VILLA LOST

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    500px-Villa_Barbaro_panoramica_fronte_Marcok

     
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    CONTINUA DA: PROMONTORIO - OSSERVATORIO LOST

    Varcai la soglia di casa e a gran voce chiamai Alfons il mio maggiordomo... gli detti delle delucidazioni... sarebbe venuta una ragazza di nome Augusta, se la ragazza in questione fosse arrivata mentre non c'ero lui mi avrebbe dovuto chiamare subito... stavo per andarmene... quando gli dissi...

    << Ricordati tutto quello che ti ho detto di lei, e soprattutto se dovesse chiamare è importante che tu le chieda dove si trova e che mi chiami subito... va bene? Non mi sento tranquillo, ho un come il presentimento che si voglia ficcare in qualche guaio... >>

    L'ultima frase era più per me che per il mio maggiordomo, ma ormai l'avevo pronunciata ad alta voce e non ci potevo fare niente...
    Mi diressi verso le mie stanza come annunciai anche ad Alfred andai a farmi una doccia... sentivo una certa tensione addosso e avevo proprio bisogno di rinfrescare le idee... quindi decisi di fare una bella doccia fredda...

    david-gandy-doccia



    L'acqua mi rinfresco le idee e uscito dalla doccia... solo con addosso un asciugamano arrotolato alla vita... e un altro per asciugarmi i capelli... cominciai ad asciugarmi... ma la tensione non accennava ad andare via...

    << Accidenti, le avrei dovuto dare il mio numero di cellulare... >>

    Ormai era troppo tardi... E dovevo anche pensare al lavoro... non potevo permettermi altri giorni da bighellone così... senza aver pianificato niente...

    Quasi asciutto mi diressi alla cabina armadio e scelsi un completo grigio fumo scuro con una camicia celeste chiarissima, che poteva quasi apparire bianca da quanto era chiara e per finire una cravatta blu notte... le scarpe in vernice nere ci stavano benissimo... quindi presi i calzini in coordinato e mi finii di vestire...

    Uscito di tutto punto dalla cabina armadio... andai verso il comodino presi i miei occhiali da sole e l'orologio e andai verso il mini bar... presi una sacca di sangue e feci colazione... di certo questo... era un lusso che non tutti si potevano permettere lo sapevo... ma avere tanto sulle spalle portava anche una certa stabilità... avevo faticato tanto per avere tutto questo e di certo un po' di tranquillità su questo fronte me la sarei dovuta meritare...

    Ma la mia agitazione dopo aver finito la sacca... era ancora la... decisi di andare nella libreria e di cominciare a fare un paio di chiamate... dovevo anche organizzare la mostra per "lei"... ehhh... vediamo di fare presto... l'ho vista al quanto agitata ieri sera...

    Ormai avevo sistemato per la mia amica strega tutto quello che c'era da sistemare per la mostra... dopo l'avrei chiamata... quindi mi immersi nelle carte sopra alla scrivania che si trovava davanti a una finestra nel bel mezzo della biblioteca e cominciai a vedere cosa mi era rimasto di lavoro arretrato... cercando di non pensare ad Augusta... cosa che era al quanto difficile però...

    Edited by Redmary^ - 3/10/2013, 17:48
     
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    Mentre mettevo a posto le varie scartoffie che avevo sulla scrivania... che ormai erano quasi del tutte sistemate... mi ricordai di quella ragazza che mi aveva dato il numero e che dovevo ricontattare... quindi cercai nella giacca l'appunto... ma mi ero dimenticato di levare dall'altra giacca i miei effetti... ero troppo teso prima...

    << Ahh... non è assolutamente da me... Accidenti... Speriamo che Augusta non si sia cacciata nei guai... non sono per niente tranquillo... >>

    Sbattendo la porta della biblioteca, come una furia andai di nuovo nelle mie stanze e presi la giacca che mi ero levato prima e ripresi tutti i miei effetti mettendoli sia a posto sia nella nuova giacca... di li a breve sarei dovuto uscire di nuovo... ma per il momento avrei dovuto controllare le carte che avevo e poi sarei andato a parlare con un paio di case d'asta e alcuni clienti interessati alle opere dei miei clienti...

    Ahh... speriamo stia bene...

    Tornai nella biblioteca, ma non ero ancora tranquillo... se almeno avessi avuto il suo numero o lei avesse avuto il mio sarei stato sicuramente più tranquillo...
     
