Ristorante sulla spiaggia

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    Ristorante sulla spiaggia

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    CONTINUA DA: -Luoghi naturali -Bosco -Villa Rivera

    sentii la sua stretta sul mio braccio, mi trascinò fino al garage, aprì la porta, entrammo e la richiuse spingendo il mio corpo contro di essa, la mia voglia di spogliarlo e ricominciare ad assaporare il suo corpo era sempre più forte, quando si prendeva quelle libertà con me, come se fossi il suo giocattolo mi piaceva da morire, il suo corpo aderiva al mio, potevo sentire la sua erezione premere contro il mio fianco

    "Ho.voglia.di.fotterti."

    quelle parole arrivarono dritte al mio cazzo

    Dio ancora non siamo usciti da casa sua,,, che già bramo il momento in cui torneremo e lo faremo su ogni superfice di questa casa

    mi morsi il labbro inferiore

    <<la sento la tua voglia..>>

    risposi guardando la chiusura dei suoi pantaloni, mi bloccò i polsi e cominciò a succhiare le mie labbra, non mi ribellai a quella meravigliosa tortura nemmeno per un istante, stavo per pregarlo di continuare, quando invece di allontanò da me

    cazzo.. lo odio e lo amo quando fa così

    digrignai i denti, lo fissai mentre entrava in macchina senza nemmeno guardarmi.
    Aprii lo sportello ed entrai, la porta del garage si aprì e Kevin partì premendo il piede su l'accelleratore, con lo sguardo percorrevo il suo corpo, dalle sue fantastiche labbra... alla sua giacca... per finire sui pantaloni..

    Uscimmo fuori dal bosco in un attimo, quella macchina rispecchiava benissimo il mio lupo, non lo avrei potuto immaginare alla guida di altro, arrivammo in città e si fermò ad un semaforo

    <<ho una gran voglia di distrarti...>>

    gli dissi guardandolo e mettendo una mano sopra la sua coscia

    <<la strada fino al litorale è lunga... cosa potrei fare nel frattempo?>>

    dissi facendo scorrere la mia mano più su, la sua pelle era di nuovo caldissima, mi avvicinai ancora e slacciai la fibbia della sua cintura, sorrisi maliziosamente, non poteva guardarmi dovendo tenere gli occhi sulla strada, e questa costrizione dovuta alle circostanze mi eccitava

    <<sei il mio giocattolo preferito...>>

    sussurrai al suo orecchio per poi leccargli il lobo, tirai giù la cerniera dei suoi pantaloni

    <<sono contento che tu non abbia i boxer>>

    dissi posando i miei occhi sulla sua erezione, con la mano cominciai ad accarezzarlo andando su e giù lentamente, lo sentii gemere e questo mi incitò a continuare, mi abbassai e con la lingua mi guastai la punta del suo membro, ma senza mai poggiarci le labbra, lo sentivo indurirsi sempre di più, continuava a guidare mentre godevo delle sue reazioni, poi senza preavviso mi fermai allontanandomi di nuovo da lui, gli riallacciai a fatica i pantaloni

    <<questo era per ricordarti quello che ti aspetta dopo che avremmo cenato>>

    ero bravo a giocare al suo stesso gioco.

    Arrivammo davanti al locale, una volta parcheggiato scesi dalla macchina con Kevin, entrammo, mi guardai in torno studiando rapidamente il posto, il locale era stupendo e non troppo affollato, un cameriere ci venne immediatamente incontro, chiedendoci se volevamo un tavolo per due

    <<ulei di si>>

    dissi rivolgendomi a lui in tono ovvio, il tipo un po' in soggezione non disse nulla e ci accompagnò al tavolo, mi sedei e Kevin fece altrettanto, presi il menù, gli diedi una rapida occhiata, arrivai all'ultima pagina e lessi tra i desser

    -Fragole con panna

    sorrisi maliziosamente alzando gli occhi verso Kevin
     
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    CONTINUA DA: LUOGHI NATURALI - BOSCO - VILLA RIVERA

    Dovevo concentrarmi sulla guida, ma… . facevo una gran fatica. Sentivo i suoi occhi addosso e la cosa mi faceva impazzire. Scrollai la testa, impostai il navigatore satellitare sull’indirizzo del ristorante. Littoria mi era ancora una perfetta sconosciuta, proprio come una donna quando la si vede per la prima volta… è tutta da scoprire. Era distensivo costeggiare i boschi sentendomi in sintonia con la natura cercai di placare i bollenti spiriti.. .ma finirono troppo presto, che già imboccai la superstrada in direzione del centro.

    “Smetti di respirare. Non respirare Michael. “

    L’abitacolo dell’auto era pregno del suo fantastico odore, ogni cellula del mio corpo gioiva dal piacere. Mi accarezzai la bocca con la lingua avevo il sapore di Michael sulle labbra, purtroppo dovevo controllarmi.. . semmai gli fossi saltato addosso e sfasciata l’ennesima camicia, la cena sarebbe saltata. Non potevo sempre comportarmi come un depravato.. un minimo di autocontrollo e che cazzo.

    Seguii mentalmente la delusione farsi sempre più grande in mio fratello, il rifiuto di Noah fu una gran goduria. Non mi beavo dei sui insuccessi, ma non volevo che costruissero un rapporto serio.. . quindi l’altro lupo mi aveva appena fatto un gran regalo, allontanando Brendon dalla sua vita. Ora avrei potuto godere della compagnia di Michael e la cena in tutta tranquillità sapendo che il mio dolce fratellino stava facendo ritorno a casa.. da solo!

    Mi fermai al semaforo, non per senso civico ma solo perchè accesi la radio e restai basito che Littoria avesse un'unica stazione radiofonica "Radio Creature della Notte " dove il DJStefan sulle note musicali di Shakira ft. Carlinhos Brown con La La La ci preparava per i mondiali di calcio Brasile 2014.

    "Cazzo!! Devo trovare il modo di ritornare a Rio, massacrerò quei traditori figli di puttana e ciliegina sulla torta completare la carneficina andando a vedere il mio Brasile al Maracanà. "



    ... mentre pregustavo già il sapore della vendetta sulla lingua lanciai un'occhiata all'ex demone bagnato. Dio com’era sexy. Amavo sfidarlo.. amavo fargli perdere la pazienza.. e amavo il modo che poi aveva di punirmi.

    Poi spezzò il silenzio, la musica era ad un volume molto basso. Ho una gran voglia di distrarti, mi disse.

    < Già lo stai facendo, mi siedi accanto quando vorrei averti dietro o sopra il mio corpo. >

    .. la sua mano fu sopra la mia coscia. Strinsi entrambe le mani sul volante schiacciandomi con la schiena al sedile.

    La strada fino al litorale è lunga... cosa potrei fare nel frattempo?

    Spostò la mano sempre più su , mentre i brividi dell’eccitazione mi assalivano prese ad armeggiare con la fibbia per slacciarmi la cintura. Obbligato a dover tenere gli occhi sulla strada.. imprecai maledicendomi di essermi messo alla guida e di non aver chiamato un taxi.

    < Michael! > grugnii a denti stretti.

    E lui fregandosene delle mie finte obiezioni mi sussurrò all’orecchio che ero il suo giocattolo preferito. Non mi sarebbe dispiaciuto far parte della sua collezione di peluche in camera da letto, bastava solo che mi usasse tutte le notti. La sua lingua calda e bagnata lambì il lobo dell’orecchio scatenando una lunga serie di mugolii incontrollati dalla mia gola.

    < Giuro che accosto.. e ti fotto sul ciglio della strada. > la mia voce roca ed eccitata.

