Villa Evans

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    Edited by Hermy89 - 22/4/2014, 15:53
     
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    CONTINUA DA: LUOGHI NATURALI-BOSCO-VILLA RIVERA

    Correvo verso casa… Non vedevo l’ora di entrare nella mia nuova casa e di iniziare la mia nuova vita. Sentivo Brendon correre dietro di me, poco distante.

    Finalmente arrivai. Il primo sguardo non le rendeva giustizia: era meravigliosa. Tornai umano e aspettai il mio lupo. Quando si trasformò, misi un braccio attorno alla sua spalla ed entrai dentro con lui. L’ambiente era spazioso e luminoso, nella prima stanza vi erano un grande camino e un divano in pelle, vicino alla parete di fronte c’era una scala a chiocciola.

    << La trovo magnifica!>> sorrisi felice

    <<che ne pensi? Non è bella come casa tua ma è perfetta per me>>
    dissi a Brendon

    Mi allontanai da lui e gli feci cenno di venirmi dietro. Osservai con lui tutto il primo piano e poi, tornai nella stanza principale, Salì la scala e mi ritrovai subito in camera da letto. Il letto aveva la testata in sbarre di legno ed era molto grande.
    Tutto nudo com’ero mi sdraiai sul letto e tesi una mano verso il mio amico
    << Un tuo parere sulla comodità di questo letto non sarebbe male. >> lo guardai malizioso.

    Davanti a me c'era un uomo dal corpo perfetto. La sua pelle luccicava ancora umida della neve su cui era stato e forse della corsa che aveva appena fatto. Sentivo la sua eccitazione, vedevo il suo corpo fremere, impaziente, non ancora sazio di me.

    Del resto nemmeno io ero sazio di lui: lo volevo!

    Aspettai qualche secondo e poi lo trascinai su di me afferrandolo per un braccio. Feci scorrere lentamente, indugiando, le mie mani lungo i suoi fianchi e gli afferrai i glutei sodi. Li strinsi tra le mie mani e sentì la mia erezione crescere. Lo girai sotto di me e cominciai a baciare ogni centimetro del suo corpo, beatondomi della sua pelle calda e del profumo che emanava...

    Questo letto comincia a piacermi...

    Con la lingua percorsi l’incavo del suo collo e delle sue spalle, continua a scendere lungo la sua schiena e mi soffermai sul suo perfetto fondoschiena.
    Lo sentivo ansimare e muoversi a ritmo con i miei movimenti....

    Tornai verso le sue labbra, lo presi per i capelli e gli girai la testa per baciarlo con foga. Morsi il suo labbro inferiore e lasciai la mia lingu libera di assaporare la sua bocca.

    Lo feci girare verso di me e mi abbasai fino alla sua erezione, con la quale cominciai a giocare...
    Le mie labbra iniziarono a muoversi lentamente assaporando ogni centimetro... Mi fermavo solo per leccare la punta e farlo impazzire...

    Sentivo il mio corpo eccitato godere di quel contatto... desiderare di possedere quel corpo con cui stavo giocando... volevo vedere la schiena di Brendon sollevarsi per il piacere, sentire il suo corpo fremere e godere insieme a me... volevo farlo esplodere...

    Aumentai il ritmo fino a quando non snettì la sua erezione fremere... il suo seme caldo riempì la mia bocca. Mi passai la lingua sulle labbra e baciai la sua bocca perfetta.

    <<mi fai impazzire... ti voglio prendere, ora!>>

    Lo feci girare e lasciai che il mio membro scivolasse tra le sue natiche e lo penetrasse con forza. Cominciai a muovermi dentro di lui... accellerai un pò il ritmo e cominciai ad ansimare insieme a lui.

    Sei mio!

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    CONTINUA DA: LUOGHI NATURALI - BOSCO - VILLA RIVERA.

    Non ci volle molto ad arrivare, Noah aveva ragione la sua casa era vicina. Ero poco dietro di lui, lo seguivo in quella folle corsa tagliando l’aria con il mio corpo affusolato, sferzando la coda nello zigzagare tra la fitta vegetazione. Mi sentivo libero come mai mi ero sentito prima. Le zampe affondavano nel terriccio ricoperto dalla neve leggere quasi come se la stessi sfiorando, il vento accarezzava la pelliccia donandomi un’intensa sensazione di benessere e libertà. Anche distanti ascoltavo i remoti pensieri di mio fratello riguardo a questa piccola scappatella che mi ero concesso. Mai ci separavamo come eravamo uniti nel grembo materno cosi abbiamo continuato ad esserlo da adulti… ma avevo le palle piene dei suoi modi di fare prepotenti e autoritari.

    “Siamo solo gemelli cazzo, non sei il mio Alpha” rimuginavo tra me e me..sapendo che il messaggio sarebbe arrivato dall'altro lato.

    Era dura vivere costantemente attaccato al suo culo, non mi dava un attimo per riprendere fiato che già ne aveva combinata un’altra delle sue. Non potevo voltargli le spalle, mai. C’era sempre stato qualcosa di anomalo e … . strano tra noi. Non eravamo semplici fratelli, ma spesso mi domandavo se all’origine di tutto non fossimo stati in partenza un unico essere che scisso in due corpi separati ha generato due esseri distinti, ma con le nostre essenze legate da un filo troppo corto. In Brasile non avevo trovato mai nessuno che potesse aiutarmi a scoprire la verità riguardo la nostra nascita.. .ogni istante che vivevo accanto a Kevin, ne ero sempre più convinto , che delle forze esterne avevano messo le mani su di noi.. durante il nostro concepimento.

    "Siamo stati maledetti fratello."

    Condividere i pensieri e gli stati d'animo non era una gran cosa, specie se ti ritrovi in una testa dove tutto è sottosopra. I suoi sbalzi di umore, il suo continuo autoflagellarsi con la mente e con il corpo, la sua tristezza incontenibile sostituita poi da una furia cieca.. . mi avevano fatto passare dei brutti quarti d'ora. Ciò che lui sentiva provavo io.. .condividevamo tutto. La disperazione, la follia, la rabbia.

    Questo rimuginare durò poco. Senza nemmeno che me ne accorgessi in poche falcate mi ritrovai davanti alla nuova casa di Noah. Riprendemmo la forma umana e accostandomi a lui con un sorriso mi fece entrare conducendomi all'interno guidato dalle sue mani sulle spalle. Mi guardai intorno, luminosa e accogliente, la trovai magnifica per iniziare una nuova vita. Mi chiese cosa ne pensavo abituato in una famiglia benestante. Al contrario di Kevin ero di poche pretese e molto pratico nello stile di vita che conducevo, una minuscola casetta sulla spiaggia mi avrebbe reso l'uomo più felice al mondo.

    < E' bellissima Noah.. .siamo davvero vicini di casa. >

    Mi fece fare il giro completo del pian terreno, apprezzai tutto dalla grandezza degli ambienti all'arredamento. Nel camminare accanto a lui ero molto pensieroso e preoccupato per la nascita di questa nuova amicizia.

    "Non perdere la testa per questo lupo."

    Ripetevo continuamente.

    "Se le cose vanno male, lo incrocerai ogni giorno e sarà una tortura."

    Mi morsi il labbro, scacciando quei pensieri dalla testa. Lo seguii al piano superiore, mi portò nella sua stanza da letto. Gli occhi mi caddero proprio li.. su quelle lenzuola ancora fredde e stirate perfettamente sull'ampio materasso, la testata aveva delle sbarre di legno create allo scopo di essere afferrate dalle mani in uno di quegli amplessi violenti e devastanti... e la sua nudità non mi aiutava di certo, lanciavo occhiate al suo corpo per poi arrossire fino alla punta dei piedi quando mi beccava a guardarlo.

    "Basta Brendon!! Stai diventando un drogato di sesso." o era solo dipendenza da Noah?

    Si sdraiò sul letto tutto nudo e bellissimo, la sua pelle al chiarore della luna che filtrava dalla finestra, aveva una particolare luce che incantava gli occhi. Mi tese una mano per raggiungerlo. Sentii il membro fremere e diventare duro alla promessa di essere soddisfatto. Feci un passo indietro, lo volevo .. . ancora. Ero insaziabile, ma in quel momento avevo paura di lui.. paura di farmi male. Non in senso fisico, temevo di iniziare a desiderarlo anche fuori dal letto.

    Un tuo parere sulla comodità di questo letto non sarebbe male.

    Un provocatore, ecco cos’era. Un maledettissimo e sexy vicino di casa che non solo mi aveva posseduto per la prima volta.. .ma che continuava a volermi ancora. Ed io non desideravo altro che concedermi a lui.

    Non aspettò che mi decidessi a sdraiarmi accanto a lui che mi trascinò sul suo corpo nudo afferrandomi per un braccio.

    < Dio Noah > sospirai nel sentire le sue mani accarezzare il corpo ed afferrarmi le natiche.