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    Nemmeno il tempo di mettermi scompostamente a sedere sulla sedia della mia scrivania, la nella mia biblioteca, che bussarono alla porta, era sicuramente Alfons... lo feci entrare e lui mi disse che aveva chiamato una signorina, la signorina di cui avevo parlato prima e aveva chiesto di andarla a prendere Night Cafè...

    Accidenti... sapevo che era successo qualcosa...

    Ma almeno aveva chiamato... non sapevo come avesse fatto ad avere il numero della villa... ma al momento non mi importava, avrei sicuramente chiarito la cosa più tardi... ma non potevo perdere tempo... Quindi presi il portafogli che avevo la sulla scrivania, controllai di avere abbastanza denaro contante... mi aveva parlato di un affitto arretrato e forse... si trattava proprio di quello... quindi controllai il portafogli... avevo abbastanza denaro... Mi misi gli occhiali da sole e andai a prendere la mia piccola dolce Augusta...

    Detti un paio di ordini a Alfons... di segnarsi tutti le chiamate da quando io sarei uscito a quando sarei rientrato... avevo fatto molte telefonate di lavoro e sicuramente qualcuno avrebbe richiamato, quindi appena rientrato sarei dovuto mettermi a lavorare di nuovo, ma almeno avrei avuto il cuore più in pace...

    Chiusi la porta della biblioteca dietro di me e mi incamminai a passo veloce verso il garage... Presi le chiavi della Jaguar bianca avevo fretta e quella era la macchina ideale per arrivare al Night Cafè andando il più veloce possibile...

    david-gandy-jaguar-48999_0x410


    CONTINUA IN: LUOGHI DI FESTA - INCONTRI - NIGHT CAFE'
     
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  5. peter81
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    CONTINUA DA: LUOGHI DI FESTA - INCONTRI - NIGHT CAFE'

    Restammo in silenzio assorti nei nostri pensieri mentre sfrecciavamo verso il promontorio, sapevo che la sua casa era lì perché l'osseratorio in cui avevamo passato una notte indimenticabile era nei pressi dell'abitazione.

    Ogni tanto mi giravo verso di lui ad osservarlo...guidare gli piaceva, il vento gli scompigiava i capelli, lo sguardo fisso di fronte a lui, macinava la strada come viveva la vita: senza paure né esitazioni... quanto lo stavo mettendo in difficoltà? Aveva la fronte aggrottata e io sapevo che in quel momento io ero il suo cruccio... Mi sentii in colpa... forse anche lui si sentiva in una posizione scomoda...

    Guardavo intorno a me il paesaggio meraviglioso investito dalla luce del tramonto, arrampicandoci sul promontorio mi innamoravo sempre più di quel luogo... Littoria... Fino alla sera prima era sul punto di andarmene anche da lì.. Mi resi conto che i miei occhi lo vedevano in modo diverso grazie all' uomo...al vampiro... che avevo al mio fianco... Veramente credevo di potermi districare da sola in questa nuova vita che mi si stava aprendo di fronte?... che lui voleva condividere con me?...o era solo cocciutaggine la mia?

    Poi mi venne in mente la scena di quando era entrato al pub... un pò presuntuoso lo era però... lo guardai e sorrisi... Era stato molto Dorian in quel pub! Sorrisi tra me guardandomi le mani...

    Poi l'auto si fermò ed io sollevai lo sguardo e vidi quella che sarebbe diventata "casa nostra": una bellissima villa che la luce stava impreziosendo intingendo il pennello nella tavolozza di colori del cielo... Era bellissima ed io restavo lì a bocca apera a guardarla... La facciata con alte colonne e il loggiato che si spalancava ad un ampio giardino... Agli estremi, due dischi: una meridiana e probabilmente un calendario a riprova della sua passione per il cielo e i suoi segreti... Quella villa era un inno all'arte...

    << Dorian...è bellissima...>>

    Restavo lì a bocca aperta, senza fiato per l'ammirazione...

    Edited by peter81 - 15/10/2013, 19:03
     
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    CONTINUA DA: LUOGHI DI FESTA - INCONTRI - NIGHT CAFE'

    Stavo ancora ripensando a quello strano pub e soprattutto a chi c'era al suo interno... avrei sperato di ritrovarlo il più tardi possibili, tra i miei presunti vicini di casa...

    Porca miseria...

    Imprecai nella mia mente più e più volte...

    Come all'andata andai per la strada che ormai conoscevo molto bene senza distrazioni e anche a una certa velocità... Augusta non sembrava turbata da questo, anzi a un certo punto mi guardo sorridendo... forse trovava qualcosa di buffo in tutto ciò... ma sinceramente ancora non ero dell'umore adatto per chiederle spiegazioni...