    Avrei comunque saputo trovare la giusta angolatura in uno spazio tanto angusto per due uomini di grossa stazza come lo eravamo entrambi.
    Dominante com’era sempre stato, tirò giù la cerniera dei miei pantaloni liberando una grossa erezione che scattò in avanti pulsante e bramosa di attenzioni.

    Sono contento che tu non abbia i boxer.

    Sorrisi ad un angolo della bocca. < Fidati io lo sono ancora di più. >

    Da implacabile torturatore strinse il mio membro nella mano ed iniziò ad accarezzarlo lentamente.

    < Giochi sporco demone. >

    Gemevo forte mentre il mio cazzo si induriva sempre di più nella sua mano.

    < Mi distrai.. . ucciderò una vecchietta che attraversa sulle strisce pedonali. > accennai un sorriso divertito tra un gemito e l’altro.

    Sentii il cellulare vibrare nella tasca dei pantaloni ma non mi sarei degnato di rispondere. La testa di Michael fu tra le mie cosce, la sua lingua sulla punta del mio cazzo. Tutto il mio corpo ribolliva scosso dagli spasmi.

    < o dio! Dammi la tua bocca. >

    Avrei voluto spingerlo con una mano per affondargli in gola.. perchè lui evitava anche di sfiorarlo con le labbra. Continuare a guidare diventò una sfida impossibile. La vista offuscata dal sesso, i miei occhi costretti a guardare la strada, ma la mente era completamente in simbiosi con quello che stava accadendo tra le mie cosce.
    Improvvisamente si allontanò e cercò di sistemarmi. Mi voltai un istante a guardarlo.

    < Me la pagherai, tienilo ben a mente. >

    Mi disse che questo era per ricordarmi quello che mi aspettava dopo aver cenato insieme.

    Sogghignai mentre svoltavo per il litorale.

    < Mio caro Michael, devi ancora imparare a conoscermi. Una volta che si inizia a giocare , non si smette mai di farlo.. .la cena non sarà un ostacolo. >

    Intanto mio fratello mi tartassava la mente con il suo stupore nell’apprendere che avevo investito una piccola parte del nostro patrimonio nel commercio delle armi. Convinto lui che avremmo rispettato le leggi.

    “Cosa mi nascondi irmão?? Che cazzo ti ha dato l’ambasciatore??“

    Avrei dovuto scavare nel flusso dei suoi pensieri per scoprirlo.. . ma la maggior parte erano tutti per Noah e non avevo tempo per farlo che dovetti parcheggiare l’auto una volta arrivati al ristorante. Scesi dall’auto, l’ammirai soddisfatto e mi incamminai con Michael verso l’entrata .. solo dopo aver goduto della vista del suo culo sodo mi misi al suo fianco.

    Il ristorante sulla spiaggia era magnifico, non restai però più di tanto stupito perchè abituato nel mio paese che le migliori attrattive turistiche fossero sviluppate sul meraviglioso lungomare di Copacabana. Fummo accolti da un cameriere che ci chiese se volevamo un tavolo per due.

    “Omofoba del cazzo. Verrai un giorno a fare un pic-nic nel bosco con la tua famiglia e banchetterò con la vostra carne.”

    Il lupo prese a ringhiarmi dentro.. fortuna che fu Michael a rispondere.

    Ci accompagnò ad un bellissimo tavolo posto sulla grande terrazza che dava direttamente sulla spiaggia, alla vista del mare i miei occhi si illuminarono. Appena possibile avrei portato il mio lupetto gemello a giocare con l’acqua. .. Brendon amava il mare. L’acqua era il suo elemento, come il fuoco lo era per me.

    Avvertii paura in Brendon, era terrorizzato aveva deciso di andare al negozio e lo avevo ammonito perchè continuava a struggersi per quel lupo, quando poi una cliente troia lo aveva spaventato.. ma porca puttana!

    “Che succede fratellino? Vuoi che venga da te? “

    Mi disse che non dovevo, quando non ero in grado di penetrare nella sua mente, voleva dire che era preda delle sue visioni. Non me ne parlava mai. Si chiudeva a riccio escludendomi da questa parte oscura dalle sua mente.

    Presi posto a tavola, il locale era poco affollato. Sorrisi compiaciuto, meglio cosi.. . daremo meno scandalo mentre il nostro gioco continua. Michael sfogliava il menù , ed io pensai che questa era la prima volta che portavo a cena qualcuno. Mi ero sempre limitato a scopate singole o in gruppo dove il giorno dopo nemmeno avevo ricordo dei volti e dei nomi con cui avevo giaciuto.

    Lo vidi alzare gli occhi dal menu e sorridermi in modo malizioso. Doveva aver letto e pensato a qualcosa di.. . eccitante.

    < Sto iniziando ad odiare di non poter essere partecipe dei tuoi pensieri. > gli dissi mordendomi le labbra.

    Presi il secondo menu dal tavolo, iniziai a valutare le varie voci, avevo voglia di tutto e niente.. . il mio vero appetito era un altro, e sedeva di fronte a me.

    < Cosa prendi? > alzai gli occhi per guardalo.

    "Dio, ti divorerei a morsi."

    Tra le cosce avevo ancora una gonfia e mostruosa erezione. Portai una mano sopra alla patta dei pantaloni cercando di sistemarmi, ma appena mi toccai, strinsi gli occhi con forza.. era cosi duro da farmi male.

    Guardai Michael dritto negli occhi. . " oppure e te che dovrei far male. "

    La voglia di afferrarlo per un braccio e scoparmelo su questo tavolo davanti a tutti era irresistibile.

    Mi leccai le labbra dopo essere giunto all'ultima pagina del menu, tra i dessert. Sorvolando la lista valutai quale dolce sarebbe stato perfetto da leccare sul corpo di Michael.. per non sbagliare li avrei provati tutti, ma uno in particolare scatenò la mia libidine. Fragole con panna.

    < Direi che il dolce l'abbiamo già deciso. > la mia voce prese tutte le sfumature della malizia.
     
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    CONTINUA DA LUOGHI CITTADINI - CITTA - LES TRESORS DE NADIYA

    Durante il nostro volo Clay mi aveva superata. Credeva fosse una gara, mentre per me era solo un modo come un altro per rilassarmi. Atterrai in un luogo appartato, riprendendo le mie sembianze umane. Controllai che lo chignon fosse a posto e sistemai il mio vestito, dopodiché mi avviai verso l'entrata del favoloso ristorante sulla spiaggia.

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  5. Shaogorath
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    :Clay.png:

    CONTINUA DA LUOGHI CITTADINI - CITTÀ - LES TRESORS DE NADIYA

    Quando arrivammo diedi il tempo a Iside di ritrasformarsi, dopo entrammo nel locale.
    Appena entrammo una cameriera ci accolse.

    < Buonasera signori volete genere ? >

    Guardai la cameriera, non ci volle molto perché capissi che pure lei era spaventata dai miei occhi.

    Ci risiamo...

    Pensai infastidito, non potevo farci nulla se avevo degli occhi molto strani! Cercai di non dar a vedere la mia irritazione e di mantenere un tono docile.

    < Un tavolo per due grazie >

    La cameriera ci portò al tavolo lasciando i menù. Cominciai a sfoglialo, sperando di addentare finalmente qualcosa.
    Il mio interesse fu catturato da una costata che era appena stata portata al tavolo affianco al nostro.

    La voglio!

    Pensai con l'aquolina in bocca. Mi voltai verso Iside.

