e mi distesi sul pavimento. Già ero un'intrusa in quella casa, non mi sembrava il caso di cominciare a gironzolare e usurpare letti di persone, o vampiri in questo caso, che non conoscevo! Avrei riposato per terra, era sicuramente molto più comodo di molti posti in cui avevo dormito!
     
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    CONTINUA DA: LUOGHI NATURALI-CIMITERO-VIA DELLE LAPIDI

    Arrivammo davanti casa del figlioletto, mi si stavano rovinando i tacchi

    cavolo adoro queste scarpe

    una volta davanti alla porta Zulejka la spalancò senza nemmeno bussare

    che modi fossi stata nel padrone di casa mi sarei un tantino irritata

    lei si diresse subito nel salone e si stese, io appena entrata cominciai a guardarmi intorno

    però... si tratta bene il padrone di casa

    anche Beatrix prese un cuscino e si sistemò per dormire un po'. io non ero affatto stanca, mi ero nutrita di recente e in più non aveva partecipato fisicamente al rito delle rune, quindi non avevo alcuna intenzione di dormire.
    In casa non sembrava esserci nessuno, quindi decisi di fare un giro per dare un'occhiata, di sicuro non avevo intenzione di starmene buona e guardarle dormire.
    Sbirciai fuori dalla vetrata, c'era una piscina, andai nella stanza adiacente dove c'era la porta finestra che dava sulla piscina, la aprii ed uscii, l'acqua era stupendamente limpida, mi chinai vicino al bordo e l'accarezzai distrattamente neanche fossi una bambina, chiunque sarebbe entrato o se le ragazze si fossero svegliate lo avrei sentito anche da lì.
    Con la mente vagai distrattamente nei ricordi...
     
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  12. peter81
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    :Zulejka.png:

    Mi ero appisolata sul divano. Stavo sognando il fiume Don, il mio inconscio per autodifesa mi fece sobbalzare sul divano, così mi svegliai prima che il sogno prendesse il suo naturale corso sfociando nei ricordi...

    Guardai a terra e vidi che Beatrix si era sistemata in terra. Mi chiesi quale potesse essere la sua storia: era una ragazza dalla tempra forte che aveva fatto un lungo viaggio da chissà dove, tuttavia aveva preferito sistemarsi sullo scomodo pavimento piuttosto che approfittare, se non di un letto, almeno di una poltrona.

    Mi bruciavano gli occhi: le lenti a contatto stavano diventando insopportabili. Con stizza armeggiai finché riuscii a toglierle ed appallottolarle tra le dita.

    Fanculo! Le odio!

    Mi alzai e presi dal bordo del divano il plaid posandolo delicatamente su Beatrix. Rialzandomi intravidi una figura all'esterno che pigramente accarezzava il ciglio dell'acqua: era arrivata anche Annabelle.

    Uscii attraverso la porta finestra. La vampira non alzò lo sguardo, non sapevo se si era accorta di me, sembrava molto assorta nei suoi pensieri. Camminai sul bordo e gettai sullo sterrato le lenti. Mi tolsi le scarpe e mi sedetti sul bordo della piscina immergendo i piedi nell'acqua fresca. Come al solito m sentii subito ristorata dalla carezza dell'acqua. Annabelle era sul lato opposto, non mi guardò ma sicuramente si era accorta di me. Mi incuriosiva quella creatura... In quella città stavo scoprendo una faccia della realtà che avevo, volutamente o meno, tenuta nascosta ai miei occhi... La diffidenza strisciava tra noi eppure, se avesse voluto farmi del male, lo avrebbe già fatto.

    Perché, bella creatura, hai deciso di affiancarti a noi? Tra tanti amichetti succhiasangue che sicuramente hai, perché proprio due streghette antipatiche?

    << Sebbene io non ti abbia detto molto di me... tu sai di me molto più di quello che io so di te... Credo che sia legittimo chiederti cosa ti ha portata in questa città...>>

    Irrigidì le spalle, decisi di insistere.

    << L'hai detto tu stessa: possiamo esserci utili a vicenda...>>

    Attesi la sua risposta.
     
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    :Beatrix.png:
    Mi svegliai poco dopo, non so per quanto avessi dormito. Mi guardai intorno. Nella stanza non c'era nessuno, il divano dove Zulejka si era distesa era vuoto. Mi accorsi solo in quel momento che qualcuno mi aveva appoggiato sopra un plaid. Probabilmente era stata la strega...
    Mi misi a sedere, ravvivandomi i capelli. Avevo fatto un sogno, ma non riuscivo a ricordarne i particolari. Mi grattai la testa, cercando di ricordare, come se fosse una cosa importante. L'unica immagine che rinvenne nella mia mente era quella di una donna e di una creatura alata che aveva ben poco di umano con lei.
    jpg
    E un senso di oppressione sul petto, come se qualcuno ci si fosse appollaiato sopra. Sbadigliai. Se non altro due cose erano certe: quella donna non ero io e non sapevo chi diamine fosse!
    MI rialzai in un concerto di scricchiolii vari. Forse dormire per terra non era stata una grande idea. Mi stiracchiai a lungo prima di cominciare ad esplorare la casa. Passai davanti alla porta finestra e solo allora notai le due donne vicino alla piscina. Sembrava avessero finalmente deciso di parlare, decisi perciò di non disturbarle. Fu invece la piscina ad attirare la mia attenzione, riportandomi al fatto che aveva decisamente bisogno di un bagno!
    Continuai a girovagare per la casa aprendo tutte le porte finchè non trovai finalmente il bagno. Mi guardai intorno con fare circospetto.