    Arrivammo alla villa e lei alzo lo sguardo dicendomi che la NOSTRA casa era bellissima... perché adesso sarebbe stata la nostra, non solo la mia dimora, ma anche la sua...

    Le aprii lo sportello e l'aiutai a scendere... Sempre tenendola per la mano le dissi...

    << Benvenuta a casa nostra fiorellino! >>

    La baciai delicatamente sulla fronte e prendendo la valigia di Augusta l'accompagnai alla porta...
     
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  7. peter81
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    Dorian fece il giro della macchina mi aprì la portiera e mi aiutò a scendere dall'auto prendendomi la mano... Lo ringraziai sorridendo... Indipendenza o no, quelle piccole attenzioni cavalleresche mi piacevano molto... tante piccole coccole che lui faceva istintivamente, forse nemmeno se ne rendeva conto...

    Mi diede un bacio sulla fronte dandomi ufficialmente il benvenuto a casa... Camminando di fianco a lui che portava la mia valigia mi guardavo intorno, scorsi il profilo dell'osservatorio e mi invase la tristezza... era bastato un breve tempo separata da lui ed eravamo così: vicini ma lontani... Pensai con nostalgia alla notte d'incanto e magia passata con lui e mi prudevano le mani per la voglia di abbracciarlo e tenerlo stretto a me... ma lui stava nei suoi pensieri, probabilmente a riflettere su quell che era successo..che stava per succedere.. al pub...

    Arrivammo in silenzio di fronte alla porta, non volevo entrare per la prima volta in quella casa con quell'atmosfera tesa tra di noi... Sono sempre stata molto romantica, non pretendevo l'entrata in braccia trionfalmente, soprattutto lui non sembrava il tipo... Quando allungò la mano per aprire lo fermai e, infilando le mani sotto la sua giacca, gli cinsi i fianchi e mi appoggiai a lui... Lo abbracciai riempiendomi le narici del suo buon profumo, riempiendomi il corpo della sua forza, guardai in sù e gli accarezzai il viso dolcemente...

    << Fammi un sorriso, Dorian... Non voglio entrare in casa con quest'atmosfera... non la prima volta...>>

    Ce ne sarebbero state altre? Quanti problemi porterò nella vita di quest'uomo meraviglioso?

    Pensai con dispiacere...
     
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    Arrivati al portone della villa... pochi secondi prima che lo aprissi... avevo solo fatto il gesto per aprire... che Augusta mi abbraccio e mi guardò teneramente negli occhi... forse aveva intuito che avevo qualche turbamento per quello che era successo prima... ma mi guardò con i suoi occhi innocenti, pieni di passione e di speranza per questa Nostra nuova vita... ripetere sempre nostro, era così strano per me, ma così bello, così accattivante per questa nuova vita che avremmo percorso da adesso in poi insieme... E mentre mi guardava così... non potei fare a meno che acconsentire a quello che mi aveva chiesto... e cioè sorridere, ero felice, come potevo non sorriderle, era arrivato un angelo a portarmi fuori dalle mie tenebre personali e non mi ero accorto che con questo comportamento, mentre la portavo nella sua... nostra... nuova vita, l'avrei fatta rattristare e deprimere anche... forse... almeno speravo di no...

    Le sorrisi, in modo incerto inizialmente... ma ripensando a tutto quello che mi era appena frullato per la mente, le sorrisi... questa volta era un sorriso sincero, tenero, ma sincero... Non volevo perderla e non volevo che stesse male con me, volevo che si sentisse a casa sua e che si sentisse coccolata in tutto...

    Abbracciandola come lei aveva fatto con me, l'alzai pochi centimetri da terra e le detti un tenero bacio sulle labbra...

    << Signorina, benvenuta nella sua nuova casa, nella NOSTRA casa! >>

    Sempre sorridendo la lascia e aprii la porta, chiamai Alfred e le presentai Augusta, e gli dissi di portare tutti i riguardi verso la nuova ospite della casa, acconsentendo ad ogni suoi desiderio...

    Mi girai verso Augusta... era ancora un po' sorpresa per l'ambiente, le feci un altro sorriso, un sorriso pieno di amore e la condussi verso le nostre stanze... non avrei permesso che rimanesse altro tempo lontano da me...

    Le feci vedere la stanza... e le dissi che poteva usare a piacimento la mia cabina armadio...

    Senza volerlo la squadrai un attimo e guardai la piccola valigia che aveva... E quasi senza volerlo dissi...