    Le strinse facendomi gemere forte. Sulla pancia sentivo tutta la durezza della sua erezione strusciarsi contro la mia pelle. Mi ritrovai con la schiena sul materasso con le sue labbra che si appropriavano di ogni centimetro del mio corpo. Poco bastò a farmi dimenare sotto di lui. . .

    < Ooooh ti prego.. . fammi tuo. >

    La sua lingua lambì il mio collo in leccate ardenti, tutta la pelle del corpo mi tirava impaziente.. aspettava il passaggio della sua bocca, mi girò per proseguire la discesa per le spalle, la schiena fino a fermarsi sul fondoschiena. Il respiro dapprima calmo si intensificò al punto da essere sotto sforzo, come se fossi immerso in una folle corsa e fossi in pericolo di vita, ansimavo e gemevo ad ogni tocco, mi dimenavo sotto le sue mani.. ogni cellula del mio corpo pretendeva di più.

    Cercavo la sua bocca, volevo sentirla sulla mia e lui mi prese per i capelli facendomi voltare. Mi nutrii dei suoi baci, della foga con cui mi bramava, mordendomi le labbra ed io leccavo le sue in risposta a quel piacevole dolore. Intrecciammo le nostre lingue, sapeva di maschio e di sesso. Chiusi gli occhi, baciarlo mi piaceva tanto. Si separò per scendere sul mio sesso duro da farmi male. Lo prese tra le labbra, gridai il suo nome, con una mano dietro la sua testa mi spingevo dentro di lui e con l’altra afferravo le lenzuola per il godimento. Divenne una tortura, succhiava e poi si fermava per leccarlo, ed io fremevo tra le cosce..

    < Non resisto più, ti prego fammi venire.. .> urlai stringendo i denti, per bloccare i gemiti che si erano impadroniti della mia voce.

    Incalzò il ritmo, fu l’orgasmo ora a possedermi facendomi esplodere con violenza nella sua gola. Leccandosi le labbra ritornò sulla mia bocca per baciarmi con il mio sapore mischiato al suo. Non c’era cosa più bella che sentirgli il mio odore addosso.

    < Non hai ancora finito con me vero? > sussurrai al suo orecchio malizioso, le mie mani scivolavano lungo la sua schiena accarezzandolo. Mi disse che mi avrebbe preso ora, ed io non aspettavo altro.

    < Fallo Noah. Possiedimi. >

    Mi fece girare a pancia sotto, sentii i suoi fianchi avvicinarsi alle natiche e penetrarmi con violenza in un colpo solo. Urlai dimenandomi come a sfuggirgli per quell’invasione, ma il mio corpo ora lo riconosceva si adattava a lui come un guanto. Ansimavo ad ogni affondo, entrambe le mani stringevano le lenzuola ora calde e stropicciate. Aumentò il ritmo, accaldati e sudati riempimmo la stanza di suoni animaleschi , ansiti e gemiti. Allungai le braccia e le mie mani afferrarono le sbarre di legno della testata del letto, sollevando entrambi dal materasso.
    Inarcai la schiena e mi piegai sulle ginocchia, gli davo le spalle e il mio fondoschiena. Mi voltai e gli sorrisi ad un angolo della bocca tra malizia e divertimento.

    < Ti voglio cosi.. voglio sentirti meglio. >

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    Brendon girò il capo e mi disse < Ti voglio cosi.. voglio sentirti meglio. > mentre si metteva sulle ginocchia.

    Vedere che si concedeva a me senza riserve, bramoso di me quanto io lo ero di lui mi faceva andare in estasi.
    Affondai i miei centimetri dentro di lui con movimenti lenti e delicati. Volevo assopare insieme a lui anche il più piccolo gesto.

    Non riuscivo a farne a meno... le mie mani si muovevano lungo i sui fianchi, sulla sua schiena. Lo afferrai per i capelli e lo feci girare quel tanto che mi bastava per poter baciare e mordere le sue labbra.

    La mia lingua si beava della sua bocca, del suo sapore, mentre il mio corpo possedeva il suo corpo statuario.

    << Dio, Brendon!>> Gemevo su di lui, il corpo tutto un sussulto...

    Aumentai il ritmo del bacino e dopo averlo preso per i capelli lo tirai su di me. Mentre gli baciavo la schiena continuavo a muovermi sotto di lui.


    Ogni suo gemito era il mio, ogni mio brivido di piacere il suo... eravamo uniti in qualcosa che mi era sconosciuto.

    Continuai a muovermi sotto di lui

    << Sei mio! >> dissi mentre il mio seme lo riempiva.

    Lo spostai e mi sdraiai a pancia in su.

    << Vieni qui >> lo attirai tra le mie braccia. <<stai bene? >> le parole mi uscirono di bocca da sole. Era strano, per me, preoccuparsi dei sentimenti di qualcun altro.

    Gli passai una mano tra i capelli... Ora che ero calmo e tranquillo, riuscivo a tenere lontano il dolore che mi accompagnava ogni giorno. Quello che mi faceva stare da solo, non mi faceva avvicinare ad uno sconosciuto...

    Brendon non lo era più, almeno non fisicamente. Conoscevo ogni singolo centimetro della sua pelle, ogni parte che avevo accarezzato e baciato.

    Involontariamente lo strinsi di più a me. Alzai con un dito il suo mento e lo baciai con passione. Misi in quel bacio tutti i sentimenti contrastanti della mia testa.

    << Non credevo di riuscire a stare così... >> mi fermai... era il caso di dirgli qualcosa?...

    << Sono stato davvero bene. >> Non lo stavo ringraziando per essere stato una distrazione ma, volevo che sapesse che non ero stronzo. Almeno non con lui.

    << Allora, dimmi. Il letto è di tuo gradimento? >>
    risi di cuore << Devo dire che a me piace parecchio >>


    Mi piaceva stuzzicarlo e sapevo che a lui piaceva essere stuzzicato.

    << Se non ti è piaciuto posso rimediare >> continuavo a sfiorare la sua pelle in un gioco tocco non tocco...

    Il suo corpo si adattava perfettamente al mio. Un occhio estraneo ci avrebbe di certo visto come una coppia perfetta. Lui, in qualche modo, che non avevo ancora capito, sembrava essere quell'unico appiglio che non mi avrebbe fatto precipitare nel baratro.
    Io ero cattivo, malvagio e non perdevo occasione di fare del male a ci mi stava vicino ma, non riuscivo a farlo con lui.

    Perchè? gridò la voce nella mia testa.

    In fin dei conti non lo conoscevo. Mi si era presentata l'occasione di divertirmi e l'avevo colta. Avevo pensato solo a me stesso o almeno credevo così.

    Notai che Brendon era rimasto in silenzio, forse cercava di intuire i miei pensieri o forse si stava solo rilassando.

    <<ti va di rimanere un pò qui con me? Voglio rilassarmi un pò.>>

    Alzai la testa e ci misi sotto un cuscino. Mi misi comodo e lasciai a Brendon lo spazio per appoggiare la testa sul mio petto. Le mie dite si muovevano tra i suo morbidi capelli. Il mio respiro si stava pian piano adeguando al suo.
    Forse avevo bisogno di questo più di quanto credevo.

    << E' un problema se resti qui con me o tuo fratello verrà a reclamarti?>> lo dissi con fare gentile, non volevo offenderlo.

    In qualunque caso avrei buttato fuori di casa Kevin se fosse venuto a reclamare il mio lupo.


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    I fianchi di Noah si muovevano lentamente dentro di me, ma sentivo ogni centimetro riempirmi completamente.

    “Dio che bello”

    Ansimavo e gemevo, mi piaceva tanto che fosse lui a possedermi. Mi accarezzava i fianchi e la schiena ed io mi inarcavo al suo tocco aprendomi completamente a lui. Mi afferrò per i capelli per prendere anche la mia bocca. Lo baciai e gli succhiai la lingua. Mi morse le labbra che erano gonfie e vogliose delle sue , una serie implacabile di brividi mi investì facendomi indurire il membro ancora di più.. i testicoli tiravano da farmi male. Il suo sapore mi inebriava, sentivo il sangue ribollirmi nelle vene, il corpo esplodere per il piacere ed il caldo.. . faceva cosi caldo.

    Era fantastico fare l’amore con lui.. godevo di ogni minima sensazione, mi catapultava in uno stato di estasi che non avrei mai immaginato che esistesse.

    “Non è fare l’amore è solo sesso.” Cercavo di fissarlo bene in testa.

    Mi fece gemere cosi forte quando sentii il mio nome uscire dalle sue labbra.

    < Noah. .. marchiami con il tuo seme.> quasi lo supplicai che lo facesse.

    Ora si muoveva con più forza, ancorai le mani alle sbarre di legno della testiera del letto per incassare meglio le spinte dei suoi fianchi ora divenute implacabili. Entrava con forza per poi uscire e ridarmelo ancora e ancora e ancora.
    Mi ritrovai sopra il suo corpo, cavalcavo il suo membro accompagnato da lui come se ne avessi bisogno per respirare. Le mie mani affondarono tra i suoi capelli, mi baciava e mi penetrava come se il mio corpo gli appartenesse. Si liberò dentro di me con il suo seme marchiandomi come suo.

