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Tra reperti antichi, preziosi di vario genere e pezzi unici e rari, vi aspetta la bellissima Nadiya Romanov.
Edited by Hermy89 - 20/5/2014, 22:26
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Arrivata finalmente a Littoria la bellissima vampira andò nel negozio che sarebbe stato suo. Il fratello aveva già mandato qualcuno a sistemarlo ma lei, che non lo aveva ancora visto, era curiosa di vederlo.
Arrivata davanti all'edificio notò quanto fosse bello e antico. Amava i palazzi d'epoca, forse perchè lo era anche lei, e cercava di sfruttarli sempre al meglio.
Aprì lentamente la porta è si trovò in una stanza elegante, dove gli oggetti, riposti con ordine e criterio, insieme alle vetrine e i lampadari di cristallo creavano un'atmosfera meravigliosa.
Che meraviglia!!
Come sempre c'era lo zampino di Dimitri, che conoscendo i suoi gusti aveva fatto di tutto per renderla felice. Per fortuna non era venuto con lei. Avrebbe avuto così tutto il tempo di godersi il negozio e sistemare i suoi reperti speciali.
Camminava lungo i corridoi attorniata da vasi, servizi di piatti, e cristalleria disposti con gusto impeccabile sui tavoli e sui ripiani. Chi aveva fatto il lavoro si era anche occupato dei piccoli dettagli, per rendere l'oggetto in vendita ancora più bello.
Si recò nel retro del negozio e vi trovò le scatole in legno che contenevano i suoi preziosi tesori. Aprì i contenitori uno ad uno per vedere e condizioni degli oggetti e assicurarsi che non ne fosse stato daneggiato nessuno.
Iniziò a portarli in negozio e a sistemarli in modo da risaltare subito al compratore.
Era entusiasta di questo nuovo inizio.
Littoria che nome strano pensò
Aveva viaggiato per tutta la vita insieme al fratello. Era stata povera ma ora viveva nel lusso. La sua vita era cambiata troppe volte ed era sempre stata costretta a fare quello che non le piaceva.
Il negozio era il suo nuovo vero inizio, qualcosa solo suo. Avrebbe dedicato tutta se stessa al lavoro e poi, una volta sistemata avrebbe cercato l'amore.
Della città aveva visto solo qualcosa ma se ne è era innamorata. Sapeva che il fratello aveva scelto la città come meta per un motivo. Di sicuro era popolata da varie creature o da altri vampiri.
Lei era diversa! Non le interessavano i giochi di potere del fratello, voleva solo essere felice.
Era così immersa nei suoi pensieri che non si accorse di aver finito di mettere a posto il contenuto delle scatole.
Si avvicinò al reaprto libri e cominciò a sbirciare i vecchi e polverosi volumi. Amava sentire le copertine di pelle sotto le dita, le cuciture delle rilegature, sentire il profumo che emanavano le pagine ingiallite.
Chissà che storia hanno dietro?
Ogni volta che prendeva in mano un vecchio oggetto, non poteva fare a meno di chiedersi cosa lo avesse portato da lei, o chi fosse il suo vecchio possessore.
Trovo una copia della Divina Commedia di Dante, rilegata e dalla copertina blu. La prese
Una delle prime edizioni sorrise Ottimo!
la mise in bella mostra in vetrina.
Si avvicinò alla porta e guardò la strada fuori. Ritornò a gironzolare per il negozio in attesa dell'inaugurazione.
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+1 .
Finalmente stringevo tra le mani l'invito per l'inaugurazione. Ora dovevo solo inviare gli inviti e preparare quello che serviva per la festa.
Ero davvero entusiasta!
Stampai un buon numero di inviti e li misi dentro le buste. Chiamai il mio aiutante e lo mandai lungo il viale per imbucare nelle cassette postali delle abitazioni gli inviti. finito lì avrebbe fatto il giro dei locali, negozi e altri luoghi di intrattenimento.
Quale modo migliore per fare nuove amicizie? - pensai
Forse era strano inviare inviti agli sconosciuti ma era l'unico modo di radunare un pò di gente.
Tornai nel retro del negozio.
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Finalmente era arrivato il gran giorno. Mio fratello aveva mandato il catering migliore della città per preparare il buffet e i ragazzi che aveva assunto erano fantastici.