    << Forse... dovremmo andare anche a fare un po' di shopping... che ne dici? >>

    Le feci l'occhiolino... quasi alludendo anche a che altro shopping avremmo potuto fare...
    Non volevo che si sentisse a disagio, quindi aggiunsi subito...

    << Augusta, ora che abiti qui con me, non ti devi preoccupare di niente capito, so che tu ami essere indipendente, ma avere degli aiuti non ha mai fatto male a nessuno... Voglio solo che tu non ti senta a disagio e su questo fronte, posso garantirti molto... >>

    I miei occhi si fecero tristi... in un certo senso, su quel frangente, vedevo il vecchio me, quello povero e senza speranze dopo essere stato lasciato da tutto e tutti... e poi quello divenuto da poco vampiro... che cercava in ogni maniera di poter mettere da parte qualcosa per poter viaggiare e capire il mondo... e guardandola... rivedevo quel me...

    Un velo scuro si era posato sui miei pensieri... ma non volevo farla abbattere con i miei pensieri... quindi le accarezzai una guancia con la mano...

    << Capisco come ti senti Augusta, il vecchio me, era proprio come te, sia quello umano, sia quello appena diventato vampiro... non devi aver paura dell'aiuto che ti posso dare o che ti voglio dare, mi sento quasi, come se rincuorassi e ricucissi una vecchia ferita di me stesso... quindi ti prego, fatti aiutare, per quanto io ne sia in grado... >>

    La bacia teneramente sulle labbra, un bacio dolce e veloce e la guardai di nuovo negli occhi, questa volta avevo gli occhi lucidi, al pensiero di quello che avevo sofferto io e di quello che aveva già sofferto lei...

    << Non voglio che tu soffra ancora... >>

    Le riuscii a dire... poi mi diressi alla scrivania che avevo nella camera da letto e mi appoggiai con i palmi delle mani sulla superficie liscia... dovevo riprendermi... ma quei pensieri di Augusta che soffriva... ancora mi tormentavano... non volevo che patisse quelle stesse sofferenze che avevo provato io...
     
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  9. peter81
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    Con sollievo e un sospiro mi abbandonai al suo abbraccio, mi sorrise più sereno e mi baciò... aveva funzionato, aveva capito che esistevo anche io in quel momento...tutto preso nei suoi pensieri mi aveva dimenticata in un cantuccio... mi fece entrare e mi presentò ad Alfred, gli sorrisi un pò a disagio... non credevo di potermi abituare a farmi servire e riverire da un maggiordomo... Tutto Dorian mi bastava, altro non mi interessava... era un "di più".

    Mi sorrise per darmi coraggio e mi accompagnò subito nella stanza da letto per sistemare le mie cose... per lui quella casa era solo un posto dove stare al bisogno... era elegante, molto curata, enorme... ma fredda. Intimorita mi strinsi le braccia al petto...

    << Potrei perdermi qui dentro, Dorian... L' appartamento di Bredish ci starà 10 volte qui! Avrò bisogno di una cartina...>>

    Impercettibilmente lo vidi irrigidirsi...

    Che ho detto? Oddio gli ho ricordato cos'è successo al pub...che idiota sono...

    << Ti sei occupato tu di questa villa, vero? E' bellissima, Dorian!>>

    Dissi per farmi perdonare la gaffe... ma continuava a restare lontano, come prima... Passammo di fronte ad un salone e intravidi un pianoforte a coda, il cuore mi balzò in gola... in orfanotrofio avevo imparato a suonare il pianoforte verticale e mi piaceva... molto... ma non ebbi il tempo di fermarmi perché Dorian proseguì imperterrito verso quella che sarebbe stata la nostra stanza...

    Una volta entrati si girò e mi guardò teneramente, poi valutò il mio bagaglio... intuivo i suoi pensieri e lui me li confermò dicendomi che dovevo lasciarmi aiutare... Arrossii per l'imbarazzo...io ero orgogliosa del mio stile di vita...non avevo mai avuto pretese, solo cercavo la pace e consideravo lui un dono del cielo, in un angoletto del mio cuore pensavo perfino di meritarmelo... ma questo era un pensiero mio di cui mi quasi mi vergognavo...

    Mi propose di "fare shopping"... mi disse che per lui era come prendersi cura di se stesso come nessuno aveva fatto per lui...

    Mi merito quest'uomo meraviglioso?

    Si girò e si sostenne alla scrivania, sopraffatto da emozioni lontane... "Non voglio che tu soffra ancora"... Provai pena per lui, avevo riaperto in lui antiche ferite che in qualche maniera era riuscito a nascondere... sicuramente con difficoltà per me inimmaginabili...