    Quando infine si separò da me per sdraiarsi sul letto, sentii freddo. Mi guardai intorno confuso e cercai di non guardarlo. Durò pochi attimi perchè mi attirò tra le sue braccia e mi chiese se stessi bene. Mi sdraiai accanto a lui, posai la testa sulla sua spalla e lo abbracciai cingendogli la vita.

    Che buon profumo aveva la sua pelle..

    < Sto bene con te. > mi ritrovai a dire imbarazzato non abituato a trascorrere momenti come questo in un letto tra le braccia di qualcuno.. dopo aver fatto l'amore.. cioè sesso.

    Mi accarezzò i capelli, lo faceva spesso ed era un gesto molto dolce. La mia mano si spostò dal fianco a sfiorare gli addominali, seguii i contorni dei muscoli.. più lo toccavo e più lo desideravo, ma allo stesso tempo volevo andare via. Non perchè non stessi bene, ma il contrario stavo fin troppo bene tra le sue braccia. Sospirai, non volevo che fosse nella mia testa più di quanto lo era già.
    Ascoltavo il suo respiro calmo e regolare, mi strinse ancora di più a lui. Mugolai di piacere strofinandomi sul suo corpo quasi a fargli le fusa come un felino.

    Cercò la mia bocca di nuovo, lo baciai con trasporto, desiderio instancabile. Gli sfiorai le labbra con le dita.. .erano cosi morbide e belle da baciare.

    < Le adoro. >

    Mi disse che non credeva di riuscire a stare cosi bene.. . avrei voluto chiedergli tante cose, conoscerlo. Sapere qualcosa in più di lui.. oltre al suo nome, ma... . avevo paura di .. . non riuscire poi a togliermelo dai miei pensieri.

    < Anche io Noah. Sono felice di aver scelto te per la mia prima volta.. > lo sapeva già ma tornai ad arrossire, affondai il viso nel suo collo quasi a nascondermi.

    Poi mi stuzzicò chiedendomi se il letto fosse stato di mio gradimento, a lui era piaciuto ma avrebbe rimediato nel caso... . fu bello sentirlo ridere.

    Alzai il viso per guardarlo. < .. è scomodo, credo che dovrai trovare il modo di farmi cambiare idea. > la mia voce suonò divertita ma era chiaramente una sfida. Continuava ad accarezzarmi, quasi mi sfiorava facendomi desiderare le sue mani addosso, dappertutto.

    < .. oooh ti prego, mi stai torturando. > presi il labbro tra i denti e lo strinsi forte per fermare un gemito.

    Posai la testa sul cuscino accoccolandomi accanto a lui, il suo corpo mi teneva al caldo e respirare il suo odore mi faceva sentire al sicuro. Percepivo la sua natura violenta come quella di Kevin, ma non sò per quale ragione.. .mi fidavo di lui. Restammo in silenzio.. lo vedevo pensieroso. Volevo chiedergli cosa lo turbasse.. ma mi fermai prima che le parole uscissero dalle mie labbra.

    ti va di rimanere un pò qui con me? Voglio rilassarmi un pò

    < Va bene. Resto fin quando vuoi. > ero stupito non credevo me lo avrebbe mai chiesto.

    Appoggiai la testa sul suo petto, ascoltavo i battiti vigorosi del cuore di Noah sarebbe stato tutto perfetto se non fossi stato partecipe delle macchinazioni di mio fratello. Lo sentivo fumante di rabbia e gelosia.

    Ruotai gli occhi al cielo e sbuffai.

    " Cazzo! Calmati non ti sto mandando a fanculo.. ma se continui a pressarmi lo farò."

    Quando le mani del mio lupo presero ad accarezzarmi i capelli, mi rilassai di nuovo. Mi chiese di Kevin, evidentemente aveva capito che mio fratello era contrariato del mio allontanamento da casa.

    < Sono libero di fare quello che voglio. > mi fermai, era difficile spiegare il nostro rapporto.

    Continuai .. .< Prima mi spinge tra le braccia di chiunque .. quando lo faccio, poi minaccia di darmi una lezione perchè non torno da lui. >

    Gli accarezzai il petto.

    < Ha solo paura di stare da solo. Siamo molto legati fisicamente e mentalmente nonostante facciamo spesso a pugni.. ma .. . mi ha sempre protetto, mi vede come suo fratello minore anche se siamo gemelli. > mi turbai pensando che spesso e volentieri avevo avuto la sensazione che .. . mi cercasse anche in un altro modo.

    Mi girai a pancia sotto e iniziai a baciarlo sul petto, una mano scese ad accarezzargli il fianco. Lo guardai negli occhi.

    < Solo perchè sono contrario alla violenza crede che non sia capace di difendermi. Non sono debole.. io devo solo cercare di non uccidere nessuno. Non posso farlo, anche se.. . vorrei non dover frenare i miei istinti. >

    Quelle cazzo di visioni erano il futuro che mi attendeva nell'intraprendere quella strada... dovevo evitarlo ad ogni costo.

    Proseguii con i baci sul collo era cosi facile abbandonarsi a lui e ne ero terrorizzato, ma volevo comunque prendere quello che volevo in quel momento.

    Scossi la testa..

    < Scusa, volevi rilassarti e non ho fatto altro che riempirti la testa di chiacchiere. >

    Mi avvicinai alle sue labbra, le baciai con dolcezza assaporandole lentamente e a lungo. Mi separai solo perchè non avevo più fiato nei polmoni, avevo dimenticato di dover respirare.


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    Sto bene con te mi disse

    Brendon era quel qualcosa di inaspettato di cui avevo bisogno? Continuavo a chiedermelo da quando ero andato a casa sua.
    Mentre lo tenevo tra le mie braccia lui sfiorava i miei fianchi, i miei addominali… sentire il suo tocco non tocco sulla pelle accresceva in me la voglia di averlo tutto per me. In quel momento non avrei permesso a niente e nessuno di cambiare la situazione in cui mi trovavo con il bel lupo.
    Rispose al mio bacio con passione. Le sue morbide labbra era delizia per le mie. Non mi era facile separarmene.

    Anche io Noah. Sono felice di aver scelto te per la mia prima volta.. E mentre lo diceva tornava ad essere il timido ragazzo che avevo conosciuto. Ma quando gli chiesi cosa pensasse del letto la sua risposta mi fece sorridere, forse per la malizia con cui mi rispose
    .. è scomodo, credo che dovrai trovare il modo di farmi cambiare idea.

    << Sai come si dice? Non stuzzicare il lupo che dorme…>>
    risi ma, io non ero ancora sazio di lui.

    E mentre stavamo lì tranquilli continuavo a rimuginare su quello che era successo prima di arrivare a Littoria. Restammo in silenzio.. ma, con la coda dell’occhio riuscivo a vedere l’uomo steso accanto a me guardarmi perplesso. Immaginavo volesse chiedermi qualcosa ma, per qualche ragione continuava a tacere.
    Forse ha paura della tua reazione.. pensai

    Alla mia proposta di restare rispose che lo avrebbe fatto. Appoggiò la testa sul mio etto. Sentivo ogni suo piccolo movimento… E poi gli chiesi di Kevin.

    Sono libero di fare quello che voglio. Prese fiato e poi continuò Prima mi spinge tra le braccia di chiunque .. quando lo faccio, poi minaccia di darmi una lezione perchè non torno da lui.
    Mi accarezzò il petto e continuò a parlare

    Ha solo paura di stare da solo. Siamo molto legati fisicamente e mentalmente nonostante facciamo spesso a pugni.. ma .. . mi ha sempre protetto, mi vede come suo fratello minore anche se siamo gemelli.

    << Non prendertela se tuo fratello è troppo protettivo… sai, non è un male.>>

    In fondo io avrei dato qualunque cosa per riavere indietro mio fratello. Capivo Kevin… io ero protettivo come lui, forse di più… questo però non aveva evitato il peggio…

    Oh… dio… solo a pensarci ribollivo di rabbia. Riuscirò a vendicarmi….

    Sentì i miei battiti e il mio respiro aumentare.. cercai di calmarmi per non spaventare Brendon che, nel frattempo aveva iniziato a stuzzicarmi di nuovo.
    Si fermò per guardarmi negli occhi… Solo perchè sono contrario alla violenza crede che non sia capace di difendermi. Non sono debole.. io devo solo cercare di non uccidere nessuno. Non posso farlo, anche se.. . vorrei non dover frenare i miei istinti.

    << Non voler uccidere non ti rende debole. Vivila come una tua virtù e non un difetto. A volte, però, sei costretto a farlo. E quando arriva quel momento, credimi, non ne puoi fare a meno. >>
    Non era facile frenare i propri istinti, lo sapevo bene…

    Ritornò a baciare il mio collo, a stuzzicarmi con le sue carezze…

    Scusa, volevi rilassarti e non ho fatto altro che riempirti la testa di chiacchiere. disse… mi baciò lentamente, assaporando ogni movimento delle nostre bocche ed io risposi con passione. Si allontanò per riprendere fiato ed io ne approfittai per rispondergli
    << Mi piace parlare con te.>> lo allontanai da me <<quasi quanto mi piace sentirti ansimare…>>

    Mi girai in modo da essere sopra di lui e cominciai a succhiare il suo collo, mentre la mia mano si spostava sulla sua erezione e la stringeva.