Iniziai, per l’ennesima volta, il giro di ispezione del negozio. Volevo che tutto fosse perfetto.
Diedi uno sguardo all’argenteria per vedere se era lucidata alla perfezione, agli scaffali perché ogni oggetto lì disposto doveva essere ben visibile, alle vetrine perché erano la mia presentazione e infine, ai gioielli che erano il mio vanto.
Una collana di fattura russa, la più preziosa, e unico oggetto che avevo della mia vera famiglia, era messa al centro dell’intera esposizione. Non l’avrei mai messa in vendita ma era così bella che non meritava di stare chiusa da qualche parte.
Mentre girovagavo per il negozio aggiustavo qualcosa qua e là, riempivo i vasi di fiori e davo colore a qualcosa che già di suo era bello. Non amavo molto le cose troppo esagerate ma, con gusto e semplicità stavo arricchendo la merce in esposizione.
Quello che amavo del mio lavoro era il fascino, lo stupore e il restare senza parole davanti alle opere. Avevo vissuto in prima persona l’evolversi delle mode, dell’arte, del modo di vivere ma rimanevo, sempre, affascinata e innamorata del passato.
Aspettavo con impazienza l’arrivo di mio fratello. Non lo vedevo da un mese e mi mancava. Lui era tutto il mio mondo e l’unica famiglia che avessi mai conosciuto. Mi aveva sempre protetta e messa davanti a tutto e tutti e mi aveva sempre fatto sentire importante, anche quando non lo ero.
Speravo che arrivasse prima dell’apertura perché volevo parlare con lui ma, Dimitri era Dimitri. Ero convinta che avrebbe fatto una delle sue entrate ad effetto.
Vanitoso com’è – sorrisi
Andai a guardare il tavolo del buffet e ne rimasi entusiasta . Non avevo niente da lamentare dato che tutto era semplice e sofisticato.
Dopo un ultimo sguardo in giro e poi sarei andata a sistemarmi per l’occasione. Nel retro avevo quasi tutto guardaroba ma non sapevo cosa indossare. Avevo molti abiti lunghi, qualche abito al ginocchio e dei taileur.
Uffi… che devo mettere – gridai nella mia testa
Sentì bussare alla porta del magazzino <<avanti>> dissi
<<un pacco per lei signorina Romanov>> disse uno dei ragazzi.
<<grazie!>> risposi sorridendo.
Aprì il pacco e mi ritrovai davanti un abito bellissimo con sopra un bigliettino.
Carissima sorellina,
mi dispiace non essere ancora lì con te. Sono sicuro che tu abbia fatto un buon lavoro anche da sola. Non vedo l’ora di riabbracciarti.
Indossa questo per l’inaugurazione, mi sembra perfetto per te. Sarai bellissima.
Arriverò presto. Ti voglio bene
Dimitri
Dimitri aveva un ottimo gusto quando si parlava di abiti, lui stesso amava seguire la moda. Indossai l’abito e mi guardai allo specchio, sembrava cucito su di me. Come sempre aveva ragione. Non mi poteva arrivare regalo migliore. Sistemai i capelli, il trucco e indossai delle scarpe col tacco.
Era tutto pronto.
Rientrai nel negozio e mi avvicinai alla porta d’ingresso. Diedi un’ultima occhiata al negozio: tutto era perfetto, i commessi e i camerieri vestiti di tutto punto erano pronti. Girai il cartello su APERTO. Ora dovevo solo aspettare gli invitati.
Che lo spettacolo inizi – disse a me stessa.
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+Hells+ .
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Quando arrivai, il negozio aveva appena aperto i battenti. Una calca di persone si era già radunata davanti all'entrata. Scrutai attentamente la folla, ma non vidi Clay. Forse era ancora nel mio appartamento, o doveva ancora ricevere il biglietto. Con un'alzata di spalle, mi feci strada tra le persone, entrando nel negozio.
Mi guardai intorno compiaciuta. Chiunque l'avesse addobbato per l'inaugurazione aveva un gusto fantastico. La merce in vendita era esposta con maestria, in modo da catturare l'attenzione del cliente, le decorazioni erano di gran classe, sobrie ma veramente eleganti, così come i fiori colorati che abbellivano l'ambiente.