    Mi avvicinai a lui piano e lo abbracciai da dietro, incrociando le mie mani sul suo torace e appoggiai il viso alla schiena forte. Chiusi gli occhi cercando un modo di consolarlo, di assorbire in me quel dolore che avevo riportato a galla in lui.

    << Dorian... Sono qui... torna da me, amore... Averti accanto è molto di più di quello che sognavo fino ieri... resta con me...ed io non soffrirò...>>

    Restammo così per un pò. Poi piano sentii che si stava rilassando... Sospirai, lo strinsi più forte e, alzandomi sulla punta dei piedi, cercai di osservarlo da sopra la spalla appoggiandoci il mento. Non vedevo i suoi occhi... non riuscivo a carpire i suoi pensieri... Mi sentii frustrata da quella lontananza che si era ricreata tra noi...

    << Io non so leggerti nella mente... devi dirmi cosa pensi... a volte mi sembra di farti più male che bene... stai male a causa mia... e non so come rimediare...>>

    Edited by peter81 - 21/10/2013, 00:05
     
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    Ancora avvolto nel suo abbraccio, sempre appoggiato alla scrivania, mi girai su me stesso, per trovarmi sempre nel suo abbraccio, ma guardandola adesso negli occhi...

    L'abbracciai anche io amorevolmente e la guardai intensamente, facendole capire che non era lei il problema, ma il problema sarebbe stato averla persa sommersa da problemi, che avrei potuto risolverle, non volevo che lei stesse male...

    Stretta nel mio abbraccio sentivo il suo profumo, millefiori e fiori di ciliegio, il suo cuore che batteva per me, il suo respiro profondo, la sua paura per il mio turbamento...

    Respirai a fondo e le dissi...

    << Augusta, non ti devi preoccupare per me, io sono con te in ogni momento, i miei pensieri erano rivolti a te, a quello che ti sarebbe potuto accadere o a quello che ti sarebbe potuto succedere... non voglio che tu passi quello che ho passato io, non voglio che tu sia infelice e non voglio perderti... >>

    La baciai teneramente sulle labbra e poi sui capelli... E mentre eravamo avvolti ancora in quel tenero abbraccio consolatorio per entrambi... Alfred busso alla porta... Lo feci entrare... ancora stretti in quel tenero abbraccio intimo... Alfred tirò su un sopracciglio, quasi confuso per quel mio insolito comportamento, ma quando mi passo una busta di color crema con scritto il mio nome sopra sorrise, era felice per me... Mi guardò approvando la mia scelta, per la mia compagna e schiarendosi la voce disse...

    << Signore è stata appena consegnata questa busta! >>


    Senza aspettare un mio assenso... ormai era con me da diversi anni e sapeva come comportarsi con me... prese girò i tacchi e se ne andò...

    Nel prendere la busta sciolsi l'abbraccio con Augusta, che mi guardò confusa e le sorrisi gentile... aprii la busta e guardai dentro, era l'invito per il matrimonio di Kristofer e Iris...

    << Augusta, siamo appena stati invitati a un matrimonio, dice che posso portare un accompagnatrice e senza di te, non sarei mai andato... >>

    Le feci l'occhiolino e le dissi...

    << A quanto pare, lo shopping è d'obbligo adesso... Dovremo entrambi vestire in modo adeguato per le nozze! >>

    L'attirai a me con un abbraccio e la bacia sulla fronte, non vedevo l'ora di vederla con un vestito da sera...
     
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  11. peter81
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    Mi disse di non preoccuparmi per lui, perché stava bene ma si crucciava per me, sottointendendo forse la mia capacità di cacciarmi nei guai ad ogni occasione...

    Ci stavamo abbracciando persi ora entrambi nei nostri pensieri, quando entrò Alfred che si accigliò un momento, evidentemente non era abituato a vedere il padrone di casa in compagnia, poi intravidi un sorriso di compiacimento sul volto del maggiordomo. Quella reazione mi fece uno strano effetto, ero stata promossa? Risi tra me a quel pensiero...

    Cercherò di rendere felice quest'uomo oltre il limite delle mie possibilità...

    Dorian aprì la busta e ne estrasse un elegante biglietto. "Siamo stati invitati a nozze, senza te non ci sarei andato."

    Lo guardai con gli occhi spalancati, la prima uscita ufficiale al suo fianco, così presto? Sarei stata all'altezza senza sembrare solo un soprammobile? O un ornamento?

    << Saranno le nozze della coppia dell'altra sera?>>

    Lui assentì con la testa tenendo gli occhi sul biglietto.