    << dobbiamo migliorare la tua opinione su questo letto. Non pensi?>> lo guardai malizioso…

    Baciai le sue morbide labbra, presi tra i denti il suo labbro inferiore e lo succhiai fino a quando non sentì un suo gemito soffocato.
    Iniziai a giocare con il suo corpo… sfioravo la sua pelle alternando mani e labbra… vagavo beato sui suoi addominali scolpiti, tracciandoli nella loro perfezione.

    E così, il lupo si era risvegliato... ora volevo saziare la mia fame di lui. Prenderlo e scordarmi dei cattivi ricordi.
    La mia vendetta sarebbe arrivata presto.

    Mentre lo baciavo la mia mano giocava con la sua erezione, si muoveva su e giu lentamente... Volevo che assaporasse anche il più piccolo contatto... Le mie labbra scendevono e ardevano sulla sua pelle rovente, godendo del contatto accompagnate dai suoi e i miei gemiti....


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    Fare l'amore e conversare con lui era un connubio pericoloso. Staccatomi dalla sua bocca ripresi fiato ed inspirai il suo odore chiudendo gli occhi. Dio che meraviglia!
    Ripensai alle sue parole. Capiva la possessività di mio fratello e il mio voler reprimere l'oscurità della mia bestia. Noah era senza alcuna ombra di dubbio un lupo alpha ed io un sottomesso, un omega, un pacificatore.. ma non giudicava male la mia natura come tutti nel branco avevano sempre fatto. In rare occasioni mio fratello mi aveva difeso, quando rischiavo di farmi realmente male. Avevo deciso per questo motivo di lasciare la mia terra natale costringendo Kevin a seguirmi , per paura che sarebbe arrivato il momento in cui non ce l'avrei fatta che sarei scoppiato.. fino a trasformarmi in ciò che dovevo assolutamente evitare di diventare, un violento.. una bestia. Noah invece mi aveva sempre trasmesso tranquillità non mi sentivo minacciato da lui.. ma scatenava in me un'intensa agitazione sessuale.
    I suoi silenzi non mi erano sfuggiti, i suoi battiti accelerare cosi come i muscoli contrarsi in un corpo che sapevo quanto potesse essere letale.. qualcosa lo tormentava e lo innervosiva. Non ero io, ma qualcosa del suo passato o del suo presente. Non mi ero ritratto spaventato.. avevo continuato ad accarezzarlo.

    Riaprii gli occhi e mi ritrovai nei suoi, mi disse che gli piaceva parlare con me quasi quanto sentirmi ansimare sotto di lui. Diventai letteralmente rosso fuoco ripensando a quanto mi facesse godere quando si muoveva dentro di me.
    Mi ritrovai con la schiena sul materasso schiacciato dal peso del suo corpo sul mio.. .la sua bocca a succhiarmi il collo.
    Calore.. stavo andando a fuoco ancora una volta e per non parlare del mio sesso che pulsava eretto sull'ombelico.. . e la mano di Noah lo strinse, facendomi dimenare senza ritegno.

    Gemetti.

    < Potresti farmi ansimare tutto il giorno e tutta la notte.. .>

    Le nostre bocche si cercarono, lo baciai con passione e desiderio. Potevo affermare di avere già una storia d'amore con le sue labbra.. . mi strinse il labbro inferiore tra i denti, entrambe le mie mani erano tra i suoi capelli per attirarlo ancora di più verso la mia bocca. Ora lo succhiava. Dio! mi stava facendo impazzire. Soffocai un gemito di piacere con un bacio ruotando il bacino contro il suo.
    Le sue mani vagavano sul mio corpo, mi sfiorava la pelle lasciandomi con un desiderio devastante di sentire ogni centimetro del mio corpo essere posseduto dalla sua bocca. Lo guardai scendere con le labbra sugli addominali.. . strinsi gli occhi e boccheggiai.. lo avrei sognato la notte.. avrei sognato Noah, cazzo. Avevo risvegliato la fame del suo lupo.

    < Saziati di me lupo. > gli dissi a denti stretti mentre la sua mano si muoveva lungo la mia erezione.

    Mi accarezzava e le sue labbra erano sulle mie.. . imprigionavo ansiti e gemiti soffocandoli nella sua bocca. La mia mano posata sul suo fianco scese lungo la curva del fantastico fondo schiena del lupo. Mi staccai appena dalla sua bocca, il piacere della sua mano congiunto a quello del sapore delle sue labbra era troppo.. rischiavo di raggiungere l'orgasmo troppo presto. Posai la mano sul petto di Noah e lo girai di schiena sul materasso. Salii a cavalcioni sulle sue gambe.

    < Sto rivalutando il tuo letto.. .> lo guardai negli occhi, percorsi poi solo con lo sguardo il suo corpo.

    Mi morsi il labbro, soffermandomi sulla sua erezione. Era dura e pronta per me. Iniziai a toccarlo godendo delle sue espressioni di piacere in viso. Mi abbassai su di lui, senza mai smettere di tormentare il suo sesso , scivolando su e giù con la mano.. era cosi duro che non potei fare a meno di volerlo dentro.
    Le mie labbra percorsero di baci il suo petto che si alzava e si abbassava affannoso. Presi un capezzolo tra le labbra. Lo strinsi tra i denti poi lo succhiai, lo lasciai solo per dedicarmi all'altro.
    Mi spostai verso l'alto, non con la bocca, ma solo con la lingua.. godendo del sapore della sua pelle.. finii sul collo e gli sussurrai all'orecchio.

    < Sou louco por você > posai le labbra su quella pelle tesa e la succhiai avendo tutte le intenzioni di lasciargli il segno.

    Proseguii ora verso il basso, era la mia bocca a stringere le curve dei suoi pettorali.. i muscoli addominali duri e sodi.. scolpivano il suo ventre come un Dio dell'antichità. Feci scorrere la lingua attorno all'ombelico per poi penetrarlo. Facevo l'amore con lui non solo sul piano fisico ma anche su quello mentale.. . ed era questo ad innervosire mio fratello. Lo sentivo, sentivo le sue minacce.. . avrei voluto impedire di fargli ascoltare i miei pensieri mentre godevo del sapore della sua pelle.. mentre l'odore di Noah mi infiammava i sensi, facendomi ardere per lui.

    " Eu preciso de vocé irmão.. para sempre."

    Lo rassicurai che avevo bisogno di lui e non doveva sentirsi minacciato. Gli mordicchiai l'anca divorando un centimetro dopo l'altro del suo corpo con la bocca. Ansimavo, la respirazione ormai era fuori controllo.. . privai il suo sesso della mia mano per far scorrere la lingua per tutta la lunghezza. Lo accolsi dentro di me, ad ogni suzione sentivo crescere il mio piacere insieme al suo. Mi dedicai ad assaporarlo a lungo fino a che incalzai il ritmo per inondare la mia gola del suo piacere e del suo sapore.

    Ritornai a sdraiarmi al suo fianco a pancia sotto, lo guardai e gli sorrisi divertito. Il mio corpo era un fascio di nervi tesi, ero bollente.. la pelle tirava gridando pietà, mentre la schiena si alzava e si abbassava ritmicamente con il mio respiro.

    Gli accarezzai il viso.

    < Vorrei conoscerti Noah .. .non solo il tuo corpo e il tuo letto. >

    Ecco mi ero sbilanciato, volevo sapere qualcosa di lui.. fare l'amore tra le calde lenzuola o sulla fredda neve dei boschi non mi bastava. Volevo continuare a frequentarlo anche il giorno dopo e quello dopo a venire.. . non volevo che tutto finisse in una sola notte di sesso.

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    Potresti farmi ansimare tutto il giorno e tutta la notte.. .


    Brendon sotto di me ansimava e gemeva. Mi chiese di saziarmi di lui e io ardevo di piacere nel sentirlo godere. Mentre giocavo con la sua erezione lui decise di salire su di me, facendomi girare.

    La sua mano si muoveva sul mio sesso e il mio corpo era pervaso da brividi di piacere che mi facevano gemere. Ogni suo bacio rendeva la mia pelle più calda e il mio respiro più affannoso, rotto dai gemiti che non riuscivo a trattenere. Prese a tormentare i miei capezzoli facendo pulsare sempre di più la mia erezione…

    Sou louco por você
    qualsiasi cosa significasse lo disse con un tono così sensuale da farmi perdere la testa.
    E mentre con la lingua e le labbra percorreva i miei addominali e arrivava alla mia erezione non riuscivo a smettere di pensarmi dentro di lui. I suo gemiti erano i miei e il suo respiro affannoso era forte come il mio. Mi beavo della visione di quel corpo meraviglioso che emanava carica sessuale ed era pronto ad accettarmi dentro.