    < Trovato qualcosa di tuo gradimento? >
     
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    Quando lo guardai mi disse che cominciava ad odiare il fatto di non poter sentire i miei pensieri

    <<se vuoi posso rendertene partecipe...>>

    Mi guardò poi prese il menù dal tavolo e cominciò a leggerlo, continuavo a guardarlo

    lo voglio... Lo voglio ancora... Lo voglio da morire

    Presi un respiro profondo, quello che gli avevo fatto in macchina non mi bastava, mi aveva eccitato tantissimo sentirlo godere in quel modo, mentre lo stavo guardando Kevin alzò gli occhi dal menù e mi chiese cosa volevo

    Te...

    tornai a concentrarmi sul luogo in cui eravamo

    <<una bistecca direi... Tu?>>

    Lo vidi portare una mano fra le gambe e stringere gli occhi

    è ancora eccitato... Come faccio a mantenere il controllo?

    Si passò la lingua sulle labbra

    <<kevin...>>

    Sussurrai mordendomi il labbro inferiore un pò troppo forte, facendomi uscire una goccia di sangue.

    <<la tua bocca è il mio punto debole smettila...>>

    Leccai il mio labbro assaporando il retrogusto ferroso del mio sangue, guardò ancora il menù arrivando all'ultima pagina, mi guardò dicendo che il dolce lo avevamo già deciso

    <<sei sicuro che non riesci a leggermi nella mente?>>

    Sorrisi cercando di riprendere il controllo di me per l'ennesima volta, smisi di guardarlo tornando a fissare il menù, osservare il suo sguardo così maledettamente malizioso non mi aiutava per niente.

    <<mi è venuto in mente dell'altro per il desser... Voglio sperimentare una cosa con te, ma per farlo dovremmo portarlo a casa>>

    Dissi con un tono che non ammetteva repliche.
    Mentre parlavo sentii entrare dei nuovi clienti, mi voltai e vidi una donna di una bellezza antica, che avanzava seguita da un tipo con degli occhi strani, ma che vidi solo di sfuggita dato che si voltò, uscendo dalla portata del mio sguardo

    ce ne vuole per superare la stranezza dei miei di occhi...

    <<in questa città credo che di umano ci sia solo la cameriera>>

    Dissi a Kevin commentando i nuovi clienti, quest'ultima si avvicinò al tavolo sculettando e chiedendo le nostre ordinazioni

    o tesoro con noi stasera capiti proprio male... A meno che non gradisci averci entrambi

    Pensai sorridendo in direzione del mio lupo.
    Gli ordinai una bistecca al sangue, mentre lo feci, da sotto il tavolo mi levai una scarpa, la cameriera si voltò verso Kevin

    <<lei signore cosa prende?>>

    Con il piede sfiorai la gamba del mio sexy lupacchiotto, lo sentii sussultare a quel contatto, salii fino all'interno della sua coscia

    <<si Kevin... Che...Prendi? >>

    Dissi enfatizzando l'ultima parola e arrivando al centro delle sue gambe... sentivo la sua erezione dai pantaloni, cominciai a strusciarmi su di essa

    non resisterò fino a casa
     
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    Mi disse che poteva rendermi partecipe dei suoi pensieri, l'idea mi piaceva anche se cercare di immaginare i suoi silenzi era diventata una sfida che mi stimolava come non mai.

    Avevo ancora tra le mani il menù, faticavo a dover scegliere una qualsiasi pietanza, non che non avessi appetito.. . ma era diventato quasi un modo per recuperare le energie ,per poi consumarle subito dopo aver lasciato questo tavolo e non un vero e proprio piacere. Era Michael che continuavo a desiderare e del suo corpo volevo saziarmi.

    "Mai nessuno mi ha preso cosi tanto." Sono sempre stato volubile e lunatico, chi è realmente Michael? non conoscevo praticamente niente di lui. Un uomo sconosciuto che era diventata la mia ossessione.

    Aveva deciso per una bistecca e mi chiese cosa avrei preso io. Lo guardai negli occhi, spostai la mano che avevo tra le cosce.. sfiorandomi non avevo fatto altro che peggiorare lo stato in cui vessava il mio cazzo.

    < Voglio te sulla sabbia... e nell'acqua del mare. > gli dissi serio.

    La brezza rinfrescava l'aria, un piacevole venticello che soffiava trasportando i profumi del mare. Nella mia testa vedevo Michael, il suo corpo nudo disteso sulla sabbia, la sua pelle fresca e bagnata da dover riscaldare con la bocca e con le carezze delle mie mani.

    "Dio quanto devo aspettare ancora, prima di averlo di nuovo."

    Nel passarmi la lingua sulle labbra raccolsi tracce di sapore che avevo ancora di lui, stavo iniziando a dubitare sulla veridicità delle sue parole.. più che demone della vendetta Michael pareva un demone del sesso. Quando assaporavi la sua pelle o quando respiravi il suo odore.. Michael ti entrava dentro in tutti i sensi. Ero entrato in un circolo vizioso, pericoloso di dipendenza.. . e non avrei fatto assolutamente nulla per uscirne.

    Mi ammonì sussurrando il mio nome, il tono della sua voce seppure lieve era carico di potere. La tua bocca è il mio punto debole smettila...

    < Alla mia bestia piace il suono della tua voce. >

    Sentivo la calda pelliccia strusciarsi contro le pareti della mia carne, se fosse stata libera avrebbe fatto le fusa come un gatto alla sua gamba per ascoltarlo ancora una volta parlare.

    La fragranza pungente e speziata di sangue si insinuò dentro le narici fino a toccare il lupo che irrequieto prese ad artigliarmi lo stomaco per poter essere liberato.

    "Cazzo accuccia stronzo!"

    < Voglio succhiarti il labbro ferito. > la mia voce roca e animalesca prese possesso della mia voce. Alzai gli occhi dal menù e lo guardai ammaliato leccarsi le labbra.

    Quando gli dissi che il dolce già lo avevamo scelto, mi chiese se fossi sicuro di non essere capace di leggergli la mente.

    < Provo piacere ad indovinare cosa stai pensando. >

    ma aggiunse che voleva sperimentare una cosa nuova e che per farlo dovevamo aspettare di rientrare a casa. I miei occhi ardevano in quel momento.

    < Non aspetterò tanto a lungo. >

    Lo guardai dritto negli occhi.

    < Dopo che avrò pagato il conto. Tu sarai mio. >

    "Non arriveremo alla portiera dell'auto con i vestiti addosso."

    Lo vidi voltarsi, la sua attenzione catturata dall'ingresso di una coppia. Una folata di vento portò al nostro tavolo un odore di femmina speziato ed esotico e un altro odore che la mia bestia non riuscì ad identificare, apparteneva al ragazzo.

    Michael fece un commento che mi fece sorridere di gusto, di umano a Littoria c'era solo la cameriera.

    < Per questo ho scelto questa cittadina. Odio dover nascondere la mia vera natura. >

    Gli umani li consideravo solo come carne tenera da divorare.

    La cameriera arrivò sculettando e mettendo in bella mostra un seno prosperoso, i bottoni della camicetta rischiavano di saltare in aria per contenerlo. La squadrai da capo a piedi soffermandomi sulle forme generose.

    " .. anche per scopare non sono niente male. " pensai riferito all'umana, magari da condividere con Michael, insieme potevamo regalarle una folle notte di sesso che avrebbe ricordato per tutta la vita.

    Michael fece la sua ordinazione, cosi gli occhi della biondina furono nei miei.

    Lei signore cosa prende?

    Volevo risponderle ma il cervello non riuscì a collegarsi con le corde vocali perchè Michael mi sfiorò la gamba con il piede. Ogni singolo muscolo si contrasse, compreso la mia erezione che già gonfia rischiava di esplodere.