A proposito di fiori, mi feci un appunto mentale di contattare il fiorista, ora che avevo una casa mia l'avrei riempita come sempre di verbena, la pianta a me sacra. Averla intorno a me mi metteva di buon umore e mi riempiva di energia positiva. Si diceva che tenesse lontani i vampiri, ma non l'avevo mai sperimentato di persona e sinceramente non ne avevo bisogno per proteggermi da loro.
Il personale, efficientissimo e molto professionale nella sua divisa, aveva un'attenzione per il cliente quasi maniacale. Con dispiacere però notai che i clienti sembravano più interessati al buffet gratuito che a comperare qualcosa. Erano i classici curiosi che toccano tutto e poi se ne vanno senza comprare niente, facendo perdere solo una sacco di tempo ai commessi. Li detestavo. Non percepii in nessuno di loro un'energia soprannaturale, sembravano tutti dei comuni mortali.
A differenza di loro, io ero lì con tutte le intenzioni di portare a casa il primo di tanti articoli che avrei comprato lì dentro. L'assortimento era a dir poco vastissimo, la merce spaziava toccando tutti i campi, dall'oggettistica alla gioielleria. Parlando di gioielleria, una collana da togliere il fiato era esposta in bella mostra. Non ero sicura che fosse in vendita, forse era solo in esposizione, e in ogni caso non era consona al mio stile, per quanto fosse stupenda.
Fu un altro gioiello invece ad attirare la mia attenzione. Mi avvicinai alla bacheca, guardandolo con gli occhi illuminati da una luce intensa.
Era una collana d'oro con opali e corniola. La mia pietra sacra. Avvicinai la mano al vetro, sfiorandolo appena. Potevo sentire quasi il richiamo di quel gioiello, e l'effetto benefico che aveva sudi me.
< M scusi.>
Mi votai, attirando l'attenzione di un commesso in quel momento libero.
< Da dove proviene questa collana?>. -
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Per caso ero passata davnti al negozio, chedopo scoprì essere di antiquariato, e decisi di fermarmi a dare un'occhiata.
La gente che aspettava di entrare parlava di come gli inviti fossero arrivati a tutti, nessuno escluso, da parte della proprietaria.
allora non sono un'intrusa
Quando finalmente riuscì ad entrare mi ritrovai davanti una stanza bellissima. Tutto era di classe e non troppo pacchiano. sembrava che ogni cosa fosse disposta secondo un ordine ben preciso.
Osservai una serie di Uova Fabergé davvero uniche, mi specchiai in uno specchio simile a quello che avevo in casa da bambina, e mi innamorai dei gioielli messi in esposizione.
Una collana dalle pietre verdiera messa al centro dell'esposizione e, da quel poco che potevo capire, sembrava di grandissimo valore.
Rimasi affascinata a guardarla per un pò. Poi sentì una donna chiedere la provenienza di una collana. Incuriosita feci qualche passo all'indietro prima di girarmi. Colpì una donna di bell'aspetto.
<<mi scusi>> dissi accennando un sorriso
Poi capì che era stata lei a chedere della collana visto che non c'era nessun altro lì vicino. Chinai lo sguardo sulla collana e la osservai.
Era davvero bellissima con un bel contrasto tra il nero della pietra e l'oro.
<<che bella collana!>> dissi alla ragazza. <<penso che starebbe bene addosso a te>>
Guardai il resto dei gioielli esposti lì vicino. Erano davvero oggetti unici.
Quando passò un cameriere con dei Flûte lo fermai. Ne presi uno e dato che la donna era ancora lì in attesa di una risposta le chiesi
<<ne gradisce uno?>> bere in compagnia era la cosa ideale.. -
Shaogorath .
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Durante il tragitto dall'attico all'inaugurazione avevo addocchiato un appartamento con un cartello fluorescente dove sopra vi era scritto a caratteri cubitali "VENDESI". Decisi di dargli un'occhiata quando sarei ripassato da quelle parti, ora dovevo preocuparmi di raggiungere Iside!
Arrivai al negozio con curiosità, non ero mai stato in un posto come quello. Notai anche varie persone che si abbuffavano al buffet, il che mi scocciò, bastava guardarli un secondo per capire che erano lì solo per il cibo.