    Brendon fece scorrere la sua lingua sulla mia erezione e , poi, accogliendo il mio sesso mi mandò in estasi fino a farmi esplodere di piacere e inondare la sua gola con il mio seme.
    Soddisfatto di se stesso si sdraiò sul letto accanto al mio corpo ancora scosso dai fremiti e mi sorrise.

    C’era qualcosa di lui che mi incantava….

    Mi accarezzò il viso e mi disse di volermi conoscere al di fuori del letto.
    Lo guardai e accennai un sorriso…

    <<non penso che ti piacerei fuori da questo letto>> Sentivo che era un fascio di nervi

    <<non vorrei… distruggerti>> si, lo dissi.

    Tutti quelli che amavo avevano fatto la stessa fine… Il giovane lupo avrebbe fatto la stessa fine? Per qualche motivo mi innervosivo al solo pensiero di perderlo. Ma iniziare qualcosa con lui cosa avrebbe portato? Eravamo il diavolo e l’acqua santa ed io conoscevo benissimo la mia posizione.

    Avvicinai la mia fronte alla sua e cercai di essere dolce… ci provai

    <<non odiarmi>>

    Brendon era il primo, dopo tempo, dopo aver perso tutti ad essere riuscito a darmi qualcosa. Non mi aspettavo niente di quello che era successo… forse mi stavo comportando da ragazzino, non lo sapevo.

    <<forse ci potremmo provare>>
    lasciai uscire i mie pensieri di getto <<ma, ti ho già detto come finirà…>>

    Ora ero stato stronzo. Glia avevo dato un briciolo di speranza per poi togliergliela subito.

    Lo attirai tra le mie braccia e lo strinsi affondando la mia testa nell'incavo della sua spalla. Rimasi così... immobile con lui...

    Quando finalmente mi decisi ad alzare la testa lo fissai dritto nei suo profondi occhi e lo baciai con ardore.

    Forse andrà bene. Devi provarci!


    Mi staccai dalle sue labbra...

    << Ti va una doccia e poi una colazione come si deve? >> gli sorrisi <<non cucino da un pò ma non penso di avvelenarti.>>


    Mi alzai e mi diressi verso il bagno. Aprì l'acqua calda e preparai due asciugamani. Entrai sotto il getto e presi il bagnoschiuma e cominciai a lavarmi.

    <<non mi raggiungi?>> urlai al lupo nell'altra stanza dopo aver finito. Mentre aspettavo mi passai una mano tra i capelli, godendo del getto sulla mia pelle.

    Quando entrò nel bagno lo attirai nella doccia con me e lo strinsi da dietro. Sapevo di continuare a mandare segnali contrastanti ma avevo bisogno di tutto e di niente... avevo... non lo sapevo nemmeno io. Sapevo, però, che lui mi faceva stare bene....

    Presi il bagnoschiuma tra le mani e cominciai a lavare la sua schiena, lentamente, scendendo sui glutei sodi per poi farlo girare e ricominciare con gli addominali e il suo sesso.

    Dopo aver finito di insaponarlo per bene, diressi il getto d'acqua sul suo corpo. Uscì dalla doccia e lo aspettai con l'ascigamano in mano pronto ad avvolgere il suo corpo statuario.

    Tornai in camera trascinandolo per una mano. Aprì l'armadio e tirai fuori dei jeans chiari delle magliette.

    << Forse non sono il tuo genere ma, prendi quello che ti piace.>> Tornai per qualche attimo sulle sue labbra.

    Mi vesti con molta calma ma, rimasi a piedi nudi. Adoravo sentire il legno sotto di me...

    <<ti aspetto in cucina. Vado a vedere cosa c'è in dispensa>>

    Scesi sotto ed entrai nella mia nuova cucina. Era molto più attrezzata di quello che mi aspettassi completa di elettrdomestici com'era.
    Aprì il frigo e presi le uova, poi la farina e dei frutti di bosco che trovai nel freezer. Mi ritrovai ad aprire cassetti e pensili alla ricerca di una padella. Una volta trovata accesi il gas e iniziai a cuocere i pancakes.

    Ora mancava solo il mio bel lupo

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    Ormai glielo avevo detto, non potevo più tirarmi indietro, se ci fosse stata almeno una possibilità su un milione che anche io gli piacessi, non volevo rinunciarvi. Ero convintissimo di quella scelta ma.. . ero dannatamente teso nell’aspettare la sua reazione. Incrociai i suoi occhi e sulle labbra del lupo vi era un accenno di sorriso. Mi disse che non mi sarebbe piaciuto fuori dal letto. Era un evidente rifiuto, abbassai gli occhi e mi guardai le mani.. . qualsiasi cosa purchè non fosse lui.

    " Cosa ti è saltato in mente Brendon?? Non sei mai piaciuto a nessuno. "

    Figuriamoci se un ragazzo come Noah potesse trovarmi interessante, io che ero vissuto sempre all'ombra di mio fratello. Non vorrei distruggerti, mi disse. Alzai la testa e lo guardai confuso.

    < .. come? > riuscii a stento a pronunciare.

    Il suo viso fu cosi vicino che le nostre fronti si toccarono. Ero letteralmente rigido come un sasso.

    Non odiarmi.

    < Non potrei farlo. > sussurrai con un filo di voce quasi sulle sue labbra.

    Nemmeno mio padre ero riuscito ad odiare nonostante avesse passato fino agli ultimi istanti della sua vita ad umiliarmi davanti al branco. Ci aveva pensato Kevin a farlo per entrambi, ammazzandolo. Era stato un grandissimo figlio di puttana, ma era comunque mio padre. Come avrei potuto odiare Noah solo perchè non aveva interesse a conoscermi.. in fondo dovevo aspettarmelo. Era stato solo sesso e niente di più.. . solo che, lui mi piaceva.. e molto anche.
    Il mio cuore sobbalzò quando ci ripensò su e mi disse che forse potevamo provarci. Non feci in tempo a dire nulla che l’istante successivo quasi ritrattò come a farmi capire che non ne valeva la pena comunque.. perchè mi avrebbe distrutto. In che modo e perchè? Non riuscivo a capirne il significato.

    < Forse hai ragione.. . e solo che avevo creduto che anche tu stessi bene come mi sono sentito io con te. >

    .. ma inaspettatamente mi attirò verso di lui mi strinse tra le sue braccia forti affondando la testa tra il mio collo e la spalla. Mi abbandonai .. completamente, aderendo al suo corpo. Dio, era come essere in paradiso sulla terra. I suoi gesti andavano in contrasto con le parole.. . Noah era dolce più di quanto credeva di esserlo. Restammo cosi immobili l'uno tra le braccia dell'altro, fosse stato per me ci sarei rimasto in eterno. Perchè mi aveva detto quelle parole? .. respirando il suo buon odore io mi sentivo al sicuro e gli istinti di un lupo non sbagliano mai.

    Quando alzò la testa ci ritrovammo occhi negli occhi e colmò la brevissima distanza che ci separava avvicinando la bocca sulla mia. Mi baciò con impeto ed io lo seguii con eguale trasporto. Davanti alle sue labbra ero letteralmente in suo possesso, non avrei mai potuto porre resistenza.. era ciò che volevo.
    Dopo essersi staccato e mi parlò non riuscii a rispondergli subito sentivo ancora il calore dei suoi baci. Mi chiese se mi andava una doccia e una colazione come si deve.. . ne avevo proprio bisogno.

    < Va bene ci sto. > gli sorrisi. < Sai anche cucinare. >

    Si alzò dal letto per dirigersi in bagno, non potei fare a meno di seguirlo con gli occhi. Il suo corpo nudo era fantastico. Restai sul letto, mi tirai su con la schiena e la poggiai contro la testiera, nel passarmi una mano tra i capelli ricordai a me stesso quanto ero stato stupido a credere di poter avere quel lupo.
    Mi invitò poi a raggiungerlo sotto la doccia chiamandomi dal bagno. . Noah continuava a confondermi, non sapevo nemmeno io quello che dovevo fare.. ma fu il mio corpo a decidere per me entrando nel bagno.

    Mi fermai sulla porta, completamente rapito di come l'acqua percorreva la sua schiena risaldandone la pelle dorata.