    .. lentamente arrivò all'interno coscia, ed io ancora più spudorato aprii ancora di più le gambe a lui, continuando a guardare la cameriera negli occhi.

    si Kevin... Che...Prendi? si divertì a stuzzicarmi.

    .. ora il suo piede fu al centro del mio cazzo, iniziò a strusciarsi sottoponendomi a quella micidiale tortura dove un tavolo e un luogo pubblico mi impedivano di afferrare l'oggetto dei miei desideri.

    Mi abbandonai con la schiena contro la sedia ed eccitato al massimo chiusi gli occhi nel passarmi una mano tra i capelli.

    "Prendo te, Michael."

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    Si sente bene signore? la biondina mi guardava ora tra l'imbarazzo e la preoccupazione.

    < Mai stato meglio. > le dissi con occhi traboccanti di sesso e piacere.

    Afferrai un lungo grissino dal tavolo, accostai lentamente la punta arrotondata alle labbra.. feci attenzione a non romperlo mentre lo facevo scorrere sul labbro inferiore lentamente praticando una leggera pressione.

    < Della.carne.dura. .. > pronunciai con voce roca.

    Guardai Michael negli occhi, bloccai con una mano la sua caviglia prima di venire nei pantaloni.

    Passai poi alla biondina.

    <.. ma che sia piacevolmente tenera al palato quando è in bocca. Sà di cosa parlo signorina? Lei può accontentarmi? >

    La vidi arrossire fino all'attaccatura dei capelli, ed io sorrisi ad un angolo della bocca.

    Io..io.. signore sò a cosa si riferisce. balbettava con il respiro accelerato.

    < Bene, provveda alla nostra ordinazione. >

    Si allontanò quasi inciampando nei suoi stessi piedi.

    < Spero che non si dimentichi dell'insalata. > risi di gusto.

    Liberai la caviglia di Michael e schiacciai il suo piede sul mio cazzo, gemetti forte.. incurante di chi avessi intorno.

    < Non provocarmi bel demone.. che sono un porco. >

    Feci scivolare il grissino nella bocca, millimetro dopo millimetro lentamente, come se avessi il suo cazzo tra le mie labbra. Lo guardai negli occhi.

    < Ti voglio nudo e sopra il mio corpo il prima possibile. >
     
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  8. +Hells+
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    :Iside.png:

    Entrai nel ristorante insieme a Clay. Subito una cameriera ci accolse. Sembrava intimorita dal mio accompagnatore, ma cercò di non darlo a vedere. Ci sedemmo al tavolo assegnatoci e Clay si avventò sul menú.
    Sorrisi. Doveva avere una gran fame! Presi anch'io il listino e cominciai a sfogliarlo distrattamente, guardando la sala.
    Sembrava il classico ristorante romantico dove portare a cena il proprio innamorato, infatti tutti i tavoli erano occupati da delle coppiette, fatta eccezione per un con due uomini alquanto affascinanti.
    Avevo notato gli sguardi che molti clienti ci avevano lanciato quando eravamo entrati e continuavano a farlo di sottecchi. Vista la nostra apparente differenza di età, dovevano pensare che Clay fosse il mio toy-boy.

    < Allora, hai deciso cosa vuoi mangiare?>

    Gli chiesi con voce suadente, accarezzandogli il mento con l'unghia dell'indice. Mi ritrassi ridacchiando, divertita soprattutto dalla sua espressione basita. In quel momento la cameriera tornò per prendere le ordinazioni.

    < Gradirei delle capesante gratinate come antipasto e come portata principale rana pescatrice con le patate, il tutto accompagnato con dell'ottimo vino bianco.>

    Ordinai appoggiando il menù e rivolgendomi a Clay.

    < Tu cosa prendi, tesoro?>

    Gli chiesi facendogli l'occhiolino.
    Attesi che ordinasse a sua volta, continuando a guardarmi intorno. Fui attirata dal tavolo dei due uomini. Dai loro atteggiamenti sembravano molto più che una semplice coppia di amici.
    Sorrisi. I clienti del ristorante avrebbero avuto di che sparlare per giorni!

    Non appena la ragazza si fu allontanata, spostati di nuovo la mia attenzione su Clay.

    < Allora, vogliamo parlare del vero motivo per cui siamo qui?>

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  9. Shaogorath
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    Mentre sfogliavo il menù Iside mi solleticò il mento con l'indice. Lo guardai stranito, cosa diavolo le era preso ora? Sorrisi cercando di non cominciare a grattarmi ossessivamente il mento.
    L'odore dei vari piatti fumanti che mi passavano vicino mi mandavano fuori di testa! Da quanto tempo non mangiavo dopo tutto? Non seppi darmi una risposta, alla fine per me mangiare era una cosa secondaria, volendo potevo vivere senza toccare cibo.
    La cameriera arrivò poco dopo per raccogliere le nostre ordinazioni, la prima ad ordinare fu Iside.

    Però... delicata la signora...

    Pensai mentre aspettavo il mio turno. Dei commenti provenienti da dei clienti di altri tavoli mi infastidirono. La gente non sapeva farsi gli affari suoi?

    Ringraziate il fatto di essere in luogo pubblico altrimenti avreste fatto una brutta fine!

    Pensai con rabbia crescente. Grazie ad Iside tornai in me chiedendosi cosa volessi da mangiare. Mi volta i verso la cameriera cercando di non dar peso al fatto che continuava a fissarmi.

    <due costate grazie>

    Dissi con naturalezza. Entrambe mi guardarono stranite.

    <mi scusi ma...le nostre costate sono da mezzo chilo. Ne è sicuro? >

    Domandò ancora più intimorita da me. Sbuffai, voltandomi a guardare la dea al mio fianco con sguardo esasperato. Tornai a guardare la cameriera.

    < Si ne sono sicuro. E da bere..del vino rosso grazie >

    Quando tornai a voltarmi verso Iside sbuffai.

    < perché gli umani sono così rimbambiti!? Non sono abituati alle creature soprannaturali qui??>

    Domandai innarcando un sopracciglio. Quando la ragazza fu abbastanza lontano la mia accompagnatrice insistette per parlare del vero motivo per cui eravamo li.

    < Certamente, si parlava, qualche ora fa, che il sottoscritto avrebbe lavorato per te. E che avrei recuperato idoli che richiamasse al tuo culto. >

    Feci una pausa quando ci arrivò da bere. Bevvi un sorso di vino aspettando che la cameriera si allontanasse nuovamente.

    < Hai già trovato luoghi in cui dovrò recuperarli?>

    Domandai con curiosità. La serata si prostrava interessante...
     
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    gemellina amo la gif con la faccia pre-orgasmica di Kevin :qs4nyp.gif: :qs4nyp.gif: :qs4nyp.gif: :qs4nyp.gif:


    :Michael.png:

    mi disse che mi voleva sulla sabbia e nell’acqua del mare, deglutii a fatica immaginando cosa avremmo potuto fare, scandalizzare tutto il locale non era abbastanza, sorrisi maliziosamente

    <<io ti voglio ovunque… qui sul tavolo, nel bagno, sulla sabbia, nell’acqua… >>

    quando lo ripresi per la sua bocca, mi disse che alla sua bestia piaceva il suono della mia voce, un brivido mi percorse la schiena, non lo avevo ancora mai visto liberarsi nel modo più selvaggio che poteva, il lupo dentro di lui doveva essere bellissimo

    <<vorrei tanto conoscere la bestia dentro di te… >>

    dissi guardandolo negli occhi.
    Quando il mio labbro sanguinò mi disse che avrebbe voluto succhiarlo

    Dio… tu puoi succhiarmi tutto quello che vuoi…

    non diedi voce a quel pensiero, era meglio darmi un pur vago contegno

    “Dopo che avrò pagato il conto. Tu sarai mio.”