    Lanciai uno sguardo preoccupato alla mia valigia e quando li rialzai vidi che mi scrutava ancora con quell'ombra di preoccupazione negli occhi azzurro-cupo. "Lo shopping è d'obbligo adesso..."

    << Sarà il primo matrimonio a cui non parteciperò come cameriera! Accidenti Dorian... possiamo pensarci domani? A quest'ora e dopo gli ultimi eventi... ho solo voglia di averti con me... Pensiamoci domani...>>

    Dissi grattandomi la fronte.

    Posso farcela?

    Lo abbracciai circondandogli le spalle, lo baciai con bisogno... bisogno di sentirlo vicino...

    Posso renderlo felice?

    Ebbi un'idea... mi staccai da lui e gli presi la mano...

    << Vieni! Ti stupirò!>>

    Gli feci l'occhiolino, lui mi guardò confuso, gli tirai piano il braccio ed uscìì dalla camera. Scendemmo al piano di sotto, scrutavo attraverso le porte...

    Dov'è? Dov'è? Ah, eccolo!

    Accesi la luce del salone e quasi piansi guardando il pianoforte a coda color noce che abbelliva quello spazio.

    ifx7

    Sempre tirandolo piano andai a sedermi sull'elegante sgabello imbottito, provai la distanza dai pedali, mi sistemai e, guardandolo divertita, gli feci cenno con la testa di sedersi e gli feci spazio...

    Mi sgranchii le dita e provai qualche esercizio, cercai di abituarmi alla tastiera più dura del pianoforte verticale che avevo suonato fino a... sei anni prima?

    Oddio...speriamo sia come andare in bicicletta...

    Feci un sospiro e mi buttai... Fu un inizio un po' incerto ma dopo poco l'istinto e la passione presero il sopravvento e riuscii a concludere il pezzo.



    L'atmosfera viavia andò cambiando...per una volta ero io a portare lui via con me, sentivo che stavo sorridendo felice, per quanto grande fosse quella villa, quello strumentto sarebbe stato per me la cosa più preziosa...dopo di lui...

    Mi misi le mani in grembo una volta finito.

    << La direttrice dell'orfanotrofio ne possedeva uno verticale nel suo ufficio, lei ha insegnato ad alcune di noi, le più portate, a suonare... Restare lì per tanti anni è stata una fortuna... Io stavo male con gli altri bambini e con le altre ragazze poi: ero strana, mi deridevano... ma ho sempre trovato il lato positivo in tutto... Non ti devi preoccupare per me, ho sofferto la solitudine... ma ho ricevuto comunque tanto nella vita.>>

    Mi girai per guardarlo.

    <<e adesso ho te...e per me è tutto...>>

    Gli diedi un breve bacio, sorrideva anche lui, finalmente rilassato, gli sorrisi, accrezzai il pianoforte...

    << Certo anche sapere che avrò un pianoforte così bello a mia disposizione aiuta!>>

    Risi e gli feci l'occhiolino.
     
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    Si era un po' imbronciata e da quanto avevo capito, non aveva voglia di andare a fare shopping... ma saremmo dovuti andare presto...

    Mi prese la mano e mi portò in una delle stanze della casa che usavo meno, la sala dove avevo il pianoforte. Certo, amavo la musica, ma non avevo mai approfondito più di tanto la mia passione per il pianoforte, amavo quello strumento, sennò non lo avrei mai comprato, ma suonarlo era un altra cosa... e forse chissà era destino che lo avessi comprato proprio per quel momento che stava per venire...

    Mi fece sedere accanto a lei e comincio facendo qualche esercizio di riscaldamento e poi... comincio a intonare Le onde di Ludovico Einaudi... aveva capito che adoravo le arie e questo tipo di sinfonia... e sapere che era dotata di un tale talento e di una tale bravura, mi stava dando tanto piacere... ma anche malinconia, una ragazza come lei, così dotata di talento che ha dovuto passare cose inimmaginabili...

    Finita l'aria riaprii gli occhi che avevo chiuso per poter assaporare meglio tutto quello che poteva dare una tale sinfonia... una sinfonia triste, ma che dentro porta tanto coraggio... come le onde e che continuano la loro vita arrivando e poi tornando indietro sulla spiaggia...

    Augusta sorrideva felice, la musica la rendeva viva, o almeno era quello che pensavo io...

    Mi disse che in orfanotrofio ne avevano uno a muro e che lei era una delle poche a cui era stato insegnato a suonare, la guardavo stupito e contento di questo, stupito per il suo talento e contento perché avevo trovato qualcosa che potevo donarle anche io...