    Beh, il padrone di casa non sembra essere tornato, quindi... Non si offenderà se in sua assenza mi approprierò della sua doccia!

    Richiusi la porta e cominciai a spogliarmi, lasciando cadere i vestiti a terra. Tolsi il guanto, appoggiandolo invece il più vicino possibile a me. Aprii i rubinetti dell'acqua e mi fiondai sotto il getto, incurante che non fosse ancora alla temperatura giusta. Sospirai di sollievo. Quanto tempo era che non mi facevo una doccia vera e propria?
     
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    Super Creatura della notte

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    :Katherine1.png:

    con un sobbalzo sentii Zulejka svegliarsi

    il sonno tormentato è brutto da dover sopportare, io ne so qualcosa, quando potevo evitavo anche di dormire, non potevo permettermi il lusso di chiudere gli occhi, nessuno avrebbe vegliato su di me

    continuavo a muovere la mia mano nell'acqua osservando le piccole increspature che si dissolvevano in un piccolo cerchio, sentii la donna arrivare, aprire la porta finestra e mettersi di fronte a me sull'altro lato della piscina, sentivo i suoi occhi su di me, mi stava studiando

    che c'è ha ancora dei dubbi?

    mi chiese cosa mi portava in città, voleva sapere di più su di me, era vero che alla fine della fiera io sapevo molte più cose se di lei di quante lei non ne sapesse su di me.
    Alzai gli occhi per guardarla con la mano ancora nell'acqua.

    <<non sono una persona poi così interessante, a tratti posso essere anche molto noiosa..>>
    feci una pausa, non volevo dirle tutto su William e tutto quello che sospettavo potesse essere successo alla città, ma qualcosa dovevo pur dirle.
    Nel frattempo sentii Beatrix svegliarsi ma non si unì a noi, fece un breve giro della casa e entrò nel bagno, sentii il getto d'acqua aprirsi

    se arriva il padrone di casa dovremmo spiegargli il perché ci siamo completamente appropriate di casa sua, fortuna che Beatrix non si è unita a noi altrimenti due contro una mi sarei sentita un tantino in minoranza

    Zulejka non si era accorta di nulla ovviamente, decisi di rispondere brevemente alla sua domanda

    <<sbagli i termini mi chiedi cosa mi ha "portata" in città dovresti chiedermi cosa mi ci ha "RIportata" sono già stata il questa cittadina veramente molto molto tempo fa, ed è molto cambiata, vorrei sapere il perché>>

    non aggiunsi nient'altro e speravo che lei non chiedesse oltre

    <<dov'è finito il padrone di case?>>

    dissi per cercare di cambiare disperatamente argomento
     
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  15. peter81
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    :Zulejka.png:

    Non volle sbottonarsi più di così, non entrò nei dettagli, mi disse solamente che era già stata a Littoria. Mi disse che un tempo era una città diversa e che voleva scoprire i motivi di un cambiamento che, a giudicare dalla sua espressione, non era stato in senso positivo...

    Mi chiese che fine avesse fatto il padrone di casa...

    Grattandomi la testa, risposi

    << Cazzo, piacerebbe anche a me sapere dove è andato a cacciarsi Kilian... L'ultima volta ci siamo visti a casa di suo cognato: una specie di demone fru-fru...>>

    Annabelle mi guardò confusa, così le spiegai a grandi linee la faccenda...

    << Si è svolta la festa di fidanzamento di Kristofer Bredish, è una creatura influente e ha attirato in città molti di noi. Ovviamente non mi fregava nulla di due vampiri innamorati...io ero qui per questioni di affari. Fatto è che ho incontarto Kilian: il figlio dell'essere che cerco da sempre. Da lui ho scoperto che aveva ucciso il padre un paio di secoli fa. Poi ci siamo...mmmhhh...persi di vista, diciamo: se n'è andato col suo amante Manuel, una demone testa di minchia ma, purtroppo per me, molto potente...>>

    Raddrizzai le spalle e le scrollai per levarmi di dosso il ricordo di quel momento umiliante: il fuoco...la pazzia improvvisa... Per rilassarmi creai una figura umana con l'acqua della piscina, serpi d'acqua la risalivano in giochi di luce azzurrata.

    << Non mi sono divertita molto in sua compagnia... Comunque poi ci siamo riincontrati a casa del fratello di Manuel... Kilian era un uomo distrutto: mi raccontò che gli avevano ucciso il suo amore e tutte quelle puttanate spiagnucolose... Mi ha dato il suo indirizzo prima di andarsene. Mi ha detto di venire qui, che insieme avremmo collaborato per cancellare definitivamente Alexandre dalla faccia della terra, dell'inferno e di qualsiasi altra dimensione immaginabile!>>

    Mi ero infervorata a parlare di Alexandre, la furia in quei momenti superava ogni altro sentimento, strinsi il pugno e le serpi stritolarono la figura centrale trasformando il tutto in gocce micronizzate, talmenete piccole che ricaddero come pioggerella leggera sulla superficie dell'acqua.

    << Per un attimo ho pensato che Alexandre lo avesse trovato, ma Beatrix non li ha visti insieme...forse sta cercando di vendicare il suo grande amore o qualche cazzata del genere... l'amore fa rincitrullire anche i più savi...che spreco...>>

    Mi calmai un poco e dissi con voce tirata

    << Non so nulla di Littoria: io sono russa, ho viaggiato per tutta la vita ed è la prima volta che passo qui in città, quello che so su alcune creature che adesso si trovano qui è frutto di conoscenze più o meno indirette... Cosa intendi dire quando dici che la città era molto diversa?>>



    Edited by peter81 - 10/12/2013, 23:37
     
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