    <<non aspetto altro… sarò tuo in qualunque modo tu voglia…>>

    lo incitai lasciandogli libero sfogo dei suoi desideri.
    Quando cominciai a strusciarmi su di lui all’arrivo della cameriera, il suo viso eccitato e in estasi fece “preoccupare” la cameriera formosa, feci un mezzo sorriso a Kevin, si affrettò a risponderle che non era mai stato meglio, si allungo leggermente sul tavolo e prese uno dei grissini, cominciò a giocarci portandoselo alle labbra

    cazzo…

    continuai a fissarlo con la bocca leggermente aperta

    mi sta facendo sbavare…

    presi un respiro a pieni polmoni

    “Della.Carne.Dura..”
    continuai a fissarlo, sentii la sua mano bloccarmi la caviglia, e la sua erezione pulsare

    sta venendo.. dio santo…

    le mani cominciarono a tremarmi dall’eccitazione.. strinsi i pugni al bordo del tavolo, guardarlo mentre godeva era la cosa più arrappante che avessi mai visto, adesso mi stava facendo veramente male nei pantaloni.
    Tornò a prestare attenzione alla cameriera, la provocò un pò mettendola in seria difficoltà, la vidi arrossire visibilmente, Kevin le fece un mezzo sorriso

    amo quando lo fa, ha una faccia da schiaffi terribilmente sexy

    quando la poveretta se ne andò ancora scossa per le sue provocazioni, il mio bel lupo si voltò facendo una battuta, risi con lui, poi lo sentii lasciare la mia caviglia e premere il mio piede sul suo cazzo

    “Non provocarmi bel demone.. che sono un porco.”

    <<è la cosa che amo di più di te… e provocarti mi eccita… non smetterò di farlo>>

    mi disse che mi voleva nudo e sopra il suo corpo il prima possibile

    <<non avere fretta, sai che amo giocare… siamo solo all’inizio…>>

    gli feci l’occhiolino, poi mi voltai ancora verso la cameriera, stava servendo il tavolo della “dea” e del tipo dagli occhi soprannaturali

    serata impegnativa per te tesoro, mi dispiace

    sorrisi

    <<vogliamo portarcela a casa e giocare anche con lei?>>

    dissi a Kevin indicandogli la biondina con un cenno del capo.
    La vidi camminare verso la cucina per lasciare le ordinazioni, prima che potesse raggiungere la porta la richiamai, lei venne un pò timorosa al nostro tavolo

    <<tesoro ci porteresti del vino? un rosato magari… io e il mio amico abbiamo una gran voglia di assaporare qualcosa di dolce.. in bocca..>>
    la biondina fissò le mie labbra ad ogni singola parola e mi fece un segno di assenso con il capo prima di andarsene.
    Spostai di nuovo la mia completa attenzione sul lupo che avevo di fronte, mi leccai le labbra fissando le sue

    <<sono buoni i grissini?>>

    dissi alludendo al gesto provocante di qualche minuto prima, per poco non venivo anch’io solo a guardarlo, ancora mi premeva nei pantaloni e avevo una gran voglia di sfogarmi
     
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    :Kevin.png:

    "Quanto vorrei infilarmi sotto al tavolo e succhiargli il cazzo." pensavo in preda ad una smania incontrollabile.

    .. ma non dovevo cedere, il gioco doveva continuare.

    " Senza mai staccarmi da lui cazzo!"

    Il grissino era un misero palliativo non poteva sostituirlo , mi incazzai.. tante è vero che lo morsi con rabbia spezzandolo a metà.

    "Fino a farlo esplodere nella mia bocca."

    Doveva smetterla di dirmi che potevo averlo ovunque in qualsiasi luogo e posizione..su ogni superficie dura, liquida e sabbiosa.. perchè lo avrei afferrato per il collo della camicia portato ad alzarsi ad un centimetro dal mio viso e ficcato la lingua in bocca e non sarei stato per nulla delicato.

    .. il gioco doveva continuare, non era ancora il momento.

    Sarò tuo in qualunque modo tu voglia…

    La voglia di toccarlo diventava sempre più acuta e dolorosa.. c'era mai fine a questo circolo vizioso?

    Solo quando mi possedeva o ero io a farlo quella tortura si placava pochi attimi.. . poi ritornava con più prepotenza di prima. Michael mi fotteva mentalmente tanto da riuscire a isolare mio fratello.. con le parole, la voce .. con le occhiate che mi lanciava. Anche se un tavolo ci divideva.. anche se le nostre mani erano distanti.. anche se non eravamo l'uno contro l'altro.. . noi continuavamo a scopare.

    Provocarmi lo eccitava.

    < Non spingermi al limite, dimenticherò dove siamo. > strinsi forte il labbro tra i denti.

    Non seguivo le regole degli umani.. . ma solo gli istinti di un animale libero.

    Amava giocare e non dovevo avere fretta di avere il suo corpo.

    < Non sarò il primo a cedere. > lo sfidai apertamente.

    Si voltò a squadrare la cameriera e mi sorrise. Voleva prendere la biondina e portarla a casa con noi.

    Lo guardai famelico.

    < Credo che le piacerà.. . si veste da troia ma in realtà è pudica. >

    L'odore dell'umana era inconfondibile.. sapeva di innocenza, ma sotto i vestiti si celava la voglia di spingersi oltre.. . quel profumo voluttuoso di femmina aveva stuzzicato la mia bestia.

    < L'aiuteremo a superare dei tabù inutili. >

    Richiamò la biondina prima che si allontanasse nelle cucine, ordinò un vino rosato, lei fissava le labbra peccaminose di Michael.. perdendosi in chissà quali fantasie.

    "Si avvereranno bambolina." pensai nel vederla andare via.

    Seguii il più piccolo movimento che fece la sua lingua nel leccarsi le labbra.

    Immaginai di averle vicine.. cosi vicine da..

    < ..quelle labbra le succhierei cosi forte da farle diventare livide. >

    Mi stuzzicò chiedendomi dei grissini. Non lo risposi e mi alzai. Feci il giro del tavolo e mi avvicinai dietro la sua sedia.

    < Prima che arrivano le bistecche vado a ... . lavarmi le mani. > sussurrai al suo orecchio tanto vicino da inspirare il buon profumo del suo collo.

    Cercai di sfiorarlo il meno possibile, solo una mano allungai sotto al tavolo.. tra le sue cosce.

    < Quanto vorrei darti sollievo come tu l'hai dato a me. > la mia voce roca e vogliosa.

    Strinsi la sua erezione da sopra la stoffa dei pantaloni.. dura, grossa e bisognosa di calde attenzioni.

    Staccai subito la mano.

    < Questo ristorante fa attendere a lungo i clienti.. . forse non dovremmo più tornarci. > sorrisi diabolicamente al mio demone.

    .. .e mi diressi verso il bagno del ristorante. Nel passare accanto al tavolo della coppia sovrannaturale.. lanciai alcune occhiate, lei era una gran bella donna , elegante e ... . diversa. Il ragazzo invece non riusciva a passare inosservato.. non tanto per l'aspetto fisico era il suo odore a rendere irrequieto il mio lupo.