    Mi aveva detto che la musica l'avevano aiutata nella solitudine e poi ora aveva me... che ero tutto per lei...

    Mi bacio e io l'abbracciai...

    E poi disse che l'avrebbe aiutata avere un pianoforte così... e mi fece l'occhiolino...

    Non riuscii a trattenermi e allora e le dissi...

    << Sei così brava e questa per me è davvero una bella e stupenda notizia. Amo la musica classica, come avrai capito e questo tuo dono sembra proprio quello del cielo... Di farci incontrare così che io possa ascoltare quello che tu suoni... >>

    Feci un respiro e continuai...

    << Devi sapere che se anche amo la musica, è una delle passioni che non ho mai approfondito più di tanto e ho comprato questo pianoforte più per sfizio che per altro, cioè amo questo strumento e amo moltissimo il suono che offre, ma non lo so suonare poi così bene anzi... >>

    Risi un attimo...

    <<... so fare giusto un paio di accordi... >>

    La guardai teneramente e le presi il mento tra le mani portando i suoi occhi all'altezza dei miei...

    << Penso che l'aver comprato questo pianoforte voglia dire qualcosa, penso che sia stato il destino a indurmi a comprarlo, così che quando la sua futura proprietaria fosse arrivata, avrebbe potuto suonare tutto quello che voleva... >>

    Le feci un occhiolino...

    << In conclusione, il pianoforte è tuo, te lo regalo... Spero che come dono di benvenuto ti piaccia... Finalmente anche lui si farà sentire in questa casa, sono sicuro che con te è in buone mani! >>

    La bacia in mezzo alla fronte e aspettai la sua reazione... Aveva già gli occhi lucidi quasi in lacrime... Speravo almeno... dalla contentezza.
     
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  13. peter81
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    Mi aveva ascoltata tenendo gli occhi chiusi, credo per tutto il tempo, lo avevo stupito ed io ero felice di aver ottenuto il risulatto a cui miravo, sorrisi soddisfatta.

    << E' un'aria triste, non l'ho scelta per questo, non mi sento triste ora..è solo che è relativamente facile, in questo ultimo periodo avevo paura di essermi arrugginita... ma piano piano tornerò in forma...>>

    Dissi sgranchendomi le dita della mano e il polso. Quando mi disse che lo aveva comprato per sfizio fu il mio turno di stupirmi... Chiamare "sfizio" un pianoforte per me era quasi un'offesa e dentro di me sperai che me lo donasse perché io avrei saputo dargli il giusto valore. Abbassai gli occhi e ricominciai a fare qualche esercizio, carezzando i tasti con affetto. Poi mi fermai perché mi aveva preso il mento girandomi verso di lui e, guardandomi negli occhi, mi disse che il pianoforte era un dono per me. Mi baciò la fronte ed io lo guardai con gli occhi sbarrati e senza parole. Sentivo le lacrime risalire dal cuore e che volevano uscire dagli occhi... Gli dissi in un sussurro.

    << Grazie, ne avrò molta cura.>>

    ..e mi servirà per curare la tua anima..

    Gli presi le mani tra le mie e le baciai...

    << Hai delle belle dita affusolate... non mi stupirei se con un pò di pratica ti rivelassi più bravo di me.>>

    Con la felicità nel corpo, ricominciai a suonare, sentivo il bisogno di trasmettere in tutta l'atmosfera quello che le parole non sarebbero state in grado di esprimere...



    Dopo un po' cominciai a suonare più piano per poter parlare con lui, sperando che fossimo entrambi rilassati, gli chiesi

    << Cosa stava succedendo al pub? Ho notato che ti sei irrigidito soprattutto nel notare quell'uomo elegante e pomposo... chi era?>>
     
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    :Dorian.png:

    Era contenta del mio regalo per lei... e subito dopo avermi baciato mi disse che si sarebbe presa cura del piano...

    Mi disse che con l'esercizio sarei diventata più brava di lei... e a quelle parole mi misi a ridere...

    Comincio subito a suonare e mi chiese come mai mi ero irrigidito dopo essere entrato nel pub e aver visto "Crow"...

    Cavolo... e ora come glielo spiego...

    Mi schiarii la voce e le dissi...

    << Mettiamola così, lui non ama i vampiri e io non amo i tipi come lui, è un forte demone, è un demone trascinatore, può in un istante levarti l'anima e usarla per i suoi subdoli scopi... quando si è divertito abbastanza poi mangia quell'anima... >>

    Sospirai...