Maledetti abbuffini...
Con meraviglia notai che vi era anche gente che osservava i vari gioielli in esposizione.
Non vedo Iside.. anche se probabilmente starà sbavando dietro qualche oggetto
Pensai facendomi largo tra le persone, ad un tratto passai vicino ad una teca e, la strana pietra violacea al suo interno emise qualche piccola scarica elettrica.
La pietra mi incuriosì parecchio, sfiorai nuovamente la teca con la mano e la pietra reagì nuovamente.
Interessante, dev'essere aumentata parecchio la mia aura elettrica se fa questo effetto!
Pensai compiaciuto. Osservai i vari oggetti in esposizione rimanendo ipnotizato da alcuni di essi in particolare dalla collana che si trovava al centro dell'esposizione. Non avevo mai visto nulla del genere, era a dir poco magnifica!
Alzai lo sguardo dall'oggetto che stavo amirando alla ricerca della dea.
E ti pareva..
Pensai roteando gli occhi al cielo. Come avevo immaginato poco prima lei stava ammirando una collana con particolare interesse. Notai anche un'altra ragazza al suo fianco ma non vi feci molto caso.
<noto che hai già trovato qualcosa di tuo gradimento cara Iside>
Le dissi in tono scherzoso alle sue spalle.. -
+Hells+ .
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Arrivai finalmente al negozio e notai sconsolato la calca che già si era formata. Forse sarebbe stato meglio aspettare che la foga della novità passasse un po', ma poteva essere invece una buona occasione per individuare alcuni dei mostri che ero venuto lì a cacciare.
A fatica riuscii ad entrare nel negozio, quando si parlava di cibo gratis le persone uscivano di testa. MI guardai intorno più volte. Tutti quelli che mi circondavano sembravano dei comuni esseri umani, non percepivo ancora energie maligne.
Cominciai ad osservare la merce del negozio, fingendo così di essere lì per quel motivo. Dovevo ammettere che vendeva oggetti molto interessanti e in un'altra occasione avrei apprezzato quel momento di svago, magari comprando qualche regalino da portare ai bambini dell'orfanotrofio. Ma le mie occhiate disinteressate a ciò che era esposto servivano in realtà a mascherare lo sguardo indagatore che facevo saettare su chiunque fosse nel negozio con me.
Fui attirato da una donna in particolare. Non emanava nessuna energia maligna, eppure... c'era qualcosa in lei di singolare. E non era solo perchè fosse bellissima e vestita come una star (nonostante fossi un prete e avessi fatto voto di castità, riconoscevo la bellezza quando la vedevo), ma c'era qualcosa nel suo portamento, nel suo modo di camminare, nel suo aspetto di... regale. Era come se sprigionasse una luce propria, in mezzo al grigiore delle persone comuni.
Stava guardando una collana all'interno di una teca. Feci per avvicinarmi con fare casuale, quando venne raggiunta da una donna bionda. Il mio corpo fremette all'improvviso. I segni angelici incisi nelle mie ossa cominciarono a bruciare, segno che avevano percepito una creatura dell'oscurità.
Istintivamente feci per richiamare le baionette, ma mi trattenni. Non potevo scatenare l'apocalisse in quel negozio, non in quel momento. Avrei coinvolto troppi innocenti e mi sarei smascherato all'istante. Continuai ad osservarle, fingendo di guardare uno specchio d'argento simile a quelli dell'800.
Un'altra creatura raggiunse la donna, un giovane ragazzo dai capelli bianchi. Guardai la sua immagine nel riflesso, senza dovermi voltare. Purtroppo le persone presenti mi coprivano in parte le visuale e non riuscii a vederlo bene in volto, ma il mio corpo non mentiva: anche lui apparteneva alla stirpe delle tenebre.
Sorrisi. Quella donna aveva già attirato l'attenzione di due mostri. Di certo non si sceglieva le amicizie più indicate!
Tornai serio tutt'a un tratto. Avevo già identificato due obiettivi. Non sapevo se includere anche la donna, il mio corpo non reagiva alla sua presenza, tuttavia se si faceva accompagnare da creature soprannaturali, tanto normale non doveva essere.