    Trovai il bagno stavo per entrare quando intercettai lo sguardo della biondina mi divorava con gli occhi ma subito li distolse credendo che non l'avessi notata. Le girai attorno come se fosse la mia docile preda ed io il predatore pronto a saltarle addosso. Ricambiava il gioco di sguardi che si andava creando.. la biondina bramava di sentirsi in trappola.

    Mi fermai sulla soglia, le sorrisi incurvando un angolo della bocca.

    "Attenta che mordo."

    tumblr_mhxi0fI9lJ1qfg9xxo1_250



    < Le devo chiedere un favore, si avvicini signorina.>

    con esitazione lo fece.

    Non appena fu a portata di mano la trascinai nell'angolo appartato. Spalle al muro la bloccai con il mio corpo.. era cosi minuta che la coprivo interamente.

    < Signore mi ..mi dica cosa.. .>

    Sospirò guardandomi negli occhi, poi le labbra. Sentivo paura e desiderio.. .

    < ..cosa posso.. . >

    Portai le labbra ad un centimetro dalle sue come se la stessi per baciare.. lei non perse tempo a toccarmi la pancia.. le sue mani delicate ma bramose nei movimenti mi reclamavano come se gli appartenessi.

    < Dì al mio amico che avete problemi con l'ordinazione. >

    Mi avvicinai all'orecchio, presi il lobo tra le labbra e lo succhiai avidamente. Iniziò a gemere forte, mi afferrò per la vita per attirarmi su di lei .. sul suo corpo. Voleva sentirmi ed io non persi tempo le feci sentire quanto il mio cazzo fosse duro strusciandomi contro di lei.

    < Oh dio santo. >

    < Dì che sono solo e lo aspetto. > mi staccai giusto il tempo di dirle quelle poche parole che ripresi il lobo tra i denti e lo tirai leggermente mentre le sue mani palpavano il mio fondo schiena e le sue dita affondavano nei miei capelli.

    < Mi desideri e potresti avermi se fai come ti dico. >

    Avvampò di brutto, era scossa e sconvolta forse non era abituata ad approcci cosi rapidi e diretti.. ma io si.

    < La tua pelle.. è rovente.>

    Le sollevai il mento e guardarla negli occhi, imbarazzata per essersi spinta cosi con uno sconosciuto.

    < Ogni centimetro di me arde. >

    Mi allontanai la guardai un'ultima volta prima di entrare in bagno.. ed ero più che sicuro che sarebbe corsa da Michael per riferire quanto le avevo detto.

    ".. . sicuro capirà cosa è capitato alla biondina, anzi lui può ascoltare i suoi pensieri. "

    Aprii l'acqua del lavabo mi rinfrescai il viso.. stavo impazzendo avevo un eccitazione addosso incontrollabile.. sperai solo che la biondina tornasse con Michael e non da sola perchè era lui che volevo ardentemente.

    "Lo voglio cazzo."

    Edited by Iole88 - 22/6/2014, 03:03
     
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  12. +Hells+
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    :Iside.png:

    Clay ordinò due costate. Lo guardai stupita, così come la cameriera, e lui ripetè l'ordinazione. Mi trattenni dallo scoppiare a ridere.

    < L'appetito non ti manca!>

    commentai. Non appena la ragazza si fu allontanata riprendemmo il discorso lasciato a metà. Gli passai un volantino di una mostra d'arte egizia.

    < Tra qualche giorno si terrà una mostra d'arte egizia qui a Littoria. Questo è anche uno dei motivi per cui sono qui. Perlopiù i manufatti esposti sono dei falsi di scarsa fattura buoni solo per incantare gli imbecilli. Ho già assistito a questa mostra in Francia e ho potuto costatare che non c'è quasi niente di veramente egizio. A parte una statuetta.>

    Tornò la cameriera col vino e non appena si fu allontanata diedi a Clay una foto.

    gif

    < Fa parte di una collezione privata.> continuai. < Ho già provato a contrattare con il proprietario, ma non vuole proprio separarsene. Stupido idiota, è solo un miliardario spocchioso che detesta tutti coloro che hanno un patrimonio simile al suo, ma non ha la minima idea del valore degli oggetti che possiede. Stavo pensando di evocare un esercito di non morti e appropriarmene in altri modi, ma col tuo aiuto potrei agire più discretamente e senza attirare troppo l'attenzione.>

    Bevvi un sorso di prosecco, osservando la reazione delle mie parole sul mio ospite.

    < Domani dovrebbero arrivare al porto i container con gli oggetti. Voglio che tu entri in uno di quei cosi, trovi questa statuetta, la sostituisca con un falso che ti procurerò e porti l'originale a me. Quel bifolco non si accorgerà minimamente della differenza. Hai completa libertà di azione, puoi agire come meglio credi, ma non devi farti riconoscere e sopratutto nessuno deve collegare il furto a me, altrimenti scoprirai che non è cosa saggia attirare le ire di una dea.>

    Calcai appositamente le ultime parole, dette con tono duro e minaccioso, perché capisse che non scherzavo e non ammettevo errori. Ero generosa con chi entrava nelle mie grazie, ma non perdonavo chi non portava a termine ciò che gli ordinavo o, peggio ancora, mi metteva nei casini.

    Uno degli uomini del tavolo lì vicino si alzò e passò vicino al nostro. Lo seguii con lo sguardo finchè non sparì dietro l'angolo che portava alla toilette. Non era umano, questo era certo, emanava un'aura soprannaturale, ma non riuscivo a capire cosa fosse. Non era una vampiro, non avvertivo il sentore di non morto in lui. Tornai a rivolgermi a Clay.

    < Con quello che mi hai raccontato sul lavoro che facevi nel tuo mondo, non dovrebbe essere troppo difficile per te. Credi di poterlo fare?>

    domandai infine con un sorriso, sollevando il calice e attendendo una sua risposta.

    jpg
     
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  13. Shaogorath
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    :Clay.png:

    Alla fine la mia missione consisteva nel rubare una statuetta egizia che sarebbe arrivata a Littoria il giorno seguente e al suo posto mettere un falso.
    Sorrisi la proposta era buona e cosa importante avevo libertà di azione! Guardai intensamente la foto in modo tale da imprimermi l'immagine nella mia mente. L'ltim frase che disse mi offese lievemente, certo che potevo farlo!
    Un uomo ci passò di fianco, stranamente non mi fissò come facevano tutti. Quando avvertiti la sua aura capii...non era umano. Tornai a guardare Iside.

    <certo che posso farlo, non c'è alcun problema!>

    Rispsi sicuro di me, avevo portato a temine parecchie missioni in cui magari avrei dovuto uccidere anche persone di una certa fama e non mi avevano mai scoperto, avrei portato a termina anche questo senza tante difficoltà.

    <ritieila già nelle tue Mani>

    Bevvi qualche sorso di vino immaginando il modo in cui sarei entrato in azione. Avevo bisogno solo di un particolare...

    < A che ore arriva il container domani?>

    Domandai prendendo del pane, ormai non ce la facevo quasi più tra gli sguardi della gente e il profumo del sangue che diventava più forte man mano che la mia fame aumentava.
    Dopo lunghi e strazianti minuti arrivò da mangiare, i miei occhi nel vedere quelle due grosse costate si illuminarono come lampadine.

    Finalmente stavo pensando di sgozzare qualcuno!

    Cominciai a mangiare nel vano tentativo di non sembrare il morto di fame che ero. Il piano lo avevo pensato velocemente, e probabilmente qualche vittima avrebbe potuto esserci.

    < Dammi tutti i dettagli ...>

    Dissi calmando la foga con cui stavo mangiando. Non potevo permettermi errori! A meno che non volessi incappare nella sua furia, e preferivo evitare.
     
