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PRIMA RUOLATA
Ero in viaggio da un pò quando finalmente arrivai davanti alla villa che avevo comprato.
Era in perfetto stile con me: bella, semplice ed elegante.
Guidai la macchina fino alla fontana che si trovava nel vialetto e la spensi. Scesi dalla mia porsche e chiusi lentamente lo sportello.
Presi la valigia e mi avviai verso la porta d'ingresso.
Un vampiro, mio scagnozzo, mi aspettava davanti alla porta.
<< Dimitri, finalmente sei arrivato>>
gli porsi la valigia e con un sorriso appena accennato gli feci segno di entrare in casa. Senza aspettare una mia richiesta mi disse quello che aveva scoperto su alcuni abitanti di Littoria
<<allora, ho scoperto che il Night è in mano alla famiglia Bredisc. Lui, il proprietario è uno con cui vale la pena fare affari. >> mi sorrise entusiasta <<il negozio di armi è in mano a dei lupi, su di loro ho poche informazioni. Hanno il loro negozio vicino a quello di Nadiya. Poi ho scoperto che esiste un negozio di magia nascosto agli umani e varie attività che devo ancora conoscere bene.>>
Mi scortò fino al mio studio. L'enorme scrivania era l'ideale per me. Mi immaginai li seduto a lavorare o a scoparmi qualche giovane donna su quell'enorme spazio.
<<hai fatto un ottimo lavoro Leo. Ora puoi andare ma dopo mi accompagnerai da Nadiya. >> gli feci un cenno con la mano e mi incamminai alla ricerca del carrello di liquori.
Quando lo trovai presi un bicchierino di Пожар в России (Fuoco di Russia) una delle bevande più forti del mio paese e lo bevvi tutto d'un sorso. Posai il bicchierino vuoto e cominciai a girare per la casa.
Tutto quello che possedevo era stato trasportato in questa nuova casa e sistemato. Mentre camminavo non potevo fare a meno di sorridere davanti allo splendore di quei tesori.
Arrivai davanti alle case patronali ed entrai nella prima, la più grande, notando che sia la mia valigia che le mie cose erano già lì.
Bravo Leo... sa sempre come farmi felice.
La camera aveva un grosso letto al centro della stanza e anche un bagno personale.
Mi appoggiai al letto e comincia a togliere i vestiti fino a quando non rimasi completamente nudo. Mi incamminai vero il bagno ed entrai sotto la doccia, lasciando che il getto d'acqua lavasse via la lunga corsa in macchina.
Rientrai in camera e indossai uno dei miei completi. Amavo uscire vestito in modo perfetto. Il mio guardaroba era forse più elegante di quello di mia sorella.
Una volta sistemata la cravatta mi guardai allo specchio e rimasi contento di vedere come stavo bene in quell'abito.
Scesi al piano inferiore e mi sedetti alla mia scrivania. Leo era stato così diligente da annotare tutto quello che aveva scoperto. Lessi attentamente i suoi appunti. Avevo bsogno di un alleato in città, uno con cui fare affari.
Presi il telefono e feci un numero. <<sono Dimitri. Io sono arrivato in città. Mi metterò presto in contatto con te.>> dissi serio. Riagganciai.
Non avevo tanta voglia di uscire ma la mia sorellina pestifera mi aspettava. Decisi di prendermi ancora del tempo per valutare le mie prossime conocenze.... -
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Mi resi conto di essermi rilassato abbastanza. Era giunto il momento di andare al negozio.
<<leo>> chiamai << andiamo al negozio>>
Uscì dietro il vampiro e presi posto sul sedile posteriore del mercedes nero che era parcheggiato vicino alla mia macchina.
<< Nadiya sarà entusiasta nel vederti.>> mi disse Leo.
<<non la vedo da un pò... mi sa che sarò io il più contento.>> sorrisi...
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Già in macchina Leo mi stava illustrando la siuazione. Sapeva che Armand Bredisc aveva un giro davvero importante in città.
<< Devo parlare con lui. Organizza un incontro. >>
Era meglio mettere le cose in chiaro da subito. Volevo avere potere...
Arrivato a casa entrai nel mio ufficio e mi diressi alla scrivania dopo aver preso un bicchiere di burbon.
Leo aveva già sistemato le schede con le informazioni che era riuscito ad avere.
Aprì la prima. Un certo << Alexander Anderson >> un umano e per giunta un prete. Al momento non mi interessava.
Aprì poi la cartellina che conteneva informazioni sui Bredisc. Guardai attentamente le foto che Leo aveva personalmente scattato. C'era il nght, casa Bredisc e un locale notturno per soli uomini. C'era anche la foto di un ragazzo su cui era scritto a stampatello BERNARD SUAREZ - uomo fidato.
Poi c'erano foto del nipote che aveva ucciso e della moglie di questo. Foto di alcune donne che lo avevano seguito in casa... non avevo ancora le informazioni che volevo.
Stavo cercando un indizio significativo nelle foto quando entrò Leo.