Il nuovo arrivato al chiamò per nome, e nonostante le voci e il brusio delle persone presenti riuscii comunque a sentirlo.
Iside.
Mi feci un appunto mentale, l'avrei aggiunto sulla cartina della città con un bel punto di domanda.. -
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Entrai nel negozio di antiquariato agitatissimo. Mi sentivo ancora come se fossi ricoperto di sangue e il demone di nome Izabel alitarmi sulla pelle. Era ancora li fuori .. ne ero sicurissimo, ora capivo come dovevano sentirsi quei poveri animaletti quando sono braccati dai lupi.
Terrorizzati.
Mi guardai intorno c'era tantissima gente. L'odore di cibo del buffet arrivava ad ondate insieme a diverse fragranze esotiche e femminili.
Mantenni le distanze dalla calca e perlustrai le pareti ricche di oggetti di ogni tipo, il negozio era fornitissimo.,. ma tra tutte le cose di valore che riuscii a contare un quadro attirò la mia attenzione.
Raffigurati c'erano due lupi che si guardavano negli occhi sfidandosi. A mio fratello sarebbe piaciuto, magari potevamo appenderlo in salotto in villa. Notai però che la cornice era d'argento. Un bel guaio per un licantropo... eravamo vulnerabili a quel metallo. Forse potevo chiedere alla proprietaria se magari potesse vedermi il quadro senza cornice .. .
" O si sarebbe offesa? non potevo di certo spiegare ad un umano che ero un lupo. "
I miei battiti stavano ritornando ad essere regolari, circondarmi di tante persone mi stava facendo sentire meglio. Cercai con gli occhi un volto familiare ma non lo trovai.. . stupido pensare che potesse presentarsi all'inaugurazione.
Scossi la testa e proseguii la visita del negozio, mi infilai tra la calca di corpi in cerca di Nadyia la proprietaria, non conoscendola avrei fatto fatica ad individuarla. Nel passare tra un gruppetto di umani intenti a divorare cibo urtai un uomo che di spalle stava ammirando uno specchio d'argento dell'ottocento.
Cazzo, andai nel panico.. . ero ancora troppo sconvolto per sentirmi stretto tra corpi sconosciuti.
< Perdonatemi signore. > lo guardai mortificato.
Riuscii a sfilarmi dalla calca quando ebbi di faccia un ragazzo dagli occhi strani, accompagnato da una bella signora elegante... indietreggiai istintivamente.
"Mio Dio! Un altro demone."
Mi allontanai subito, forse era stata una cattiva idea venire all'inaugurazione dopo la delusione con Noah e l'incontro terrificante con Izabel.. ma come potevo scrollarmi di dosso mio fratello se non appena ero da solo , mi ficcavo nei guai?
Mi imposi di resistere!
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Turni
Nadiya
Iside
Emma Elizabeth
Clay
Anderson
Brendon. -
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Arrivai al negozio e lasciai la moto lì vicino. C'era tantissima sia all'interno che all'esterno.
Il mio obiettivo era trovare Brendon in mezza a tutta la gente che affollava il negozio. Non mi sarebbe stato difficile visto che sentivo ancora il suo profumo addosso.
Camminai tra il tavolo del buffet e una serie di scaffali pieni di vasi, anfore e oggetti di vario tipo.
La tipa che aveva aperto il negozio aveva gusto. Anche se ero architetto sapevo apprezzare questo genete di reperti. Mentre camminavo notai varia argenteria, alla quale non mi sarei avvicinato, e dei quadri che sarebbero stati bene nel mio soggiorno.
E poi lo vidi.
Stava lì, in mezzo ad altra gente anche se messo un pò in disparte. le donne vicino alle teche non erano niente male e c'era anche quello che sembrava un demone, dall'aspetto lo era di certo.
Mi avvicinai lentamente a Brendon, mi dava le spalle, e gli sussurrai all'orrecchio
<<proviamoci>> lo girai e lo baciai con passione senza curarmi della gente che avevo intorno.
Gli sorrisi mentre lo guardavo negli occhi.
<<scusa per prima. Quello che c'è stato ha un significato per me. Sono qui perchè voglo provarci. Ti va se poi ne parliamo?>>
Era giusto fargli sapere come la pensavo veramente. Lo guardai attentamente e notai che era un pò nervoso.