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    :Michael.png:

    I suoi pensieri, come al solito, me lo fecero diventare ancora più duro, cominciai ad immaginarlo mentre si intrufolava sotto al tavolo, mi slacciava i pantaloni e cominciata a giocare con la mia erezione fino all'arrivo della sua bocca bollante

    cazzo devo frenare le mie fantasie subito

    "Non spingermi al limite, dimenticherò dove siamo."

    o si ti prego...

    si morse il labbro e io schiusi di poco le mie, come facevo a non averne mai abbastanza? più pensavo a tutte le volte che avevamo fatto sesso, più mi venivano in mente altri mille modi in cui lo avrei voluto, ancora non lo avevamo mai fatto in un luogo pubblico con lui, e questo non faceva altro che alimentare le mie voglie.
    Mi disse che non sarebbe stato il primo a cedere, feci un sorriso accettando la sua provocazione.
    Kevin commentò la biondina, disse che le sarebbe piaciuto e che probabilmente era la classica ragazza pudica se si andava oltre l'apparenza

    <<...sto fremendo dalla voglia di scandalizzarla...>>

    continuammo con i nostri giochetti finchè non lo vidi alzarsi e venire dietro di me, averlo così vicino non aiutava il mio autocontrollo, sentivo il suo respiro sulla mia pelle, mi sussurrò che sarebbe andato a lavarsi le mani, sentii il suo tocco in mezzo alle gambe, sussultai a quel contatto

    <<cazzo... non puoi...>>

    sussurrai cercando con tutte le forze di trattenermi, ma sentirlo stringere la mia erezione mi fece dimenticare dove fossimo, gemetti sonoramente, tolse la mano, lasciandomi ancora più bisognoso delle sue carezze, strinsi i denti e mi uscì un verso di protesta incomprensibile, lo sentii allontanarsi e dirigersi verso il bagno, ma non mi voltai a guardarlo, se lo avessi fatto non sarei riuscito a controllare l'impulso che avevo di corrergli dietro pregandolo di continuare.
    Non riuscivo nemmeno a guardare le altre persone lì presenti, mi voltai verso la vetrata alla mia sinistra, la vista sul mare era mozza fiato, cercai di concentrarmi sulle onde che si rincorrevano a riva per non pensare a lui... ai suoi capelli nei quali avrei voluto affondare le mani... alle sue labbra... alla sua lingua... alle sue mani su di me...

    dio è impossibile!

    pensai al quanto esasperato, presi un respiro profondo, ero un demone della vendetta, sarebbe stato il colmo se proprio io non riuscissi a controllarmi. Passò qualche minuto -in cui continuavo a bacchettarmi e inevitabilmente fantasticare- la biondina tornò al tavolo, era tutta rossa ed agitata, le sorrisi maliziosamente, e peggiorai la sua situazione, la vidi accalorarsi ancora di più.

    <<io... io... >>

    continuai a guardarla senza dirle nulla

    <<abbiamo dei problemi con le mie... >>

    si fermò un attimo, aveva il respiro accelerato

    <<con le vostre ordinazioni>>

    si corresse

    <<e il suo amico... mi ha... >>

    si fermò di nuovo

    <<mi ha detto di dirle che la aspetta in bagno>>

    concluse, pronunciando l'ultima frase quasi come se fosse stata un'unica parola, abbassò lo sguardo, il sorriso che avevo si fece leggermente più largo, mi guardai intorno, gli altri clienti erano intenti a mangiare e a conversare, lanciai un occhiata alla porta della cucina, c'erano altri due camerieri che facevano avanti e indietro per la sala. Mi alzai mettendomi ad un centimetro dalla biondiona ma stando ben attento a non sfiorarla nemmeno

    <<e dimmi...>>

    le misi un dito sul mento costringendola ad alzare gli occhi per guardarmi

    <<è stato il mio amico a farti questo?...>>

    il suo sguardo adesso era leggermente impaurito, ma non indietreggiò, rimase di fronte a me con gli occhi ancora puntati nei miei

    <<questo.. co-sa?>>

    disse balbettando con un tono di voce impercettibile per tutti meno che per me

    <<... questo effetto...>>

    le sussurrai di rimando ma in modo che potesse sentirmi, diventò ancora più rossa se possibile, abbassò lo sguardo di nuovo e non mi rispose.
    Le accarezzai il braccio, la sentii sussultare, mi avvicinai al suo orecchio

    <<sta tranquilla tesoro... vieni con me... >>

    continuai a far scorrere le dita finchè non raggiunsi la sua mano, la strinsi e la condussi con me fino alla porta del bagno, lei mi seguì senza mai protestare, ma la sentivo sempre più agitata.
    Quando aprii la porta incontrai subito lo sguardo di Kevin, notai che si era sciacquato il viso, qualche goccia d'acqua era ancora sulla sua pelle, non gli andai vicino, continuai a guardarlo dalla testa ai piedi, mi morsi il labbro inferiore di nuovo

    <<la nostra cameriera mi ha riferito il tuo messaggio>>

    dissi in tono allusivo; visto lo stato in cui era venuta da me sicuramente si era già divertito a provocarla, e io sapevo bene quello che si provava quando lo faceva.
    Stringevo ancora la mano della ragazza, mi voltai verso di lei e mi avvicinai.. lei indietreggiò arrivando a sbattere contro la porta del bagno chiusa alle sue spalle, avevo gli occhi puntati nei suoi, lei schiuse le labbra, sapevo che Kevin osservava ogni nostro movimento, portai una mano sulla chiave della serratura alla destra della ragazza e la chiusi con due mandate, premetti il mio corpo contro di lei, le spostai una ciocca di capelli dietro l'orecchio, ci avvicinai la bocca

    <<voglio che ci guardi...

    le sussurrai, sentivo il suo respiro accelerato dalla mia vicinanza, mi abbassai e le lasciai un piccolo bacio sul collo, aveva un odore buonissimo e delicato, era un po' che non stavo con una donna, mi ero quasi dimenticato quanto le loro forme potessero essere invitanti, mi allontanai da lei che non si mosse di un millimetro rimanendo addosso alla porta.
    Mi voltai verso Kevin, mi avvicinai a lui velocemente, non ne potevo più di stargli lontano, gli misi finalmente una mano tra i capelli, li strinsi un po' e lo attirai sulle mie labbra, infilandogli la lingua in bocca senza troppi complimenti. Giocare con la ragazza mi aveva eccitato ancora di più di quanto già non avesse fatto il mio lupo, mi strusciai contro il suo corpo, sentii la sua erezione premere dai pantaloni

    <<non mi deludi mai>>

    sussurrai sulle sue labbra facendo un mezzo sorriso, misi le mie mani sotto la sua maglietta

    <<stavo soffrendo a non poterti toccare>>

    con i miei baci arrivai al suo collo che succhiai a morsi leggermente lasciandogli il segno, un verso di approvazione gli uscì dalla gola, mi avvicinai al suo orecchio

    <<guardala>>

    sussurrai in modo che solo Kevin potesse sentirmi, con la coda dell'occhio vidi la ragazza con la mano poggiata sul ventre, che pian piano scendeva sempre più giù

    brava ragazza... vedo che lo spettacolo è di tuo gradimento...>>
     
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    "Michael ho voglia di te."

    Alcune goccioline d'acqua erano rimaste sulla pelle, per l'impazienza di prendere la biondina insieme a Michael non mi ero preoccupato di asciugarmi il viso. Aspettavo di vederli arrivare.. da un momento all'altro, il mio demone non mi avrebbe deluso. Non attesi molto.. .mi voltai non appena sentii aprire la porta del bagno.