<< L'hanno presa. Cazzo! La collana Romanov non c'è più.>>
Mi alzai di scatto e lanciai con brutalità la scrivania dall'altra parte della stanza. Questa finì prima contro Leo e poi si scontrò con il muro che ebbe la meglio.
<< Cazzo! Com'è potuto succedere? >> cercai di ricompormi ma avevo solo voglia di uccidere quel sudicio ladruncolo che si era permesso di prendere quella dannata collana.
Ci avevo messo così tanto a riaverla, avevo perso così tanto... Dannazione!
<< Portami immediatamente i filmanti. Subito!>> gridai
Lo sapevo. Sapevo che sarebbe successo... continuavo a camminare freneticamente per la stanza..
<< <voglio quei filmati, ora!>> oh... godrò nel torturare quel piccolo essere che si è permesso tanto.
Leo entrò con un tablet e il filmato della sorveglianza.
<< Dimitri deve essere lui o lei. Con quel cappuccio ho difficoltà a vederlo in faccia.>>
<< Me la pagherà! Uomo o donna che sia. Ha rovinato il lavoro di mia sorella. Ha preso quello che è mio. E sta pur certo che mi vendicherò.>>
Dopo averlo catturato e aver ripreso la collana mi sarei divertito un pò con il mio amico/a.
Guardai meglio l'immagine. Il volto che si intravedeva era chiaramente di una donna. Il mento e le labbra erano troppo delicati per essere quelli di un uomo.
Mi preparai ad uscire di casa continuando a pensare alla mia vendetta. Ogni mio pensero la rendeva più folle, più spettacolare.
Era da tanto che non usavo i miei attrezzi di tortura... ed ero davvero smanioso di tirarli fuori. Ero solo alla ricerca di un buon motivo per farlo.
<< E' arrivato il momento di innaugurare la mia stanza delle torture. Al mio rientro deve essere tutto pronto. >>
Mi diressi alla macchina e vi salì sabattendo la portiera. Era arrivato il momento di far uscire fuori il cacciatore che c'era in me. Mi diressi al negozio.
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Arrivai come una furia davnti a casa e, senza nemmeno, entrare in casa chiamai uno dei miei scagnozzi.
<< Vedi di riordinare il mio ufficio. >> senza aggiungere altro gli feci un cenno con la mano per rimandarlo dentro.
Stavo cercando di isolare l'odore del ladro dagli altri quando, il mio telefono prese a squillare.
Sullo schermo aparve il nome di Leo
sapevo che l'
<< Spero per te che tu l'abbia trovata.>>
sapevo che l'aveva trovata... non mi avrebbe chiamato in caso contrario.
<< Vado io a prenderla, personalmente. Torna a casa >>
Dolce vendetta pensai
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peter81 .
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Il viaggio in auto mi permise di riposare il corpo, la rabbia feroce ricaricò le mie forze come una dinamo. Non sapeva il vampiro, che gran favore mi aveva concesso lasciandomi alle sue spalle!
A vigliaccheria, avrei risposto alla stessa maniera!
Con delicatezza mi sfilai una delle scarpe con tacco che indossavo e la strinsi forte nella mano destra.
Appena l'auto si fermò, con uno scatto mi alzai e agganciai il collo dell'uomo da dietro col braccio sinistro. Con un grido colpii con il tacco della scarpa la base del collo del vampiro: lì dove la carne si ammorbidisce e inizia lo sterno. Il tacco penetrò e un fiotto di sangue uscii dalla ferita.
Il vampiro si tese e boccheggiò. Tolsi dalle sue mani la collana e la tenni stretta nel pugno lordo di sangue. Mi spostai davanti con agilità, la velocità era al momento l'unica arma in mio possesso. Aprii la portiera dal lato del guidatore e puntellandomi sulla portiera del passeggero, scaraventai il corpo fuori dalla macchina.
<< Bastardo! Crepa! >>
Con un movimento ondeggiante della mano libera scavai grazie al mio potere una fossa sotto al russo che vi precipitò.
Urlai:
<<mai PIU' NELLE MANI DI UN VAMPIRO!>>
Un gesto orizzontale del palmo e la fossa si richiuse su di lui. Sbattei la portiera e partii sgommando.
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Edited by peter81 - 4/3/2015, 00:51. -
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:Nadiya:
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Non riuscivo a crederci. Uno dei giorni più importanti per la mia nuova vita era andato in fumo.
Leo mi fece scendere dalla macchina e mi portò dentro.
<<nadiya dovresti cambiarti d’abito.>> mi indicò le scale << Ti aspetto in salotto>>
Ero così stanca… senza neanche accorgermene mi ritrovai nel bagno della mia camera. Lasciai scivolare il vestito ed entrai sotto la doccia. L’acqua calda che scorreva sulla mia pelle era un toccasana per l’anima e la mente. Per un attimo non pensai a quello che era successo.
Rimasi sotto il getto per quella che sembrò un’eternità.. Mi avvolsi nell’asciugamano che trovai lì vicino ed entrai in camera alla ricerca di qualcosa di comodo da indossare.