<<e' successo qualcosa?>>
In attesa di una sua risposta mi guardai intorno. Tutti ronzavano attorno ai gioielli che dovevano essere il pezzo forte del negozio.
Poi notai la ragazza che avevo visto al night. La conoscevo... o no?
dove ti ho già vista?
Presi una delle sue mani e la intrecciai con le mie. Lo sentivo nervoso
<< Brendon, che succede? Sei così per colpa mia? >>
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Non riuscivo a crederci. Il negozio era affollato e molta gente aspettava ancora di entrare.
Molti umani stavano accalcati sul buffet mentre alti chiedevano aiuto ai commessi o guardavano la merce in esposizione.
L’inaugurazione era anche un modo per fare amicizia, conoscere la gente di Littoria. Aspettavo anche mio fratello che però tardava ad arrivare.
Dimitri, dove sei?
Per me era un giorno importante e lui non era con me. Mi mancava e non riuscivo a smettere di notare la sua assenza. Avevo il negozio grazie a lui ma era comunque mio.
Per la prima volta facevo qualcosa per me, qualcosa che mi rendesse felice. Nel corso dei decenni avevo appreso tantissimo dai vari reperti, ogni cosa aveva la propria storia, chi più o chi meno interessante ma adoravo scoprire quello che c’era dietro l’oggetto.
I camerieri erano sempre pronti a rifornire cibo e acqua e i miei ragazzi erano in gamba. Notai una bellissima donna davanti ad una delle collane egizie e mi avvicinai.
Guido, il commesso, si stava già occupando di lei. La donna doveva aver chiesto della provenienza della collana perché lui stava rispondendo
<<la collana è di origine egizie, come può ben vedere. E’ stata ritrovata dal signor Romanov, fratello della titolare, in persona. Credo che le starebbe benissimo. >>
Guido ci sapeva fare, davvero. Gli sorrisi e mi avvicinai
<<salve, mi scusi signorina? >> aspettai mi desse un nome <<mi chiamo Nadiya e le do il benveuto nel mio negozio.>>
Farle provare la collana mi sembrava un ottima idea.
<<guido fa provare la collana alla signorina>> La collana fu indossata dalla donna con una tale grazia che sembrava esser stata fatta per lei.
<<le sta davvero bene>> sorrisi.
Un essere dall’aspetto inquietante e una, che sentivo essere una vampira, stavano ammirando la bellezza della collana.
Non potevo restare a lungo ferma lì
<< Mi scusi ma devo lasciarla, tornerò tra un po’ a sentire che ne pensa>>
Mi incamminai tra gli scaffali e notai due uomini, molto complici e davvero molto carini. Notai che la loro mano era intrecciata e che uno di loro parlava. Non volevo disturbarli, li avrei conosciuti dopo.
Intenta com’ero a guardare i due non mi accorsi del signore che mi stava chiamando. Mi girai
<< Mi scusi, non l’avevo sentita. Come posso aiutarla?>> Mi chiese di uno dei quadri di Kandinskij, una riproduzione bellissima. Lo guardò attentamente e mi disse di volerlo comprare.
Feci cenno a Gregor, un altro ragazzo che lavorava per me, e gli diedi istruzioni.
<< La ringrazio per l’acquisto. Gregor si occuperà del pagamento e del trasporto. >>
Ripresi il mio giro e notai un uomo dallo sguardo penetrante che se ne stava in disparte. Sembrava alla ricerca di qualcosa o qualcuno. Con fare gentile mi avvicinai e gli chiesi
<< Salve, sono Nadiya. La posso aiutare? >>
Il suo sguardo mi affascinava.
In attesa di una risposa continuai a guardarmi intorno.
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Il commesso mi rispose che era di origini egizie. Sorrisi. Non era un falso, come avevo giâ potuto notare grazie all'effetto della corniola. Era stato ritrovato dal fratello della titolare. Una persona che recuperava cose antiche, tra cui egizie, sarebbe stata una conoscenza molto utile!
In quel momento una donna si avvicinò a noi, presentandosi. Era la titolare. Il mio corpo fremette alla sua presenza. Come negromante riconoscevo ogni non morto e lei era una vampira. Le porsi la mano, sorridendole gentilmente.