    " Vuoi farti proprio male Brendon?? "

    Ma si! Quel giorno ero come impazzito e volevo farmi male con le mie stesse mani.. entrando sotto la doccia insieme a lui. Subito mi afferrò voltandomi di schiena, le sue mani presero ad accarezzarmi la pelle scivolando sul mio corpo grazie alla combinazione acqua-sapone. Restai in silenzio, la mente scollegata dal cervello.. solo i sensi svegli e in allerta per cogliere ogni istante e ogni sensazione che le sue mani mi regalavano. Chiusi gli occhi per poi riaprili quando mi fece voltare. Guardarlo fu un errore che avrei pagato in futuro quando sarei stato da solo.. . e avrei pensato a lui. Il respiro tornò irregolare, mi morsi il labbro per soffocare i gemiti di piacere quando le sue mani presero possesso del mio petto scivolando sugli addominali fino a raggiungere il mio sesso. Mi stava torturando e facendo impazzire allo stesso tempo.. . desiderando di avere di più. Dopo avermi insaponato tutto fece scorrere il getto d'acqua sulla mia pelle ardente.. . poteva essere anche ghiacciata, non ci feci caso perchè ero io stesso tutto un fuoco.
    Uscii dalla doccia dopo di lui, mi avvolse in una grande asciugamano poi prendendomi per mano ritornammo in camera da letto davanti all'armadio. Tirò fuori dei vestiti visto che eravamo arrivati a casa sua come lupi e ne ero sprovvisto.

    < Vanno benissimo Noah grazie. >

    Tornò sulle mie labbra facendomi accelerare i battiti, non riuscivo più a dominarmi.. . ma rispondevo al suo corpo in modo involontario. Mentre mi asciugavo lo guardai rivestirsi lentamente. Altro sogno erotico da aggiungere agli altri. Mi disse che mi aspettava di sotto.

    < Ok non ci metterò molto. >

    Restai solo in stanza sovrappensiero. Mai avevo reagito cosi a qualcuno e mai mi ero comportato cosi come uno stupido.. e nè tanto meno mi ero ritrovato in una situazione di questo genere.

    Mi sedetti per un istante sul letto. Era bastata una sola sera ed era stato capace di mettere sottosopra la mia mente. Di sicuro non l'avrei dimenticato, quel lupo aveva lasciato il segno.

    Presi un paio di jeans chiari e li infilai, puntai poi gli occhi su una sua camicia bianca. L'avvicinai al viso ed inspirai. Aveva il suo odore.

    " In che cazzo di guaio mi sono cacciato. Ed il fato ha voluto pure che fosse un mio vicino di casa.. . come a volermelo sbandierare tutti i giorni sotto agli occhi."

    La indossai insieme ad un maglioncino bianco, almeno avevo una seconda occasione per rivederlo... . restituendogli i vestiti.

    Mentre scendevo le scale che mi avrebbero portato al piano terra una violenta scossa di terremoto fece tremare tutto.

    "Cazzo"

    Istintivamente ringhiai, il mio lupo l'avvertiva come un qualcosa di non naturale e di minaccioso. Proprio fantastico! Kevin mi aveva proprio preso per il culo, altro che cittadina pacifica e tranquilla, avvertivo forze oscure che mi facevano accapponare la pelle.

    Rividi Noah in cucina, il buon profumo di pancakes aleggiava nella casa. Mi avvicinai da dietro e lo abbracciai cingendogli i fianchi con le mani.

    < Aspetto e odore sono deliziosi.. . non credo che riuscirai ad avvelenarmi.>

    Lo trovavo particolarmente sexy vicino ai fornelli.

    " Ci risiamo, dimenticalo cazzo. "

    Mi allontanai prima che tornassi a toccarlo di nuovo.. ma era più forte di me, ero attratto da Noah come una lucciola alla luce di un lampione.

    Mi sedetti a tavola.. e iniziai a parlare senza nemmeno pensare a cosa stessi dicendo.

    < Perchè temi che potresti distruggermi ? >

    Appoggiai i gomiti sul tavolo e mi avvicinai quasi come a volermi abbracciare. Io e l'essere sicuri di se stessi viaggiavamo su due binari separati. Ma alla fine glielo dissi, non volevo tornare a casa con la stessa domanda a martellarmi in testa.

    < .. . cioè non è che voglio tornare sullo stesso discorso, sei stato chiaro che non vuoi.. ... cioè .. .solo che... vorrei cercare di capirti.. .>




     
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    Mentre cucinavo non potevo fare a meno di pensare al discorso con Brendon. Mi piaceva ma, non volevo finisse come... facevo fatica a dirlo.

    Il tempo non stava guarendo le mie ferite, stava solo aumentando la mia voglia di vendetta. sapevo che più avrei aspettato più sarei stato micidiale.

    Il giovane lupo tradava a scendere. Sapevo che le mie parole lo avevano ferito ma, anche se lo desideravo, non potevo lasciarlo stare vicino a me.
    Mi aveva detto che non mi avrebbe odiato per questo ma ero io ad odiare me stesso. Avevvo trovato qualcuno con cui poter stare bene e lo stavo allontanando per l'ennesima volta.

    Ero una persona molto decisa ma, forse, tutto quello che era successo mi aveva cambiato. L'arrivo a Littoria, l'incontro con i fratelli Rivera e Mchael... era tutto così strano.

    I miei pensieri furono interrotti da una scossa di terremoto che mise in allerta il lupo. Qualche creatura era al centro di quella scossa. Non mi interessai alla cosa.

    Brendon entrò in cucina e mi abbracciò da dietro. Il profumo del suo corpo invase il mio naso facendomi impazzire.

    Aspetto e odore sono deliziosi.. . non credo che riuscirai ad avvelenarmi.

    risi alle sue parole

    <<contento che sembrino buoni. Credimi non cucino da tantissimo.>>


    E poi si allontanò dal mio corpo. Riuscivo in qualche modo a sentire la sua testa piena di domande. Si sedette e mise i gomiti sul tavolo. Messo in quel modo e con quello sguardo profondo era davvero sexy.

    Avevo appena finito di sistemare la colazione nei piatti che lui lo fece, mi fece quelle domande alle quali non volevo rispondere.

    Perchè temi che potresti distruggermi ? chiese e poi aggiunse
    .. . cioè non è che voglio tornare sullo stesso discorso, sei stato chiaro che non vuoi.. ... cioè .. .solo che... vorrei cercare di capirti.. .

    Il mio stomaco si contorse. Presi i piatti che avevo preparato, li misi sul tavolo e mi sedetti accanto a lui.
    Brendon mi aveva frainteso. Pensava di non interessrmi ma si sbagliava. Io lo desideravo, volevo che facesse parte della mia vita solo che non potevo.

    Oh dio

    Non potevo fare a meno di notare la sua delusione e il tono della sua voce lo aveva reso evidente.
    Per un attimo cercai i suoi occhi... volevo dirglielo, sapevo di potermi fidare...

    <<mi hai frainteso. Non ho detto che non ti voglio, solo che non posso volerti. >> accennai un mezzo sorriso guardandolo

    <<quando parlo di distruggerti non dico moralmente ma fisicamente. Intedo dire che se starò con te tu morirai...>>
    non riuscivo a continuare. Avevo ancora davanti agli occhi i corpi straziati, le mie mani coperte di sangue.
    Non conoscevo benissimo Brendon ma non volevo perdere anche lui in quel modo.
    Alzai un pò la voce.

    <<tutto quello che posso dirti è che non posso stare con te. Questo non mette in dubbio che quello che abbiamo avuto insieme non abbia significato per me. >>

    Ma sarei riuscito a stare lontano da lui?

    Avviccinai la mia mano alla sua, cercando di esser gentile con lui che era stato gentile con me. Non ero stato trattato così da tempo...

    <<scusami. Per me non è facile per nente.>> Come potevo raccontare ad un essere innocentel'orrore che avevo commesso?

    <<quello che sto per dirti cambierà l'idea che hai di me. >> dissi serio. << Io sono un assassino. Tutto il mio branco è morto per causa mia. La mia famiglia è morta per causa mia. >> <<sono un egoista!>>

    Continuai a guardarlo dritto negli occhi. Sapevo che avrei distrutto ogni possibilità con lui ma ormai lo avevo detto.

    <<non ti racconterò i dettagli. Ma non sono quello che credi.>>

    Continuare a ripetergli che non andavo bene lo avrebbe convinto. Sapevo, ero certo che il suo animo era nobile.

    Vidi un ragazzo fuori dalla finestra aprire la mia posta delle lettere e mettere dentro qualcosa.

    <<arrivo>> mi alzai lasciandolo lì, scioccato da quello che avevo raccontato. Uscì fuori e aprì la cassetta. Si trattava di un invito.



    Entrai e lo passai a Brendon.

    <<conosci questa Nadiya? >>

    Continuavo a guardare il suo viso e volevo baciarlo, toccarlo, stare con lui esattamente come prima di rivelare quel qualcosa su di me.
    Volevo sbatterlo su quel tavolo senza pensare ad altro.

    <<sai che ti dico, al momento non mi interessa...>>

    Mi alzai di nuovo , mi spostai dietro di lui e girai la sua sedia verso di me. Stava lì seduto cercando di capire cosa avrei fatto. Lo attirai vers di me e con forza spinsi le mie labbra avide sulle sue. La mia lingua prese la sua bocca gustandola. Infilai una mano sotto il maglione e lo alzai per sfilarlo. Con una mano spinsi i piatti a terra e feci girare Brendon con la schiena rivolta a me.