Mi vestì e scesi in salotto.
<< Grazie per essere venuto a prendermi >> misi una mano sulla spalla di Leo.
<< Non devi ringraziarmi. Ci sarò sempre per te, lo sai >> si sottrasse subito a quel semplice contatto.
Non gli era permesso toccarmi, non poteva quasi avvicinarsi. Dimitri era stato abbastanza chiaro: poteva avvicinarsi a me solo se fossi stata in pericolo. Tutti gli altri contatti erano proibiti.
Si alzò e si avvicinò allo sportello dei liquori. Lentamente mi avvicinai a lui e appoggiai la fronte in mezzo alle sue scapole. Dopo Dimitri era l’unico in grado di farmi stare bene. Avevo bisogno di lui…
<< Nadiya… ti prego >> fece per spostarsi avanti quando lo cinsi con le braccia
<< So che non possiamo…>> feci scorrere la mia mano lungo il suo petto scolpito. Lo girai verso di me e lo baciai.
Lui mi prese per i polsi e mi allontanò. << Smettila! >> gridò
<<ti prego… >> lo guardai dritto negli occhi avvicinandomi nuovamente alle sue labbra. Sentivo il suo respiro sul mio volto. Mi attirò a sé e mi baciò con passione.
Mi ritrovai sopraffatta dalle sue labbra, dalla sua lingua, dalle sue mani che accarezzavano ogni singola parte del mio corpo. Senza lasciare le sue labbra lo spogliai e lasciai scivolare giù il mio vestitino…mi sollevò da terra e mi spinse sul divano… i nostri corpi si desideravano… lo lasciai entrare dentro di me con una semplice spinta del bacino. Sentivo il suo membro, sempre più duro, muoversi dentro di me.
<< Oh dio… >>
Ci desideravamo da così tanto che non riuscivo a credere di essere lì con lui.
Il calore del suo corpo, la sua eccitazione e i suoi gemiti di piacere mi mandavano in estasi. Volevo assaporare ogni singolo movimento… mi misi a cavalcioni su di lui e continuai a muovermi su di lui. Lasciai che la mia bocca trovasse il suo collo e con i canini perforai la sua pelle perfetto… lo sentì gemere quando comincia a succhiare il suo sangue. Tornai poi alle sue labbra fino a quando entrambi non raggiungemmo l’apice del piacere. Restai abbacciata a lui il più possibile. Poi lui si separò da me per alzarsi e rivestirsi. Feci lo stesso e poi presi da bere per tutte e due.
<< Questo non è mai successo >> mi disse mentre prendeva il bicchiere
<< Dimitri non lo scoprirà ma, non chiedermi di dimenticare >> risposi
Non lo volevo morto, questo era sicuro ma, sapevo anche che non poteva andare avanti.
<< Ci comporteremo come sempre. Quello che è successo sarà solo nostro. >>
Mi avvicinai di nuovo alle sue labbra e gli mordicchiai il labbro inferiore. Mi prese, delicatamente, per i capelli e mi allontanò. Poi si avvicinò e mi baciò. Sapevo che era un bacio di addio…
<< Non succederà mai più. >> mi disse. Stavo giusto per replicare quando sentimmo la macchina di Dimitri nel vialetto.
Mi alzai per raggiungerlo fuori ma, dopo aver aperto la porta l’unica cosa che vidi era la voragine che si stava chiudendo sopra mio fratello.
<< Dimitri >> urlai. In una frazione di secondo vidi Leo uscire di casa, mettersi esattamente dove si era chiusa la voragine e iniziare a colpire l’asfalto.
Vedevo le sue mani insanguinate che cercavano di creare un varco per riportare mio fratello. Sapevo che non si sarebbe arreso. Avrei voluto aiutarlo ma il mio corpo era come inchiodato a terra. Non riuscivo a muovermi…
<<maledizione! Ti prenderò e ti ammazerò per questo. DImitri, resisti! >>
Poi la vidi. Una mano, la mano di mio fratello, usciva dal terreno. Leo la afferrò e tiro con tutta la forza che aveva in corpo. Liberò mio fratello da quella trappola mortale. Tutte e due vennero verso di me…
<< Oh Dimitri… stai bene? Vieni dentro >> senza neanche darmi una risposta passò oltre ed entrò.
Allora fermai Leo << Grazie! Non so cosa farei senza di te. >> gli sussurrai all’orecchio. Poi mi avvicinai e gli diedi un ultimo bacio sulla guancia.
<<smettila di ringraziarmi. E’ il mio migliore amico. >> mi sorrise << Da questo momento in poi non ci saranno più contatti tra di noi. >>
Attraversò l’uscio di casa per andare da mio fratello. Lo seguì fino allo studio senza parlare. Mio fratello stava mettendo sottosopra l’intero archivio con i file degli abitanti di Littoria.
<< Dimitri! >> lo pregai << Parlami. >>.
VILLA ROMANOVQui trovate gli affascinanti Dimitri e Nadiya |