< Iside Aset, è un piacere conoscerla. Le faccio i complimenti per il negozio, è meraviglioso. Sono una collezionista d'arte e temo che dovrâ sopportare la mie presenza molto spesso!>
le risposi facendole l'occhiolino. Disse al commesso di farmi provare la collana. Non appena la corniola fu a contatto con la mia pelle fu come una ventata di aria fresca. Una donna si avvicinò a me, congratulandosi per la mia scelta. Anche lei era una vampira, che facesse parte dello staff pure lei? Mi porse un bicchiere di prosecco extra dry, invitandomi a brindare con lei. Le sorrisi, accetando l'offerta.
Noto che hai gia trovato qualcosa di tuo gradimento cara Iside.
Mi voltai. Clay era alle mie spalle, sorridente. Si era cambiato e doveva aver fatto anche un bel bagno perche sentivo la fragranza dei miei bagnischiuma. Gli sorrisi.
< Giá, che te ne pare?>
chiesi sfoggiando la collana. La propietaria si accomiatò per servire altri clienti, io invece mi rivolsi al commesso di poco prima.
< La prendo.>
sentenziai con un sorriso. Mi guardai intorno e notai un giovane uomo di bell'aspetto poco distante. Non sapevo perché, ma era come se fosse fuori posto, come quando c'è un'immagine e tu devi trovare l'elemento che non c'entra.. -
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La donna che avevo vicino, che scoprì presto si chiama Iside, fu presto raggiunta da un uomo dall'aspetto inquietante. Lo guardai attentamente, aveva un non so che di demoniaco...
Mi guardai intorno e vidi che il negozio era sempre più pieno, molti umani facevano a gara per prendere il cibo a buffet. Mi venne da ridere a guardarli.
Ben presto si avvicinò una donna bellissima, una vampira, che era la proproetaria del negozio. Si rivelò gentile e molto disponibile.
Sarebbe stato bello conoscere un'altra vampira. Sarei tornata nel negozio, quando fosse stato meno afffollato, per conoscerla meglio.
Iside nel frattempo si era decisa a comprare la collana che le stava d'incanto.
<<non mi sono ancora presentata. Il mio nome è Emma>> allungai la mano rivolta alla donna e all'uomo che stava con lei.
Dovevo iniziare a fare amicizia. Beth diceva che era un nuovo inizio e dovevo darle retta.
<<mi sono trasferita da poco e non conosco ancora nessuno. >> sorrisi ad entrambi.
Non amavo presentarmi alle persone o fare amicizia....
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Shaogorath .
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Iside si voltò verso di me sorridendo dopo la mia frase per attirare la sua attenzione.
< Già che te ne pare? >
Studiai la collana per qualche istante, in effetti era davvero bella!
< Penso che ti stia divinamente >
Dissi fingendo di pensarci.
Ma che battuta di...
Pensai tra me e me, da quando ero diventato così stupido? Un qualcosa disturbò la mia essenza facendomi tremare le ali. Mi voltai e iniziai a gardarmi attorno alla ricerca di ciò che mi stava facendo quell'effetto.
Durante la mia ricerca incrociai lo sguardo di un ragazzo che all'apparenza sembrava nel panico, non appena mi vide indiettreggiò andandosene.
Ci risiamo...
Pensai mandando gli occhi al cielo. Avvertii ancora quella sensazione, questa volta più forte. Assottigliai gli occhi nella direzione di un uomo che era piuttosto muscoloso che fissava nella mia direzione.
O merda! Il purificatore che avevo avvertito qualche ora fa! >
Mi imposi di voltarmi e non guardarlo, non avevo voglia di ingaggiare un combattimento in questo istante. Tentando di controllare i miei istinti omicidi mi voltai riacquistando un espressione più normale possibile.
Iside intanto aveva deciso di comprare la collana, chissà perchè ma sarei stato pronto a metterci la mano sul fuoco. La ragazza bionda che avevo notato poco prima si presentò per prima porgendoci la mano.
< Piacere Emma, io sono Clay >
Sorrisi stringendole la mano cercando di non folgorarla per colpa del nervosismo che l'uomo alle mie spalle mi stava procurando. Cercai di non darlo a vedere comportandomi il più normale possibile..
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