    Dio quanto ti voglio

    Iniziai a baciare e mordere la sua schiena fino a scendere sul suo fondoschiena coperta dai jeans. Con forza li tirai giù liberando la sua erezione e mettendomi davanti quel culo perfetto che aveva.
    Sbottonai con fretta i miei pantaloni e con irruenza feci scivolare i miei centimetri dentro di lui. Lo presi con forza, assaporando ogni spinta, godendo nel possederlo.

    Ecco chi ero: uno che si prende quello che vuole, uno che non bada ai sentimenti...

    Povero il mio lupo
    pensai
    Brendon stava scatenando in me troppe emozioni contrastanti. Emozioni che io non ero in grado di gestire.

    Tutto quello che sapevo era che lo volevo: era mio.

    Gli tirai indietro la testa prendendolo per i capelli e lo baciai mordendogli il labbro.

    <<cazzo Brendon>> dissi col fiato corto <<cosa mi stai facendo?>> continuai mentre i miei centimetri si beavano di lui...

     
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    Dopo aver sparato quella domanda ero un fascio di nervi tesi e lo divenni ancora di più quando Noah si avvicinò e si sedette accanto. Posso riavvolgere indietro il tempo e ritrattare???
    Cercò i miei occhi ed era l’ultima cosa che volevo fare, guardarlo mentre in soli 15 minuti venivo respinto per la seconda volta.

    .. mi disse che lo avevo frainteso. Non mi aveva detto che non mi voleva ma solo che non poteva volermi. La confusione che avevo in testa invece di diminuire aumentò.. .spiegò anche che per distruggermi lui intendeva fisicamente.. .cioè che sarei morto se avessi continuato a girargli intorno.

    Vedevo come faceva fatica ad aprirsi e rivelare cose che lo riguardavano nel profondo. Lo ascoltai in silenzio, senza giudicarlo. Si animò anche alzando un po’ la voce, più sentivo dalle sue labbra che era impossibile averlo tutto per me.. più desideravo sprofondare sotto terra.

    Noah mi piaceva tanto mi era bastato solo un momento nel night per capire che lo desideravo con tutto me stesso. Lo stare insieme aveva avuto un significato per lui, ma .. .continuò a ripetermi che non poteva stare con me.
    Lo guardai dritto negli occhi, il coraggio non mi era mai mancato, avevo sempre difeso i miei sentimenti e ciò che provavo.

    < .. quindi vuoi che quello che c’è stato tra noi sia solo un ricordo. E questo che vuoi davvero? Perchè io non lo voglio. >

    La sua mano fu cosi vicina alla mia che non resistetti nell’intrecciare le mie dita tra le sue. Era in difficoltà mai avrei pensato di vederlo cosi… . doveva aver avuto un passato cupo ecco spiegati i suoi continui silenzi. Forse avrei dovuto insistere e chiedergli di più.. magari potevo aiutarlo anche solo per sfogarsi, nonostante continuava a sostenere che non poteva avermi, in me avrebbe trovato sempre un amico su cui contare.

    < Non devi scusarti. >

    < Noah con me puoi parlare liberamente.. . sarò sempre pronto ad ascoltarti. > lo guardai dolcemente.

    Divenne ancora più serio quando confessò di essere un assassino e un’egoista perchè il suo branco e la sua famiglia erano morti a causa sua. Restai pietrificato, non mi aspettavo di ascoltare quelle parole. Mi guardava negli occhi forse credeva che sarebbe riuscito ad allontanarmi perchè inorridito dalle sue azioni.

    < Ognuno di noi si porta dietro un trascorso difficile. > mi passai una mano nei capelli, ero in difficoltà. Capivo la sua angoscia e la sua rabbia.

    < Mi dispiace per tutto, ma l’opinione che mi son fatto di te non cambia. Non ho mai pensato che tu fossi un santo. >

    D’altronde il mio gemello aveva anche lui i suoi morti sulla coscienza e non gli avevo mai voltato le spalle. Ed io poi, anche se non avevo ucciso nessuno ..c’erano sempre quelle visioni dove mi vedevo chiaramente proiettato nel futuro, macchiarmi le mani con il sangue del mio sangue.

    “Dio mio! Ci deve essere una scappatoia.. non può vincere sempre il male.”

    < Non puoi allontanare tutti solo perchè hai paura di affezionarti , non deve per forza finire come in passato. >

    Dalle finestre Noah vide il portalettere consegnare la posta, uscì di casa. Restai immobile a struggermi con mille domande e mille motivi dove vedevano quel lupo giusto per me.

    "Perchè vuole per forza alzare un muro tra noi? io non voglio stargli lontano."

    Rientrò subito dopo e mi fece vedere un biglietto, in città c’era l’inaugurazione di un negozio di antiquariato. Mi chiese se conoscessi Nadyia, la proprietaria.

    < No, conosco solo te e Michael qui a Littoria. > gli dissi stringendomi nelle spalle.

    Non riuscivo più a sostenere il suo sguardo con gli occhi cercavo di fuggire. Non avrebbe cambiato idea, lo sapevo ed ero in enorme imbarazzo perchè volevo stare tra le sue braccia fregandomene che quel maschio fosse pericoloso. Si alzò spostandosi dietro di me girò la mia sedia in modo tale da trovarci di nuovo faccia a faccia .. occhi negli occhi.

    Mi sentivo in trappola, ma allo stesso tempo desideravo esserlo.

    Mi attirò verso di lui, mi infilò la lingua in bocca, prese le mie labbra con forza e avidità facendomi gemere come una ragazzina al suo primo bacio. Non opposi resistenza, anzi lo afferrai per la maglietta per sentire tutto il peso del suo corpo addosso. La sua mano fu sotto al mio maglione alzai le braccia per permettergli di sfilarlo. Bastava sentire le sue mani sul mio corpo a farmi ansimare. Mi impose di girarmi dopo aver spazzato via i piatti che erano sul tavolo.
    La sua magnifica bocca prese a mordere e baciare la mia schiena. Volevo che quella bocca mai si stancasse di prendere il mio corpo.

    < Noah. .. oh Dio.. .> sibilai a denti stretti.

    Arrivato ai miei jeans me li tirò giù con forza, lasciandomi nudo fino a metà coscia. Le sue intenzioni mi erano del tutto chiare.. stava per possedermi in quel momento.. nella sua cucina, li sul tavolo.
    Senza alcuna delicatezza mi penetrò, sentii tutti i suoi centimetri invadermi brutali e ad incassare ogni spinta spietata dei suoi fianchi. Mi sentivo completamente in suo possesso preda del suo corpo e delle sue voglie che erano identiche alle mie. Mi inarcai per accoglierlo, ogni centimetro del mio corpo voleva Noah.. io stesso lo volevo. Godevo e gemevo nel consumare quel rapporto istintivo e animalesco.
    Mi afferrò per i capelli facendomi voltare con la testa, ci baciammo con la stessa foga con cui si spingeva dentro di me. Ero per l'ennesima volta eccitato e caldo, bastarono i suoi denti a mordermi il labbro per farmi esplodere dal piacere. Mi fece rigirare solo dopo che si fu liberato con il suo seme.

    Mi voltai e lo attirai al mio corpo stringendogli un braccio in vita. Entrambi eravamo con il fiato corto. Lo baciai con passione riscoprendo le sue labbra come se fosse la prima volta che le baciavo.

    < Ti dico cosa tu mi stai facendo. > mi staccai appena.

    < Mi fai impazzire. > posai le labbra sul suo collo.

    < .. poi mi allontani, alzando un muro a separarci. > gli succhiai la pelle.

    < .. lo sfondi e mi prendi come tuo come se nulla fosse. > lo morsi, senza badare a contenere la forza con cui lo feci.

    < Ti dico fallo, prendimi tutte le volte che vuoi,. perchè ti voglio Noah. > gli leccai la pelle fino ad arrivare al suo orecchio.

    Lo allontanai, mi rivestii.. e lo guardai negli occhi.

    < Io mi sono messo in gioco. Non mi importa cosa pensi.. sono adulto. Non credi debba essere io a decidere se valga la pena rischiare? > fu un pensiero deciso che espressi a voce alta.

    Avanzai verso di lui.. . un passo dopo l'altro lo portai con la schiena contro la parete. Feci aderire il mio corpo sul suo. Ispirai il suo odore.. continuando a mantenere il contatto con i nostri occhi.

    < Ti prometto che starò attento, non è facile farmi fuori, sò difendermi senza che nessuno dei due si faccia male. > gli sorrisi per rassicurarlo.

    Poggiai entrambi i palmi sul muro ai lati del suo viso..

    < Io sò cosa voglio. Voglio te. > lo baciai sulle labbra con dolcezza.

    Posai le mani sul suo petto e lo accarezzai scendendo giù fino alla cintola, lo rivestii io.

    < .. ma non voglio solo sesso. Io credo nell'amore.. . penserai che sia uno stupido, ma voglio conoscere l'amore quello vero. >

    Mi allontanai di nuovo. Rimisi i piatti a tavola.. assaggiai un pancake. Era squisito.

    < Sei un ottimo cuoco. > continuavo a guardarlo.