    Incrociai i suoi occhi e sorrisi compiaciuto ad un angolo della bocca nel sentirgli dire che aveva ricevuto il mio messaggio, non era solo.. . sentivo l'odore di paura ed eccitazione della nostra biondina dietro di lui, che timidamente si nascondeva imbarazzata. Dava la mano a Michael.

    Mi appoggiai con il fianco al marmo del lavabo, gli occhi di Michael puntati su ogni centimetro del mio corpo.. . avevano il potere di farmi diventare una torcia umana quando faceva cosi. Lo vidi mordersi le labbra, sospirai di conseguenza.

    < Ti aspettavo. >

    Lui mi guardava ed io mi eccitavo sotto al suo sguardo, più manteneva le distanze e più desideravo averlo vicino. Si voltò , il battito del cuore della biondina accelerò quando Michael avanzò costringendola ad indietreggiare schiena alla porta. Quello era un famelico predatore che teneva in trappola la sua preda. Mi leccai le labbra nell'assistervi. Chiuse a chiave la porta, il suo magnifico corpo la schiacciava , ascoltai l'ordine che le diede di guardarci.

    Lei tremava ed io fremevo.

    Pochi attimi e una sua mano era tra i miei capelli .. li stringeva per attirarmi alla sua bocca. Schiusi le labbra quel tanto che bastava per consentirgli di infilarmi la lingua dentro. Dio il suo sapore, entrava dentro di me e mi bruciava come fuoco. I nostri corpi uniti si strusciavano l'uno contro l'altro.. . con la mente già lo avevo spogliato... . già ero andato oltre. Mi disse che non lo deludevo mai sentendo la mia erezione dura.

    < Sei tu a farmi questo... .ogni volta. >

    Le mani ora sotto la mia maglietta si muovevano audaci sulla pelle, non persi tempo a spogliarmi. Restai solo con i jeans , bramavo troppo di sentire mani e bocca sulla pelle nuda per attendere oltre.

    Mi disse che stava soffrendo a non potermi toccare.. aveva le labbra sul mio collo divorava la mia pelle con baci infuocati. Poi con i denti mi morse. Un suono animalesco fuoriuscì dalla mia gola.

    < .. ti avrei scopato su quel tavolo se non fossi venuto da me. > la mia voce roca, accesa di desiderio trattenuto troppo a lungo.

    Guardala, mi sussurrò all'orecchio.. lo feci.

    La biondina aveva una mano sul ventre, si accarezzava scendendo lentamente verso il basso .. . era eccitata. Vogliosa, una voluttuosa fragranza femminile saturava l'aria della stanza. Il mio cazzo sempre più duro nei pantaloni.

    Guardai malizioso Michael.. . misi una mano dietro la nuca e gli leccai le labbra.

    "Il tuo lupo ha voglia di giocare."

    < Ora sarai tu a guardarla. > e mi allontanai da lui.

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    Avanzai verso di lei e subito ritirò la mano abbassando gli occhi a terra. Le sollevai il viso e la guardai negli occhi.. erano lucidi e ardevano di desiderio. La baciai sulla bocca senza alcuna gentilezza, succhiai le sue soffici labbra carnose. La sentii gemere, le sue mani presero coraggio e si posarono sulle mie braccia accarezzandomi. Le sbottonai la camicetta e dopo averla sfilata la gettai a terra.. poi la feci allontanare dalla porta, la mia bocca le succhiava la pelle del collo, la gola.. poi spudorata scendeva sempre più giù nell'incavo dei seni.. dove feci scorrere la lingua. La mano di lei mi stringeva i capelli, mi tratteneva per non farmi staccare dal suo corpo, l'altra mano mi accarezzò la schiena delicata nei movimenti.. si fermò sul fondo schiena palpandomi il culo.

    Mi abbassai leggermente senza mai staccare la bocca dalla sua pelle, la divorai di baci fino a soffermarmi su un fianco , mentre la baciavo le tirai giù i pantaloni. Aveva delle belle gambe, le accarezzai lentamente godendo nel sentirle lisce come seta sotto le dita.

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    Tornai sulla sua bocca in cerca della lingua, ora entrambe le mani posate sui fianchi della biondina, misi le dita ai lati delle mutandine, al di sotto del morbido tessuto ed iniziai a giocarci facendo scorrere le dita lungo il bordo, arrivate dietro le afferrai i glutei sodi con entrambe le mani.. li strinsi forte facendola gemere di piacere e con un rapido movimento gliele sfilai.

    L'afferrai per la vita e mi allacciò le gambe sui fianchi, le braccia si aggrapparono alle mie spalle e si avventò sulla mia bocca con libidine e voracità. Ci misi un attimo a sganciarle il reggiseno e mi avvicinai a Michael con la biondina avvinghiata addosso.

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    La feci scendere e la feci voltare di fronte al mio demone. Completamente nuda come mamma l'aveva fatta. Le sciolsi i lunghi capelli biondi e glieli scostai su una spalla.. ero dietro di lei dove la mia erezione premeva contro le sue natiche. Baciandole il collo le sussurrai.

    < Toccati. Fagli vedere quanto sei bella.. . >

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    Era imbarazzata sotto agli occhi di un uomo che la guardava, cosi presi la sua mano e la guidai ad accarezzarsi il corpo.. lentamente. Le feci schiudere le gambe per permettere alle dita di spingersi dentro di lei.. nel suo sesso caldo e bagnato.

    Guardavo Michael mentre stringendole il polso la portavo all'estasi del piacere con le sue dita, ero io ad imporre il ritmo, l'intensità dei movimenti. Era in mio completo potere e lei ansimava sempre più forte, senza più pudore.. . si morse le labbra a sangue mentre l'altra mia mano giocava con i suoi capezzoli.

    < Ti piace ciò che vedi? > sorrisi divertito a Michael.

    Le sfilai le dita dal suo sesso e le portai alla mia bocca.. succhiai prima uno, poi l'altro dito pregno del suo dolce sapore di femmina.

    La spinsi verso di lui, ed io le stavo dietro.. era schiacciata tra i nostri corpi. Le misi una mano sulla spalla e la obbligai ad inginocchiarsi ai piedi di Michael. Guardavo il mio demone eccitato negli occhi mentre le mie mani bottone dopo bottone gli aprirono la camicia. Gli accarezzai il petto nudo, avvicinai la bocca per prende un capezzolo tra i denti che succhiai avidamente e poi lo morsi. Infilai le dita dentro il bordo dei suoi jeans, lo sbottonai e la biondina glielo abbasso a metà coscia insieme agli slip.

    < Ho voglia di farti godere. > gli dissi ad un centimetro dalle sue labbra.

    Mi inginocchiai anche io dietro la biondina, che minuta com'era l'accoglievo completamente tra le braccia. Mi avvicinai al suo orecchio per sussurrarle.

    < Lo faremo insieme. >

    Presi l'erezione di Michael nella mano, iniziai ad accarezzarlo lentamente.. era già cosi duro ed eccitato.. . io e la biondina lo leccammo, le nostre lingue scorrevano avide e bagnate lungo quella carne dura e pulsante... prima lei, poi io.. spesso ci incontravamo sullo stesso punto ed i nostri sapori si mischiavano a quello di Michael. Lo sentivo impazzire cosi diventammo più audaci, lei lo accolse in bocca ed io presi a tormentargli i testicoli.. quel gioco durò a lungo ci alternavamo scambiandoci di posto.. . di tanto in tanto ci staccavamo per scambiarci qualche bacio per poi ritornare implacabili su di lui..entrambi volevamo condurlo all'estasi del piacere.
     
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