    << Diciamo che io ho avuto a che ridire con lui, ma visto che almeno la mia razza di vampiri non ha anima, contro di me può poco... diciamo sul lato anima... sul lato fisico può molto... è molto potente anche in quel senso... >>

    Mi girai verso Augusta e la guardai negli occhi...

    << Averlo qui... non porta niente di buono e anche se io e lui ci tolleriamo dopo varie ed eventuali che abbiamo passato... beh... mi sono preoccupato per te, appena l'ho visto... Speravo solo che il mio odore fosse penetrato abbastanza in te, per tenerlo lontano da te almeno un po'... E a quanto pare è stato così... >>

    Sospirai abbassando gli occhi...

    Dopo aver battuto entrambe le mani sulle mie cosce, la guardai sorridendo e le dissi...

    << Visto che non vuoi andare a fare shopping, ed essendo ormai tardi... mi sa che chiamerò una boutique e mi farò mandare quello che voglio io! >>

    Feci l'occhiolino ad Augusta, mi alzai dallo sgabello del pianoforte e mi avvicinai alla finestra, tirando fuori il cellulare chiamai uno delle mie boutique preferite e ordinai per lei un vestito rosa... che avevo visto in un giornale... descrivendo il vestito, la commessa per telefono mi disse di averlo... sicuramente ad Augusta sarebbe stato benissimo... già me la immaginavo con quel vestito...



    Ordinai anche scarpe e accessori senza farmi sentire...

    Poi mi girai verso Augusta e le dissi...

    << Tra poco arriverà il tuo abito, sarai bellissima! >>

    Le dissi sorridendo con le mani in tasca, dove stavo riponendo anche il cellulare...
     
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  15. peter81
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    User deleted


    :Augusta.png:

    Suonavo meccanicamente mentre mi spiegava chi, o meglio, cos'era Crow... Mi fermai e mi girai verso di lui

    << Un demone trascinatore d'anime... mi mette i brividi Dorian...>>

    Mi disse che il suo odore era penetrato in me ed era questo che lo aveva tenuto lontano da me... Sorrisi sentendo un calore sciogliermi il ventre, al ricordo delle ore trascorse all'osservatorio e che ora sembravano così lontane... Tra questi pemsieri vidi che si allontanava col telefono, poi mi disse che mi aveva ordinato qualcosa da indossare al matrimonio...

    Chissà come mi ha interpratata

    Mi chiesi piena di curiosità...

    << Sto qui a farti perdere tempo, scusami...dobbiamo già andare?>>

    Mettendo il telefono in tasca annuì con la testa... Accarezzai il pianoforte ancora una volta pensando ad un arrivederci, pensando che era mio. Mi alzai e andai verso il vero tesoro a cui volevo appartenere, di cui volevo prendermi cura e amare. Mi guardava seriamente, gli gettai le braccia al collo e lo strinsi più forte che potei e gli diedi un lungo bacio...

    << Grazie ancora>>

    Dopo poco sentimmo suonare alla porta ed Alfred entrò con un voluminoso fagotto sotto braccio ed una borsa elegante con lo stemma di una boutique da favola che avevo notato anche io in città, avevo ammirato le vetrine di quel negozio. Ero senza parole quando Alfred mi passò tutto, guardai incredula Dorian che mi osseravava divertito...

    << Ok... andiamo a prepararci...>>

    Salimmo in camera, sotto i suoi occhi mi tolsi la semplice blusa e i jeans, aprii il fagotto e ne uscì un abito che neanche nei miei sogni avrei mai immaginato di indossare: una distesa di petali picccoli e morbidi di un tenue rosa lo ricoprivano dal corpetto fino alla gonna lunga dove la tonalità passava a dei colori primaverili più intensi. Lo accarezzai con sguardo sognante prima di toglierlo dalla custodia e appoggiarlo con cura sul letto. Diedi le spalle a Dorian per togliermi il reggiseno e me lo infilai tenendolo su con le mani sul davanti. Scostando i capelli dalla schiene chiesi a Dorian di aiutarmi ad alzare la cerniera. Poi mi misi i semplici ed eleganti sandali che avevo tolto dalla borsa, raccolsi i capelli in una coda lasciando libero il collo e, sempre accarezzando i petali del vestito chiesi imbarazzata:

    << Sono apposto?>>

    Volevo essere alla sua altezza, potevo farcela, ero un po' timorosa...

    Chissà che altre creature incontreremo....

    Mi chiedevo pensando cosa potesse esserci di peggio di un divoratore di anime...
     
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37 replies since 3/10/2013, 14:50   436 views
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