    .. ma doveva capire che mi avrebbe fatto più male questo suo modo di fare di prendermi e poi allontanarmi dalla sua vita che lasciarmi andare completamente.. o rischiare di stare con lui.

    < Andrò all'inaugurazione del nuovo negozio che si è aperto in città. E' l'occasione giusta per conoscere i cittadini che la popolano, sono nuovo del Paese e voglio farmi degli amici approfittando che mio fratello è impegnato con Michael. Se vuoi rivedermi mi troverai li. >

    Mi alzai da tavola.

    < Ora devo andare Noah. Torna a casa e vado in città. >

    Mi avvicinai di nuovo, era come una droga irresistibile per me, lo baciai di nuovo.. . forse dopo che gli avevo detto quelle cose con sincerità si sarebbe allontanato definitivamente. Al solo pensiero stavo male.. ma nella vita bisogna rischiare.

    < Non ho mai cambiato l'opinione che ho di te. .. .non riuscirai a cambiarla, potrai convincermi quanto vuoi. >

    Lo guardai per l'ultima volta prima di uscire.. per poi dirigermi verso la mia casa.. desideroso di rivederlo ancora.

    CONTINUA IN: LUOGHI NATURALI - BOSCO - VILLA RIVERA.
     
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    Mentre ero dentro di Brendon lo sentivo godere sotto di me. E la confusione in me continuava a crescere. Quando liberai il mio seme dentro di lui non esitò un attimo e si girò avvicinandomi a lui e stringendo la mia vita con un braccio.

    Sentivo il suo respiro fondersi con il mio, lentamente, nella mia bocca. Mi baciò con passione e gemetti nella sua bocca, mentre mi beavo delle sue labbra.
    Non potevo fare a meno di tenere gli occhi su di lui, cercare di incrociare il suo sguardo ma, ben presto mi resi conto che gli stavo facendo male. Quando parlò, ogni fibra del mio essere ne rimase colpita.

    Io uomo duro e senza sentimenti ero rimasto colpito da quel giovane lupo.

    Cazzo

    Ti dico cosa tu mi stai facendo. Mi fai impazzire .. poi mi allontani, alzando un muro a separarci.

    Mi disse mentre le sue labbra erano sulla mia pelle. Poi continuò

    .. lo sfondi e mi prendi come tuo come se nulla fosse. Ti dico fallo, prendimi tutte le volte che vuoi,. perchè ti voglio Noah.

    E con la sua lingua arrivò al mio orecchio. Io come uno stupido rimasi lì, incapace di rispondere alla verità. Ero sul punto di aprire bocca quando lui si rivestì e si allontanò da me.

    Mi guardò dolcemente dicendomi che non dovevo scusarmi per poi aggiungere con voce sicura

    Io mi sono messo in gioco. Non mi importa cosa pensi.. sono adulto. Non credi debba essere io a decidere se valga la pena rischiare?


    Ma cazzo, come potevo…
    mio fratello era morto a causa mia, non poteva capirlo o almeno volevo convincermi di questo.

    <> non potevo dirgli tutto.

    Avanzò verso di me un passo dopo l’altro mi ritrovai con la schiena a al muro e il suo corpo sul mio...
    Oh dio… tutto quello che non volevo mi si stava presentando lì, sotto forma di un attraente ragazzo, il cui corpo aderiva perfettamente al mio… o lo volevo?

    Mi disse che sarebbe stato attento, che non era facile ucciderlo ma, io non ero certo della cosa. Ero uscito io vivo per miracolo. Come poteva lui sopravvivere? Mentre poggiava le sue mani sul muro, così vicine… chiusi gli occhi e respirai lentamente, cercando di calmare la rabbia e l’angoscia che quell’addio che stava per arrivare, aveva scatenato in me.

    Io sò cosa voglio. Voglio te. Mi disse baciandomi e poi, con molta delicatezza mi alzò i pantaloni che avevo ancora giù

    .. ma non voglio solo sesso. Io credo nell'amore.. . penserai che sia uno stupido, ma voglio conoscere l'amore quello vero. aggiunse

    <<non sei uno stupido. Ma non so se posso darti quello che cerchi. Una vita fa sarebbe stato diverso. >>

    E’ vero… ero capace di amare, dare tutto me stesso per qualcun altro ma la vita, la vita rende le persone diverse. Mio padre mi aveva insegnato ad essere spietato, a prendere quello che volevo senza chiedere, a uccidere… Ero stato trasformato nell’alfa perfetto e per un po’ lo ero stato. Ma quando avevo abbassato la guardia… tutto era finito. Erano tutti morti, e io ero uscito dallo scontro mezzo morto.

    Brendon era seduto al mio tavolo che mangiava… Sarebbe stato bello condividere le mie giornate con lui ma non potevo farlo.

    Perché? Urlai nella mia testa

    Si alzò e mi disse che sarebbe andato via, che avrebbe preso parte al ricevimento per conoscere qualcuno, frasi qualche amico.
    Io rimasi in silenzio, perdendomi nei suoi splendidi occhi. Dovevo lasciarlo andare. Si avvicinò e mi baciò. Misi me stesso in quel bacio, in quello che per me era un addio.

    Non ho mai cambiato l'opinione che ho di te. .. .non riuscirai a cambiarla, potrai convincermi quanto vuoi. Mi disse di nuovo. Uscì e io rimasi lì, fermo a guardarlo andare via.

    Rimasto solo una battaglia si scatenò nella mia testa. Avevo bisogno di lui ma non volevo metterlo in pericolo.
    Non conoscevo i miei nemici, se mi avessero colpito lui per arrivare a me? Come potevo?

    Brendon, in qualche modo, aveva scalfito la forte corazza che mi ero creato. Mi era entrato dentro, dovevo ammetterlo. Continuavano a ronzarmi in testa le sue parole…

    Mi dispiace per tutto, ma l’opinione che mi son fatto di te non cambia. Non ho mai pensato che tu fossi un santo. Non puoi allontanare tutti solo perchè hai paura di affezionarti , non deve per forza finire come in passato.

    Era il passato… un passato che aveva lasciato dentro di me cicatrici che non si sarebbero mai rimarginate. Ogni volta che guardavo le mie mani le vedevo piene di sangue…
    Per un attimo, un solo attimo mi ero lasciato andare davvero… Brendon mi stava baciando ed io ero libero di provare delle emozioni, di sentire che ero, in quel momento importante per qualcuno.
    Salì in camera da letto. Il letto disfatto, l’asciugamano sul letto.. tutto mi ricordava che lo avevo avuto lì.
    Buttai l’asciugamano nel cesto dei panni sporchi e mi buttai sul letto. Tutto aveva il suo odore..

    Oh dio… Brendon…

    Non sarei riuscito a togliermelo dalla testa, ci potevo provare ma, non sarebbe successo.

    Decisi di andare in garage e prendere la mia moto. Guidare mi avrebbe di certo aiutato a chiarire i miei pensieri.

    Con Brendon non era stato un gioco, ne ero sicuro. Mi era entrato dentro, insinuandosi lentamente sotto la mia pelle… era entrato nella mia testa e con le sue parole mi aveva colpito.

    Era stato onesto e schietto ed io apprezzavo chi era così. Io stesso lo ero anche se non in questo caso ma, la cosa era diversa...

    Un punto a suo favore pensai

    In più c’era il fatto che mi piaceva, adoravo le sue labbra tutte da mordere e baciare e sarei stao a letto con lui tutto il giorno.

    Ok… Noah datti una svegliata. dissi a me stesso

    Mi alzai di scatto dal letto, aprì l’armadio e presi qualcosa di casual ma elegante. Mi cambiai e mi sistemai i capelli. Uno sguardo allo specchio e, quello che vidi fu un uomo solo che sdtava perdendo un'occasione.

    Era il momento di fare l’uomo. Mi ripetevo sempre che mi sarei preso quello che volevo, sempre e comunque.

    E così sarà. dissi ad alta voce.

    Dovevo farlo!

    Brendon mi aveva chiesto se volevo che per me fosse solo un ricordo, avrei voluto dirgli di no ma, le parole facevano fatica ad uscire dalla mia bocca, e così ero rimasto zitto.

    Sarei andato da lui… e poi? Potevo iniziare a conoscerlo, a dargli qualcosa ma ero in grado di dargli il vero amore? Dovevo essere sicuro. Lui sapeva benissimo che avevo alzato un muro ma, anche, che lo avevo fatto solo in alcuni momenti.
    Mentre facevo l’amore con lui ero libero. Libero di essere me stesso e libero di dargli tutto me stesso, senza alcuna preoccupazione di ferirle.

    Ma fuori dalle mnura di casa sarebbe stato diverso. E se lui avesse ragione? valeva la pena provarci davvero?
    Non avrei risposto alle mie domande se non fossi corso da lui.

    Il mio forte lupo era stato colpito... doveva e poteva avere quel lupo.

    CONTINUA IN : LUOGHI CITTADINI - CITTA' - LES TRESOR DE NADIYA



     
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